Martedì 2 dicembre
ore 11,30
Cacciamo i mercanti armi
all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70
L’Aerospace and defense meetings, mercato internazionale dell’industria
aerospaziale di guerra è arrivato alla decima edizione.
Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a
livello mondiale. Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori:
governi, eserciti, agenzie di contractor.
Decine di guerre insanguinano il pianeta: la maggior parte si consumano nel
silenzio e nell’indifferenza dei più.
Ovunque bambine e bambini, donne e uomini sono massacrat* da armi prodotte a due
passi dalle nostre case.
Le guerre hanno basi ed interessi concreti sui nostri territori, dove possiamo
agire direttamente, per gettare sabbia negli ingranaggi del militarismo.
Le guerre oggi come ieri, si combattono in nome di una nazione, di un popolo, di
un dio.
Noi, antimilitaristi e senza patria, sappiamo che non ci sono guerre giuste o
sante.
Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di
libere ed uguali che può porre fine alle guerre.
Ci vorrebbero tutti arruolati.
Noi disertiamo.
Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato. Rifiutiamo la retorica
patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese
espansionistiche.
Non ci sono nazionalismi buoni.
Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.
Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.
⚫ Fermiamo la corsa al riarmo, lottando contro l’industria bellica e il
militarismo.
Cacciamo i mercanti di morte da Torino!
No all’aerospace and defense meetings!
Contro la guerra e chi la arma!
Info: assembleantimilitarista@gmail.com
Tag - via i mercanti d'armi
Un grande corteo antimilitarista ha attraversato le strade di Torino, rompendo
la cortina fumogena che avvolge l’industria bellica ed il mercato delle armi
aerospaziali nella nostra città.
⚫ Dal 2 al 4 dicembre si terrà la decima edizione dell’aerospace and defence
meetings, dove i maggiori player a livello mondiale sottoscriveranno accordi
commerciali per le armi che distruggono intere città, massacrano civili,
avvelenano terre e fiumi. Produttori, governi e organizzazioni internazionali,
esponenti delle forze armate, compagnie di contractor si incontreranno e faranno
affari all’Oval.
L’industria aerospaziale produce cacciabombardieri, missili balistici, sistemi
di controllo satellitare, elicotteri da combattimento, droni armati per azioni a
distanza.
All’Aerospace and defence meetings si giocano partite mortali per milioni di
persone in ogni dove: le armi italiane, in prima fila il colosso pubblico
Leonardo, sono presenti su tutti i teatri di guerra.
Torino si candida a divenire uno dei principali centri dell’industria bellica
del nostro paese.
C’è chi dice no, c’è chi si mette di mezzo.
Quella di sabato 29 novembre è stata un’importante giornata di lotta al
militarismo e alla guerra.
Alla manifestazione, indetta dall’Assemblea antimilitarista, hanno partecipato
il “Coordinamento torinese contro la guerra e chi la arma” e delegazioni dalle
tante lotte contro basi militari, poligoni di tiro, caserme, fabbriche di morte.
C’erano coordinamenti e assemblee territoriali di Asti, Novara, Livorno,
Carrara, Reggio Emilia, Palermo, Trieste, Milano, Roma, Ragusa.
Il corteo è partito da Porta Palazzo, il cuore popolare della città, preceduto
dalla Murga e dalla Clown Army con azioni performanti che hanno catalizzato
l’attenzione delle tante persone che il sabato pomeriggio attraversano Porta
Palazzo.
La manifestazione si è poi diretta al Comune, dove si è sostato a lungo.
L’amministrazione “pacifista” della città è tra gli sponsor politici
dell’industria armiera e dell’aerospace and defence meetings. L’armata Clown si
è schierata si fronte all’ingresso ed ha dato vita ad un’azione antimilitarista.
Lungo tutto il percorso ci sono stati interventi delle realtà antimilitariste
che hanno partecipato al corteo.
Tantissimi i temi affrontati. A porta Palazzo si è parlato dell’economia di
guerra che colpisce i poveri del nostro paese: i tagli alla sanità uccidono chi
non può permettersi di pagare prevenzione e cura. Un focus è stato dedicato al
genocidio migrante nella guerra feroce nel Mediterraneo e sui valichi alpini,
smontando ogni retorica nazionalista in un contesto di solidarietà tra gli
oppressi e gli sfruttati di ogni dove.
Si sono poi susseguiti interventi sulle campagne di arruolamento e la propaganda
patriottica nelle scuole, l’economia di guerra e le spese militari, contro le
missioni di guerra all’estero e la militarizzazione delle nostre città. Ampio
spazio è stato dedicato alla collaborazione tra il Politecnico di Torino e
Leonardo, nel progetto della Città dell’Aerospazio, nuovo centro di ricerca
bellica in centro a Torino.
