BLOCCHIAMO TUTTO
Piazza Castello, Torino - Torino, piazza Castello
(giovedì, 30 ottobre 19:00)
OGGI - giovedì 30 ottobre
Ore 19:00
Piazza Castello
Il regime israeliano ha ripreso i bombardamenti sulla Striscia causando oltre
100 morti nelle ultime 24 ore. Come sempre le zone prese di mira dalle forze di
occupazione israeliane sono quelle nei pressi di ospedali, ad alta
concentrazione di persone per arrecare il peggior danno possibile.
A questi ennesimi vili attacchi bisogna rispondere con la mobilitazione nelle
piazze.
Il governo sostiene che le persone che si sono spese negli scioperi, nei
blocchi, nei cortei e in altre azioni per interrompere le complicità del nostro
Paese nel genocidio non hanno fatto nulla di concreto per la Palestina mentre i
ministri sì.
La verità è che l3 unich3 ad aver bloccato i carichi di armi verso il regime
sionista siamo stat3 noi, non certo Meloni o Tajani.
La "pace" che si intestano è quella fatta di bombardamenti a tappeto, a freddo
contro una popolazione che ha appena iniziato a riprendere aria dopo 2 anni di
incessanti operazioni genocidarie.
Una volta di più siamo chiamat3 a non rimanere in silenzio, a non essere
complici dell'ipocrisia del nostro governo.
Questa sera ore 19:00 Piazza Palestina (piazza Castello)
TORINO LO SA DA CHE PARTE STARE
https://www.facebook.com/torino.per.gaza
Tag - freepalestine
ASSEMBLEA PUBBLICA
Piazza Castello, Torino - Torino, piazza Castello
(giovedì, 30 ottobre 18:00)
ASSEMBLEA PUBBLICA GIOVEDI 30 OTTOBRE H18 PIAZZA CASTELLO
Dai luoghi di lavoro alla città, per la Palestina libera!
Le ultime settimane hanno visto un'attivazione senza precedente nei luoghi di
lavoro contro il genocidio in Palestina. Due scioperi generali - quello del 3
ottobre con un'adesione del 60% - blocchi diffusi e cortei oceanici si sono
schierati a fianco della lotta per la liberazione della Palestina
e contro le politiche di guerra e riarmo, individuando chiaramente le
responsabilità del governo Meloni, che sostiene il genocidio portato avanti da
Israele mentre continua ad impoverire le persone qui in Italia, sottraendo
risorse a welfare, scuola, sanità per investire nell'industria della guerra che
porta solo morte, devastazione ambientale e ulteriore aumento dei prezzi.
Abbiamo scelto di bloccare tutto perché siamo consapevoli che il genocidio in
Palestina è possibile perché qui, in Italia e in Europa, c'è un sistema politico
ed economico che lo sostiene,
e quindi è proprio qui che possiamo inceppare quel sistema.
In tantissimi luoghi di lavoro, dalle fabbriche, alle scuole, dagli ospedali ai
trasporti, alle università, ci siamo mobilitat3 per interrompere ogni
complicità, ogni accordo con Israele, ogni indottrinamento alla guerra e allo
sterminio.
Abbiamo scritto appelli, proposto mozioni, promosso boicottaggi perché il nostro
lavoro non può servire a sostenere un genocidio e ad alimentare la guerra
globale.
Sappiamo che il cessate il fuoco in questo momento non vuol dire interruzione
della pulizia etnica, liberazione della Palestina, fine della corsa al riarmo.
Per questo, vogliamo continuare a confrontarci, coordinarci, organizzarci
insieme per la Palestina, contro la guerra e contro il governo Meloni.
Dopo una grande settimana di mobilitazioni in tutt’Italia, il governo, che sul
piano pubblico continua a mantenere una posizione ambigua (e implicitamente
complice) sul genocidio portato avanti da Israele, è invece risoluto ed
efficiente nel portare avanti il suo progetto di repressione del dissenso
interno.
