Dalla Germania a Torino, capitale dell’automotive italiano, sta diventando
realtà la massiccia riconversione al militare delle fabbriche che producevano
auto, carrozzeria, componentistica – e insieme a loro dell’enorme galassia
dell’indotto. Le grandi fabbriche dell’automotive tedesche sono già entrate da
anni in una irreversibile crisi di produzione, con effetti sociali “collaterali”
devastanti (come gli oltre 30 […]
Tag - guerra
Il 5 marzo è stato scoperto un campo di sterminio di uno dei cartelli più feroci
del paese, dal 2006 ad oggi quali interessi si articolino tra il crimine
organizzato e lo Stato messicano e le implicazioni per la popolazione locale è
il tema di questo approfondimento svolto con un compagno del Nodo Solidale. Il
[…]
Questa mattina a Torino, in corso Marche, davanti alla ex palazzina 37 della
Alenia Aermacchi, c’è stata un’iniziativa di protesta contro l’inizio dei lavori
preliminari alla costruzione dell’area del Politecnico della Cittadella
dell’aerospazio. Con striscioni e volantini distribuiti ai passanti e agli
automobilisti, e una lunga battitura dei cancelli con mestoli e pentole, alcunx
antimilitartistx, […]
Questa mattina a Torino, in corso Marche, davanti alla ex palazzina 37 della
Alenia Aermacchi, c’è stata un’iniziativa di protesta contro l’inizio dei lavori
preliminari alla costruzione dell’area del Politecnico della Cittadella
dell’aerospazio. Con striscioni e volantini distribuiti ai passanti e agli
automobilisti, e una lunga battitura dei cancelli con mestoli e pentole, alcunx
antimilitartistx, […]
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
in streaming.
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
> Anarres del 7 marzo. ReArm Europe. Anarcofeminnist! Il ciclone Trump e la
> marea nera globale…
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
ReArm Europe
Il vertice europeo straordinario sulla guerra in Ucraina ha prodotto un nuovo
mostro militarista. 800 miliardi di investimenti, una parte dei quali potrebbero
essere attinti dal fondo di stabilità europeo, quello destinato all’ambiente e
alle infrastrutture dei trasporti (TEN-T), di cui, paradossalmente fa parte la
Torino Lione.
Un programma di riarmo su ampia scala, che segna un’ulteriore potente escalation
bellica. Ma non, in assoluto, una novità.
L’estrema instabilità di un periodo caratterizzato dal tentativo statunitense di
arginare la propria decadenza, rischia di innescare ulteriori guerre.
Al contempo il prezzo del grande RiArmo lo pagheremo noi tutti.
Mentre i guerrafondai si danno appuntamento a Roma, è cruciale moltiplicare
l’impegno internazionalista a fianco dei disertori di ogni dove.
Ne abbiamo parlato con Dario Antonelli del Coordinamento Antimilitarista
livornese.
Senza dio, senza Stato, senza famiglia. Liber*!
L’otto marzo non è una festa. Noi lottiamo perché lo diventi, perché siano
strappate le radici dell’oppressione patriarcale, modello di ogni visione
gerarchica ed autoritaria delle relazioni sociali.
La vita e la libertà delle donne e di tutte le soggettività non conformi alla
norma etero cis patriarcale sono sotto attacco in ogni angolo del pianeta.
Botte, coltellate, prigioni di stoffa, umiliazioni, discriminazioni sul lavoro
non sono il retaggio del passato ma la dura realtà per miliardi di donne in ogni
dove.
Le donne che fanno il militare, che diventano manager, che sono capi di governo
o al vertice della Digos sono il segno della sconfitta del femminismo, non la
sua vittoria.
Se si capovolge la clessidra non si cambia di senso al tempo.
Il ciclone Trump e la marea nera globale
Guerra, repressione, identitarismi, nazionalismi sono la cifra di un ordine del
mondo che per salvare se stesso, affonda noi tutt.
Il ciclone Trump negli States è solo l’ultimo potente segno di un vento di
destra globale in un orizzonte di guerra permanente.
A popolazioni spaventate dagli effetti devastanti dell’affermarsi inarrestabile
della logica capitalista, le destre di ogni latitudine offrono la speranza che
qualcuno possa essere al sicuro. In ogni dove si affermano leadership che
individuano nella libertà delle donne e delle identità non conformi un nemico.
In ogni dove le proteste di piazza vengono represse, i servizi essenziali
negati, la propaganda militarista e patriottica disegna un orizzonte di
normalità bellica.
