Il piano americano che viene raccontato come una tregua in atto quando
continuano a morire decine di palestinesi a Gaza e in Cisgiordania , è una sorta
d’ingegneria sociale in continuazione con il piano degli accordi di Abramo e di
ridefinizione del Levante con al centro la potenza militare israeliana e le
disponibilità finanziarie dei paesi del Golfo. In questo piano non si parla dei
palestinesi ma è solo una tappa nel progetto di espulsione dalla striscia di
Gaza.
Il bottino per la banda sionista è la Cisgiordania , l’approvazione dell’
estensione degli insediamenti E1, tagliando la Cisgiordania in due costituisce
proprio il tentativo di cancellare la possibilità di uno stato palestinese una
volta per tutte. Ormai non ha senso parlare dell’ipotesi dei due stati , solo
uno stato multietnico nel territorio della Palestina storica è una prospettiva
immaginabile una volta superato il suprematismo sionista .
L’obiettivo del piano americano non è la “ricostruzione”, ma piuttosto la
riprogettazione dello spazio, dell’autorità e della coscienza palestinese
all’interno di un nuovo quadro che faccia di Gaza un laboratorio per un progetto
di “pace economica” basato sul controllo senza sovranità.
Di questo e altro ne abbiamo parlato con Bassam Saleh giornalista free lance,
attivo in associazioni e comitati di solidarietà con il popolo palestinese .
Tag - GENOCIDIO GAZA
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