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[2025-08-07] 𝙏𝙐𝙏𝙏3 𝘿𝘼𝙑𝘼𝙉𝙏𝙄 𝘼𝙇 𝘾𝘼𝙍𝘾𝙀𝙍𝙀 𝘾𝙊𝙉 𝙈𝙐𝙎𝙄𝘾𝘼 𝙀 𝙋𝘼𝙍𝙊𝙇𝙀 @ Carcere Vallette
𝙏𝙐𝙏𝙏3 𝘿𝘼𝙑𝘼𝙉𝙏𝙄 𝘼𝙇 𝘾𝘼𝙍𝘾𝙀𝙍𝙀 𝘾𝙊𝙉 𝙈𝙐𝙎𝙄𝘾𝘼 𝙀 𝙋𝘼𝙍𝙊𝙇𝙀 Carcere Vallette - Torino (giovedì, 7 agosto 17:30) 𝙄𝙉 𝙍𝙄𝙎𝙋𝙊𝙎𝙏𝘼 𝘼𝙇𝙇𝘼 𝙇𝙀𝙏𝙏𝙀𝙍𝘼 𝘿𝙀𝙇𝙇𝘼 𝙎𝙀𝙕𝙄𝙊𝙉𝙀 𝙁𝙀𝙈𝙈𝙄𝙉𝙄𝙇𝙀 𝙄𝙇 𝘾𝙊𝙊𝙍𝘿𝙄𝙉𝘼𝙈𝙀𝙉𝙏𝙊 𝙏𝙍𝘼𝙉𝙎𝙁𝙀𝙈𝙈𝙄𝙉𝙄𝙎𝙏𝘼 𝘾𝙊𝙉𝙏𝙍𝙊 𝙄𝙇 𝘾𝘼𝙍𝘾𝙀𝙍𝙀 𝘾𝙃𝙄𝘼𝙈𝘼 𝘼𝘿 𝙐𝙉 𝙋𝙍𝙀𝙎𝙄𝘿𝙄𝙊 𝘿𝙄 𝙎𝙊𝙇𝙄𝘿𝘼𝙍𝙄𝙀𝙏𝘼'. 𝙄𝙇 7 𝘼𝙂𝙊𝙎𝙏𝙊 𝙏𝙐𝙏𝙏3 𝘿𝘼𝙑𝘼𝙉𝙏𝙄 𝘼𝙇 𝘾𝘼𝙍𝘾𝙀𝙍𝙀 𝘾𝙊𝙉 𝙈𝙐𝙎𝙄𝘾𝘼 𝙀 𝙋𝘼𝙍𝙊𝙇𝙀. 𝙉𝙊𝙄 𝙉𝙊𝙉 𝙑𝙄 𝙇𝘼𝙎𝘾𝙄𝘼𝙈𝙊 𝘿𝘼 𝙎𝙊𝙇𝙀 Qui la lettera delle donne 𝐋𝐄𝐓𝐓𝐄𝐑𝐀 𝐃𝐀𝐋𝐋𝐀 𝐒𝐄𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐅𝐄𝐌𝐌𝐈𝐍𝐈𝐋𝐄 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐕𝐀𝐋𝐋𝐄𝐓𝐓𝐄 Siamo alcune delle detenute del Padiglione Femminile del carcere di Torino. Torino da sempre è un carcere più che problematico, la nuova "gestione" nel reparto femminile non semplifica le cose, il pacchetto sicurezza ci impedisce anche le forme di protesta più pacifiche, lotte che il femminile, per richiamare l'attenzione, porta avanti da anni, tanto da essere definite "LE RAGAZZE DI TORINO". La repressione del pacchetto sicurezza e lo staff che comanda crea un clima che rende la galera "doppia" come se non bastassero gli spazi fuori norma dove dobbiamo espiare le nostre pene, spazi che siamo obbligate a condividere posizionando un letto a castello, non sempre possiamo dividerlo con persone con cui instaurare un rapporto decente, con le conseguenze che comportano liti. Il caldo e gli spazi non regolamentari rendono il clima incandescente e basta poco per fare scatenare delle proteste con delle conseguenze inevitabili di rapporti disciplinari che non sempre stabiliscono la vera causa del diverbio, e il fine pena si allunga. Le perquisizioni giornaliere dovrebbero essere mirate al ritrovamento di cose illegali e pericolose invece le perquisizioni vengono fatte invasive ed eccessive, destabilizzando l'equilibrio mentale anche delle detenute sane psicologicamente, togliendo anche cose acquistate in spesa. Riguardo il lavoro ci dovrebbe essere una graduatoria la quale non viene rispettata, varie detenute hanno spese fuori di qua e figli da dover mantenere e il carcere è costoso. Il percorso non è riabilitativo ma afflittivo. Infine di minor importanza ma a noi crea un grande disagio il fatto che vengano chiuse le celle mezz'ora prima alla sera e 1 ora durante ogni distribuzione del vitto. Abbiamo scritto varie volte alla direttrice per un incontro ma non abbiamo mai avuto una risposta, di tutto questo ne abbiamo parlato con la garante dei detenuti comunale ma sembra avere le mani legate anche lei, infatti i suoi interventi con la direzione non hanno avuto nessun riscontro. Nelle sezioni dinamiche abbiamo diversi soggetti con delle problematiche mentali e nonostante le nostre richieste di un presidio medico inoltrato attraverso la classe politica e le istituzioni non si è ancora risolto il problema con le conseguenze di sezioni diventate a dire poco ingestibili. Anche se le problematiche sono tante queste sembrano le più importanti. Chiediamo di essere ascoltate e che venga risolta la situazione, perchè qua dentro non si vive più. UN SALUTO PRIGIONIERO Sbarre di zucchero Sapereplurale Non Una di Meno - Torino Associazione Isola di Arran
