“Dopo più di trent’anni dalla fine della “guerra fredda”, il Friuli Venezia
Giulia continua a mantenere il triste primato di regione più militarizzata
d’Italia: dal dopoguerra è operativa ad Aviano una base americana con accertata
presenza di testate nucleari e possibile obiettivo strategico della Russia in
caso di guerra. Il Friuli V.G. è oggi interessato […]
Tag - #disertiamolaguerra
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in
streaming.
Ascolta e diffondi l’audio della puntata:
> Anarres del 18 ottobre. Stato di Polizia. Verso le giornate dei disertori del
> 2 e 4 novembre a Torino. Percorsi antimilitaristi. Progetti “culturali a
> Torino…
Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:
Innovativa Visione. Un sogno sui progetti culturali a Torino
“Ho sentito la storia di una casalinga francese capace di predire i valori delle
società quotate in borsa. Ogni sera la signora esegue un rito codificato, poi va
a dormire e sogna le salite e le discese dei valori nel grande mercato
finanziario. Ho deciso di imitarla nella speranza di risolvere i tanti problemi
che ci affliggono. Una sera ho masticato una noce moscata, ho bevuto tè al
melograno e ho atteso le visioni notturne. Imprevedibili sono i fenomeni
dell’universo: anziché profetizzare valori futuri delle azioni, ho visto in
sogno i progetti vincitori del bando ImpatTO. Disorientato, appena infastidito,
ho cercato informazioni su tal “ImpatTO”. Si tratta di un bando finanziato con
più di due milioni dall’Unione europea a beneficio della Città di Torino. I
fondi saranno distribuiti tra enti privati capaci di “attivare spazi di
comunità” dove organizzare, la sera, “attività artistico-culturali”. Si
raccomanda di coinvolgere in particolare i “luoghi poco sicuri” dei quartieri di
Aurora e Barriera di Milano. (…) Riporto qui l’esito delle mie visioni con
l’intento di regalare spunti e suggerimenti a operatori sociali e creativi di
Torino, esibire il valore di un metodo magico, lasciare a chi legge la
possibilità di decrittare immagini di sogno. Ogni riferimento a individui,
associazioni del terzo settore e istituzioni reali è puramente onirico.”
Questo l’incipit di un articolo di Francesco Migliaccio che ci offre alcuni
interessanti spunti di riflessione sulla nostra città.
DDL 1660. Torniamo ad occuparci di “stato di polizia”. Vi proponiamo il testo
diffuso dalla Federazione Anarchica Italiana.
Verso le giornate dei disertori del 2 e 4 novembre a Torino
Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale,
in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per
spostare un confine.
Durante la prima guerra mondiale, su tutti i fronti tanti disertarono e finirono
la loro vita di fronte ad un plotone di esecuzione.
In memoria dei disertori e dei senzapatria di allora, in solidarietà a chi oggi
diserta le guerre che insanguinano il pianeta lanciamo due giornate di
informazione e lotta antimilitarista.
Percorsi antimilitaristi
La prossima domenica gli antimilitarist* di varie assemblee e coordinamenti
locali si incontreranno a Massenzatico per confrontarsi e discutere e sulle
iniziative di lotta al militarismo ed alla guerra globale. Un’occasione per
rinforzare la rete che si è costituita nel 2021 e da cui sono scaturiti tanti
percorsi che hanno intrecciato i fili di cortei, manifestazioni, azioni dirette
in questi ultimi tre anni.
Ne abbiamo parlato con Dario del Coordinamento Antimilitarista Livornese
Una joint venture tra Leonardo e Rheinmetall per progettare e costruire i carri
armati del futuro.
La guerra in Ucraina ha reso evidente l’importanza dei tank nella guerra di
terra: aprendo nuove prospettive di affari ai mercanti di morte.
Appuntamenti:
Sabato 26 ottobre
ore 10,30 13,30
Presidio antimilitarista al Balon
Venerdì 1 novembre
corteo contro la riapertura del CPR di Torino
ore 16 piazza Robilant
Giornate dei disertori
Sabato 2 e lunedì 4 novembre
contro la guerra e il militarismo
Contro la guerra, la produzione bellica, l’occupazione militare delle periferie,
il nazionalismo!
Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
Con disertori e obiettori di tutte le guerre!
Sabato 2 novembre
No alla città dell’aerospazio! No alla città delle armi
Manifestazione antimilitarista
In via Roma 100 di fronte all’ingresso di Galleria San Federico, dove ha sede il
DAP – Distretto Aerospaziale Piemontese
Lunedì 4 novembre
Iniziative antimilitariste in giro per Torino
Smilitarizziamo la città!
