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Anarres del 10 ottobre. La guerra civile di Trump. La tregua a Gaza: un’orizzonte oscuro…
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming Ascolta e diffondi l’audio della puntata: https://radioblackout.org/podcast/anarres-del-10-ottobre-la-guerra-civile-di-trump-la-tregua-a-gaza-unorizzonte-oscuro/ Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: Stati Uniti. La guerra civile di Trump La feroce battaglia dell’amministrazione statunitense contro gli immigrati senza documenti che ne autorizzino il soggiorno negli States si sta sempre più trasformando in una guerra civile contro gli stati governati dai Democratici. Le forze dell’ICE impiegate sempre più massicciamente per “affiancare” le polizie locali accusate di non avere il polso necessario per contrastare gli “irregolari” non bastano più a Trump, che ha deciso di mettere in campo la Guardia Nazionale. La Guardia Nazionale è la principale forza di riservisti degli Stati Uniti: i suoi membri sono chiamati in base alla necessità, e di solito fanno altri mestieri. È un corpo organizzato su base statale, e le truppe sono comandate dai governatori dei singoli stati, che le usano quasi sempre come una sorta di protezione civile in occasione di catastrofi naturali. Ma la legge prevede che in casi eccezionalmente gravi il presidente possa assumere il comando della Guardia Nazionale di uno stato, quando la sicurezza nazionale è in pericolo. Negli scorsi mesi Trump ha usato questi poteri moltissime volte, con una frequenza e un’ampiezza mai viste prima, per inviare la Guardia Nazionale in una serie di città tutte governate dal Partito Democratico. Lo ha fatto non per rispondere a emergenze eccezionali, come vorrebbe la legge, ma con motivazioni che sono state spesso giudicate gonfiate, se non false. Ora nel mirino ci sono l’Oregon e Chicago, de l’Ice ha attaccato un block, un quartiere, arrivando a sparare persino ai poliziotti locali. Ne abbiamo parlato con Robertino Barbieri La tregua. Un orizzonte oscuro Il 10 ottobre, quando abbiamo effettuato questa puntata, era prevista l’entrata in vigore dell’accordo per il cessate il fuoco siglato dal governo israeliano e da quello di Gaza. Le riflessioni che seguono sono state fatte in quel momento: tenetene conto. La tregua prevedeva la sospensione dei bombardamenti, la liberazione di ostaggi e prigionieri politici, l’arrivo di scorte alimentari, medicinali e aiuti per la popolazione gazawi stremata da due anni di guerra. Sin qui tutto bene. La sospensione dei massacri è comunque una buona notizia, tuttavia l’orizzonte appare del tutto oscuro. L’accelerazione impressa da Israele con l’attacco a Gaza City, l’enorme ondata di indignazione di fronte ad una popolazione bombardata e affamata ha provocato un isolamento internazionale di Israele che non ha precedenti. Il crescere in Israele di un’opposizione al genocidio che, per quanto minimizzata dai sostenitori nostrani di Hamas ed alleati, è cresciuta per tutta l’estate, culminando in uno sciopero generale di grande portata, è stata un ulteriore segnale che le basi di consenso al governo Netanyahu si stanno erodendo. Hamas, sconfitto, privato dei tradizionali appoggi, sebbene sia riuscito a soffocare nel sangue le rivolte della scorsa primavera, sapeva bene di stare esaurendo i propri crediti, ha accettato una tregua alla quale si dichiarava disponibile da mesi. Se il piano Trump dovesse trovare completa attuazione per la popolazione gazawi sarebbe una ulteriore sconfitta. Dopo due decenni di dittatura islamista, dopo due anni di pulizia etnica di Israele, rischia di diventare una colonia con un governo fantoccio. Le responsabilità di chi, alle nostre latitudini, ha assunto un atteggiamento campista, di appoggio acritico alla resistenza, sono enormi. Ai palestinesi serve il pane. Ma servono anche le rose. E la libertà. Quella vera A noi tutti serve un mondo senza stati, frontiere, eserciti. Ne abbiamo discusso con Lorenzo Appuntamenti: 4 novembre Smilitarizziamo la città! Noi disertiamo Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per spostare un confine. In quella guerra a migliaia scelsero di gettare le armi e finirono davanti ai plotoni di esecuzione. La memoria dei disertori e dei senzapatria di allora vive nella solidarietà concreta con chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta. Le