Il 25 novembre 2025, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per
il secondo anno ha visto riempirsi piazze da tutta Italia: l’obbiettivo di dare
risalto ai nodi territoriali sfida il classico corteo nella capitale che
quest’anno si è tenuto sabato 22, contando 70 mila persone.
Ad oggi in Italia si parla di 91 femminicidi monitorati dall’osservatorio di
nudm solo nel 2025 e almeno 68 tentati femminicidi riportati. Il lavoro
dell’osservatorio è particolarmente importante in quanto in Italia non esiste
una banca dati pubblica sui femminicidi. Mentre secondo l’ISTAT sono 6,4 milioni
le donne che hanno riportato di aver subito delle forme di violenza.
Inoltre i dati dell’ISTAT pubblicati martedì confermano che le uccisioni
avvengono all’interno delle relazioni più strette della persona. Infatti si
riporta “Nel 2024, sulla base delle variabili disponibili, si stimano 106
femminicidi presunti su 116 omicidi con una vittima donna. Si tratta di 62 donne
uccise nell’ambito della coppia, dal partner o ex partner, 37 donne uccise da un
altro parente; sette casi, di cui tre donne uccise da un amico o conoscente e
quattro da sconosciuti, per i quali l’accanimento sul corpo della donna motiva
la classificazione dell’omicidio come femminicidio.”
La giornata è stata caratterizzata dal discorso sulla violenza strutturale che
ci circonda, espressa dal nesso tra guerra e patriarcato, due processi sistemici
aventi matrici comuni. Infatti non sono mancati i rimandi alle mobilitazioni a
sostegno della palestina con la esplicita volontà di inserirsi in una settimana
che si concluderà con lo sciopero generale contro la legge finanziaria di
economia di guerra venerdì 28 e il la 29 giornata mondiale per la palestina.
A questo proposito Fatou di nudm Torino ci racconta il comunicato nazionale
“Perchè come transfemministe sabotiamo la guerra”: (metti link)
Con Maria di nudm Torino il racconto della giornata, partita dalla mattina con
il fino al corteo serale cittadino:
Con Simona di Lucha y Siesta commentiamo il crescente attacco del governo ai
danni dei centri antiviolenza:
Mentre con Carlotta di nudm Milano raccontiamo il corteo che ha contato almeno
10.000 persone, culminato nell’occupazione simbolica del villaggio olimpico:
In ultimo riportiamo alcune delle interviste che abbiamo realizzato nel corso
del corteo per restituire il clima e la voce dellx partecipantx :
Tag - 25 novembre
Il governo attacca l’educazione sessuoaffettiva nelle scuole, in particolare
attraverso il Ddl sul consenso informato che, all’esame dell’Aula, è stata
occasione per lo svolgersi di un teatrino imbarazzante in cui il ministro
dell’Istruzione Valditara ha preso parola in questi termini: “È stato detto che
con questo disegno di legge impediremmo l’educazione sessuale e affettiva nelle
scuole, di informare i nostri giovani sui rischi delle malattia sessualmente
trasmesse. È falso” e ha poi aggiunto “È stato sfruttato un tema così delicato
come quello dei femminicidi, sono indignato che abbiate detto che questa legge
impedisca la lotta contro i femminicidi, vergognatevi”.
Al di là delle bagarre in Parlamento, il tema continua ad essere centrale in
tutti gli ambiti della vita produttiva e riproduttiva, l’attacco del governo
infatti si pone in continuità con lo smantellamento dei servizi essenziali per
quanto riguarda la salute, l’educazione, l’assistenza e impone nuovi
provvedimenti che nulla hanno a che fare con la prevenzione, il consenso, la
formazione per affrontare realmente la questione della violenza di genere da un
punto di vista strutturale.
Intanto i femminicidi a livello nazionale continuano a perpetrarsi e l’unico
strumento al momento esistente in grado di tenere conto dei dati è
l’Osservatorio Femminicidi Lesbicidi Transcidi (FLT) in Italia di Non Una Di
Meno (NUDM). Un lavoro importante che parte dal basso e che intende tenere alta
l’attenzione su questo tema.