La storia di Anan, Alì e Mansour dimostra chiaramente sia la fame di repressione
che l’asservimento allo Stato genocida. A Milano, dove 200000 persone hanno
cercato di occupare la stazione centrale in segno di solidarietà col popolo
palestinese, la repressione ha colpito con una brutalità tanto eccessiva quanto
gratuita. Due compagnx minorenni organizzatx nell’ambito del CSA Lambretta sono
statx arrestatx con motivazioni pretestuose e, dopo aver passato 3 notti in
attesa di udienza al carcere Beccaria (tristemente noto per gli abusi della
gestione), si sono trovatx ad affrontare aggravanti pesanti, domiciliari e, cosa
di una gravità inaudita, persino il divieto di frequentare la scuola. A questo
si aggiungono altri arresti e altre misure repressive come l’obbligo di firma
per altrx compagnx maggiorenni.L’apparato repressivo mostra come la vera
violenza non siano due vetrine rotte, le cui spese verrano prontamente coperte
dalle assicurazioni dei marchi miliardari che hanno negli anni colonizzato la
stazione centrale, ma la furia con cui lo Stato si scaglia contro qualunque
espressione di dissenso che esca dai confini del “decoro”. Viene criminalizzato
qualunque momento di piazza nel quale la rabbia, l’angoscia e il legittimo
desiderio di lottare per un mondo migliore non si lascino imbrigliare
all’interno di una cornice pacificata, innocua per chi sta al potere e
accettabile per il pubblico moderato che guarda da casa, i cui sogni tranquilli
non vanno perturbati.Queste misure repressive cercano di farci sentire solx e
impotentx, sotto la perenne minaccia di uno Stato in grado di rovinare le nostre
vite e la nostra salute fisica e mentale se non ci lasciamo disciplinare.
Come CSOA Gabrio esprimiamo la nostra piena solidarietà e complicità a
Lambretta, a tutti i collettivi di Milano che sono scesi in piazza il 22
settembre e a tuttx lx compagnx arrestatx. Lx ringraziamo per aver avuto il
coraggio di sfidare il dispositivo di polizia che voleva impedire loro di
esercitare il diritto di scioperare e di portare la legittima e doverosa
solidarietà al popolo palestinese.In quelle stazioni c’eravamo tuttx e non
avremo paura di tornarci nelle prossime settimane.
Libertà per tuttx!
CORTEO REGIONALE - LOTTIAMO CONTRO IL GENOCIDIO IN PALESTINA
Piazza Statuto - Piazza Statuto, Torino
(sabato, 20 settembre 14:30)
l Coordinamento Piemontese per la Palestina invita tuttɜ coloro che vivono in
Piemonte a mobilitarsi nelle giornate del 13 settembre con azioni di
boicottaggio della filiera della guerra e delle aziende complici del genocidio o
con altre iniziative e il 20 settembre con una grande manifestazione che si
terrà a Torino per fermare la complicità delle nostre istituzioni con il regime
israeliano.
È da ventitre mesi che abbiamo assistito a un intensificarsi delle
manifestazioni in sostegno alla causa palestinese, in solidarietà con la
resistenza popolare all’occupazione e, oggi, all’invasione della Striscia di
Gaza e alla disgregazione della Cisgiordania da parte di Israele.
Quella che viene definita “l’unica democrazia del Medio Oriente”, uccide
arbitrariamente attraverso le armi, la fame e la deprivazione di igiene e cure
sanitarie la popolazione palestinese, mostrando il vero volto della decantata
civiltà occidentale, che si vorrebbe esportare a suon di bombe a chi non si
piega ai progetti coloniali sionisti e atlantisti.
Nonostante il governo israeliano utilizzi il pretesto degli ostaggi per compiere
il genocidio più mediatizzato della storia, appare più che evidente che i suoi
reali obiettivi non siano certo la liberazione dellɜ prigionierɜ e “la
distruzione di Hamas”.
L’OBIETTIVO A CUI MIRA EFFETTIVAMENTE IL REGIME SIONISTA FIN DALLE SUE ORIGINI È
UNA RADICALE PULIZIA ETNICA E L’ANNIENTAMENTO DEL POPOLO PALESTINESE, CON LA
COMPLICITÀ DELLA GRAN PARTE DELLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE.
I governi occidentali sono stati costretti, dopo quasi due anni, a utilizzare il
termine “genocidio”, dopo essersi tanto spesi per negare categoricamente che lo
fosse, ma questo non basta se la denuncia non viene accompagnata da azioni
concrete di embargo verso Israele, soprattutto quando vaste parti di società si
mobilitano con determinazione per chiedere la fine del sostegno dei propri
governi allo sterminio.
