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Anarres del 25 ottobre. Clandestini per legge. Hamas e la Turchia. El Alamein: guerra e (neo)colonialismo…
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. Ascolta e diffondi l’audio della puntata: > Anarres del 25 ottobre. Clandestini per legge. Hamas e la Turchia. El Alamein: > guerra e (neo)colonialismo… Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: Clandestini per legge Nel nostro paese si è clandestini per legge. Entrare “legalmente” è impossibile: per avere il permesso di soggiorno serve un contratto di lavoro firmato nel paese d’origine. Quanti padroni conoscete che assumono a scatola chiusa un lavoratore mai visto, in un paese a migliaia di chilometri dall’Italia? Nessuno di quelli che arrivano ha le carte in regola. Chi incappa in un controllo prende il foglio di via, se viene ripescato finisce al CPR. I CPR sono un importante ingranaggio della macchina delle espulsioni, necessaria a mantenere intatta la fama di intransigenza verso i “clandestini” di cui si fregia ogni governo. Le vite intrappolate nei CPR, sospese negli hotspot, in bilico tra carte da bollo e quotidiani abusi di polizia partono da lontano, in terre dove il neocolonialismo, lo sfruttamento delle risorse, le guerre fanno il deserto. La storia dei CPR – un tempo CIE e prima ancora CPT – è storia di rivolte, fughe, pestaggi, scioperi della fame, gente che si taglia, altri che si cuciono la bocca. I CPR italiani sono stati distrutti e ricostruiti più e più volte. I CPR sono, con le carceri, discariche sociali nelle quali vengono rinchiusi quelli che non si sono adattati, quelli inghiottiti dalla strada, i ribelli, gli scarti da eliminare alla fine di un processo che comincia nei paesi d’origine. Ne abbiamo parlato con Raffaele Hamas a fianco della Turchia contro il confederalismo democratico Il 23 ottobre la Tusas, fabbrica d’armi del settore aerospaziale di proprietà pubblica, metà dell’esercito, metà del ministero della Difesa, è stata attaccata con esplosivi e mitra da due persone, che sono state uccise durante l’attacco in cui sono morte cinque persone. Nelle ore successive un massiccio bombardamento turco ha colpito le città del nord della Siria e le basi del PKK in Iraq. Hamas si è ovviamente posta a fianco di Erdogan con un comunicato di solidarietà per l’attacco alla Tusas. Noi non ci stupiamo. Fascisti islamici si schierano con altri fascisti islamici. Quello che non smette di indignarci è il silenzio dei movimenti che ancora una volta sono ambigui o conniventi con Hamas. El Alamein: il ministero della guerra esalta la guerra e il colonialismo Anche quest’anno i parà della Folgore hanno festeggiato la “gloriosa sconfitta” nella battaglia di El Alamein nella seconda guerra mondiale. Alla cerimonia ha partecipato la vice ministro Rauti. In un post su X il ministero della Difesa ha scritto: “El Alamein 23 ottobre 1942, un luogo e una data che raccontano di valore e sacrificio, un capitolo tanto eroico quanto tragico della nostra storia. Rendiamo onore ai coraggiosi militari italiani che combatterono tra le sabbie del Nord Africa. Con loro ricordiamo con deferenza tutti i Caduti che hanno sacrificato la loro vita per la nostra libertà.” Ne abbiamo parlato con Dario Industria bellica, esercitazioni militari: le ultime novità Dal 14 al 29 ottobre si è tenuta Steadfast Noon, l’esercitazione annuale della NATO in cui viene simulato il dispiegamento e l’impiego di armi nucleari “tattiche” in territorio europeo (le nuove B61-12 già installate anche in territorio italiano nelle basi di Ghedi, Brescia, e Aviano, Pordenone). Nell’ambito di un’ampia serie di accordi bilaterali tra Italia e Qatar definiti nel bilaterale tenutosi a Villa Pamphili a Roma tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e l’Emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, spicca un memorandum di intesa tra Fincantieri e il gruppo qatarino del settore difesa Barzan Holdings in vista della firma di un contratto per 40 radar Omega 360. Il programma aeronautico Gcap, il futuro cacciabombardiere che la Gran Bretagna sta studiando insieme a Italia e Giappone, va avanti. Si sono rivelate infondate le voci di un ridimensionamento del progetto, che si erano diffuse in luglio per l’intenzione del nuovo governo britannico di fare una spending review della difesa. Le delegazioni dei tre paesi partecipanti, firmatari di un trattato internazionale nel dicembre del 2023, hanno avuto incontri intensi anche nelle ultime settimane, per mettere a punto l’accordo industriale che dovrebbe portare alla costituzione di una joint venture paritetica. Appuntamenti: Venerdì 1 novembre corteo contro la riapertura del CPR di Torino ore 16 piazza Robilant Giornate dei disertori Sabato 2 e lunedì 4 novembre Contro la guerra, il militarismo, la produzione bellica, l’occupazione militare delle periferie, il nazionalismo! Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere! Con disertori e obiettori di tutte le guerre! Sabato 2 novembre dalle 15 No alla città dell’aerospazio! No alla città delle armi Manifestazione antimilitarista In via Roma 100 di fronte all’ingresso di Galleria San Federico, dove ha sede il DAP – Distretto Aerospaziale Piemontese Lunedì 4 novembre Iniziative antimilitariste in giro per Torino Smilitarizziamo la città! Ogni martedì dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46 (A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato! Informati su lotte e appuntamenti! Contatti: Federazione Anarchica Torinese corso Palermo 46 Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org) Contatti: FB @senzafrontiere.to/ Telegram https://t.me/SenzaFrontiere Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org  
