ll governo italiano ha autorizzato l’acquisizione di Piaggio Aerospace da parte
dell’azienda turca Baykar. Si tratta dell’azienda che produce i droni militari –
in particolare il modello Bayraktar – utilizzati dall’esercito turco nelle
guerre di occupazione in nord-Iraq e Siria, oltre a essere venduti dalla Baykar
agli eserciti di mezzo mondo.
Il “nulla osta” del ministero delle Imprese e del Made in Italy è l’ennesimo
certificato di complicità dello stato italiano con le politiche coloniali,
guerrafondaie ed espansionistiche di Ankara.
Baykar, nata negli anni ottanta come azienda produttrice di componenti per
autoveicoli, si è trasformata nell’ultimo decennio in uno dei principali
produttori mondiali di droni da guerra. I suoi droni sono utilizzati in diversi
conflitti: in nelle aree curdofone contro il confederalismo democratico, in
Ucraina dall’esercito di Kiev contro le forze russe, in Etiopia negli attacchi
in Tigrai, e in Marocco nel conflitto del Sahara Occidentale contro il Fronte
Polisario. Questa rapida ascesa nel settore bellico ha reso Baykar una pedina
fondamentale nelle ambizioni di espansione del presidente turco Erdogan e dei
suoi alleati.
Tra Baykar e governo turco esiste, del resto, un legame diretto: Il presidente
del consiglio di amministrazione di Baykar è il genero del presidente turco
Erdogan. L’acquisizione rientra nella più ampia strategia di potenza imperiale
della Turchia.
L’operazione, accolta con un entusiasmo non mitigato da alcun dubbio etico da
parte della FIOM, solleva tuttavia interrogativi inquietanti e preoccupazioni
sul futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori. Perchè continuare a produrre in
Italia dove il costo del lavoro è più alto che in Turchia o in Africa?
Da radio Blackout
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