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29/11 Via i mercanti d’armi! Corteo antimilitarista
VIA I MERCANTI D’ARMI! SABATO 29 NOVEMBRE CORTEO ANTIMILITARISTA ORE 14,30 CORSO GIULIO CESARE ANGOLO VIA ANDREIS MARTEDÌ 2 DICEMBRE GIORNATA DI BLOCCO ALL’OVAL LINGOTTO IN VIA MATTÉ TRUCCO 70 Contro la guerra e chi la arma! L’Aerospace and defence meetings, mostra mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra è arrivato alla decima edizione. Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a livello mondiale, in prima fila le piemontesi Leonardo, Avio Aero, Collins Aerospace, Thales Alenia Space, ALTEC. Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori: governi, eserciti, agenzie di contractor. Mentre l‘Europa – e il mondo – fanno una precipitosa corsa al riarmo è sempre più necessario mettersi di mezzo, inceppare gli ingranaggi, lottare contro l’industria bellica e il militarismo. Le armi italiane, in prima fila il colosso pubblico Leonardo, sono presenti su tutti i teatri di guerra. In ogni angolo del pianeta muoiono bambine e bambini, donne e uomini, massacrat da armi prodotte a due passi dalle nostre case. Le guerre non sono lontane: incepparle dipende da ciascuno di noi. Mettersi di mezzo è scelta politica e morale ineludibile. C’è un importante dispiegamento di militari ai confini tra i paesi NATO e la Russia: l’ltalia è in prima fila in Estonia, in Romania, nel Mar Nero. Il rischio di un coinvolgimento diretto del nostro paese è ogni giorno più concreto. La spesa militare, già in crescita esponenziale da oltre un decennio, avrà un’impennata nei prossimi tre anni arrivando a 61 miliardi di euro. Provate ad immaginare quanto migliori sarebbero le nostre vite se i miliardi impiegati per ricacciare uomini, donne e bambini nei lager libici, per annegarli in mare, per garantire gli interessi dell’ENI in Africa, per acquistare armamenti, per i militari nelle strade fossero usati per scuola, sanità, trasporti. Provate ad immaginare di farla finita, sin da ora, con stato, padroni, militari, polizia. Decine di guerre insanguinano il pianeta: la maggior parte si consumano nel silenzio e nell’indifferenza dei più. Fermarle è possibile, perché le guerre hanno basi ed interessi concreti sui nostri territori, dove possiamo agire direttamente, per gettare sabbia negli ingranaggi del militarismo. Non solo. Le guerre oggi come ieri, si combattono in nome di una nazione, di un popolo, di un dio. Noi, antimilitaristi e senza patria, sappiamo bene che non ci sono guerre giuste o sante. Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere ed uguali che può porre fine alle guerre. Oggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo. Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche, funzionali agli interessi del capitalismo. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni. Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra. Facciamo nostro l’insegnamento del “disfattismo rivoluzionario”: siamo solidali con chi si batte contro il proprio governo, perché noi lottiamo contro il nostro . Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra. Noi siamo con le vittime. Ovunque Noi siamo con i disertori e gli obiettori di tutti i fronti. Per fermare la guerra non basta un no. Occorre incepparne i meccanismi, partendo dalle nostre città, dal territorio in cui viviamo, dove ci sono caserme, basi militari, aeroporti, fabbriche d’armi, uomini armati che pattugliano le città. Cacciamo i militari dalle strade, blocchiamo la produzione ed il trasporto di armi, facciamola finita con tutti gli eserciti! Blocchiamo le missioni all’estero! Cacciamo i mercanti di morte da Torino! Assemblea Antimilitarista assembleantimilitarista@gmail.com
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4 novembre. Smilitarizziamo la città!
Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per spostare un confine. In quella guerra a migliaia scelsero di gettare le armi e finirono davanti ai plotoni di esecuzione. La memoria dei disertori e dei senzapatria di allora vive nella solidarietà concreta con chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta. Le celebrazioni militari del 4 novembre, servono a giustificare enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, in difesa dei propri interessi neocoloniali. In ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per spostare un confine, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della patria, della religione, degli interessi di pochi potenti. In ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta le guerre degli Stati, chi straccia le bandiere di ogni nazione, perché sa che solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere e liberi ed uguali che ciascuno di noi porta nel proprio cuore. A due passi dalle nostre case ci sono le fabbriche che costruiscono le armi usate nelle guerre che insanguinano il pianeta. Torino sta diventando uno dei maggiori centri dell’industria bellica: cacciabombardieri, droni, sistemi di puntamento vengono progettati a costruiti nella nostra città. Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a livello mondiale per la decima edizione dell’Aerospace and defense meetings, mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra. Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori: governi, eserciti, agenzie di contractor che faranno buoni affari. Affari di morte. La scorsa edizione sono stati siglati 9.000 contratti di vendita di congegni micidiali, destinati a tutti i teatri di guerra. Nelle scuole bambine, bambini, ragazze e ragazzi, vengono sottoposti ad una martellante campagna di arruolamento, ad una sempre più marcata propaganda nazionalista. Nelle strade della nostra città militari armati di mitra e manganello affiancano polizia e carabinieri nel controllo, etnicamente mirato, delle periferie più povere. Vogliono farci credere che non possiamo fare nulla per contrastare le guerre. Chi promuove, sostiene ed alimenta le guerre ci vorrebbe impotenti, passivi, inermi. Non lo siamo. Ogni volta che un militare entra in una scuola possiamo metterci di mezzo, quando sta per aprire una fabbrica d’armi possiamo metterci di mezzo, quando decidono di fare esercitazioni vicino alle nostre case possiamo metterci di mezzo. Le guerre cominciano da qui. Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere! MARTEDÌ 4 NOVEMBRE. SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ! VIA I MERCANTI D’ARMI! SABATO 29 NOVEMBRE CORTEO ANTIMILITARISTA ORE 14,30 CORSO GIULIO CESARE ANGOLO VIA ANDREIS MARTEDÌ 2 DICEMBRE BLOCCHIAMO I MERCANTI ARMI ALL’OVAL LINGOTTO IN VIA MATTÉ TRUCCO 70 NO ALL’AEROSPACE AND DEFENSE MEETINGS! CONTRO LA GUERRA E CHI LA ARMA! Assemblea antimilitarista Corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20,30
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18 novembre. Corteo antimilitarista a Torino
In occasione della nona edizione dell’aerospace and defence meetings – mostra-mercato dell’industria aerospaziale di guerra che si terrà a Torino a fine novembre l’Assemblea Antimilitarista ha primosso un corteo antimilitarista a Torino. Sabato 18 novembre Ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis Corteo Antimilitarista Disertiamo la guerra! – No all’aerospace and defence meetings! – […]
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