November 1, 2024 / Anarres
Giornate dei disertori
Sabato 2 e lunedì 4 novembre contro la guerra e il militarismo Contro la guerra, la produzione bellica, l’occupazione militare delle periferie, il nazionalismo! Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere! Con disertori e obiettori di tutte le guerre! Sabato 2 novembre No alla città dell’aerospazio! No alla città delle armi Manifestazione antimilitarista In via Roma di fronte all’ingresso di Galleria San Federico, dove ha sede il DAP – Distretto Aerospaziale Piemontese Lunedì 4 novembre Iniziative antimilitariste in giro per Torino Smilitarizziamo la città! Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per spostare un confine. Durante la prima guerra mondiale, su tutti i fronti tanti disertarono e finirono la loro vita di fronte ad un plotone di esecuzione. In memoria dei disertori e dei senzapatria di allora, in solidarietà a chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta lanciamo due giornate di informazione e lotta antimilitarista. Come ogni anno le celebrazioni militari del 4 novembre servono a giustificare enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, dall’Ucraina all’Africa. Guerre, stupri, occupazioni di terre, bombardamenti, torture, l’intero campionario degli orrori umani, se compiuto da uomini e donne inquadrati in un esercito, diventa legittimo, necessario, opportuno, eroico. Noi disertiamo. Torino punta tutto sull’industria bellica. Dicono produca ricchezza invece produce solo morte. Leonardo e il Politecnico hanno promosso la Città dell’Aerospazio, un nuovo polo di ricerca e progettazione delle armi del futuro. È un progetto che vede protagonisti Leonardo, la maggiore industria bellica italiana e il Politecnico di Torino. Hanno il sostegno di tutti: dal comune, alla regione al governo. Quest’autunno intendono cominciare i lavori in corso Marche. Continuiamo a metterci di mezzo. Fermarli è possibile: dipende da ciascuno di noi. Noi disertiamo. Stiamo assistendo ad un riarmo a livello mondiale dagli esiti imprevedibili. Sempre più concreto è il rischio di un olocausto nucleare. L’aumento delle spese militari ed i conseguenti tagli a sanità scuole, trasporti di prossimità rendono sempre più precarie le nostre vite. Con la lotta, la solidarietà il mutuo appoggio, possiamo prenderci quello ci serve per vivere meglio. Noi disertiamo. Blocchiamo e boicottiamo le missioni militari dell’Italia, in difesa degli interessi neocoloniali dell’ENI e dell’industria bellica. Noi disertiamo. Stop all’invio di armi sui fronti di guerra! Fermiamo il massacro della popolazione palestinese a Gaza e l’escalation in atto! Cessate il fuoco in Sudan, in Ucraina, in Russia e in ogni dove. Noi disertiamo. In Italia ci sono basi militari italiane, statunitensi e Nato da cui partono droni spia e rifornimenti verso l’Ucraina e Israele: inceppiamo gli ingranaggi della macchina bellica nel nostro paese. Noi disertiamo. Lungo i confini del Bel Paese, in mare ed in montagna, le polizie e le forze armate fanno la guerra ai migranti, che da decenni sono uccisi lungo i confini. Apriamo le frontiere, lottiamo contro la fortezza Europa! Noi disertiamo. L’Italia finanzia la Libia e la Tunisia perché intercettino e blocchino le navi dei migranti e rigettino uomini, donne e bambin* nell’inferno dei campi di concentramento libici. Noi siamo a fianco della gente in viaggio. Le frontiere sono linee di nulla rese vere da uomini in armi: cancelliamole! Noi disertiamo! Il governo di estrema destra alimenta la retorica identitaria, i “sacri” confini, l’esaltazione della guerra. Le scuole e le università sono divenute terreno di conquista per l’arruolamento dei corpi e delle coscienze. Fermiamoli! Noi disertiamo. A pochi passi dalle nostre case si producono e si testano le armi impiegate nelle guerre di ogni dove. Le usano le truppe italiane nelle missioni di “pace” all’estero, le vendono le industrie italiane ai paesi in guerra. Queste armi hanno ucciso milioni di persone, distrutto città e villaggi, avvelenato irrimediabilmente interi territori. Lottiamo per la chiusura e la riconversione dell’industria bellica! Noi disertiamo. I militari sono sempre più presenti per le strade delle nostre città, nelle periferie dove si allungano le file dei senza casa, senza reddito, precari. Servono a prevenire e reprimere ogni insorgenza sociale, a mettere a tacere chiunque si ribelli ad un ordine sociale sempre più feroce. La sicurezza è casa, reddito, sanità per tutte e tutti, non soldati per le strade! Cacciamoli da Torino! Smilitarizziamo la città! Noi disertiamo. Quartieri, scuole, università, piazze, luoghi di lavoro: ormai non vi è ambito sociale al sicuro dalla marea militarista montante. Mandiamoli via! Noi disertiamo! Il governo con il Ddl 1660 intende reprimere duramente ogni forma di opposizione politica e sociale. Non riusciranno a bloccare le lotte. Ci troveranno in prima fila per bloccare la costruzione della Città dell’Aerospazio! Fermiamoli! Oggi ci vorrebbero tutti arruolati. Noi disertiamo. Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni. Noi siamo al fianco di chi, in ogni dove, diserta la guerra. Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra. Coordinamento contro la guerra e chi la arma – Torino
October 21, 2024 / Anarres