celebrazioni militari del 4 novembre, servono a giustificare enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, in difesa dei propri interessi neocoloniali. In ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per spostare un confine, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della patria, della religione, degli interessi di pochi potenti. In ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta, chi straccia le bandiere di ogni nazione, perché sa che solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere e liberi ed uguali che ciascuno di noi porta nel proprio cuore. A due passi dalle nostre case ci sono le fabbriche che costruiscono le armi usate nelle guerre che insanguinano il pianeta. Nelle scuole bambine, bambini, ragazze e ragazzi, vengono sottoposti ad una martellante campagna di arruolamento, ad una sempre più marcata propaganda nazionalista. Nelle strade della nostra città militari armati di mitra e manganello affiancano polizia e carabinieri nel controllo, etnicamente mirato, delle periferie più povere. Vogliono farci credere che non possiamo fare nulla per contrastare le guerre. Chi promuove, sostiene ed alimenta le guerre ci vorrebbe impotenti, passivi, inermi. Non lo siamo. In ogni dove c’è chi diserta, chi lotta contro le guerre degli stati. Noi siamo al fianco di chi diserta la guerra. Ogni volta che un militare entra in una scuola possiamo metterci di mezzo, quando sta per aprire una fabbrica d’armi possiamo metterci di mezzo, quando decidono di fare esercitazioni vicino alle nostre case possiamo metterci di mezzo. Le guerre cominciano da qui. Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere! Contro la guerra e chi la arma! Via i mercanti d’armi! Sabato 29 novembre corteo antimilitarista ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis Martedì 2 dicembre giornata di blocco all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70 No all’aerospace and defence meetings! A-Distro e SeriRiot ogni mercoledì dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46 (A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato! Informati su lotte e appuntamenti! Federazione Anarchica Torinese corso Palermo 46 Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30 per info scrivete a fai_torino@autistici.org Contatti: FB @senzafrontiere.to/ Telegram https://t.me/SenzaFrontiere Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org  
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anarres del 10 ottobre 2025
la guerra civile di trump
Anarres del 19 settembre. Statii Uniti: i MAGA all’attacco. Scuola: educazione sessuale in salsa familista. La crisi dei droni…
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming Ascolta e diffondi l’audio della puntata: https://radioblackout.org//2025/09/anarres-del-19-settembre-statii-uniti-i-maga-allattacco-scuola-educazione-sessuale-in-salsa-familista-la-crisi-dei-droni/ Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: Stati Uniti. Maga senza freni L’amministrazione Trump pigia sempre più l’acceleratore nella corsa al controllo dell’amministrazione, dei media e delle istituzioni culturali. Passo dopo passo con sfacciata arroganza incasella sempre più tasselli nel suo mosaico. L’assassinio dell’influencer Maga Kirk gli ha offerto una buona occasione per annunciare un’ulteriore stretta contro gli antifascisti, che vorrebbe far dichiarare “organizzazione terrorista”. Anche in Italia la vicenda ha scatenato la destra, che vi si è buttata a capofitto. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Educazione sessuale. Un affare di famiglia Nella scuola procede a grandi passi l’opera reazionaria e repressiva del ministro Valditara.  Alle imposizioni contenute nelle nuove Indicazioni nazionali, al codice disciplinare per i lavoratori, alla riforma del voto di condotta, alla caccia al telefonino, alle sanzioni per chi decide di sostenere un orale poco brillante alla maturità si aggiunge infatti la partita dell’educazione sessuale, recentemente giunta in una fase calda del dibattito. Lo scorso febbraio i deputati Sasso (Lega) e Amorese (FdI) presentavano una proposta di legge a testa, entrambe finalizzate all’introduzione del consenso informato delle famiglie per attività scolastiche inerenti sessualità e affettività. In pratica per svolgere attività didattiche di educazione sessuale e affettiva, seppure in chiave binaria e familista, serve il placet delle famiglie. A maggio le diverse proposte di legge venivano recepite in un disegno di legge organico presentato dal ministro dell’istruzione Valditara, il DdL 2423. E nell’estate è stato avviato il relativo iter. Ne abbiamo parlato con Patrizia Nesti, insegnante e transfemminista La guerra si allarga. La crisi dei droni In questi anni di guerra abbiamo imparato che la propaganda bellica crea una cortina di disinformazione tale da rendere quasi impossibile comprendere non solo la dinamica e l’effettiva portata, ma a volte anche la stessa consistenza di alcuni fatti. Certo è che entrambi gli schieramenti vogliono proseguire ed estendere la guerra, o comunque passare ad un ulteriore stato di allerta in Europa e ad un ulteriore livello di militarizzazione dei confini. Basti pensare allo schieramento, annunciato, di 40000 soldati polacchi sul confine orientale del paese e alle esercitazioni militari congiunte russe e bielorusse in corso a distanza di relativamente pochi chilometri. Quella che è stata chiamata “crisi dei droni” ha portato difatti ad un innalzamento della militarizzazione del confine orientale della Polonia e ad un aumento dell’impegno della NATO con la nuova operazione “Eastern Sentry”. L’anarchia ai tempi della peste Guerre, massacri, corsa agli armamenti. Le aporie infinite dei movimenti di opposizione schiacciati tra campismo, propaganda e miopia. Prime riflessioni Appuntamenti: Rudolf Rocker L’anarchia oltre le macerie del secolo Venerdì 3 ottobre ore 21 corso Palermo 46 Rudolf Rocker “Anarchismo, Politica, Comunità. Scritti in un tempo di crisi 1919 – 1947” Ne parliamo con il curatore del libro, Gianfranco Ragona, docente di storia all’università di Torino e con David Bernardini, autore di “Contro le ombre della notte. Storia e pensiero dell’anarchico tedesco Rudolf Rocker” A-Distro e SeriRiot ogni mercoledì dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46 (A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato! Informati su lotte e appuntamenti! Federazione Anarchica Torinese corso Palermo 46 Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30 per info scrivete a fai_torino@autistici.org Contatti: FB @senzafrontiere.to/ Telegram https://t.me/SenzaFrontiere Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org
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Trump e la marea nera globale
Trump e la marea nera globale Venerdì 14 marzo ore 21 corso Palermo 46 Ne parliamo con Stefano Capello e Lorenzo Coniglione Guerra, repressione, identitarismi, nazionalismi sono la cifra di un ordine del mondo che per salvare se stesso, affonda noi tutt. L’affermarsi di Trump negli States è solo l’ultimo tassello di una marea nera reattiva. A popolazioni spaventate dagli effetti devastanti dell’affermarsi inarrestabile della logica capitalista, le destre di ogni latitudine offrono la speranza che qualcuno possa essere al sicuro. In ogni dove si affermano leadership che individuano nella libertà delle donne e delle identità non conformi un nemico. In ogni dove le proteste di piazza vengono represse, i servizi essenziali negati, la propaganda militarista disegna un orizzonte di guerra permanente. L’affermarsi di dinamiche pesantemente autoritarie su scala mondiale segna un’epoca dove chi governa e chi sfrutta non intende più piegarsi ad alcuna mediazione sociale. Sarebbe però banale ridurre tutto al fascismo, anche se da quel mondo e dalla sua storia la marea nera trae ampia ispirazione e gli attrezzi necessari alla propria narrazione. Prendendo le mosse da quanto sta avvenendo negli Stati Uniti e dalle dinamiche che si sono innescate sul piano internazionale proveremo a ragionare sulle enormi accelerazioni in atto e sulle prospettive dei movimenti di opposizione politica e sociale. Negli States ma non solo. Federazione Anarchica Torinese corso Palermo 46 Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30 www.anarresinfo.org  
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Anarres del 21 gennaio. Trump e l’Ucraina. Stati Uniti: Project 25. Contro la guerra…
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. Ascolta e diffondi l’audio della puntata: > Anarres del 21 gennaio. Trump e l’Ucraina. Stati Uniti: Project 25. Contro la > guerra…   Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: Ucraina. Trump spariglia le carte Il prossimo 24 febbraio sono trascorsi tre anni dall’attacco russo all’Ucraina, dopo sette anni di stallo in seguito all’annessione russa della Crimea ed un primo avanzamento nel Donbass. Da allora sono morte centinaia di migliaia di persone, enorme è il numero dei profughi, dei feriti, delle persone che hanno perso casa e lavoro. A pagare un duro prezzo sono state anche le popolazioni europee strette nella spirale dell’inflazione, con una costante riduzione dei servizi ed un imponente aumento della spesa energetica e militare. Questa guerra rappresenta uno scontro interimperialistico di enorme portata, che ha coinvolto direttamente la NATO. I paesi europei hanno schierato truppe ed inviato armi all’Ucraina. Gli Stati Uniti targati Trump entrano nella partita a gamba tesa, sparigliando le carte. Tagliano fuori l’Ucraina e gli europei ed aprono un tavolo di trattativa diretta con la Russia, mirando ad una tregua armata che, di fatto, sancirà l’annessione dei territori occupati di Mosca. D’altra parte gli Stati Uniti hanno portato a casa l’obiettivo principale: l’indebolimento dell’Europa. Ora Trump spera di rendere meno saldo il legame tra la Russia e la Cina. Intanto la diserzione dal fronte di guerra è sempre più di massa. Sia in Russia che in Ucraina. Ne abbiamo parlato con Stefano Capello Stati Uniti. Project 25 Proseguono gli approfondimenti sugli States all’epoca di Trump. Gli obiettivi del Trump 2.0 erano già scritti da due anni: i punti salienti di un mandato presidenziale reazionario, infatti, erano già ampiamente illustrati in Mandate For Leadership: The Conservative Promise, un manuale di 900 pagine realizzato grazie alla stretta collaborazione tra Heritage Foundation e altre 100 organizzazioni conservatrici statunitensi. Meglio conosciuto come Project 2025, il manuale è ispirato ad una visione degli Stati Uniti fortemente reazionaria e conservatrice, cui i conservatori lavorano da anni per sviluppare centinaia di obiettivi politici afferenti a ogni sfera della vita pubblica. La loro ragione di azione si inserisce comodamente nel quadro di un eterno conflitto tra il governo centrale e quelli statali: l’infinita lotta in favore di un primato dei diritti degli Stati rispetto al governo federale ha permesso a diverse organizzazioni di incardinare lotte dalla presidenza Reagan in poi per cambiare il volto degli Stati Uniti. Project 2025 ha affrontato una lunga marcia prima di individuare in Trump il proprio campione. Si tratta di un progetto di lungo corso che è esistito prima di Trump e continuerà a farlo dopo, avendo come principale interlocutore “il prossimo conservatore” che occuperà la Casa Bianca. Cosa c’è nelle 900 pagine del Project 25? Ce ne ha parlato Robertino Barbieri Fermiamo la guerra dall’Ucraina a Gaza, dal Sudan al Kurdistan, dallo Yemen al Congo… Appuntamenti: Sabato 8 marzo punto info anarcofemminista I nostri corpi spezzano e annullano i confini tra i generi, le frontiere tra gli Stati, le divisioni imposte dalla nazione e dalle tante leggi del padre, del padrone, degli dei e dei loro preti. ore 10,30 al Balon Venerdì 14 marzo Trump e la marea nera globale ore 21 corso Palermo 46 Guerra, repressione, identitarismi, nazionalismi sono la cifra di un ordine del mondo che per salvare se stesso, affonda noi tutt. L’affermarsi di dinamiche pesantemente autoritarie a livello globale segna un’epoca dove chi governa e chi sfrutta non intende più piegarsi ad alcuna mediazione sociale. Sarebbe però banale ridurre tutto al fascismo, anche se da quel mondo e dalla sua storia la marea nera trae ampia ispirazione e gli attrezzi necessari alla propria narrazione. Ne parliamo con Stefano Capello e Lorenzo Coniglione A Distro e SeriRiot ogni mercoledì dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46 (A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato! Informati su lotte e appuntamenti! Contatti: Federazione Anarchica Torinese corso Palermo 46 Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30 per info scrivete a fai_torino@autistici.org Contatti: FB @senzafrontiere.to/ Telegram https://t.me/SenzaFrontiere Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org  
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8 marzo
Anarres del 14 febbraio. Gli anarchici nella rivoluzione russa. Rojava. I movimenti negli States. Con i disertori russi e ucraini…
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. Ascolta e diffondi l’audio della puntata: > Anarres del 14 febbraio. Gli anarchici nella rivoluzione russa. Rojava. I > movimenti negli States. Con i disertori russi e ucraini… Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: Gli anarchici nella rivoluzione russa Volin, anarchico, tra i protagonisti della rivoluzione russa, ci restituisce l’immagine viva di una rivoluzione sociale, in cui la dimensione autogestionaria e libertaria dei Soviet viene soffocata a poco a poco dalla dittatura bolscevica. Non senza una forte resistenza. Per i tipi di Zero in Condotta è uscito il suo libro: “La rivoluzione sconosciuta. Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione sociale in Russia”. Enzo Papa, traduttore e curatore del testo, lo presenterà a Torino giovedì 20 (il 19 sarà a Reggio Emilia, il 21 a Milano, il 22 a Pordenone). Ci siamo collegati con Enzo Papa che ci ha anticipato alcuni temi di cui discuteremo nelle presentazioni. Rojava. Le ragioni per sostenere il confederalismo democratico “Negli ultimi anni, il Rojava, una regione autonoma nel nord della Siria, si è caratterizzato per un esperimento importante di autogoverno – basato sui principi del confederalismo democratico – dando una risposta innovativa alle sfide politiche, sociali ed economiche che ha affrontato e affronta la regione, soprattutto in un contesto di guerra e instabilità, come quello che caratterizza il Medio Oriente.” Questo l’incipit del testo diffuso dalla Federazione Anarchica Milanese. Il 15 febbraio ci sono state manifestazioni a Milano e a Roma I movimenti di opposizione politica e sociale negli Stati Uniti Nelle ultime settimane abbiamo in più occasioni parlato del ciclone Trump e delle conseguenze dirette delle sue prime settimane alla Casa Bianca. Oggi spostiamo l’attenzione sui movimenti, la cui vivacità è cresciuta negli ultimi anni e oggi si trovano di fronte una sfida molto forte. La deportazione dei migranti, i tagli alla spesa sociale, il via libera alle violenze fasciste e razziste, il rischio di ulteriore escalation bellica, l’attacco alla libertà delle donne e di tutte le soggettività non conformi alla norma eteropatriarcale, attacco alla libertà di insegnamento, disegnano il quadro inquietante di una potenza che teme il declino e punta tutto su identitarismi e guerra. Ne abbiamo parlato con Robertino Barbieri Con i disertori russi e ucraini Fermiamo la guerra dall’Ucraina a Gaza, dal Sudan al Kurdistan, dallo Yemen al Congo… Sono passati tre anni dall’accelerazione violenta della guerra impressa dall’invasione russa dell’Ucraina ed il conflitto si inasprisce sempre di più. Le guerre insanguinano vaste aree del pianeta in una spirale che sembra non aver fine. A Gaza, dopo 14 mesi di massacri, la tregua è sempre più fragile: gli Stati Uniti soffiano sul fuoco spingendo per la pulizia etnica e la deportazione dei gazawi. Se si aggiungono il conflitto nel Mar Rosso, il moltiplicarsi gli attacchi turchi in Rojava, le tensioni per Taiwan, il perdurare dei conflitti per il controllo delle risorse nel continente africano, il rischio di una guerra, anche nucleare, su scala planetaria è una possibilità reale. Opporsi concretamente è un’urgenza ineludibile. Il 22 febbraio giornata di lotta alla guerra e a chi la arma Appuntamenti: Giovedì 20 febbraio ore 21 corso Palermo 46 – Torino Gli anarchici nella rivoluzione russa Enzo Papa, traduttore e curatore dell’edizione italiana, presenta il libro: “La rivoluzione sconosciuta. Il movimento anarchico nelle lotte per l’emancipazione sociale in Russia” di Volin, edizioni Zero in Condotta. Volin, anarchico, tra i protagonisti della rivoluzione russa, ci restituisce l’immagine viva di una rivoluzione sociale, in cui la dimensione autogestionaria e libertaria dei Soviet viene soffocata a poco a poco dalla dittatura bolscevica. Non senza una forte resistenza. Il teorico e rivoluzionario anarchico, Vsevolod Michajlovič Eichenbaum, detto Volin, racconta la storia della Rivoluzione russa dal 1825 al 1939, con i suoi due sommovimenti del 1905 e del 1917, che egli ha vissuto come militante attivamente impegnato negli eventi. Potendo disporre di documenti e testimonianze di prima mano, Volin descrive, dal punto di vista anarchico – con lucidità e con rara finezza d’analisi -, tutto il processo del movimento rivoluzionario