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[2024-03-12] Presidio a sostegno delle lotte delle donne detenute alle Vallette @ Carcere Vallette
PRESIDIO A SOSTEGNO DELLE LOTTE DELLE DONNE DETENUTE ALLE VALLETTE Carcere Vallette - Torino (martedì, 12 marzo 17:00) Condividiamo e sosteniamo le ragioni della mobilitazione delle donne detenute alle Vallette, le quali denunciano a gran voce una condizione di reclusione sempre più lesiva dei diritti fondamentali, sempre più arbitrariamente afflittiva e incompatibile con la vita. Sosteniamo con loro l'urgenza di misure deflattive, di depenalizzazione e de-carcerizzazione - come ad esempio portare la liberazione anticipata a 75 giorni (c.d. liberazione anticipata speciale, che già è stata applicata in passato nel nostro sistema) - contro un carcere sempre più sovraffollato e incompatibile con la dignità delle persone. Proclamiamo lo stato di agitazione denunciando anche noi con forza le misure assunte dal Governo, tipiche del populismo giustizialista, che non fa altro che moltiplicare le fattispecie di reato, l'aggravamento delle pene e la progettazione di nuovi spazi detentivi. Rifiutiamo con fermezza la perdurante e irrazionale pretesa di affidare al sistema penale e punitivo la soluzione di ogni conflitto sociale. Liberiamo le donne dal carcere 𝗜𝗹 𝟰% 𝗲̀ 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼. Le donne detenute in media sono 2500, il 4% di chi è reclus*, forse per questo spesso dimenticate. Le sezioni femminili sono popolate in gran parte di donne condannate per reati minori, con pene o residui pena al di sotto dei 3 anni, molte al di sotto di 1 anno. Oltre un terzo di loro sono straniere. 𝗜𝗹 𝟯𝟱% 𝗲̀ 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼. Più di un terzo delle donne è detenuto per un solo articolo della legge sulle droghe, l'art. 73 della L. 309/90, che riguarda i reati minori per droga. Non si tratta di narcotrafficanti: sono i pesci piccoli, molto spesso consumatrici. La riforma della legge 309 – rimasta scandalosamente da 30 anni in un cassetto del Parlamento – e le pene alternative possono svuotare più di un terzo delle celle. Questo dato ci restituisce un'immagine chiara di questa istituzione: un organo di gestione della "devianza" sociale, innanzi tutto razzista (le donne straniere nel 2022 erano il 30,5% del totale), meramente ed esclusivamente repressivo e punitivo. 𝗜𝗹 𝟰% 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝗮𝗯𝗯𝗮𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮. Le sezioni femminili sono spesso derubricate a serie B del carcere maschile. Un mondo di donne in un carcere pensato al maschile: penalizzato per lo studio, la formazione, il lavoro, il cd "reinserimento". Così pure come nessuno nomina la condizione delle detenute trans, le quali si trovano costrette in condizioni di discriminazione e di sofferenza estrema, rappresentando l'eccezione all'eccezione. Le donne sono troppo poche per investire su di loro, dicono in molti. Positivamente poche per pensare e sperimentare alternative alla reclusione, diciamo noi! Facciamo delle sezioni femminili un laboratorio dove liberarsi della necessità del carcere’! 