Protagonista per eccellenza del rito di linciaggio contemporaneo, tra le
shitstorm, la call out culture, i gruppi di condivisione di immagini intime, è
l’utente dei social media. Le piattaforme non sono un mondo diverso, ma più
propriamente il palcoscenico ideale del desiderio mimetico, quello delle
“vittime” e dei “persecutori” che si scambiano indefinitamente i ruoli, quello
della ciclica ricerca di capri espiatori con cui sedare per un istante, per il
tempo di un commento, il moral panic.
Alla luce del pensiero girardiano sulla violenza, ne abbiamo parlato con
Alessandro Lolli, studioso delle dinamiche dei nuovi mezzi di comunicazione.
Leggi qui l’articolo di Alessandro: Noialtri girardiani.
Tag - violenza
Negli ultimi giorni di Aprile 2025, il Messico è stato attraversato da un’ondata
di violenza generalizzata e coordinata che ha colpito duramente vari stati del
paese, tra cui Michoacán, Jalisco, Guanajuato, Guerrero e Chiapas. Questi eventi
non rappresentano episodi isolati di criminalità o scontri tra “narcos”, come
spesso sostenuto dalle autorità, ma piuttosto un attacco […]
Il pogrom organizzato da Hamas (di un pogrom infatti si tratta, non di un’azione
di guerra) non si è rivolto contro lo stato di Israele, contro l’esercito di
Israele, ma contro i ravers, le donne, le comunità dei villaggi. Si è trattato
di un’azione abominevole, ma non la possiamo condannare senza al tempo stesso
comprendere […]
L'articolo Occhio per occhio e tutto il mondo è cieco sembra essere il primo su
Osservatorio Repressione.
Lunedì 26 giugno si è tenuto l’appello in tribunale per i sei poliziotti della
questura di Verona accusati di torture e violenze ai danni delle persone che
venivano portate negli uffici. Dei sei indagati due si sono avvalsi della
facoltà di non rispondere, altri hanno smentito i fatti, mentre una poliziotta
ha parlato solo di […]