E' TEMPO DI RIVOLTA! PRESENTAZIONE DEL NUOVO NUMERO DI DOPPIO FILO CON BANCHETTE
E DOCUMENTARIO
Kontiki - Via Cigliano, 7 - Torino
(giovedì, 18 dicembre 18:30)
È tempo di Rivolta: il 18 dicembre al Kontiki!
Non fartelo raccontare!
h18.30 Via Cigliano 7B
banchette di artigian3 ed editor3
🗣 esposizione dell’inchiesta del coordinamento Colpo su SMAT
🔥 presentazione del nuovo numero di LaRivolta
h21 🇵🇸 proiezione documentario su Palestine Action “To kill a war machine”
➡ per più informazioni sui banchetti scrivete a rivista.larivolta@gmail.com
oppure in dm
Tag - palestina
CENA CONTRO-NATALIZIA DELLA PALESTRA POPOLARE DANTE DI NANNI
Csoa Gabrio - Via Millio 42, Torino
(venerdì, 19 dicembre 18:30)
La vostra amata DDN è lieta di presentarvi la consueta cena contronatalizia
proPal, edizione 2025, l'evento in cui potete sostenere la lotta ingozzandovi di
leccornie palestinesi!
Vi aspettiamo al CSOA Gabrio il 19/12 con il seguente programma:
Apertura 18:30
Proiezione de "Fa' la mossa giusta - Storie di ordinaria resistenza" 19:30
Collegamento con Majdi (responsabile Shatila Youth Center) 20:00
Cena palestinese 21:00
Il costo della serata è di 10 euri e l'intero ricavato servirà a sostenere il
"Shatila Youth Center" centro sportivo del campo profughi di Shatila -sud di
Beirut- con cui da anni intessiamo rapporti di solidarietà e amicizia.
Accorrete numeros3 prenotandovi al 3277848631 per la cena!
CPR: COLONIALISMO E REPRESSIONE - LA DETENZIONE AMMINISTRATIVA DALLA PALESTINA
ALL'ITALIA
Csoa Gabrio - Via Millio 42, Torino
(giovedì, 18 dicembre 19:30)
Giovedì 18 dicembre alle ore 19.30 vi invitiamo a partecipare a un incontro di
autoformazione collettiva presso il CSOA Gabrio di Torino
Come Psicologia per la Palestina riconosciamo l’importanza di momenti di
incontro, riflessione e confronto per costruire insieme immaginari alternativi
di vita e di esistenze.
Per questo vi invitiamo a queste letture aperte, per incontrarci e costruire
collettivamente pensieri alternativi a quelli che ci vengono proposti negli
spazi istituzionali.
La tematica per questo incontro sarà: CPR e REPRESSIONE: la detenzione
amministrativa dalla Palestina occupata all'Italia
Se ti va, porta un contributo per la lettura!
L'autoformazione è aperta a tutt*.
Vi aspettiamo 🫂❤️🔥
Puntata del 5 dicembre 2025 del Ponte Radio, in diretta dagli studi di Radio
Blackout a Torino. Le due ore di trasmissione hanno affrontato da diversi punti
di vista i rapporti tra l’industria musicale e gli interessi israeliani. A
partire dal colonialismo culturale e finanziario, con il caso dell’India e dei
festival Goa organizzati per l’intrattenimento dell’IDF, si è poi parlato dei
grandi fondi di investimento legati al sionismo, il programma di propaganda
Brand Israel e il coinvolgimento nei festival musicali mainstream. A partire
dalle dinamiche economiche e politiche, si sono riprese le riflessioni sulle
proposte di boicottaggio culturale e di disinvestimento, le linee guida PACBI e
le attività di supporto per chi decide di prendere posizione di fronte alla
complicità con il genocidio.
Infine, due approfondimenti sulle posizioni singolari ma di aspirazione
collettiva di due artistx: il caso del produttore inglese Muslimgauze, attivo
fino alla fine degli anni Novanta con una sterminata discografia e produzione
iconografica dedicata alla causa palestinese; e la traduzione dell’articolo “DIY
desires” in cui l’artista e ricercatrice certain lives riflette su come
sottrarsi della macchina culturale istituzionale negli Stati Uniti e sul
significato di un posizionamento radicale all’interno dell’arte contemporanea.