𝗜𝗹 𝟲𝟯% 𝗲̀ 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼. Più di 6 donne su 10 sono madri, ogni giorno ci sono in media oltre 4mila bambini e bambine che, se sono fortunat*, vedono la madre un’ora alla settimana, mentre in tanti casi non la vedono mai. Susan John si è lasciata morire alle Vallette perché non le permettevano di vedere l figl. Le madri di figl piccol devono avere il diritto di mantenere il rapporto con loro e di accedere più e meglio alle alternative e alla libertà. 𝟭 𝗲̀ 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼. Ci sono bambin* piccoli che restano detenuti con le loro madri. L’ICAM di Torino è di fatto una sezione del carcere, più colorata, ma sempre di oppressione e reclusione si tratta. Il ddl Cirielli contro la responsabilità genitoriale delle madri condannate e il ddl Pacchetto Sicurezza che vieta le alternative alle madri recidive sono la legalizzazione di un trattamento disumano per donne e bambin*. Nemmeno un bambin deve restare in cella né deve essere separat dalla madre! 𝟯 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗲. Negli ultimi 6 mesi tre donne – Susan, Graziana e Azzurra - si sono suicidate alle Vallette senza che chi le imprigionava tutelasse le loro vite. Il carcere, la sua violenza e l’abbandono uccidono. Denunciamo questi omicidi di stato, che dall'inizio dell'anno sono ormai 40 (QUARANTA!). 𝗜𝗹 𝟵,𝟰% 𝗲̀ 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼, 𝟭𝟮 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗲. Quasi 10 donne su 100 sono in uno dei regimi di Alta Sicurezza: vuol dire deprivazione, afflizione, limiti alle pene alternative e livelli di coercizione estremi. 12 sono al 41bis, un regime anticostituzionale in piena violazione di qualunque diritto umano. 𝗟𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗹𝗲 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲 – 𝗲 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁*- 𝗱𝗮𝗶 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗺𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶! 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗜𝗔𝗠𝗢 𝗟𝗘 𝗗𝗢𝗡𝗡𝗘 𝗗𝗔𝗟 𝗖𝗔𝗥𝗖𝗘𝗥𝗘 𝗘 𝗗𝗔𝗟𝗟𝗢 𝗦𝗧𝗜𝗚𝗠𝗔 𝗣𝗔𝗧𝗥𝗜𝗔𝗥𝗖𝗔𝗟𝗘 ! 𝟰 𝘀𝘁𝗶𝗴𝗺𝗮 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗶. Donna, rea, razzializzata, consumatrice di droghe, ‘cattiva madre’. Il potere patriarcale non ha mai smesso di stigmatizzare le donne, sotto l'egida della pena e della reclusione lo stigma di genere sembra essere ancora più tenace. Il tribunale patriarcale e borghese giudica le donne quattro volte almeno, e per questo le punisce. Non vogliamo prendere parola al posto delle detenute, ma amplificare le loro voci. con Susan, Graziana e Azzurra, con le ragazze di Torino in sciopero della fame a staffetta e tutte le altre detenute: LA LOTTA DELLE DETENUTE E' ANCHE LA NOSTRA LOTTA. IMMAGINARE E DESIDERARE UN ESISTENTE SENZA CARCERE è POSSIBILE. 𝗧𝗨𝗧𝗧𝗘 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗘, 𝗧𝗨𝗧𝗧𝗜 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗜, 𝗧𝗨𝗧𝗧𝟯 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝟯 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗥𝗢 𝗖𝗔𝗥𝗖𝗘𝗥𝗘 𝗘 𝗗𝗘𝗧𝗘𝗡𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗔𝗠𝗠𝗜𝗡𝗜𝗦𝗧𝗥𝗔𝗧𝗜𝗩𝗔. 𝗦𝗢𝗟𝗜𝗗𝗔𝗥𝗜𝗘𝗧𝗔' 𝗔 𝗖𝗛𝗜 𝗟𝗢𝗧𝗧𝗔 urly.it/3-mp8