Questo piano criminale ha il fine dichiarato di impossessarsi non solo di tutta
la terra palestinese, ma anche di altre regioni del Levante, con l’obiettivo, da
parte dell’unico Stato a non aver mai ufficializzato i propri confini, di
realizzare la “Grande Israele”. È un errore ritenere che questo progetto
espansionistico sia nato recentemente dai partiti dell’estrema destra
israeliana, come viene continuamente ripetuto dalla maggioranza dei nostri mass
media, che dopo aver fallito nel tentativo di negare il genocidio, ora cercano
di manipolare nuovamente la narrazione ascrivendone la responsabilità al solo
governo Netanyahu. Sappiamo che quanto sta avvenendo è la naturale prosecuzione
del progetto sionista, volto alla costituzione di un etnostato per il solo
popolo ebraico.
LA PALESTINA NON È UN TERRITORIO CONTESO: È UN GRANDE SPECCHIO NEL QUALE
L’OCCIDENTE VEDE RIFLESSO LA VERITÀ DEL SUO PASSATO COLONIALE.
In tutto questo, gli Stati Uniti, con la collaborazione degli storici alleati
occidentali, violano importanti norme e sentenze del diritto internazionale,
come il recente pronunciamento della
CIG che ribadisce l’illegalità dell’occupazione ordinando al regime israeliano
di ritirarsi, esplicitando che per garantire il potere di poche persone si è
dispostɜ a sacrificare la vita di popoli interi.
Lottare con e per la Palestina significa non essere schiavɜ di questo ricatto,
avere il coraggio di affrontare l’arroganza di chi si pone come il padrone del
mondo e si dichiara invincibile. La resistenza palestinese con decenni di lotte
ha minato questa idea di presunta invincibilità e al contempo ha smascherato e
reso evidente a tuttɜ la vera natura del regime israeliano, dandoci l’occasione
collettiva di lottare per un orizzonte di libertà effettiva e desiderabile a
partire dal rifiuto della tirannia imperialista e sionista, che aggredisce la
vita di miliardi di persone in tutto il mondo.
Per questo organizziamo un momento di mobilitazione ampia e diffusa a cui vi
invitiamo a partecipare, per lottare contro quello che è a tutti gli effetti un
genocidio internazionale, poiché Israele (uno stato grande come la Lombardia che
in due anni ha ucciso decine di migliaia di persone) non sarebbe stato in grado
di portare avanti questo sterminio senza rifornimenti da parte dei governi e
dalle aziende della morte di tutto il mondo, anche dell’Italia e del Piemonte.
C’è bisogno di una lotta internazionale, per riaffermare che il popolo
palestinese che si batte per la propria liberazione, è un popolo fratello e la
sua lotta è anche la nostra lotta, per proclamare, come nel Sudafrica
dell’apartheid, che nessunɜ è liberɜ se non tuttɜ sono liberɜ.
DATE QUESTE CONSIDERAZIONI CI MOBILITIAMO IN TUTTO IL PIEMONTE IL 13 SETTEMBRE,
CONFLUENDO POI A TORINO IL 20 SETTEMBRE, PER CHIEDERE ALLA REGIONE PIEMONTE DI:
* Farsi parte attiva nei confronti del Governo per far bloccare l’esportazione
e l’importazione di armamenti e tecnologie militari e dual use verso e da
Israele;
* Interrompere i rapporti istituzionali e politici con lo stato israeliano;
* Revocare ogni accordo economico, produttivo, commerciale, accademico e
finanziario con il regime israeliano;
* Escludere Israele da ogni iniziativa culturale e sportiva.
CON LA PALESTINA FINO ALLA LIBERAZIONE!
PRESIDIO CONTRO LA COMPLICITÀ DEL NOSTRO STATO NEL MASSACRO DI UN POPOLO
piazza Carlo Felice - di fronte a Porta Nuova - piazza carlo felice
(domenica, 3 agosto 17:00)
PRESIDIO CONTRO LA COMPLICITÀ DEL NOSTRO STATO NEL MASSACRO DI UN POPOLO
Domenica 3 agosto - Ore 17:00
Piazza Carlo Felice, Torino
(Davanti alla Stazione Porta Nuova)
A Gaza non c'è più cibo, ma lo Stato italiano ha scelto di non sanzionare il
regime israeliano.
Al contempo all'Aquila questo stesso Stato processa Anan Yaeesh, Ali Irar e
Mansour Doghmosh, accusandoli di aver resistito alla pulizia etnica in
Cisgiordania, mentre a Torino si impegna nel reprimere chi in questi mesi ha
protestato contro il genocidio.