La Torino antimilitarista ha dato un segnale forte e chiaro: opporsi ad un
futuro per la città legato alla ricerca, produzione e commercio bellici è un
modo concreto per opporsi alla guerra e a chi la a(r)ma.
Gettare sabbia negli ingranaggi del militarismo è possibile. Dipende da ciascuno
di noi.
Le lotte antimilitariste stanno rallentando l’estendersi della macchina bellica,
inceppandone le articolazioni sui nostri territori.
Ma non basta.
Decine di guerre insanguinano il pianeta: la maggior parte si consumano nel
silenzio e nell’indifferenza dei più. Dall’Ucraina al Medio Oriente sono in atto
conflitti violentissimi, che potrebbero deflagrare ben oltre gli ambiti
regionali coinvolti.
Ovunque bambine e bambini, donne e uomini sono massacrat* da armi prodotte a due
passi dalle nostre case.
Le guerre hanno basi ed interessi concreti sui nostri territori, dove possiamo
agire direttamente, per gettare sabbia negli ingranaggi del militarismo.
Le guerre oggi come ieri, si combattono in nome di una nazione, di un popolo, di
un dio.
Antimilitaristi e senza patria sappiamo che non ci sono guerre giuste o sante.
Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di
libere ed uguali che può porre fine alle guerre, spezzandone le radici, che si
alimentano alla fonte avvelenata dei nazionalismi, delle identità escludenti,
della negazione di ogni dinamica di convivenza che si dipani dal protagonismo di
chi lotta contro frontiere, Stati, religioni, sfruttamento.
Forte per tutto il corteo, in cui slogan, interventi, tactical frivolity hanno
messo insieme, comunicazione, sfottò del militarismo un grande impegno alla
lotta e alla diserzione.
Il corteo si è concluso in piazza Vittorio con una travolgente azione
performante della Murga.
Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato. Rifiutiamo la retorica
patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese
espansionistiche.
Non ci sono nazionalismi buoni.
Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.
Martedì 2 dicembre si inaugura il mercato delle armi a Torino. Ci saranno anche
gli antimilitaristi.
Cacciamo i mercanti d‘armi!
Martedì 2 dicembre
ore 11,30
All’Oval in via Matté Trucco 70
No all’aerospace and defence meetings!
Assemblea Antimilitarista
antimilitarista.to@gmailcom
VIA I MERCANTI D’ARMI!
SABATO 29 NOVEMBRE
CORTEO ANTIMILITARISTA
ORE 14,30 CORSO GIULIO CESARE ANGOLO VIA ANDREIS
MARTEDÌ 2 DICEMBRE
GIORNATA DI BLOCCO ALL’OVAL LINGOTTO IN VIA MATTÉ TRUCCO 70
Contro la guerra e chi la arma!
L’Aerospace and defence meetings, mostra mercato internazionale dell’industria
aerospaziale di guerra è arrivato alla decima edizione.
Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a
livello mondiale, in prima fila le piemontesi Leonardo, Avio Aero, Collins
Aerospace, Thales Alenia Space, ALTEC.
Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori: governi, eserciti,
agenzie di contractor.
Mentre l‘Europa – e il mondo – fanno una precipitosa corsa al riarmo è sempre
più necessario mettersi di mezzo, inceppare gli ingranaggi, lottare contro
l’industria bellica e il militarismo.
Le armi italiane, in prima fila il colosso pubblico Leonardo, sono presenti su
tutti i teatri di guerra.
In ogni angolo del pianeta muoiono bambine e bambini, donne e uomini, massacrat
da armi prodotte a due passi dalle nostre case.
Le guerre non sono lontane: incepparle dipende da ciascuno di noi.
Mettersi di mezzo è scelta politica e morale ineludibile.
C’è un importante dispiegamento di militari ai confini tra i paesi NATO e la
Russia: l’ltalia è in prima fila in Estonia, in Romania, nel Mar Nero. Il
rischio di un coinvolgimento diretto del nostro paese è ogni giorno più
concreto.
La spesa militare, già in crescita esponenziale da oltre un decennio, avrà
un’impennata nei prossimi tre anni arrivando a 61 miliardi di euro.
Provate ad immaginare quanto migliori sarebbero le nostre vite se i miliardi
impiegati per ricacciare uomini, donne e bambini nei lager libici, per annegarli
in mare, per garantire gli interessi dell’ENI in Africa, per acquistare
armamenti, per i militari nelle strade fossero usati per scuola, sanità,
trasporti.
Provate ad immaginare di farla finita, sin da ora, con stato, padroni, militari,
polizia.
Decine di guerre insanguinano il pianeta: la maggior parte si consumano nel
silenzio e nell’indifferenza dei più.