Ogni martedì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20
(per info scrivete a fai_torino@autistici.org)
Contatti:
FB
@senzafrontiere.to/
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Sabato 2 e lunedì 4 novembre
contro la guerra e il militarismo
Contro la guerra, la produzione bellica, l’occupazione militare delle periferie,
il nazionalismo!
Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
Con disertori e obiettori di tutte le guerre!
Sabato 2 novembre
No alla città dell’aerospazio! No alla città delle armi
Manifestazione antimilitarista
In via Roma di fronte all’ingresso di Galleria San Federico, dove ha sede il DAP
– Distretto Aerospaziale Piemontese
Lunedì 4 novembre
Iniziative antimilitariste in giro per Torino
Smilitarizziamo la città!
Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale,
in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per
spostare un confine.
Durante la prima guerra mondiale, su tutti i fronti tanti disertarono e finirono
la loro vita di fronte ad un plotone di esecuzione.
In memoria dei disertori e dei senzapatria di allora, in solidarietà a chi oggi
diserta le guerre che insanguinano il pianeta lanciamo due giornate di
informazione e lotta antimilitarista.
Come ogni anno le celebrazioni militari del 4 novembre servono a giustificare
enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle
missioni militari all’estero, dall’Ucraina all’Africa. Guerre, stupri,
occupazioni di terre, bombardamenti, torture, l’intero campionario degli orrori
umani, se compiuto da uomini e donne inquadrati in un esercito, diventa
legittimo, necessario, opportuno, eroico.
Noi disertiamo.
Torino punta tutto sull’industria bellica. Dicono produca ricchezza invece
produce solo morte.
Leonardo e il Politecnico hanno promosso la Città dell’Aerospazio, un nuovo polo
di ricerca e progettazione delle armi del futuro. È un progetto che vede
protagonisti Leonardo, la maggiore industria bellica italiana e il Politecnico
di Torino. Hanno il sostegno di tutti: dal comune, alla regione al governo.
Quest’autunno intendono cominciare i lavori in corso Marche.
Continuiamo a metterci di mezzo. Fermarli è possibile: dipende da ciascuno di
noi.
Noi disertiamo.
Stiamo assistendo ad un riarmo a livello mondiale dagli esiti imprevedibili.
Sempre più concreto è il rischio di un olocausto nucleare.
L’aumento delle spese militari ed i conseguenti tagli a sanità scuole, trasporti
di prossimità rendono sempre più precarie le nostre vite. Con la lotta, la
solidarietà il mutuo appoggio, possiamo prenderci quello ci serve per vivere
meglio.
Noi disertiamo.
Blocchiamo e boicottiamo le missioni militari dell’Italia, in difesa degli
interessi neocoloniali dell’ENI e dell’industria bellica.
Noi disertiamo.
Stop all’invio di armi sui fronti di guerra! Fermiamo il massacro della
popolazione palestinese a Gaza e l’escalation in atto!
Cessate il fuoco in Sudan, in Ucraina, in Russia e in ogni dove.
Noi disertiamo.
In Italia ci sono basi militari italiane, statunitensi e Nato da cui partono
droni spia e rifornimenti verso l’Ucraina e Israele: inceppiamo gli ingranaggi
della macchina bellica nel nostro paese.
Noi disertiamo.
Lungo i confini del Bel Paese, in mare ed in montagna, le polizie e le forze
armate fanno la guerra ai migranti, che da decenni sono uccisi lungo i confini.
Apriamo le frontiere, lottiamo contro la fortezza Europa!
Noi disertiamo.
L’Italia finanzia la Libia e la Tunisia perché intercettino e blocchino le navi
dei migranti e rigettino uomini, donne e bambin* nell’inferno dei campi di
concentramento libici. Noi siamo a fianco della gente in viaggio. Le frontiere
sono linee di nulla rese vere da uomini in armi: cancelliamole!
Noi disertiamo!
Il governo di estrema destra alimenta la retorica identitaria, i “sacri”
confini, l’esaltazione della guerra. Le scuole e le università sono divenute
terreno di conquista per l’arruolamento dei corpi e delle coscienze.
Fermiamoli!
Noi disertiamo.
A pochi passi dalle nostre case si producono e si testano le armi impiegate
nelle guerre di ogni dove. Le usano le truppe italiane nelle missioni di “pace”
all’estero, le vendono le industrie italiane ai paesi in guerra. Queste armi
hanno ucciso milioni di persone, distrutto città e villaggi, avvelenato
irrimediabilmente interi territori.
