Con i disertori russi ed ucraini, per un mondo senza frontiere ed eserciti
Sabato 22 febbraio
giornata di lotta antimilitarista!
Ore 11 presidio al Balon
Fermiamo la guerra dall’Ucraina a Gaza, dal Sudan al Kurdistan, dallo Yemen al
Congo…
Sono passati tre anni dall’invasione russa dell’Ucraina e il conflitto si
inasprisce sempre di più.
Le guerre insanguinano vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver
fine. Con la terribile guerra in Medio Oriente, il conflitto nel Mar Rosso, il
moltiplicarsi degli attacchi turchi in Rojava, le tensioni per Taiwan, il
perdurare dei conflitti per il controllo delle risorse nel continente africano,
il rischio di una guerra, anche nucleare, su scala planetaria è una possibilità
reale.
Opporsi concretamente è un’urgenza ineludibile.
La guerra in Ucraina ha nel proprio DNA uno scontro interimperialistico di
enorme portata.
Il prezzo di questa guerra lo pagano le popolazioni ucraine e russe.
Lo pagano oppositori, sabotatori, obiettori e disertori che subiscono pestaggi,
processi e carcere.
Lo paghiamo noi tutti stretti nella spirale dell’inflazione, tra salari e
pensioni da fame e fitti e bollette in costante aumento.
Il governo italiano si è schierato in questa guerra inviando armi, arrivando a
schierare 3.500 militari nelle missioni in ambito NATO nell’est europeo e nel
Mar Nero.
L’Italia è impegnata in ben 43 missioni militari all’estero, in buona parte in
Africa, dove le truppe tricolori fanno la guerra ai migranti e difendono gli
interessi di colossi come l’ENI.
L’Italia vende armi a tutti i paesi in guerra, contribuendo direttamente alle
guerre di ogni dove.
Torino punta tutto sull’industria bellica per il rilancio dell’economia.
Un’economia di morte.
La nostra città è uno dei maggiori poli dell’industria bellica aerospaziale.
Ed è a Torino che sorgerà la Città dell’Aerospazio, un centro di eccellenza per
l’industria bellica aerospaziale promosso dal colosso armiero Leonardo e dal
Politecnico subalpino. La Città dell’Aerospazio ospiterà un acceleratore
d’innovazione nel campo della Difesa, uno dei nove nodi europei del Defence
Innovation Accelerator for the North Atlantic (D.I.A.N.A), una struttura della
NATO.
Progetti di morte che è impegno di tutt* inceppare.
Occorre capovolgere la logica perversa che vede nell’industria bellica il motore
che renderà più prospera la nostra città. Un’economia di guerra produce solo
altra guerra.
Provate ad immaginare quante scuole, ospedali, trasporti pubblici di prossimità
si potrebbero finanziare se la ricerca e la produzione venissero usate per la
vita di noi tutti, per la cura invece che per la guerra.
La guerra è anche interna.
Il governo risponde alla povertà trattando le questioni sociali in termini di
ordine pubblico: i militari dell’operazione “strade sicure” li trovate nelle
periferie povere, nei CPR, nelle stazioni, sui confini.
Il comitato per l’ordine e la sicurezza ha dichiarato zone a sorveglianza
rinforzata Barriera, Aurora, San Salvario, il centro cittadino.
Come se non bastasse il ministro della Difesa ha annunciato la costituzione di
una “riserva”, un corpo di 10.000 militari volontari in addestramento perenne
che possono essere richiamati per far fronte a qualsiasi “emergenza” interna.
Il governo di estrema destra alimenta la retorica identitaria, i “sacri”
confini, l’esaltazione della guerra. Le scuole e le università sono divenute
terreno di conquista per l’arruolamento dei corpi e delle coscienze.
In Russia e in Ucraina c’è chi lotta perché le frontiere siano aperte per chi si
oppone alla guerra.
Noi facciamo nostra questa lotta contro le frontiere, per l’accoglienza di
obiettor, renitent, disertor* da entrambi i paesi.
Noi non ci arruoliamo né con la NATO, né con la Russia. Rigettiamo i vergognosi
giochini di Trump, Putin e dell’UE sulla pelle di popolazioni stremate dalla
guerra, messe a tacere da regimi, che in Russia come in Ucraina, gettano in
galera chi vi si oppone concretamente.
Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di
libere ed uguali che può porre fine alle guerre.
Oggi ci vorrebbero tutti arruolati.
Noi disertiamo.
Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo
la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro
pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.
Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.
Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.
Tag - guerra
L’amministrazione Trump ha gettato la maschera esplicitando il progetto
coloniale e imperialista che lo accomuna al piano sionista di Israele,
attraverso dichiarazioni shock senza precedenti il Presidente degli Stati Uniti
parla di deportazione e pulizia etnica del popolo palestinese in mondovisione.
Il ruolo della Cisgiordania in questo frangente è dirimente, non a caso
l’operazione Jenin […]
In uno scenario in cui le parole d’ordine in Europa per fronteggiare la
narrazione dei dazi americani in arrivo sono riarmo e energia, analizziamo
alcuni aspetti dello scenario globale. La presidenza di Trump è stata inaugurata
dal cessate il fuoco a Gaza, su dei termini di un accordo sostanzialmente uguale
a quello rifiutato da Netanyahu […]
l governo italiano ha autorizzato l’acquisizione di Piaggio Aerospace da parte
dell’azienda turca Baykar. Si tratta dell’azienda che produce i droni militari –
in particolare il modello Bayraktar – utilizzati dall’esercito turco nelle
guerre di occupazione in nord-Iraq e Siria, oltre a essere venduti dalla Baykar
agli eserciti di mezzo mondo. Il “nulla osta” del […]
Lo scorso venerdi 13 dicembre, in occasione dello sciopero generale indetto
dall’USB, un partecipato corteo studentesco ha attraversato le vie della città,
rivendicando la necessità di recidere i rapporti tra mondo accademico e Israele,
criticando la scuola di Valditara e le politiche governative. Arrivato al polo
di Corso Duca degli Abruzzi, il corteo si è […]
LA GUERRA IN CASA 5 LA SCUOLA VA ALLA GUERRA
La Credenza - Via Walter Fontan 31 Bussoleno (Valsusa)
(sabato, 7 dicembre 10:00)
LA SCUOLA VA ALLA GUERRA
CONTROLLO, IRREGGIMENTAZIONE, PROPAGANDA BELLICA…
La guerra è onnipresente. Se qui da noi non si esprime ancora negli orrori del
conflitto armato, tutto sembra voler preparare il terreno in questa direzione.
Anche a scuola. «Contemporaneamente alla privatizzazione e precarizzazione del
sistema educativo, stiamo assistendo a un soffocante processo di
militarizzazione delle istituzioni scolastiche e degli stessi contenuti
culturali e formativi. Come accadeva ai tempi del fascismo, le scuole tornano a
essere caserme mentre le caserme si convertono in aule e palestre per formare lo
studente-soldato votato all’obbedienza» (A. Mazzeo). Se non vogliamo ritrovarci
assoldati in una guerra altrui, è ora di organizzare la diserzione, il
disfattismo, la resistenza.
NE PARLEREMO INSIEME, CON ANTONIO MAZZEO (AUTORE DI LA SCUOLA VA ALLA GUERRA,
MANIFESTOLIBRI, 2024) E CON ALCUNI REDATTORI DELLA RIVISTA “NUNATAK”
SABATO 7 DICEMBRE 2024, ALLE ORE 10:00
ASSOCIAZIONE “LA CREDENZA”, VIA WALTER FONTAN 31, BUSSOLENO
https://gancio.cisti.org/event/la-guerra-in-casa-5-la-scuola-va-alla-guerra
LA GUERRA IN CASA 6 DISERTARE LA LINEA DEL FRONTE
La Credenza - Via Walter Fontan 31 Bussoleno (Valsusa)
(sabato, 14 dicembre 10:00)
DISERTARE LA LINEA DEL FRONTE
SGUARDI E TESTIMONIANZE SULLA MOBILITAZIONE TOTALE NELLA "GUERRA GIUSTA"
INFINITA
In epoca capitalista, il fronte di uno Stato in guerra non è solo la trincea o
l'industria militare, ma il dispiegarsi di una mobilitazione totale della
popolazione da mutare in "massa disciplinata", disponibile a funzionare secondo
gli scopi bellici. Nel trionfo contemporaneo della "guerra giusta" – dalle
«operazioni di polizia internazionale» del 1990-91, alle «operazione militare
speciale» della Russia, «resistenza del "mondo libero"» in Ucraina, «autodifesa»
di Israele – coloro che disertano ci forniscono una bussola etica e materiale
per opporci al mondo-guerra. C'è ancora un'umanità che si sottrae, anche dentro
al complesso scientifico-militare-industriale più sofisticato. Quest'incontro è
per informarsi, per supportare i disertori e per confrontarci sulle forme che la
mobilitazione totale può assumere, a partire dalla rilevanza della profilazione
digitale nel definire i confini della cittadinanza contro gli indisciplinati,
come i registri elettronici "Gosuslugi" in Russia e "Oberih" in Ucraina
dimostrano e come l'epoca pandemica ci ha mostrato anche qui.
