Le dichiarazioni di Trump delle ultime settimane sono molte e contraddittorie
rispetto alle azioni da intraprendere nei confronti del Sud America in
particolare al largo del Venezuela dove, nel Mar dei Caraibi, sono aumentate le
forze militari statunitensi tramite lo schieramento di navi da guerra.
Gli attacchi nei confronti di presunte navi, o piuttosto piccole imbarcazioni,
sospettate di narcotraffico sono stati molteplici, l’ultimo ieri con l’impiego
di aviazione. Sono morte già diverse decine di persone.
La giustificazione dietro la quale il presidente USA cela i suoi timori di
vedere realizzati gli interessi cinesi nell’area (per quanto riguarda terre rare
e soprattutto petrolio, oltre che di egemonia) e una Grand Strategy che riprende
la dottrina Monroe del controllo sul proprio “cortile di casa”, è la lotta
contro il narcotraffico.
Questa dottrina della “war on drugs” affonda radici ben lontane nella storia ed
è un dispositivo neocoloniale che non ha mai sortito l’effetto annunciato, ma ha
avuto il ruolo di mantenere i Paesi dell’area sotto la propria egida.
Ne parliamo con Sandro Moiso, docente di Storia e autore per Carmilla online
Tag - Venezuela
Nelle ultime settimane sembra stringersi un accerchiamento sempre più stretto da
parte degli USA verso le coste venezuelane. La presenza di navi “narcos” e lo
schema del terrorismo ad esse applicate hanno fornito la giustificazione
pubblica per tale presenza da parte del governo di Trump. Questa situazione ha
visto la pronta risposta del governo di […]
Venezuela continua l'ingerenza statunitense nel tentativo di condizionare
l'esito elettorale.