Fermarle è possibile, perché le guerre hanno basi ed interessi concreti sui
nostri territori, dove possiamo agire direttamente, per gettare sabbia negli
ingranaggi del militarismo.
Non solo.
Le guerre oggi come ieri, si combattono in nome di una nazione, di un popolo, di
un dio.
Noi, antimilitaristi e senza patria, sappiamo bene che non ci sono guerre giuste
o sante.
Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di
libere ed uguali che può porre fine alle guerre.
Oggi ci vorrebbero tutti arruolati.
Noi disertiamo.
Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo
la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro
pretese espansionistiche, funzionali agli interessi del capitalismo.
In ogni dove.
Non ci sono nazionalismi buoni.
Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.
Facciamo nostro l’insegnamento del “disfattismo rivoluzionario”: siamo solidali
con chi si batte contro il proprio governo, perché noi lottiamo contro il nostro
.
Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.
Noi siamo con le vittime. Ovunque
Noi siamo con i disertori e gli obiettori di tutti i fronti.
Per fermare la guerra non basta un no. Occorre incepparne i meccanismi, partendo
dalle nostre città, dal territorio in cui viviamo, dove ci sono caserme, basi
militari, aeroporti, fabbriche d’armi, uomini armati che pattugliano le città.
Cacciamo i militari dalle strade, blocchiamo la produzione ed il trasporto di
armi, facciamola finita con tutti gli eserciti!
Blocchiamo le missioni all’estero!
Cacciamo i mercanti di morte da Torino!
Assemblea Antimilitarista
assembleantimilitarista@gmail.com
Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale,
in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per
spostare un confine.
In quella guerra a migliaia scelsero di gettare le armi e finirono davanti ai
plotoni di esecuzione.
La memoria dei disertori e dei senzapatria di allora vive nella solidarietà
concreta con chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta.
Le celebrazioni militari del 4 novembre, servono a giustificare enormi spese
militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni
militari all’estero, in difesa dei propri interessi neocoloniali.
In ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per spostare un
confine, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della
patria, della religione, degli interessi di pochi potenti.
In ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta le guerre degli Stati, chi
straccia le bandiere di ogni nazione, perché sa che solo un’umanità
internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere e liberi ed
uguali che ciascuno di noi porta nel proprio cuore.
A due passi dalle nostre case ci sono le fabbriche che costruiscono le armi
usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.
Torino sta diventando uno dei maggiori centri dell’industria bellica:
cacciabombardieri, droni, sistemi di puntamento vengono progettati a costruiti
nella nostra città.
Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a
livello mondiale per la decima edizione dell’Aerospace and defense meetings,
mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra.
Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori: governi, eserciti,
agenzie di contractor che faranno buoni affari. Affari di morte. La scorsa
edizione sono stati siglati 9.000 contratti di vendita di congegni micidiali,
destinati a tutti i teatri di guerra.
Nelle scuole bambine, bambini, ragazze e ragazzi, vengono sottoposti ad una
martellante campagna di arruolamento, ad una sempre più marcata propaganda
nazionalista.
Nelle strade della nostra città militari armati di mitra e manganello affiancano
polizia e carabinieri nel controllo, etnicamente mirato, delle periferie più
povere.
Vogliono farci credere che non possiamo fare nulla per contrastare le guerre.
Chi promuove, sostiene ed alimenta le guerre ci vorrebbe impotenti, passivi,
inermi. Non lo siamo.
Ogni volta che un militare entra in una scuola possiamo metterci di mezzo,
quando sta per aprire una fabbrica d’armi possiamo metterci di mezzo, quando
decidono di fare esercitazioni vicino alle nostre case possiamo metterci di
mezzo.
Le guerre cominciano da qui.
Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
MARTEDÌ 4 NOVEMBRE.
SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ!
VIA I MERCANTI D’ARMI!
SABATO 29 NOVEMBRE
CORTEO ANTIMILITARISTA
ORE 14,30 CORSO GIULIO CESARE ANGOLO VIA ANDREIS
MARTEDÌ 2 DICEMBRE
BLOCCHIAMO I MERCANTI ARMI
ALL’OVAL LINGOTTO IN VIA MATTÉ TRUCCO 70
NO ALL’AEROSPACE AND DEFENSE MEETINGS!
CONTRO LA GUERRA E CHI LA ARMA!
Assemblea antimilitarista
Corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20,30
In occasione della nona edizione dell’aerospace and defence meetings –
mostra-mercato dell’industria aerospaziale di guerra che si terrà a Torino a
fine novembre l’Assemblea Antimilitarista ha primosso un corteo antimilitarista
a Torino. Sabato 18 novembre Ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis
Corteo Antimilitarista Disertiamo la guerra! – No all’aerospace and defence
meetings! – […]