INTERVERRANNO:
• UN DISERTORE DI KHARKOV PARTE DEL GRUPPO ANARCHICO ASSEMBLY, LEGATO ALLE RETI
DI MUTUO APPOGGIO DEI DISERTORI SUL FRONTE RUSSO/UCRAINO
• UNA REFUSENIK DI GERUSALEMME PARTE DI MESARVOT, RETE DI SUPPORTO AGLI
OBIETTORI DI COSCIENZA IN ISRAELE (IN CHIAMATA)
• LE COMPAGNE DI TORINO DISERTA, REDATTRICI DELL'ARCHIVIO
CAMPISELVAGGI.NOBLOGS.ORG, SULLA CENTRALITÀ DEL PROGRESSO TECNICO NELLA
MOBILITAZIONE ALLA GUERRA
A seguire PRANZO BENEFIT per Torino diserta!
SABATO 14 DICEMBRE 2024, ALLE ORE 10:00
ASSOCIAZIONE “LA CREDENZA”, VIA WALTER FONTAN 31, BUSSOLENO
LA GUERRA IN CASA 4 - DEMOCRAZIE E FRONTE INTERNO
La Credenza - Via Walter Fontan 31 Bussoleno (Valsusa)
(sabato, 30 novembre 10:00)
DEMOCRAZIE E FRONTE INTERNO
MOBILITAZIONE BELLICA NELLE SOCIETÀ OCCIDENTALI E POSSIBILI RESISTENZE.
DISCUSSIONE SULL'INTIMO RAPPORTO TRA L'ORGANIZZAZIONE SOCIALE DI ISRAELE E GLI
STATI EUROPEI DELLA SOCIETÀ MOBILITATA PER LA GUERRA, CON UN PARTICOLARE ACCENNO
AL MONDO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE. SARANNO PRESENTI ALCUNI COMPAGNI GENOVESI
A RACCONTARE L'IMPORTANZA DELLA LOTTA NEL CAMPO DELLA LOGISTICA PORTUALE IN
TEMPI DI TRASPORTO ORDINARIO DI ARMAMENTI.
VERRÀ PROIETTATO IL DOCUMENTARIO REBEL ARCHITECTURE - THE ARCHITECTURE OF
VIOLENCE, DOVE SI SPIEGA IL RUOLO CHIAVE DELL'ARCHITETTURA NELL'OCCUPAZIONE
ISRAELIANA DELLA PALESTINA E NELL'EVOLUZIONE DELLA GUERRA URBANA, PARADIGMATICA
ANCHE NELLA GESTIONE DELL'ORDINE PUBBLICO NELLE NOSTRE CITTÀ.
Buona parte del sindacalismo di base ha indetto sciopero con manifestazioni
locali per il 29 novembre. Nella stessa data hanno proclamato l’astensione dal
lavoro due sindacati concertativi Cigl e Uil. In gran parte delle città italiane
ci saranno iniziative di piazza separate. A Torino il sindacalismo di base con
varie forze politiche ha scelto di […]
“Dopo più di trent’anni dalla fine della “guerra fredda”, il Friuli Venezia
Giulia continua a mantenere il triste primato di regione più militarizzata
d’Italia: dal dopoguerra è operativa ad Aviano una base americana con accertata
presenza di testate nucleari e possibile obiettivo strategico della Russia in
caso di guerra. Il Friuli V.G. è oggi interessato […]