Il video dell’incontro sul DDL 1660 con l’avvocato Eugenio Losco:
La serata si è tenuta venerdì 11 ottobre alla FAT, in corso Palermo 46
La stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico
repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle
carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su
caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale, a chi sostiene e diffonde
idee sovversive.
Questi dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur
mantenendosi in una cornice universalista.
Il diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i
nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità.
Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.
Per approfondimenti:
https://www.anarresinfo.org/contro-la-svolta-autoritaria-per-la-rivoluzione-sociale/
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
riunioni ogni martedì alle 20
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Tag - leggi di guerra
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete.
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Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
> Anarres dell’11 ottobre. Leggi di guerra. Stati Uniti: il ruolo dei
> nazionalisti cristiani. La santa alleanza tra liberali e fascisti
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Leggi di guerra. Quando la democrazia diventa fascismo
La stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico
repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle
carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su
caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale, a chi sostiene e diffonde
idee sovversive.
Questi dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur
mantenendosi in una cornice universalista.
Il diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i
nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità.
Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.
Ne abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco che in serata ha partecipato ad
un incontro sul ddl 1660 che si è tenuto alla fat.
Qui puoi ascoltare l’audio della serata.
Il piano dei nazionalisti cristiani per riprendersi l’America
Il ruolo della religione è cambiato profondamente da quando il predicatore
fondamentalista Jerry Falwell e il magnate conservatore della posta diretta Paul
Weyrich hanno co-fondato la Moral Majority nel 1979. A quel tempo, l’incapacità
dei cristiani di far valere il loro potere alle urne su questioni che
consideravano una sfida per la loro fede (l’aborto era in cima alla lista, ma
anche la preghiera nelle scuole, l’omosessualità e i diritti delle donne) era
vista come un’opportunità per galvanizzare un blocco di voto per i conservatori.
Il sostegno della Moral Majority ai candidati che avrebbero rappresentato quegli
interessi come funzionari eletti ha scatenato una potente risorsa nel Partito
Repubblicano. La Moral Majority si è sciolta nel 1989, ma a quel punto erano
comparse molte ramificazioni: la Christian Coalition, Focus on the Family e il
Family Research Council. Gli elettori evangelici e cristiani avevano in gran
parte fatto del Partito Repubblicano la loro casa.
Donald Trump ha attinto e sfruttato questa importante bacino di elettori
scontenti. In lui, una corrente di estrema destra ha trovato la sua voce.
Ne abbiamo parlato con Robertino Barbieri
La santa alleanza tra liberali e fascisti
“Si sta riproponendo il fenomeno politico che più di tutti ha segnato il
Novecento in Occidente in modo significativo: la tendenza, sempre negata da
entrambe le parti in commedia, all’alleanza tra liberali e fascisti.
È una tendenza che vediamo in atto in forme diverse rispetto a quelle prese nel
ventennio tra le due guerre perché significativamente differente è la situazione
complessiva. Il Novecento vedeva un movimento operaio e un lotta di classe
dispiegata che venne abbattuta e silenziata solo grazie alla mobilitazione
violenta e omicida delle classi medie con la copertura dei corpi dello stato.
Oggi le classi subalterne in occidente sono un corpo senza unità e progettualità
e stanno subendo la lotta di classe da quasi mezzo secolo più che produrla.”
Questo l’incipit del primo di due articoli di Stefano Capello usciti su Umanità
Nova
Ne abbiamo parlato con Stefano
Appuntamenti:
Domenica 20 ottobre
Assemblea Antimilitarista
dalle 10 alle 17
A Massenzatico (Reggio Emilia)
Presso le “Cucine del popolo”, via Beethoven 78
Per info: assembleantimilitarista@gmail.com
Sabato 26 ottobre
ore 10,30 13,30
Presidio antimilitarista al Balon
Venerdì 1 novembre
corteo contro la riapertura del CPR di Torino
ore 16 piazza Robilant
Giornate dei disertori
Sabato 2 e lunedì 4 novembre
contro la guerra e il militarismo
Contro la guerra, la produzione bellica, l’occupazione militare delle periferie,
il nazionalismo!
Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
Con disertori e obiettori di tutte le guerre!
Sabato 2 novembre
No alla città dell’aerospazio! No alla città delle armi
Manifestazione antimilitarista
In via Roma di fronte all’ingresso di Galleria San Federico, dove ha sede il DAP
– Distretto Aerospaziale Piemontese
Lunedì 4 novembre
Iniziative antimilitariste in giro per Torino
Smilitarizziamo la città!
Ogni martedì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
Contatti:
FB
@senzafrontiere.to/
Telegram
https://t.me/SenzaFrontiere
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Leggi di guerra
Venerdì 11 ottobre
ore 21
in corso Palermo 46
Interverrà l’avvocato Eugenio Losco
La stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico
repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle
carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su
caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale, a chi sostiene e diffonde
idee sovversive.
Questi dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur
mantenendosi in una cornice universalista.
Il diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i
nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità.
Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
riunioni ogni martedì alle 20
La stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico
repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle
carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su
caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale, a chi fa azioni di
picchetto e blocco sui luoghi di lavoro, a chi sostiene e diffonde idee
sovversive.
La logica di classe e di repressione verso chi lotta è connaturata con
l’ordinamento giudiziario democratico: i provvedimenti adottati da questo
governo la rendono sempre più spudorata e violenta.
Questo ddl si inserisce nel solco già aperto da altri provvedimenti (i decreti
rave, Cutro, immigrazione, Caivano) che mirano a colpire i poveri, gli stili di
vita non conformi, gli stranieri senza documenti. Le misure contro la socialità
non mercificata, quelle contro i profughi e i migranti, l’affondo verso i
giovani, la repressione dei movimenti di lotta sono le architravi del progetto
repressivo del governo.
Quest’insieme di nuove leggi rende sempre più forti i poteri di polizia,
riducendo le pur esili tutele alla libertà di espressione, movimento,
opposizione sociale.
Il grosso aumento delle pene, la meticolosa scelta dei soggetti da colpire e di
quelli da tutelare ne sono il segno distintivo. Più galera per molti, ma non per
tutti, perché la trama dei vari provvedimenti di Meloni è esplicitamente
politica e di classe.
Non solo. Molte misure sono ritagliate su misura su soggetti specifici,
individuati come nemici da colpire.
Si passa dallo stereotipo razzista della borseggiatrice rom sempre incinta alla
legge che impedisce di usufruire della sospensione della pena fino al compimento
del primo anno di età del bambino o della bambina.
Si parte dalla criminalizzazione dei movimenti climatici, sociali e sindacali e
si stabilisce la galera per chi fa un blocco stradale non violento, per chi
traccia scritte su edifici istituzionali, per chi resiste ad uno sfratto.
Le lotte nelle carceri e nei CPR vengono perseguite in modo più duro perché chi
le attua è dipinto come costitutivamente criminale, illegale, fuori norma. A
questo governo non basta massacrare di botte, privare di ogni dignità,
seppellire in carcere chi da vita a rivolte nei luoghi di reclusione.
Questo governo vuole mettere a tacere qualunque protesta, introducendo
nell’ordinamento un reato collettivo, equiparato a quelli di mafia e terrorismo,
che persegue anche le azioni non violente come lo sciopero della fame.
Si alimenta l’allarme sociale contro chi occupa o resiste ad uno sfratto e poi
si disegna una legge per reprimere chi cerca di prendersi un posto dove vivere.
Dalla criminalizzazione pubblica dell’opposizione politica e sociale scaturisce
il reato di “terrorismo della parola”.
L’opposizione parlamentare, che vede scendere in piazza anche settori spesso
conniventi con pratiche repressive, alla Camera si è limitata a proporre di
assumere più poliziotti e secondini.
Evidentemente, più della sostanza del provvedimento, alla “sinistra”
parlamentare interessa intercettare il consenso delle forze dell’ordine, che
grazie al DDL 1660 stanno per acquisire nuovi privilegi e tutele.
Questi dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur
mantenendosi in una cornice universalista.
Il diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i
nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità.
Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini.
Quando la logica bellica si applica al diritto, alcuni gruppi umani vengono
repressi per quello che sono più che per quello che fanno. L’intera azione
dell’esecutivo è informata a questo principio. Un principio sulle cui fondamenta
sono stati costruiti i lager nazisti e i gulag staliniani. La definizione del
“nemico” interno è squisitamente politica ed è appannaggio di chi detiene il
potere di decidere chi mantiene le prerogative del “cittadino” e chi ne è
privato perché considerato individualmente e collettivamente incompatibile con
il nuovo ordine che il governo sta costruendo.
Un ordine che non ha neppure bisogno delle famigerate “leggi eccezionali” del
1926 per colpire la libertà di scioperare, di scrivere e dire la propria, di
lottare per casa, salute, libertà, dignità.
Le leggi sono il precipitato normativo dei rapporti di forza all’interno di una
società. Oggi i fascisti al governo si sentono forti e giocano tutte le carte a
loro disposizione per assicurarsi il totale controllo politico e il
disciplinamento sociale.
Il governo effettua una manovra a tenaglia, muovendosi contemporaneamente su più
fronti. Oltre al piano squisitamente repressivo, Meloni punta ad una riforma
istituzionale che renda ancora più forte l’esecutivo, e persegue un’egemonia
culturale, che vede la scuola, i media e il territorio come spazi di conquista.
Il fascismo sta tornando. Usano la cornice democratica per dare una secca svolta
autoritaria al paese: segno che la democrazia è solo illusione di libertà e
giustizia sociale.
Fermarli è possibile. Occorre rinforzare le reti ed i movimenti che si battono
contro la svolta autoritaria e, insieme, mantenere fermo l’impegno contro la
guerra, il militarismo, il patriarcato, le frontiere, lo sfruttamento, la
devastazione ambientale, il nazionalismo.
Il tempo è ora.
La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana