(S)margini, il podcast che nasce dalla collaborazione tra Osservatorio
Repressione e Nientedimeno, arriva alla sua terza puntata e si concentra sul
tema della polizia.
L’ospite di questa puntata è Michele Di Giorgio, ricercatore post-doc
all’Università di Bari che si occupa principalmente di storia delle polizie
nell’Italia contemporanea, oltre che di polizia scientifica, identificazione e
sorveglianza tra Ottocento e Novecento.
Autore del libro “Il braccio armato del potere. Storie e idee per conoscere la
polizia italiana”, edito da Nottetempo.
Dalla quarta di copertina del libro:
> Nella storia dell’Italia contemporanea la polizia ha giocato un ruolo di primo
> piano nella gestione del potere e le sue vicissitudini sono legate a doppio
> filo con quelle della società e del paese. Per questa ragione, analizzarne
> continuità e trasformazioni istituzionali da una prospettiva di lungo periodo,
> che dall’Unità d’Italia arriva fino a oggi, è fondamentale per riflettere su
> questioni tuttora centrali nella vita democratica, come i problemi e le
> distorsioni che riguardano il ruolo e il funzionamento delle forze
> dell’ordine. Oltre ad aspetti strutturali critici come la pluralità e la
> complessità del comparto sicurezza italiano, da questa ricostruzione emergono
> deformazioni evidenti sul piano politico, organizzativo e pratico: la carenza
> di coordinamento tra i corpi, l’eccessiva vicinanza della polizia ai governi e
> la grossa influenza esercitata dal potere militare, che da sempre condiziona
> la gestione dell’ordine e della pubblica sicurezza. Problemi mai del tutto
> risolti investono anche, su un livello diverso, la vita e la concreta
> operatività degli uomini e delle donne appartenenti alle forze di polizia, le
> cui esperienze si incrociano con schemi culturali e mentalità istituzionali
> resistenti al cambiamento. Argomenti come la riforma strutturale del comparto,
> la democratizzazione dei corpi e la sindacalizzazione del personale sono
> dunque ancora all’ordine del giorno, così come è sempre attuale e gravissima
> la questione degli abusi, delle torture e, in alcuni casi, degli omicidi
> commessi da persone in uniforme: violenze che, negli ultimi vent’anni,
> sembrano tornare a riguardare soprattutto le categorie ritenute socialmente
> “indesiderabili”, in base a politiche securitarie che trasformano la polizia
> in un ammortizzatore per respingere la “devianza” ai margini della
> collettività.
Ascolta la puntata:
https://www.nientedimenomedia.com/post/il-braccio-armato-del-potere-s-margini-03
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Tag - podcast
(disegno di martina di gennaro)
Inizia con questo podcast il racconto di alcune delle storie raccolte in Come
Cristo in croce. Storie, dialoghi, testimonianze sulla Contenzione (Sensibili
alle foglie, 2024).
Quella di Wissem Ben Abdel Latif si determina, fino alla tragicità del suo
epilogo, all’interno di una dimensione spazio-temporale nella quale la
soggettività, con il suo portato di umanità e diritti, subisce un rapido e
violento processo di deprivazione e sottrazione, e ancor di più di
trasfigurazione in corporeità, una degradazione che sottrae all’Altro il suo
essere persona per renderlo oggetto di politiche, teorie e prassi di esclusione
e allontanamento, detenzione e cattura, violenza e morte.
Su Wissem agisce un duplice dispositivo, determinato, da un lato, dalle
politiche e dalle normative migratorie europee e italiane, che costruiscono il
concetto dell’immigrato irregolare portandolo nel campo delle “non-persone”;
dall’altro, da un intervento psichiatrico che riproduce il paradigma
manicomialista di cura intesa, prevalentemente, come custodia, definito a
partire da un’equazione che associa la malattia mentale alla pericolosità
sociale e personale.
Il podcast si struttura in quattro tempi, ripercorrendo la vicenda del giovane
tunisino dallo sbarco a Lampedusa alla nave quarantena, quindi nel Cpr di Ponte
Galeria, negli Spdc (servizio psichiatrico di diagnosi e cura) del Grassi di
Ostia e del San Camillo di Roma. Segue, infine, l’evoluzione giudiziaria del
caso, per la quale si attende ancora la prima udienza preliminare, fissata per
aprile 2025. Il podcast è curato da Antonio Esposito, che è anche autore del
libro sopra citato.
I genitori di Wissem arriveranno in Italia in aprile per essere presenti con il
legale Romeo all’udienza preliminare per il processo sulla sua morte. Una
battaglia di verità e giustizia necessaria, che questo giornale sostiene fin
dall’inizio. Per chi volesse, è possibile contribuire alle spese legali e a
quelle necessarie per il viaggio e la loro accoglienza in Italia, attraverso
l’iban IT74G0501804600000011411485, intestato a Mem.Med Memoria Mediterranea
(con causale: Giustizia per Wissem)
https://napolimonitor.it/wp-content/uploads/2025/03/wissem-1.mp3
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https://napolimonitor.it/wp-content/uploads/2025/03/wissem-3.mp3
https://napolimonitor.it/wp-content/uploads/2025/03/wissem-4.mp3
Dopo la prima puntata dedicata alle zone rosse, ecco la seconda dedicata alla
libertà giornalistica e Julian Assange.
Marco Sommariva, della redazione di Osservatorio Repressione ha intervistato
Stefania Maurizi, giornalista e autrice del libro “Il potere segreto – Perché
vogliono distruggere Julian Assange e Wikileaks“– edito da Chiarelettere
La storia di un’incredibile congiura nel racconto della giornalista che ha
pubblicato i principali scoop dai documenti segreti di WikiLeaks e con le sue
inchieste sul caso sta contribuendo in maniera decisiva alla battaglia per
Julian Assange e i suoi giornalisti.
Un storia che nasce dal coraggio Bradley Edward Manning , ora Chelsea Elizabeth
Manning, attivista ed ex militare statunitense. Accusata di aver trafugato
decine di migliaia di documenti riservati mentre svolgeva il suo incarico di
analista di intelligence durante le operazioni militari in Iraq, e di averli
consegnati all’organizzazione WikiLeaks. Arrestata, imputata di svariati reati
contro la sicurezza nazionale e detenuta in condizioni considerate lesive dei
diritti umani. Il suo caso ha suscitato un acceso dibattito in quanto quei
dossier riguardavano l’omicidio di diversi civili iracheni disarmati da parte
dell’esercito americano.
Ascolta la puntata:
https://www.nientedimenomedia.com/post/colpevole-di-giornalismo-s-margini-02
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