Di seguito i link menzionati nel corso della trasmissione:
* https://www.vashtimedia.com/india-israel-normalisation/
* https://homegrown.co.in/homegrown-voices/tracking-down-flipped-out-israelis-in-india
* https://bdsmovement.net/pacbi/cultural-boycott-guidelines
* https://www.youtube.com/watch?v=FjZVM7IcefA
* https://napolimonitor.it/ballare-sul-genocidio-musica-boicottaggio-e-grandi-festival-internazionali/
* https://newyorkwarcrimes.com/
* https://docs.google.com/spreadsheets/d/143N-sSY9NrdYY_QbwNPUY3N6_kD71cfm0XeYJGAyXeI/edit?gid=0#gid=0
* https://certainlives.github.io/blog/2024-02-05-DIY-Desires-and-Institutional-Needs-pt2.html
* https://www.discogs.com/artist/484-Muslimgauze
* https://mapledeathrecords.bandcamp.com/album/bologna-for-palestine
Una decina di coloni israeliani, con il volto coperto, all’alba di domenica, ha
fatto irruzione in un’abitazione a Ein Al-Duyuk, vicino a Jericho, che ospitava
4 attivistx internazionali che si trovano in Cisgiordania per supportare la
popolazione palestinese. Dopo essere entrati, i coloni hanno aggredito le
persone che stavano riposando all’interno, rubando loro i passaporti, i telefoni
cellulari, e tutti i loro averi.
Tre degli attivisti feriti sono cittadini italiani, mentre una quarta persona ha
la cittadinanza canadese.
Ascolta il racconto dell’aggressione.
Chiacchierando di Sciopero, Palestina, CPR……
E di sottofondo una play list ruvida…
01 – New brutalism – 087
02 – New brutalism – 089
03 – Mclusky – Unpopular parts of a pig
04 – Mclusky – The digger you deep
05 – The Jesus lizard – Thumbscrews
06 – The jesus lizard – More Beautiful Than Barbie
07 – Therapy – Teethgrinder
08 – Fugazi – Break-In
09 – Fugazi – Furniture
10 – Shellac – My Black Ass
11 – Shellac – Pull the Cup
12 – Bench press – Respite
13 – Bench press – Dreaming Again
14 – DADAR – Desperate
15 – Hierophants – Nothing Neu
16 – Midnite Snaxxx- Greedy Little Thing
17 – Straight Arrows – 21st Century –
18 – Gee Tee – Kombat Kitchen
19 – Gee Tee – Dudes In The Valley
20 – Birds of paradise – The Little Death
21 – Fluxus – Nessuno si accorge di niente
22 – Goat Girl – Throw Me a Bone
23 – Goat Girl – The Man
Il decreto di espulsione che ha colpito nella giornata di Lunedì 24 Novembre
Mohamed Shahin – imam della moschea nel cuore di San Salvario a Torino – ha
rappresentato un attacco del governo alla solidarietà contro il genocidio
palestinese.
Un attacco che utilizza le procedure amministrative che regolano ingressi,
deportazioni e centri di permanenza per il rimpatrio (CPR) per colpire e
intimorire chi non gode del privilegio dei cosiddetti “giusti documenti”. Un
attacco che mette sotto accusa partecipazione e dissenso, richiesto e firmato
non solo del ministro Piantedosi, ma anche della deputata di fratelli d’italia
Augusta Montaruli.
Un attacco contro cui, però, non si è fatta attendere una rapida risposta:
quella legale, che attraverso l’istanza di richiesta di asilo presentata
tempestivamente da avvocate e avvocati ha bloccato la deportazione di Mohamed; e
quella politica, iniziata con la conferenza stampa sotto la prefettura di Torino
e che adesso si allarga con una serie di iniziative previste nei prossimi giorni
da Torino a Caltanissetta (qui, per seguire le iniziative su Instagram).
Insieme a Brahim, attivista per la Palestina e membro della comunità islamica
torinese, ricostruiamo inizialmente cosa è accaduto da Lunedì ad oggi:
Affrontiamo poi, sempre con Brahim, come islamofobia, degrado e retorica dei
maranza rappresentino sfumature diverse nella costruzione del nemico interno e
della necessità di coordinarsi per lottare contro razzismo e violenza di stato:
Con il contributo di Hafsa, compagna di Torino per Gaza, registrato durante al
presidio in conferenza stampa di martedì 25 Novembre continuiamo a parlare di
solidarietà e mobilitazione:
Attualmente Mohamed Shahin è rinchiuso a più di 1500 km da casa nel CPR di Pian
del Lago a Caltanissetta, il rischio di persecuzioni a seguito della
deportazione in Egitto è tanto concreto, quanto attuale e non si possono non
notare le similitudini tra gli strumenti repressivi utilizzati in Palestina nel
progetto coloniale sionista e quelli in via di sviluppo nel nostro paese.
Per condividere un quadro del funzionamento e della vita all’interno di un CPR
punitivo, come quello di Caltanissetta, gestito dalla cooperativa Albatros di
San Cataldo (CL), condividiamo un intervento di alcun* compagn* sicilian* che si
organizzano contro frontiere e detenzione amministrativa:
Solo nel 2024, le deportazioni collettive verso l’Egitto effettuate con voli
charter sono state 10. I voli sono stati operati dai velivoli dalle compagnie
aree Aeroitalia, Albastar, Air Cairo, Egypt Air, Smartwings e ETF airways
Mese dopo mese i bandi ministeriali consentono a due compagnie di broker che si
spartiscono il mercato dei cosiddetti rimpatri – la PAS (Professional Aviation
Solutions, tedesca) e la AIR PARTNER (britannica, acquisita nel 2022 dalla
statunitense WHEELS UP) – di gestire le tratte deportative al miglior prezzo.