russo, dalla nascita dei Soviet all’annientamento del movimento anarchico da parte dello stalinismo passando per l’ascesa al potere dei bolscevichi, la rivolta dei marinai di Kronstadt o ancora l’epopea insurrezionale di Nestor Machno. Il libro, oltre che alle presentazioni, lo trovate alla FAT oppure può essere richiesto a http://www.zeroincondotta.org/ Sabato 22 febbraio a tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina Giornata di informazione e lotta antimilitarista Con i disertori russi e ucraini per un mondo senza frontiere ore 11 presidio antimilitarista al Balon A-Distro e SeriRiot ogni mercoledì dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46 (A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato! Informati su lotte e appuntamenti! Contatti: Federazione Anarchica Torinese corso Palermo 46 Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20,30 per info scrivete a fai_torino@autistici.org Contatti: FB @senzafrontiere.to/ Telegram https://t.me/SenzaFrontiere Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org  
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Anarres dell’8 novembre. Pedagogia di guerra. Giornate dei disertori. Trump e l’età dell’oro…
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. Ascolta e diffondi l’audio della puntata: > Anarres dell’8 novembre. Pedagogia di guerra. Giornate dei disertori. Trump e > l’età dell’oro… Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: Pedagogia di guerra. I parà al circo Massimo I paracadutisti della Folgore, gli stessi delle torture e stupri in Somalia, gli stessi che esaltano ogni anno la battaglia fascista e colonialista di El Alamein, gli stessi impegnati in missioni di guerra in giro per il mondo, in occasione del 4 novembre hanno insegnato a ragazzi e bambini l’arte della guerra nella cornice del Circo Massimo di Roma. Un’iniziativa targata Guido Crosetto. Oltre ai parà c’erano tutti i reparti di eccellenza delle forze armate. Ne abbiamo parlato con Antonio Mazzeo 4 novembre. Giornate dei disertori In diverse città italiane, compresa Torino, ci sono state iniziative per il 4 novembre, giornata dei disertori. Ovunque il fulcro è stata la solidarietà ai disertori di ogni dove. L’Italia va alla guerra: Fincantieri addestrerà forze navali del Qatar La holding italiana Fincantieri SpA arma e addestrerà le forze navali militari dell’Emiro del Qatar. Il colosso della cantieristica nazionale e BQ Solutions, società qatariota preposta ad assicurare il supporto strategico alle forze militari e di sicurezza del Paese, hanno firmato un Memorandum d’Intesa con l’obiettivo di sviluppare programmi di istruzione e addestramento, creati sotto la guida italiana, per le Forze Navali del Qatar. L’età dell’oro? Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca è un segno dei tempi. La grande paura della fine del privilegio di cui hanno goduto le classi medie dei paesi ricchi attraversa trasversalmente il pianeta ed investe anche gli States. La promessa nel ritorno dell’età dell’oro è la chiave di lettura della vittoria elettorale del tycoon di New York. Ne abbiamo parlato con Robertino Barbieri e Francesco Fricche Appuntamenti: Giovedì 28 novembre Always on the move. Torino: vetrina per turisti e città delle armi Presentazione dell’opuscolo ore 21 in corso Palermo 46 Ogni martedì dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46 (A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato! Informati su lotte e appuntamenti! Contatti: Federazione Anarchica Torinese corso Palermo 46 Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20 (per info scrivete a fai_torino@autistici.org) Contatti: FB @senzafrontiere.to/ Telegram https://t.me/SenzaFrontiere Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org  
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Anarres dell’11 ottobre. Leggi di guerra. Stati Uniti: il ruolo dei nazionalisti cristiani. La santa alleanza tra liberali e fascisti