#presidio #stopgenocidio #freepalesti̇ne
https://www.facebook.com/torino.per.gaza
MI GAZA ES TU GAZA – VALSUSA PER LA PALESTINA
Avigliana - via dei Testa
(sabato, 5 luglio 16:30)
Mi Gaza es tu Gaza – Valsusa per la Palestina 🇵🇸
Un anno e mezzo di massacri: 60.000 vittime, un popolo affamato, isolato,
annientato dalla furia genocida di Israele.
Non bastano le parole: servono azioni concrete.
📍Sabato 5 luglio ad Avigliana vogliamo costruire una grande manifestazione
popolare per chiedere:
• stop alla vendita di armi a Israele
• interruzione dei rapporti diplomatici ed economici con Israele
• sanzioni economiche immediate verso Israele
• sospensione dell’accordo UE/Israele
• riconoscimento dello Stato di Palestina
• apertura del valico di Rafah per gli aiuti umanitari
Non vogliamo essere complici. È nostro dovere scendere in piazza per affermare
che non accettiamo questa barbarie.
Anche in Cisgiordania la situazione è drammatica: oltre 1.200 attacchi di coloni
in un anno e mezzo. Le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele
sono quotidiane: imprigionamenti, deportazioni, insediamenti illegali, e non
ultimo il rapimento dellə attivistə della Freedom Flotilla.
Il recente attacco all’Iran non può servire a distogliere l’attenzione da Gaza.
Mi Gaza es tu Gaza è un appello alla solidarietà reale, che diventa azione
politica.
📌 Ritrovo ore 16:30 in via dei Testa, Avigliana
➡️ Corteo fino al parco Alveare Verde
🎤 Testimonianze palestinesi
🗣️ Intervento del movimento BDS, che illustrerà come le nostre scelte
individuali possano incidere attraverso il boicottaggio delle aziende che
collaborano con Israele.
La giornata si concluderà suonando e cantando per la Palestina: se hai uno
strumento musicale portalo per suonare insieme 🎶
Partecipiamo e resistiamo anche da qui. Per Gaza. Per la Palestina. Per la
giustizia.
TANTURA - PROIEZIONE FILM
Giardino Leonardi - Via Millio, 40
(venerdì, 27 giugno 21:30)
Nel maggio del 1948, poco dopo l’inizio della guerra arabo-israeliana, il
villaggio palestinese di Tantura viene conquistato dalle truppe israeliane.
Decenni dopo, negli anni ’90, lo studente universitario israeliano Teddy Katz
presenta una tesi basata su interviste a testimoni palestinesi e soldati
israeliani, secondo cui si sarebbe verificato un massacro di civili da parte
dell’esercito. La tesi suscita un’enorme polemica in Israele: l’università
ritira il suo titolo e rimuove il lavoro, inizialmente valutato con il massimo
dei voti, dalla propria biblioteca.
Il regista Alon Schwarz, avendo accesso alle registrazioni originali delle
interviste di Katz, decide di approfondire quanto accaduto.
Come viene ricordato all’inizio del film: ciò che per gli israeliani è la Guerra
d’Indipendenza, per i palestinesi è Al-Nakba – “la catastrofe”.
Un documentario che attraverso interviste svela l'ideologia di pulizia etnica
del colonialismo sionista in Palestina. Tantura è la storia di un villaggio
palestinese, una di tante storie simili. Una pulizia etnica che continua tuttora
nei Territori Occupati Palestinesi e nella Striscia di Gaza.
PROIEZIONE "DRITTI CONTRO IL CIELO"
Casa del quartiere San Salvario - Via Morgari 14
(mercoledì, 28 maggio 19:00)
Proiezione del docu-film Dritti Contro il Cielo, prodotto dalla ONLUS Un Ponte
Per e dal centro sportivo Centro Storico Lebowski, regia Niccolò Falsetti
(2024).
Il documentario racconta dell’incontro-gemellaggio tra la squadra di calcio
popolare di Firenze Centro Storico Lebowski ed il Palestine Youth Club del campo
profughi di Shatila, in Libano.
https://www.rollingstone.it/cinema-tv/interviste-cinema-tv/dritti-contro-il-cielo-di-niccolo-falsetti-e-la-storia-piccola-di-una-grande-comunita-calcistica/941714/
𝗣𝗥𝗢𝗚𝗥𝗔𝗠𝗠𝗔
19:30 - Cena solidale al costo di 12€ (piatto di pasta vegetariano + bicchiere
di vino)
21:00 – Proiezione documentario (ingresso libero)
22:00 – Discussione
🔴 Il ricavato della serata servirà a finanziare progetti a favore delle ragazze
e dei ragazzi del Palestine Youth Club di Shatila.