In vista del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza maschile
sulle donne e contro la violenza di genere, che quest’anno assumerà dei
caratteri più complessivi a fronte della fase di guerra e del genocidio ancora
in corso a Gaza, sono molti gli appuntamenti per costruire un percorso di
partecipazione ampio e profondo nei contenuti. Il 22 novembre si terrà il corteo
nazionale a Roma ma anche sui territorio ci saranno appuntamenti di
mobilitazione nella data del 25, a Torino ci sarà un corteo con partenza da
Porta Nuova.
Ne parliamo con una compagna di NUDM Torino e invitiamo a seguire le pagine
social di NUDM per aggiornamenti sulle iniziative
Qui il commento di Non Una di Meno Torino in merito a Valditara
Valditara, la scuola ti odia. L3 femminist3 di più.
Tutt3 in piazza! 22N Roma & 25N Torino
Ieri, alla Camera, il ministro dell’ignoranza Valditara ha sbottato contro chi
l’ha accusato di favorire la diffusione della cultura del femminicidio in
Italia.
È vero.
Il DDL Valditara – Disposizioni in materia di consenso informato in ambito
scolastico – affida all’arbitrio delle scuole e alla discrezionalità delle
famiglie, l’educazione sessuo-affettiva, riducendola a questione “morale”
anziché formativa. Trasforma l’educazione sessuo-affettiva in un tabù, come se
parlare di corpo ed emozioni fosse pericoloso. È l’ennesimo tentativo di un
governo che vuole controllare, non educare; zittire, non far crescere.
L’educazione sessuo-affettiva dovrebbe entrare a fare parte in modo strutturale
del curricolo scolastico, i docenti e le docenti dovrebbero essere formati/e, i
saperi delle reti transfemministe e dei centri antiviolenza laici e femministi
dovrebbero entrare nelle scuole per diventare strumenti di autodifesa e
consapevolezza collettiva.
Proprio perché la scuola non può e non deve essere luogo di trasmissione
verticale e gerarchica del sapere, ma un luogo di co-costruzione di pratiche e
saperi, di speranza pedagogica, non di selezione ed espulsione, ma di crescita e
formazione della persona.
Con la scusa di “proteggere” le persone piccole, si vuole impedire di parlare di
sesso, di genere, di identità, di relazioni.
Ma noi lo sappiamo: negare non protegge, censurare non educa.
L’educazione sessuale e affettiva non è un lusso, è una necessità politica e
sociale.
È l’unico modo per costruire relazioni sane, libere dal dominio, dal possesso,
dalla violenza.
È l’unico modo per insegnare che il consenso non è un tabù ma una pratica
quotidiana.
Che il piacere non è vergogna, ma conoscenza di sé.
L’ Asamblea Sorora invita la comunità dell’America Latina (e non solo!) a
riflettere sull’accesso all’aborto in occasione di un’assemblea pubblica che si
terrà domenica 24 novembre a partire dalle 10:30 a Parco Dora. Ne parliamo con
tre compagne del collettivo che ci raccontano dell’importanza di mettere al
centro questo tema nei giorni di avvicinamento alla […]
L’osservatorio nazionale femminicidi, lesbicidi e trans*cidi di Non Una Di Meno
porta avanti dal 2019 un progetto che vuole combattere la violenza di genere
puntando a diversi obiettivi: contrapporsi a una narrazione che tende alla
gerarchizzazione delle morti, smascherare l’uso del controllo politico sociale
rispetto alla politica di genere, inserire dati che non vengono considerati […]
La piazza romana del 25 novembre, dove da otto anni ci sono cortei in occasione
della giornata contro la violenza maschile contro le donne, quest’anno è
deflagrata oltre ogni possibile previsione. L’indignazione scaturita dall’atroce
femminicidio di Giulia Cecchettin e dall’appello di sua sorella Elena, hanno
riempito le strade italiane per una settimana. Il 25, oltre […]