Estratti dalla puntata del 6 ottobre 2025 di Bello Come Una Prigione Che Brucia
MOBILITAZIONI IN CARCERE Apprendiamo dell’inizio dello sciopero della fame del
prigioniero palestinese Anan Yaeesh nel carcere di Melfi e della giornata di
astensione dal lavoro dei detenuti della FID nel carcere della Dozza in
solidarietà con la Freedom Flotilla e contro […]
Tag - palestina
In questa puntata affrontiamo il colonialismo, nella sua accezione di
colonialismo di insediamento, mettendo a confronto due situazioni che hanno
molto in comune: la Palestina e la Kanaky. Nel primo collegamento esploriamo
insieme a una compagna palestinese che si occupa di giornalismo le politiche
coloniali insite nel nuovo piano di pace per Gaza proposto da […]
I divieti, le precettazioni ministeriali e la violenza poliziesca non arginano
la mobilitazione al fianco della resistenza palestinese e delle flotte impegnate
a sfidare il blocco navale dell’esercito israeliano. A Torino, come a Bologna,
ieri – Martedì 7 Ottobre – migliaia di persone hanno deciso di riprendersi le
strade e sfidare le limitazioni del questore. […]
SERATA BENEFIT PULLMAN PER UDINE AL CAMPUS EINAUDI!
Campus Luigi Einaudi - Lungo D'ora Siena, 100, Torino
(giovedì, 9 ottobre 20:00)
Lo sport e il calcio non possono più essere strumento di legittimazione per
politiche genocidarie e di occupazione, per questo chiediamo l’esclusione di
Israele dalla FIFA e che Udine non ospiti quella partita infame.
Giovedì 9 ottobre al Campus Einaudi dalle h. 20:00 sarà un benefit per sostenere
le spese dei pullman che partiranno per Udine, ma anche una festa di resistenza
e solidarietà, per continuare insieme la scia di mobilitazione che da mesi
attraversa le nostre strade, i nostri quartieri e i nostri campi. Serve la
presenza e la forza di tuttə, perché solo insieme possiamo far viaggiare la
solidarietà fino a Udine e oltre.
Live con:
Mauras
Affittasi Cantina
Madbeat,
a seguire djset con
Yashin (techno)
Redflags (trash).
Il 14 Ottobre tuttə ad Udine!
Info prenotazioni bus da Torino --> 3791151641
Palestina libera, dal fiume fino al mare
Attraverso le pratiche brutali della polizia e un alto livello repressivo – che
arriva a criminalizzare, senza successo, anche l’utilizzo del coro “from the
river to the sea” – lo stato tedesco tenta di soffocare le piazze pro Pal.
L’intervento poliziesco distingue tra le piazze radicali e quelle indette
dall’associazionismo, nonostante la stretta non si […]
La mobilitazione in solidarietà alla resistenza palestinese e allx attivistx
della Global Sumud Flottilla, dopo intense giornate di blocchi in tutta Italia,
ha portato Sabato 4 Ottobre per le strade di Roma circa un milione di persone.
In una città blindata e bloccata non sono mancate tensioni e momenti di scontro:
diverse centinaia le identificazioni […]
Dalle 20.30 di ieri sera circa è iniziato l'abbordaggio da parte delle navi
militari dell'IDF nei confronti delle imbarcazioni della Global Sumud Flottilla.
Prosegue la mobilitazione per la Palestina, diversi i blocchi e i cortei in
Italia lo scorso 27 settembre, tra questi, anche quello di Torino che ha
coinvolto l’aeroporto di Caselle (dove ha una delle sue sedi la Leonardo), la
Tangenziale, alcune grandi arterie della città. Abbiamo chiesto a una compagna
di ProgettoPalestina di raccontarci com’è […]
Dopo una grande settimana di mobilitazioni in tutt’Italia, il governo, che sul
piano pubblico continua a mantenere una posizione ambigua (e implicitamente
complice) sul genocidio portato avanti da Israele, è invece risoluto ed
efficiente nel portare avanti il suo progetto di repressione del dissenso
interno.
La storia di Anan, Alì e Mansour dimostra chiaramente sia la fame di repressione
che l’asservimento allo Stato genocida. A Milano, dove 200000 persone hanno
cercato di occupare la stazione centrale in segno di solidarietà col popolo
palestinese, la repressione ha colpito con una brutalità tanto eccessiva quanto
gratuita. Due compagnx minorenni organizzatx nell’ambito del CSA Lambretta sono
statx arrestatx con motivazioni pretestuose e, dopo aver passato 3 notti in
attesa di udienza al carcere Beccaria (tristemente noto per gli abusi della
gestione), si sono trovatx ad affrontare aggravanti pesanti, domiciliari e, cosa
di una gravità inaudita, persino il divieto di frequentare la scuola. A questo
si aggiungono altri arresti e altre misure repressive come l’obbligo di firma
per altrx compagnx maggiorenni.L’apparato repressivo mostra come la vera
violenza non siano due vetrine rotte, le cui spese verrano prontamente coperte
dalle assicurazioni dei marchi miliardari che hanno negli anni colonizzato la
stazione centrale, ma la furia con cui lo Stato si scaglia contro qualunque
espressione di dissenso che esca dai confini del “decoro”. Viene criminalizzato
qualunque momento di piazza nel quale la rabbia, l’angoscia e il legittimo
desiderio di lottare per un mondo migliore non si lascino imbrigliare
all’interno di una cornice pacificata, innocua per chi sta al potere e
accettabile per il pubblico moderato che guarda da casa, i cui sogni tranquilli
non vanno perturbati.Queste misure repressive cercano di farci sentire solx e
impotentx, sotto la perenne minaccia di uno Stato in grado di rovinare le nostre
vite e la nostra salute fisica e mentale se non ci lasciamo disciplinare.
Come CSOA Gabrio esprimiamo la nostra piena solidarietà e complicità a
Lambretta, a tutti i collettivi di Milano che sono scesi in piazza il 22
settembre e a tuttx lx compagnx arrestatx. Lx ringraziamo per aver avuto il
coraggio di sfidare il dispositivo di polizia che voleva impedire loro di
esercitare il diritto di scioperare e di portare la legittima e doverosa
solidarietà al popolo palestinese.In quelle stazioni c’eravamo tuttx e non
avremo paura di tornarci nelle prossime settimane.
Libertà per tuttx!
Il processo ad Anan, Alì, e Mansour si è contraddistinto per numerose anomalie,
a partire dal fatto che non si comprende né di quali fatti specifici siano
accusati né se il loro presunto reato, cioè sostenere la legittima resistenza
contro l’occupazione coloniale, sia perseguibile da un tribunale Italiano, a
meno che la corte di assise […]