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[2024-03-09] Presidio a sostegno delle lotte delle donne detenute alle Vallette @ Carcere Vallette
PRESIDIO A SOSTEGNO DELLE LOTTE DELLE DONNE DETENUTE ALLE VALLETTE Carcere Vallette - Torino (sabato, 9 marzo 17:00) Condividiamo e sosteniamo le ragioni della mobilitazione delle donne detenute alle Vallette, le quali denunciano a gran voce una condizione di reclusione sempre più lesiva dei diritti fondamentali, sempre più arbitrariamente afflittiva e incompatibile con la vita. Sosteniamo con loro l'urgenza di misure deflattive, di depenalizzazione e de-carcerizzazione - come ad esempio portare la liberazione anticipata a 75 giorni (c.d. liberazione anticipata speciale, che già è stata applicata in passato nel nostro sistema) - contro un carcere sempre più sovraffollato e incompatibile con la dignità delle persone. Proclamiamo lo stato di agitazione denunciando anche noi con forza le misure assunte dal Governo, tipiche del populismo giustizialista, che non fa altro che moltiplicare le fattispecie di reato, l'aggravamento delle pene e la progettazione di nuovi spazi detentivi. Rifiutiamo con fermezza la perdurante e irrazionale pretesa di affidare al sistema penale e punitivo la soluzione di ogni conflitto sociale. Liberiamo le donne dal carcere 𝗜𝗹 𝟰% 𝗲̀ 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼. Le donne detenute in media sono 2500, il 4% di chi è reclus*, forse per questo spesso dimenticate. Le sezioni femminili sono popolate in gran parte di donne condannate per reati minori, con pene o residui pena al di sotto dei 3 anni, molte al di sotto di 1 anno. Oltre un terzo di loro sono straniere. 𝗜𝗹 𝟯𝟱% 𝗲̀ 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼. Più di un terzo delle donne è detenuto per un solo articolo della legge sulle droghe, l'art. 73 della L. 309/90, che riguarda i reati minori per droga. Non si tratta di narcotrafficanti: sono i pesci piccoli, molto spesso consumatrici. La riforma della legge 309 – rimasta scandalosamente da 30 anni in un cassetto del Parlamento – e le pene alternative possono svuotare più di un terzo delle celle. Questo dato ci restituisce un'immagine chiara di questa istituzione: un organo di gestione della "devianza" sociale, innanzi tutto razzista (le donne straniere nel 2022 erano il 30,5% del totale), meramente ed esclusivamente repressivo e punitivo. 𝗜𝗹 𝟰% 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝗮𝗯𝗯𝗮𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮. Le sezioni femminili sono spesso derubricate a serie B del carcere maschile. Un mondo di donne in un carcere pensato al maschile: penalizzato per lo studio, la formazione, il lavoro, il cd "reinserimento". Così pure come nessuno nomina la condizione delle detenute trans, le quali si trovano costrette in condizioni di discriminazione e di sofferenza estrema, rappresentando l'eccezione all'eccezione. Le donne sono troppo poche per investire su di loro, dicono in molti. Positivamente poche per pensare e sperimentare alternative alla reclusione, diciamo noi! Facciamo delle sezioni femminili un laboratorio dove liberarsi della necessità del carcere’! 