Lottiamo per la chiusura e la riconversione dell’industria bellica!
Noi disertiamo.
I militari sono sempre più presenti per le strade delle nostre città, nelle
periferie dove si allungano le file dei senza casa, senza reddito, precari.
Servono a prevenire e reprimere ogni insorgenza sociale, a mettere a tacere
chiunque si ribelli ad un ordine sociale sempre più feroce. La sicurezza è casa,
reddito, sanità per tutte e tutti, non soldati per le strade!
Cacciamoli da Torino! Smilitarizziamo la città!
Noi disertiamo.
Quartieri, scuole, università, piazze, luoghi di lavoro: ormai non vi è ambito
sociale al sicuro dalla marea militarista montante.
Mandiamoli via!
Noi disertiamo!
Il governo con il Ddl 1660 intende reprimere duramente ogni forma di opposizione
politica e sociale.
Non riusciranno a bloccare le lotte. Ci troveranno in prima fila per bloccare la
costruzione della Città dell’Aerospazio!
Fermiamoli!
Oggi ci vorrebbero tutti arruolati.
Noi disertiamo.
Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato imperialista. Rifiutiamo
la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro
pretese espansionistiche. In ogni dove. Non ci sono nazionalismi buoni.
Noi siamo al fianco di chi, in ogni dove, diserta la guerra.
Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.
Coordinamento contro la guerra e chi la arma – Torino
Sabato 26 ottobre
Punto info antimilitarista al Balon
Dalle 10,30
Siamo in guerra. Truppe italiane sono impegnate in 43 missioni militari
all’estero per difendere gli interessi dei colossi dell’energia e degli
armamenti made in Italy e per colpire la gente in viaggio.
A due anni e mezzo dall’inizio della guerra in Ucraina sono morte centinaia di
migliaia di persone e sei milioni quattrocentomila ucraini hanno dovuto
abbandonare le loro case.
Sia in Russia che in Ucraina decine di migliaia di persone hanno disertato, si
sono rifiutate di abbracciare le armi, sono fuggite o si nascondono. In Russia
l’opposizione alla guerra è costata carcere, torture e botte a tantissime
persone. Eppure non accenna a scemare.
In Ucraina reclutatori professionisti fanno irruzione sui mezzi pubblici, nei
mercati, nei centri commerciali a caccia di uomini dell’età giusta da catturare
e trascinare a forza al fronte. Ma in molte località non hanno vita facile:
tanta gente si mette di mezzo per impedire gli arruolamenti forzati.
La guerra, nuovamente devastante, scatenata dopo il feroce attacco di Hamas alla
popolazione civile israeliana, con uccisioni, stupri e rapimenti, ha ridotto
gran parte delle case, degli ospedali, delle infrastrutture di Gaza ad un cumulo
di macerie. La popolazione gazawi è chiusa in una trappola mortale senza
possibilità di fuga. I morti, oltre quarantamila, crescono di giorno in giorno
tra una popolazione sventrata dalle bombe, senza acqua, cibo, riparo.
Anche in Israele c’è chi rifiuta di arruolarsi, chi non accetta l’occupazione e
l’apartheid e li avversa, pagandone duramente il prezzo. A Gaza un documento di
giovani gazawi ci dice che, anche in quelle condizioni, c’è chi rifiuta il
nazionalismo e la guerra di religione voluta dai governi di entrambe le parti.
Nei due anni precedenti lo scoppio della guerra civile che ha ridotto in macerie
il Sudan, ucciso o obbligato a lasciare le proprie case centinaia di migliaia di
persone, l’Italia ha fornito armi alle RSF, le Rapid Support Force di Dagalo,
perché bloccassero le partenze di migranti da quell’area. Da quasi due anni
Dagalo e i suoi sono tornati al loro sport preferito: bruciare i villaggi,
stuprare le donne, uccidere gli uomini e arruolare i bambini.
É trascorso oltre un anno dall’attacco all’Artsakh delle truppe azere rifornite
di armi da Leonardo ed addestrate in Italia. La pulizia etnica di 120.000
armeni, fuggiti allo sterminio è caduto nel silenzio.
In ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per spostare un
confine, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della
patria, della religione, degli interessi di pochi potenti.
In ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta, chi sputa sulle bandiere di
ogni nazione, perché sa che solo un’umanità internazionale potrà gettare le
fondamenta di quel mondo di libere e liberi ed uguali che ciascuno di noi porta
nel proprio cuore.
A due passi dalle nostre case ci sono le fabbriche che costruiscono le armi
usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.