L’affermarsi di dinamiche pesantemente autoritarie su scala mondiale segna
un’epoca dove chi governa e chi sfrutta non intende più piegarsi ad alcuna
mediazione sociale.
Sarebbe però banale ridurre tutto al fascismo, anche se da quel mondo e dalla
sua storia la marea nera trae ampia ispirazione e gli attrezzi necessari alla
propria narrazione.
Prendendo le mosse da quanto sta avvenendo negli Stati Uniti e dalle dinamiche
che si sono innescate sul piano internazionale proveremo a ragionare sulle
enormi accelerazioni in atto e sulle prospettive dei movimenti di opposizione
politica e sociale. Negli States ma non solo.
Vi abbiamo anticipato con Lorenzo alcune delle questioni di cui parleremo il
prossimo venerdì 14 marzo alla FAT con Stefano Capello e lo stesso Lorenzo
Appuntamenti:
Trump e la marea nera globale
Venerdì 14 marzo
ore 21
corso Palermo 46
Ne parliamo con Stefano Capello e Lorenzo Rabbit
Il ciclone Trump negli States è solo l’ultimo potente segno di un vento di
destra globale in un orizzonte di guerra permanente.
Sarebbe però banale ridurre tutto al fascismo, anche se da quel mondo e dalla
sua storia la marea nera trae ampia ispirazione.
Prendendo le mosse da quanto sta avvenendo negli Stati Uniti e dalle dinamiche
che si sono innescate sul piano internazionale proveremo a ragionare sulle
enormi accelerazioni in atto e sulle prospettive dei movimenti di opposizione
politica e sociale. Negli States ma non solo.
A-Distro e SeriRiot
ogni mercoledì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
Contatti:
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Giovedì si è tenuto il vertice europeo di sostegno allo sforzo bellico ucraino
dopo che si delinea con sempre maggior chiarezza la fine dell’appoggio economico
e militare all’Ucraina da parte degli Stati Uniti. L’intenzione del vertice è
quella di andare verso un riarmo generalizzato sia a livello europeo che da
parte dei singoli stati dell’Unione, […]
Lo sciopero transfemminista è uno sciopero contro la guerra in quanto massima
espressione della violenza patriarcale. Approfondiamo insieme a Non Una di Meno
Torino questa iniziativa che si iscrive all’interno della giornata di sciopero e
mobilitazione di sabato 8 marzo, l’appuntamento a Torino è previsto alle ore 13
in piazza Massaua per dirigersi verso l’industria […]
Trump e la marea nera globale
Venerdì 14 marzo
ore 21
corso Palermo 46
Ne parliamo con Stefano Capello e Lorenzo Coniglione
Guerra, repressione, identitarismi, nazionalismi sono la cifra di un ordine del
mondo che per salvare se stesso, affonda noi tutt.
L’affermarsi di Trump negli States è solo l’ultimo tassello di una marea nera
reattiva. A popolazioni spaventate dagli effetti devastanti dell’affermarsi
inarrestabile della logica capitalista, le destre di ogni latitudine offrono la
speranza che qualcuno possa essere al sicuro. In ogni dove si affermano
leadership che individuano nella libertà delle donne e delle identità non
conformi un nemico. In ogni dove le proteste di piazza vengono represse, i
servizi essenziali negati, la propaganda militarista disegna un orizzonte di
guerra permanente.
L’affermarsi di dinamiche pesantemente autoritarie su scala mondiale segna
un’epoca dove chi governa e chi sfrutta non intende più piegarsi ad alcuna
mediazione sociale.
Sarebbe però banale ridurre tutto al fascismo, anche se da quel mondo e dalla
sua storia la marea nera trae ampia ispirazione e gli attrezzi necessari alla
propria narrazione.
Prendendo le mosse da quanto sta avvenendo negli Stati Uniti e dalle dinamiche
che si sono innescate sul piano internazionale proveremo a ragionare sulle
enormi accelerazioni in atto e sulle prospettive dei movimenti di opposizione
politica e sociale. Negli States ma non solo.
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30
www.anarresinfo.org
Con i disertori russi ed ucraini, per un mondo senza frontiere ed eserciti
Sabato 22 febbraio
giornata di lotta antimilitarista!
Ore 11 presidio al Balon
Fermiamo la guerra dall’Ucraina a Gaza, dal Sudan al Kurdistan, dallo Yemen al
Congo…
Sono passati tre anni dall’invasione russa dell’Ucraina e il conflitto si
inasprisce sempre di più.