𝗜𝗹 𝟲𝟯% 𝗲̀ 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼. Più di 6 donne su 10 sono madri, ogni giorno ci sono in media oltre 4mila bambini e bambine che, se sono fortunat*, vedono la madre un’ora alla settimana, mentre in tanti casi non la vedono mai. Susan John si è lasciata morire alle Vallette perché non le permettevano di vedere l figl. Le madri di figl piccol devono avere il diritto di mantenere il rapporto con loro e di accedere più e meglio alle alternative e alla libertà. 𝟭 𝗲̀ 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼. Ci sono bambin* piccoli che restano detenuti con le loro madri. L’ICAM di Torino è di fatto una sezione del carcere, più colorata, ma sempre di oppressione e reclusione si tratta. Il ddl Cirielli contro la responsabilità genitoriale delle madri condannate e il ddl Pacchetto Sicurezza che vieta le alternative alle madri recidive sono la legalizzazione di un trattamento disumano per donne e bambin*. Nemmeno un bambin deve restare in cella né deve essere separat dalla madre! 𝟯 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗲. Negli ultimi 6 mesi tre donne – Susan, Graziana e Azzurra - si sono suicidate alle Vallette senza che chi le imprigionava tutelasse le loro vite. Il carcere, la sua violenza e l’abbandono uccidono. Denunciamo questi omicidi di stato, che dall'inizio dell'anno sono ormai 40 (QUARANTA!). 𝗜𝗹 𝟵,𝟰% 𝗲̀ 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗼, 𝟭𝟮 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗲. Quasi 10 donne su 100 sono in uno dei regimi di Alta Sicurezza: vuol dire deprivazione, afflizione, limiti alle pene alternative e livelli di coercizione estremi. 12 sono al 41bis, un regime anticostituzionale in piena violazione di qualunque diritto umano. 𝗟𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗹𝗲 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲 – 𝗲 𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁*- 𝗱𝗮𝗶 𝗿𝗲𝗴𝗶𝗺𝗶 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶! 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗜𝗔𝗠𝗢 𝗟𝗘 𝗗𝗢𝗡𝗡𝗘 𝗗𝗔𝗟 𝗖𝗔𝗥𝗖𝗘𝗥𝗘 𝗘 𝗗𝗔𝗟𝗟𝗢 𝗦𝗧𝗜𝗚𝗠𝗔 𝗣𝗔𝗧𝗥𝗜𝗔𝗥𝗖𝗔𝗟𝗘 ! 𝟰 𝘀𝘁𝗶𝗴𝗺𝗮 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗶. Donna, rea, razzializzata, consumatrice di droghe, ‘cattiva madre’. Il potere patriarcale non ha mai smesso di stigmatizzare le donne, sotto l'egida della pena e della reclusione lo stigma di genere sembra essere ancora più tenace. Il tribunale patriarcale e borghese giudica le donne quattro volte almeno, e per questo le punisce. Non vogliamo prendere parola al posto delle detenute, ma amplificare le loro voci. con Susan, Graziana e Azzurra, con le ragazze di Torino in sciopero della fame a staffetta e tutte le altre detenute: LA LOTTA DELLE DETENUTE E' ANCHE LA NOSTRA LOTTA. IMMAGINARE E DESIDERARE UN ESISTENTE SENZA CARCERE è POSSIBILE. 𝗧𝗨𝗧𝗧𝗘 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗘, 𝗧𝗨𝗧𝗧𝗜 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝗜, 𝗧𝗨𝗧𝗧𝟯 𝗟𝗜𝗕𝗘𝗥𝟯 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗥𝗢 𝗖𝗔𝗥𝗖𝗘𝗥𝗘 𝗘 𝗗𝗘𝗧𝗘𝗡𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗔𝗠𝗠𝗜𝗡𝗜𝗦𝗧𝗥𝗔𝗧𝗜𝗩𝗔. 𝗦𝗢𝗟𝗜𝗗𝗔𝗥𝗜𝗘𝗧𝗔' 𝗔 𝗖𝗛𝗜 𝗟𝗢𝗧𝗧𝗔 https://www.facebook.com/events/1538708050007014?ref=newsfeed