Nelle scuole bambine, bambini, ragazze e ragazzi, vengono sottoposti ad una
martellante campagna di arruolamento, ad una sempre più marcata propaganda
nazionalista.
Nelle strade della nostra città militari armati di mitra e manganello affiancano
polizia e carabinieri nel controllo, etnicamente mirato, delle periferie più
povere.
Vogliono farci credere che le guerre sono troppo lontane, che non possiamo fare
nulla per contrastarle.
Chi promuove, sostiene ed alimenta le guerre ci vorrebbe impotenti, passivi,
inermi. Non lo siamo.
In ogni dove c’è chi diserta, chi lotta contro le guerre degli stati.
Sostenere i disertori è una delle chiavi per inceppare le guerre.
Ogni volta che un militare entra in una scuola possiamo metterci di mezzo,
quando sta per aprire una fabbrica d’armi possiamo metterci di mezzo, quando
decidono di fare esercitazioni vicino alle nostre case possiamo metterci di
mezzo.
Nella nostra città intendono costruire la città dell’aerospazio, polo bellico,
in cui verranno progettate le armi del futuro. É un progetto che vede
protagonisti Leonardo, la maggiore industria bellica italiana, e il Politecnico
di Torino. Hanno il sostegno di tutti: dal comune, alla regione al governo.
Fermarli è possibile. Dipende da ciascuno di noi.
Assemblea antimilitarista
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni: ogni martedì alle 20
Prossime iniziative:
Sabato 26 ottobre
ore 10,30 13,30
Presidio antimilitarista al Balon
Venerdì 1 novembre
corteo contro la riapertura del CPR di Torino
ore 16 piazza Robilant
Giornate dei disertori
Sabato 2 e lunedì 4 novembre
contro la guerra e il militarismo
Contro la guerra, la produzione bellica, l’occupazione militare delle periferie,
il nazionalismo!
Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!
Con disertori e obiettori di tutte le guerre!
Sabato 2 novembre
No alla città dell’aerospazio! No alla città delle armi
Manifestazione antimilitarista
In via Roma di fronte all’ingresso di Galleria San Federico, dove ha sede il DAP
– Distretto Aerospaziale Piemontese
Lunedì 4 novembre
Iniziative antimilitariste in giro per Torino
Smilitarizziamo la città!
Ogni martedì
dalle 18 alle 20
in corso Palermo 46
(A)distro – libri, giornali, documenti e… tanto altro
SeriRiot – serigrafia autoprodotta benefit lotte
Vieni a spulciare tra i libri e le riviste, le magliette e i volantini!
Sostieni l’autoproduzione e l’informazione libera dallo stato e dal mercato!
Informati su lotte e appuntamenti!
Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 20
per info scrivete a fai_torino@autistici.org
Sabato 21 settembre
Punto info antimilitarista al Balon
Dalle 10,30
Gettiamo sabbia nel motore della guerra!
Siamo in guerra. Truppe italiane sono impegnate in 43 missioni militari
all’estero per difendere gli interessi dei colossi dell’energia e degli
armamenti made in Italy e per colpire la gente in viaggio.
A due anni e mezzo dall’inizio della guerra in Ucraina sono morte centinaia di
migliaia di persone e sei milioni quattrocentomila ucraini hanno dovuto
abbandonare le loro case.
Sia in Russia che in Ucraina decine di migliaia di persone hanno disertato, si
sono rifiutate di abbracciare le armi, sono fuggite o si nascondono. In Russia
l’opposizione alla guerra è costata carcere, torture e botte a tantissime
persone. Eppure non accenna a scemare.
In Ucraina reclutatori professionisti fanno irruzione sui mezzi pubblici, nei
mercati, nei centri commerciali a caccia di uomini dell’età giusta da catturare
e trascinare a forza al fronte. Ma in molte località non hanno vita facile:
tanta gente si mette di mezzo per impedire gli arruolamenti forzati.
La guerra, nuovamente devastante, scatenata dopo il feroce attacco di Hamas alla
popolazione civile israeliana, con uccisioni, stupri e rapimenti, ha ridotto
gran parte delle case, degli ospedali, delle infrastrutture di Gaza ad un cumulo
di macerie. La popolazione gazawi è chiusa in una trappola mortale senza
possibilità di fuga. I morti, oltre quarantamila, crescono di giorno in giorno
tra una popolazione sventrata dalle bombe, senza acqua, cibo, riparo.
