Con un solo voto di vantaggio il Parlamento Europeo ha approvato l’immunità per
Ilaria Salis contro la richiesta di revoca del governo ungherese. Ilaria Salis:
«Questo voto è una vittoria …
Tag - antifascismo
di Luca Gringeri* Oggi udienza decisiva per l’attivista queer tedesca detenuta
illegittimamente da un anno In un silenzio generalizzato, a Budapest si sta
consumando uno dei processi più controversi d’Europa. …
di Mario di Vito* L’Ungheria, pensando a Ilaria Salis, sollecita l’Ue a seguire
Trump. Tanta propaganda, ma le sentenze negano i teoremi polizieschi. L’Europol
fa l’elenco degli attacchi compiuti da …
di Giuliano Santoro e Massimo Congiu* Martedi 23 settembre si vota la richiesa
del governo ungherese di revoca dell’immunità parlamentare per Ilaria Salis.
Socialisti, sinistra e verdi per il no …
di Beatrice Tominic* A Roma un gruppo di ragazzi è stato aggredito con caschi e
coltelli da alcuni estremisti di destra in via Lanza, al termine del corteo per
la …
di Campagna free alla antifas* Oggi è la giornata di solidarietà internazionale
per Maya imputat* nel processo di Budapest e ora detenut* in un ospedale
penitenziario a più di 200 …
Grave aggressione a tre ragazzi avvenuta a Cesena il 29 agosto scorso davanti
alla “Diavolessa”, la sede cesenate di CasaPound, da parte di una quindicina di
fascisti. di Antifa di Forlì-Cesena Lo avevamo annunciato quando le anime belle
della “sinistra” istituzionale guardavano altrove e puntualmente ne abbiamo
avuto conferma: l’apertura di una sede neofascista a […]
La traduzione del comunicato integrale di Maja in cui spiega perche ha sospeso
lo sciopero della fame e invita a continuare la lotta Cari fratelli, compagni e
sostenitori, Mi chiamo Maja. Sono in sciopero della fame dal 5 giugno. L’ho
iniziato come protesta contro l’estradizione illegale e ancora irrisolta dalla
Germania all’Ungheria un anno fa, […]
Da più di un anno Maja è rinchius* nelle carceri ungheresi, estradat* e poi
torturat* nel paese liberticida di cui Orban è dittatore, per il solo “crimine”
di essere antifascista — crimine del quale siamo tutte, tutt* e tutti colpevol*!
Negli ultimi mesi, Maja, ha subito abusi non troppo dissimili da quelli inflitti
a Ilaria Salis: catene ai piedi e alle mani, collare e guinzaglio, un processo
giuridico opaco e infiltrato da un chiaro messaggio politico fascista e
autoritario contro chi lotta per la libertà.
Come ultimo atto di autodeterminazione, Maja ha iniziato uno sciopero della
fame, dapprima in cella d’isolamento e ora nell’ospedale carcerario ungherese al
confine con la Romania.
Un mese di lotta, attraverso il proprio corpo, che ha portato le sue attuali
condizioni di salute ad essere a dir poco allarmanti: drastica perdita di peso,
deterioramento degli organi vitali, danni al cuore.
Riconosciamo e rimarchiamo la necessità del sostegno internazionale a tutt* l*
compas e, in questo momento tragico, a Maja.
Nel nostro piccolo, vogliamo mandare un messaggio di solidarietà e rilanciamo le
richieste avanzate dal padre di Maja, Wolfram Jarosch, come possibile via
d’uscita dal supplizio che l* compas sta subendo:
1. «In nessun caso si deve impiantare un pacemaker contro la volontà di Maja.
Non sarebbe utile dal punto di vista medico, poiché la bassa frequenza
cardiaca è una conseguenza diretta dello sciopero della fame.»
2. «Maja non deve essere legat* al letto. Una misura del genere sarebbe crudele
e priva di giustificazione medica.»
3. «Il Ministero degli Esteri tedesco deve urgentemente porre fine
all’isolamento carcerario e ottenere il rientro di Maja in Germania.»
4. «Non devono avvenire altre estradizioni verso l’Ungheria!»
[Estratto da: Comunicato stampa congiunto di Wolfram Jarosch e del Comitato di
solidarietà per lo sciopero della fame di Maja]
Pretendiamo la liberazione immediata di Maja!
Urge un fronte comune di lotta contro questa ondata fascista che, come un olezzo
di roba rancida e putrefatta, si è riversata sul nostro mondo e nelle nostre
città.
Non possiamo aspettarci niente da uno stato fascista – ungherese o italiano che
sia – e sicuramente non ci aspettiamo una narrazione istituzionale che definisca
i nazisti come un problema di libertà.
Cosa possiamo aspettarci, allora, da un tribunale in cui l’unico giudice fa
anche parte dell’accusa, se non un teatrino della peggior specie?
Possiamo però essere e restare solidal*, possiamo fare tutto ciò che pensiamo
sia giusto per aumentare la solidarietà in maniera esponenziale, immaginando
anche nuove forme di lotta.
A Torino gridiamo da oltre trent’anni che “si parte e si torna insieme”: non è
solo un coro, è una sfida vitale!
Maja non è sol*
#FreeAllAntifas
#FreeMaja
Maja T. da quasi un mese è in sciopero della fame. Ora, la sua salute è
peggiorata a tal punto che è stato necessario il ricovero in ospedale. Questa
mattina, Maja è stat* trasferit* a 260 km da Budapest, in un ospedale vicino al
confine con la Romania, tra dubbi sul trattamento sanitario e timori […]