Per saperne di più sulle espulsioni in Egitto, qui.
Infine, condividiamo un contributo audio dal presidio in piazza Castello
dell’avvocata che sta seguendo la tutela legale di Mohamed:
Estratti dalla puntata del 24 novembre 2025 di Bello Come Una Prigione Che
Brucia
RAPPRESAGLIA REPRESSIVA CONTRO LE MOBILITAZIONI DI PIAZZA
Dopo la perturbazione delle relazioni di forza rappresentata dalle
manifestazioni oceaniche per la Palestina tra settembre e ottobre 2025, gli
apparati securitari dello Stato (procure, questure, DDA, ecc.) ricorrono alla
rappresaglia.
Con una certa sincronia si dispiegano operazioni repressive tra Catania,
Cagliari e Brescia, tese a colpire chi si è mobilitato negli ultimi mesi contro
il DDL Sicurezza, il Genocidio di Gaza, la militarizzazione e l’industria
bellica. A queste si aggiunge l’accanimento, tanto su un piano muscolare quanto
sanzionatorio, contro le realtà studentesche conflittuali a Torino.
AHMAD SALEM E L’ELASTICITÀ DEL “TERRORISMO DELLA PAROLA”
Grazie al contributo di una compagna cerchiamo di approfondire la storia di
Ahmad Salem: giovane palestinese colpito dalla repressione in Italia.
Appelli alla mobilitazione contro il Genocidio diventano istigazione, filmati
pubblici di azioni della resistenza palestinese si configurano come
“auto-addestramento”.
Se per il caso di Anan, Ali e Mansour risulta evidente il controllo israeliano
sull’apparato inquisitorio italiano, nella vicenda di Ahmad si delineano in
particolar modo la volontà comprimere l’agibilità politica di pezzi di
popolazione, di stabilire la loro vulnerabilità di fronte a categorie repressive
come quella del “terrorismo”, di sperimentare l’elasticità delle norme contenute
nell’ultimo Pacchetto Sicurezza (ex DDL 1660) a questo scopo.
/ / A questo proposito segnaliamo l’arresto e l’attivazione delle procedure per
la deportazione dell’imam di Torino Mohamed Shahin
AGGIORNAMENTI DA PRISONERS FOR PALESTINE
Silenzio stampa, censura impermeabile dei media di regime.
La meschinità delle guardie per cercare di rompere lo sciopero.
Mentre prigioniere e prigionieri di Palestine Action entrano nella quarta
settimana di sciopero della fame ricevono la solidarietà di chi è stato
rinchiuso nelle carceri israeliane.
/ / Nel frattempo apprendiamo che le condizioni di salute di Kamran Ahmed si
sono deteriorate ed è stato ricoverato in ospedale il 25 novembre 2025
di Laila Hassan* Perché il palestinese buono è quello morto o rassegnato.
Appunti sull’inadeguatezza della sinistra italiana “La guerra di liberazione non
è un’istanza di riforme, ma lo sforzo grandioso …
Physicians for Human Rights ha da poco pubblicato il report “Death Sentence for
Palestinians in Custody” che riporta 94 casi di detenuti palestinesi morti
durante la detenzione da parte dello Stato sionista. Il report, documentando la
tortura e la negligenza medica sullx detenutx palestinesi, indica una deliberata
politica israeliana di morte nei confronti dellx detenutx palestinesi in
custodia cautelare.
All’indomani dell’inizio dell’ultimo cessate il fuoco, prima che la fase due del
Piano Trump venisse votata all’ONU, qualche giorno prima dell’arresto della
procuratrice militare israeliana Yifat Tomer-Yerushalmi per la diffusione del
video di una violenza sessuale nei confronti di un detenuto palestinese a Sde
Teiman, e qualche giorno dopo lo scambio di ostaggi tra Hamas e Israele, abbiamo
letto qualche articolo sulle immagini dei cadaveri dei detenuti palestinesi
restituiti alle famiglie nella Striscia di Gaza. I cadaveri erano
irriconoscibili, e le famiglie sono state sottoposte allo strazio di dover
riconoscere, in quei corpi torturati e smembrati, i loro cari, senza che Israele
fornisse alcun tipo di aiuto rispetto alla loro identificazione.
Al telefono con un medico di Physicians for human rights abbiamo parlato
dell’introduzione della pena di morte in Israele, della trasparenza dei media
nel Paese, della società israeliana.
Per approfondire
Il report di Physicians for Human Rights Israel
Il caso dell’ex procuratrice militare israeliana Yifat Tomer-Yerushalmi
https://www.bbc.com/news/articles/c2q07kd3ld6o
Il supporto alle IDF dopo la diffusione della notizia delle torture ai danni di
alcuni detenuti palestinesi e del video di uno stupro di gruppo a Sde Teiman