Le guerre insanguinano vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver
fine. Con la terribile guerra in Medio Oriente, il conflitto nel Mar Rosso, il
moltiplicarsi degli attacchi turchi in Rojava, le tensioni per Taiwan, il
perdurare dei conflitti per il controllo delle risorse nel continente africano,
il rischio di una guerra, anche nucleare, su scala planetaria è una possibilità
reale.
Opporsi concretamente è un’urgenza ineludibile.
La guerra in Ucraina ha nel proprio DNA uno scontro interimperialistico di
enorme portata.
Il prezzo di questa guerra lo pagano le popolazioni ucraine e russe.
Lo pagano oppositori, sabotatori, obiettori e disertori che subiscono pestaggi,
processi e carcere.
Lo paghiamo noi tutti stretti nella spirale dell’inflazione, tra salari e
pensioni da fame e fitti e bollette in costante aumento.
Il governo italiano si è schierato in questa guerra inviando armi, arrivando a
schierare 3.500 militari nelle missioni in ambito NATO nell’est europeo e nel
Mar Nero.
L’Italia è impegnata in ben 43 missioni militari all’estero, in buona parte in
Africa, dove le truppe tricolori fanno la guerra ai migranti e difendono gli
interessi di colossi come l’ENI.
L’Italia vende armi a tutti i paesi in guerra, contribuendo direttamente alle
guerre di ogni dove.
Torino punta tutto sull’industria bellica per il rilancio dell’economia.
Un’economia di morte.
La nostra città è uno dei maggiori poli dell’industria bellica aerospaziale.
Ed è a Torino che sorgerà la Città dell’Aerospazio, un centro di eccellenza per
l’industria bellica aerospaziale promosso dal colosso armiero Leonardo e dal
Politecnico subalpino. La Città dell’Aerospazio ospiterà un acceleratore
d’innovazione nel campo della Difesa, uno dei nove nodi europei del Defence
Innovation Accelerator for the North Atlantic (D.I.A.N.A), una struttura della
NATO.
Progetti di morte che è impegno di tutt* inceppare.
Occorre capovolgere la logica perversa che vede nell’industria bellica il motore
che renderà più prospera la nostra città. Un’economia di guerra produce solo
altra guerra.
Provate ad immaginare quante scuole, ospedali, trasporti pubblici di prossimità
si potrebbero finanziare se la ricerca e la produzione venissero usate per la
vita di noi tutti, per la cura invece che per la guerra.
La guerra è anche interna.
Il governo risponde alla povertà trattando le questioni sociali in termini di
ordine pubblico: i militari dell’operazione “strade sicure” li trovate nelle
periferie povere, nei CPR, nelle stazioni, sui confini.
Il comitato per l’ordine e la sicurezza ha dichiarato zone a sorveglianza
rinforzata Barriera, Aurora, San Salvario, il centro cittadino.
Come se non bastasse il ministro della Difesa ha annunciato la costituzione di
una “riserva”, un corpo di 10.000 militari volontari in addestramento perenne
che possono essere richiamati per far fronte a qualsiasi “emergenza” interna.
Il governo di estrema destra alimenta la retorica identitaria, i “sacri”
confini, l’esaltazione della guerra. Le scuole e le università sono divenute
terreno di conquista per l’arruolamento dei corpi e delle coscienze.
In Russia e in Ucraina c’è chi lotta perché le frontiere siano aperte per chi si
oppone alla guerra.
Noi facciamo nostra questa lotta contro le frontiere, per l’accoglienza di
obiettor, renitent, disertor* da entrambi i paesi.
Noi non ci arruoliamo né con la NATO, né con la Russia. Rigettiamo i vergognosi
giochini di Trump, Putin e dell’UE sulla pelle di popolazioni stremate dalla
guerra, messe a tacere da regimi, che in Russia come in Ucraina, gettano in
galera chi vi si oppone concretamente.
Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di
libere ed uguali che può porre fine alle guerre.
Oggi ci vorrebbero tutti arruolati.
Noi disertiamo.
Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo
la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro
pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.
Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.
Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.
L’amministrazione Trump ha gettato la maschera esplicitando il progetto
coloniale e imperialista che lo accomuna al piano sionista di Israele,
attraverso dichiarazioni shock senza precedenti il Presidente degli Stati Uniti
parla di deportazione e pulizia etnica del popolo palestinese in mondovisione.
Il ruolo della Cisgiordania in questo frangente è dirimente, non a caso
l’operazione Jenin […]