Anche in Israele c’è chi rifiuta di arruolarsi, chi non accetta l’occupazione e
l’apartheid e li avversa, pagandone duramente il prezzo. A Gaza un documento di
giovani gazawi ci dice che, anche in quelle condizioni, c’è chi rifiuta il
nazionalismo e la guerra di religione voluta dai governi di entrambe le parti.
Nei due anni precedenti lo scoppio della guerra civile che ha ridotto in macerie
il Sudan, ucciso o obbligato a lasciare le proprie case centinaia di migliaia di
persone, l’Italia ha fornito armi alle RSF, le Rapid Support Force di Dagalo,
perché bloccassero le partenze di migranti da quell’area. Da quasi due anni
Dagalo e i suoi sono tornati al loro sport preferito: bruciare i villaggi,
stuprare le donne, uccidere gli uomini e arruolare i bambini.
É trascorso un anno dall’attacco all’Artsakh delle truppe azere rifornite di
armi da Leonardo ed addestrate in Italia. La pulizia etnica di 120.000 armeni,
fuggiti allo sterminio è caduto nel silenzio.
In ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per spostare un
confine, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della
patria, della religione, degli interessi di pochi potenti.
In ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta, chi sputa sulle bandiere di
ogni nazione, perché sa che solo un’umanità internazionale potrà gettare le
fondamenta di quel mondo di libere e liberi ed uguali che ciascuno di noi porta
nel proprio cuore.
A due passi dalle nostre case ci sono le fabbriche che costruiscono le armi
usate nelle guerre che insanguinano il pianeta.
Nelle scuole bambine, bambini, ragazze e ragazzi, vengono sottoposti ad una
martellante campagna di arruolamento, ad una sempre più marcata propaganda
nazionalista.
Nelle strade della nostra città militari armati di mitra e manganello affiancano
polizia e carabinieri nel controllo, etnicamente mirato, delle periferie più
povere.
Vogliono farci credere che le guerre sono troppo lontane, che non possiamo fare
nulla per contrastarle.
Chi promuove, sostiene ed alimenta le guerre ci vorrebbe impotenti, passivi,
inermi. Non lo siamo.
In ogni dove c’è chi diserta, chi lotta contro le guerre degli stati.
Sostenere i disertori è una delle chiavi per inceppare le guerre.
Ogni volta che un militare entra in una scuola possiamo metterci di mezzo,
quando sta per aprire una fabbrica d’armi possiamo metterci di mezzo, quando
decidono di fare esercitazioni vicino alle nostre case possiamo metterci di
mezzo.
Nella nostra città intendono costruire la città dell’aerospazio, polo bellico,
in cui verranno progettate le armi del futuro. É un progetto che vede
protagonisti Leonardo, la maggiore industria bellica italiana e il Politecnico
di Torino. Hanno il sostegno di tutti: dal comune, alla regione al governo.
Fermarli è possibile. Dipende da ciascuno di noi.
Assemblea antimilitarista
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni: ogni martedì alle 20
ll podcast del nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie
concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche
in streaming. Ascolta e diffondi l’audio della puntata: Anarres del 31 maggio.
La Repubblica in guerra. Acampade: riflessioni a margine. Naja obbligatoria?
Militarizzazione delle periferie… Dirette, approfondimenti, idee, […]
Ogni 2 giugno la Repubblica celebra sé stessa con esibizioni militari, parate e
commemorazioni. Una “festa” nazionalista e militarista. Il governo di estrema
destra alimenta la retorica identitaria, i “sacri” confini, l’esaltazione della
guerra. Come ogni anno le cerimonie militari del due giugno servono a
giustificare enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto […]
Circa due settimane fa, il tribunale di Palermo ha respinto il riesame delle
misure cautelari disposte per tre appartenenti ad Antudo: Luigi resta in carcere
con l’accusa di atto terroristico, con disposizione di trasferimento al carcere
speciale di Alessandria. Ad un anno e mezzo dai fatti che hanno visto la sede di
Palermo della Leonardo […]
In tantissimi hanno dato vita una giornata di lotta antimilitarista, all’insegna
della solidarietà con gli uomini, le donne, i bambini e le bambine che in ogni
dove muoiono in guerre fatte per affermare gli interessi di ristrette élite
dominanti. Nel pomeriggio del 24 febbraio, nonostante pioggia, vento e freddo
che hanno riportato l’inverno in città, […]
ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle
utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di
Blackout. Anche in streaming. Ascolta e diffondi l’audio della puntata: Anarres
del 27 ottobre. Israele/Palestina: orizzonti geopolitici. Rudolf Rocker / Sino
alla grande guerra. Industria e mercato delle armi. 4 […]