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[23-09-30] Emergenza suicidi in carcere @ Tribunale di Sorveglianza
EMERGENZA SUICIDI IN CARCERE Tribunale di Sorveglianza - Via Bologna 47, Torino (sabato, 30 settembre 11:00) Emergenza suicidi in carcere [https://gancio.cisti.org/media/8b28ba14c2bbb254d4f8fbf354dee874.jpg] L’estate al carcere delle Vallette è stata funestata dall’emergenza suicidi con 4 vittime che si sono tolte la vita a causa delle condizioni drammatiche della detenzione La procura di Torino ha aperto due fascicoli per “istigazione al suicidio” 𝗦𝗮𝗽𝗽𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗰𝗵𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶 𝗰𝗼𝗹𝗽𝗲𝘃𝗼𝗹𝗶 ! Il carcere toglie la vita e toglie la speranza non solo per le condizioni gravemente indegne in cui sono recluse le persone: carenze strutturali, sovraffollamento, mancanza di personale … ma per la chiusura e la mancanza di prospettive in cui viene reclusa la vita IL TRIBUNALE DI SORVEGLIANZA E’ UNO DEI COLPEVOLI DI QUESTA SITUAZIONE: - non applica le pene alternative alla detenzione - non facilita i progetti di uscita e dismissione - agisce sempre e solo in modo punitivo invece che riabilitativo, non incontra le persone, non effettua colloqui - non concede i permessi, ci sono gravi ritardi nelle comunicazioni 𝗣𝗲𝗿 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗶𝗻𝘃𝗶𝘁𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗮 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗮 𝘃𝗼𝗰𝗲 𝗲 𝗹𝗮 𝘃𝗼𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝘁𝗲𝗻𝘂𝘁𝗲 𝗱𝗮𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗮𝗹 𝗧𝗿𝗶𝗯𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗦𝗼𝗿𝘃𝗲𝗴𝗹𝗶𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗱𝗲𝗻𝘂𝗻𝗰𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗹𝗼𝗿𝗼 𝗴𝗿𝗮𝘃𝗶 𝗰𝗮𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗲 𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘃𝗲𝗻𝗴𝗮𝗻𝗼 𝗮𝗽𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗮𝗹𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘁𝗶𝘃𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗲𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝘁𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗴𝗲 “𝘈𝑛𝘤ℎ𝘦 𝘴𝑒 𝑣𝘰𝑖 𝑣𝘪 𝘤𝑟𝘦𝑑𝘦𝑡𝘦 𝘢𝑠𝘴𝑜𝘭𝑡𝘪 𝘴𝑖𝘦𝑡𝘦 𝘱𝑒𝘳 𝘴𝑒𝘮𝑝𝘳𝑒 𝑐𝘰𝑖𝘯𝑣𝘰𝑙𝘵𝑖” https://www.facebook.com/events/7648093485207486?ref=newsfeed
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[23-09-07] Presidio alle Vallette @ Carcere Vallette
PRESIDIO ALLE VALLETTE Carcere Vallette - Torino (giovedì, 7 settembre 18:00) Presidio alle Vallette [https://gancio.cisti.org/media/c6cd59fd4705c0c8c7acf2adae65dbba.jpg] INGRESSO PRINCIPALE VIA AGLIETTA 35 #TORINO #7settembre2023 H 18 #Presidio #carcere #Torino SOLIDALI #DETENUTE #DETENUTI IN LOTTA #CECCALIBERA #LIBERETUTTE #TUTTILUBERI https://m.facebook.com/events/1443906209729644
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