RECLAIM THE THEATRE - CIRCUS IN GAZA
Csoa Gabrio - Via Millio 42, Torino
(giovedì, 12 giugno 21:00)
Con la volontà di riappropriarsi di questa forma d’arte come veicolo espressivo,
divulgativo e sociale.
Con la consapevolezza che il teatro è quasi sempre in grado di abbracciare le
rivoluzioni e diventarne un megafono potente e privilegiato.
Speriamo che, a loro volta, anche le nostre rivoluzioni possano intessere un
legame profondo e fertile con il teatro.
Torna Reclaim the Theatre
biglietto/cappello ricavato benefit
sinossi
Circus in Gaza nasce all’interno del progetto Gazafreestyle che dal 2014 rendere
possibili scambi culturali e costruzione di reti sociali nella striscia di Gaza.
La collaborazione fra il centro sociale Lambretta di Milano, il centro italiano
di scambio culturale VIK con sede in Gaza e la visione di alcuni circensi ha
fatto sì che negli anni si sia creata una comunità circense ben strutturata e
cosciente.
Ogni anno vengono organizzate alcune settimane di laboratori per adulti e
bambini che si svolgono nelle tre palestre circensi (costruite insieme nel
tempo)o nello chapiteau montato vicino alla zona di confine a Nord.
L’ impossibilità di reperimento materiali circensi e quindi la necessità di
acquistarli ,essendo il Circus in Gaza
un progetto autofinanziato, ha aperto il via al “salamAleikum cabaret”,uno
spettacolo circense “a
cappello”(cioè con un contributo monetario ad offerta libera)non solo
performativo ma anche
informativo,dove fra un numero di giocoleria, di trapezio volante o di
clownerie, il presentatore lancia pillole di racconti Gazawy, donando così al
pubblico un’ ora di riflessione e di divertimento unica nel suo genere.
Il Salamaleikum cabaret viene gestito dal team del circus in Gaza (tre o quatto
persone) ma fortificato con gli artisti di zona in cui si presenta lo
spettacolo,in maniera da poter espandere le informazioni ad un pubblico sempre
più ampio.
Compagno inseparabile del Salamaleikum cabaret è il banchetto informazioni,dove
poter scambiare notizie ed aggiornamenti,acquistare gadget come
spillette,magliette,adesivi o poter ammirare le mini mostre fotografiche .
Instagram @gazafreestyle
foto qui
RESISTENZA CONTADINA A GAZA
Csoa Gabrio - Via Millio 42, Torino
(martedì, 21 gennaio 20:30)
“Il colonialismo d'insediamento è un gioco a somma zero: i coloni devono
distruggere, per poter sostituire” – Nada Elia, riassunto perfetto di ciò che
sta avvenendo da decenni in Palestina. La distruzione delle terre e l’esproprio
delle risorse naturali sono al centro di un progetto di colonizzazione che sta
devastando l’intero territorio palestinese. Negli ultimi 15 mesi, questo
processo ha subito un'accelerazione senza precedenti, con effetti devastanti per
la popolazione locale. Nel mirino sono finite in maniera sistematica le
infrastrutture agricole, con ettari ed ettari di terra agricola, zone di
pascolo, aree di produzione alimentare, fonti d’acqua sottratte alle persone,
sia a Gaza che in Cisgiordania.
La cultura palestinese affonda le radici nella sua identità rurale e contadina.
Generazioni e generazioni di contadinx si tramandano saperi e cultura agricola,
lottando e resistendo con fatica per il mantenimento della biodiversità che, gli
insediamenti coloniali sull’ambiente e sulla vita delle persone, vuole far
venire meno tramite un colonialismo verde, distruggendo ecosistemi interi.
Le comunità rurali sono alla base di questa salvaguardia e l’incontro tra
diverse comunità può essere il primo passo verso una resistenza contadina
solidale.
Per approfondire questi temi, martedì 21 gennaio ore 20:30 al Csoa Gabrio,
insieme a Fadil Alkhaldy, membro dell'Unione dei Comitati degli Agricoltori di
Gaza (UAWC) ed Elisa Mascetti che ha partecipato alla recente delegazione
internazionale de La Via Campesina in Palestina sarà un'occasione importante di
conoscenza e confronto tra comunità rurali e una possibile cooperazione.