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in streaming. Ascolta e diffondi l’audio della puntata: > Anarres dell’11 ottobre. Leggi di guerra. Stati Uniti: il ruolo dei > nazionalisti cristiani. La santa alleanza tra liberali e fascisti Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti: Leggi di guerra. Quando la democrazia diventa fascismo La stretta securitaria imposta dal DDL 1660 è un ulteriore tassello nel mosaico repressivo del governo. Colpi sempre più duri a chi lotta nei CPR e nelle carceri, a chi si batte contro gli sfratti, a chi occupa, a chi fa scritte su caserme e commissariati, a chi fa un blocco stradale, a chi sostiene e diffonde idee sovversive. Questi dispositivi si configurano come diritto penale del nemico, pur mantenendosi in una cornice universalista. Il diritto penale del nemico è informato ad una logica di guerra. In guerra i nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità. Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Eugenio Losco che in serata ha partecipato ad un incontro sul ddl 1660 che si è tenuto alla fat. Qui puoi ascoltare l’audio della serata. Il piano dei nazionalisti cristiani per riprendersi l’America Il ruolo della religione è cambiato profondamente da quando il predicatore fondamentalista Jerry Falwell e il magnate conservatore della posta diretta Paul Weyrich hanno co-fondato la Moral Majority nel 1979. A quel tempo, l’incapacità dei cristiani di far valere il loro potere alle urne su questioni che consideravano una sfida per la loro fede (l’aborto era in cima alla lista, ma anche la preghiera nelle scuole, l’omosessualità e i diritti delle donne) era vista come un’opportunità per galvanizzare un blocco di voto per i conservatori. Il sostegno della Moral Majority ai candidati che avrebbero rappresentato quegli interessi come funzionari eletti ha scatenato una potente risorsa nel Partito Repubblicano. La Moral Majority si è sciolta nel 1989, ma a quel punto erano comparse molte ramificazioni: la Christian Coalition, Focus on the Family e il Family Research Council. Gli elettori evangelici e cristiani avevano in gran parte fatto del Partito Repubblicano la loro casa. Donald Trump ha attinto e sfruttato questa importante bacino di elettori scontenti. In lui, una corrente di estrema destra ha trovato la sua voce. Ne abbiamo parlato con Robertino Barbieri La santa alleanza tra liberali e fascisti “Si sta riproponendo il fenomeno politico che più di tutti ha segnato il Novecento in Occidente in modo significativo: la tendenza, sempre negata da entrambe le parti in commedia, all’alleanza tra liberali e fascisti. È una tendenza che vediamo in atto in forme diverse rispetto a quelle prese nel ventennio tra le due guerre perché significativamente differente è la situazione complessiva. Il Novecento vedeva un movimento operaio e un lotta di classe dispiegata che venne abbattuta e silenziata solo grazie alla mobilitazione violenta e omicida delle classi medie con la copertura dei corpi dello stato. Oggi le classi subalterne in occidente sono un corpo senza unità e progettualità e stanno subendo la lotta di classe da quasi mezzo secolo più che produrla.” Questo l’incipit del primo di due articoli di Stefano Capello usciti su Umanità Nova Ne abbiamo parlato con Stefano Appuntamenti: Domenica 20 ottobre Assemblea Antimilitarista dalle 10 alle 17 A Massenzatico (Reggio Emilia) Presso le “Cucine del popolo”, via Beethoven 78 Per info: assembleantimilitarista@gmail.com Sabato 26 ottobre ore 10,30 13,30 Presidio antimilitarista al Balon Venerdì 1 novembre corteo contro la riapertura del CPR di Torino ore 16 piazza Robilant Giornate dei disertori Sabato 2 e lunedì 4 novembre contro la guerra e il militarismo Contro la guerra, la produzione bellica, l’occupazione militare delle periferie, il nazionalismo! Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere! Con disertori e obiettori di tutte le guerre! Sabato 2 novembre No alla città dell’aerospazio! No alla città delle armi Manifestazione antimilitarista In via Roma di fronte all’ingresso di Galleria San Federico, dove ha sede il DAP – Distretto Aerospaziale Piemontese Lunedì 4 novembre Iniziative antimilitariste in giro per Torino Smilitarizziamo la città! Ogni martedì dalle 18 alle 20 in corso Palermo 46 (A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini! Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato! Informati su lotte e appuntamenti! Contatti: Federazione Anarchica Torinese corso Palermo 46 Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20 per info scrivete a fai_torino@autistici.org Contatti: FB @senzafrontiere.to/ Telegram https://t.me/SenzaFrontiere Iscriviti alla nostra newsletter mandando una mail ad: anarres@inventati.org  
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