Tag - anticarcerario

[2024-11-03] PRESIDIO AL CARCERE LORUSSO E CUTUGNO - CONTRO I MILLE VOLTI DEL RAZZISMO DI STATO @ capolinea del 3
PRESIDIO AL CARCERE LORUSSO E CUTUGNO - CONTRO I MILLE VOLTI DEL RAZZISMO DI STATO capolinea del 3 - largo vallette (domenica, 3 novembre 16:30) PRESIDIO AL CARCERE LORUSSO CUTUGNO, TORINO 3 NOVEMBRE // RITROVO AL CAPOLINEA TRAM 3, ORE XX CONTRO I MILLE VOLTI DEL RAZZISMO DI STATO Il 7 maggio del 2016 si svolgeva al Brennero una giornata di lotta contro la decisione dello Stato austriaco di erigere un muro sul confine con lo Stato italiano. Nelle teste e nei cuori di chi quel giorno si è battuto, al di là di ogni garanzia di successo, era ed è scolpito un obiettivo: abbattere i muri che dividono i popoli e sconvolgere la pace sociale che unisce le classi. Dopo quella giornata molti compagni e compagne sono stati processati arrivando a condanne molto pesanti. Qualche anno più tardi, motivato da un razzismo di Stato ormai divenuto incandescente, il fascio-leghista Traini, ex candidato della Lega, sparava contro chiunque avesse la pelle nera per le strade di Macerata. Otto giorni più tardi il tour elettorale di Salvini prevedeva una tappa a Rovereto. Per chi aveva deciso che fosse inaccettabile la presenza di quello che a tutti gli effetti era il mandante di quell’infamia, gli scontri con la polizia non sono stati che la logica conseguenza. In seguito a questi due momenti di lotta Giulio, nostro compagno, si trova ora in carcere a Torino con una condanna di 4 anni e 3 mesi. Oggi che la prigione a cielo aperto di Gaza ci mostra lo scopo reale di ogni frontiera, tanto più brutale quanto più è materialmente eretta, che i coloni sionisti ci fanno vedere quale brutalità può raggiungere il razzismo di Stato; oggi che con il ddl 1660 la guerra dichiarata contro chiunque decida di alzare la testa si rende sempre più esplicita; oggi che in nome di una “sicurezza” che è esclusivamente quella dei padroni che ci stanno portando verso il baratro, le barriere sono come poche altre volte nella storia l’emblema del nostro presente e il razzismo di Stato ne è una delle espressioni. Scegliere da che parte stare è già l’inizio di una libertà possibile. Giulio lo ha fatto, e noi saremo al suo fianco. A seguito di ciò, pensiamo sia imprescindibile concludere la mobilitazione nazionale contro le molteplici forme del razzismo di Stato, sotto le mura del carcere di Torino, per provare a rendere il più materiale possibile la nostra solidarietà verso chi è costretto a subire la violenza della detenzione penale. «Di una cosa però sono certo: la sola forma di sicurezza che mi avvantaggia nei confronti della fine, la trovo negli altri, in chi mi sta in prossimità. Questa peculiare inclinazione, la solidarietà (che trovo riflessa nelle pupille di ognuno di voi), mi offre un’integrità inscalfibile».
October 26, 2024 / Gancio
[2024-10-05] 2 GIORNI IN PIAZZA CRISPI: SPETTACOLO DETENUTI A CIELO APERTO @ Piazza Crispi, Torino
2 GIORNI IN PIAZZA CRISPI: SPETTACOLO DETENUTI A CIELO APERTO Piazza Crispi, Torino - - (sabato, 5 ottobre 18:00) DUE GIORNI IN PIAZZA CRISPI SABATO 5 OTTOBRE ALLE 18 BANCHETTI INFORMATIVI CONTRO OGNI GALERA, APERICENA E MUSICA ALLE 19:30 SPETTACOLO TEATRALE DETENUTI A CIELO APERTO DI E CON PAOLA FRANCESCA IOZZI Ci sono persone detenute, chi con una condanna da scontare, chi in attesa di un processo e poi ci sono i familiari, persone che sono detenute per metà: madri, padri, figlie, figli, fratelli, sorelle, amici e amiche che nonostante stiano fuori vivono secondo i tempi, i ritmi, le norme del carcere. Colloqui, pacchi, file, perquisizioni, porte che si chiudono alle spalle di coloro che vivono l’assenza dei propri cari detenuti. Uno sguardo dentro un’umanità sconosciuta ai più che pure ci appartiene.
September 21, 2024 / Gancio
[2024-09-17] PRESENZA SOLIDALE AL TRIBUNALE DI TORINO E SALUTO AL CARCERE LORUSSO E CUTUGNO @ Tribunale di Torino
PRESENZA SOLIDALE AL TRIBUNALE DI TORINO E SALUTO AL CARCERE LORUSSO E CUTUGNO Tribunale di Torino - Corso Vittorio Emanuele II, 130, 10128 Torino (martedì, 17 settembre 09:00) In occasione dell'udienza preliminare dell'operazione "City" - relativa al corteo del 4 marzo a Torino al fianco di Alfredo Cospito, ai tempi in sciopero della fame e contro il 41bis - che vede coinvoltx 19 compagnx H 9 PRESENZA SOLIDALE AL TRIBUNALE DI TORINO IN VIA GIOVANNI FALCONE H 15 SALUTO AL CARCERE LORUSSO E CUTUGNO, APPUNTAMENTO AL CAPOLINEA DEL 3 SEMPRE A FIANCO DI CHI LOTTA PER LA LIBERTA'
September 9, 2024 / Gancio
[2024-04-16] Presentazione del testo "Oltre la fabbrica dell'esclusione" e discussione con l'autrice + Cena benefit Ilaria Salis @ Csoa Gabrio
PRESENTAZIONE DEL TESTO "OLTRE LA FABBRICA DELL'ESCLUSIONE" E DISCUSSIONE CON L'AUTRICE + CENA BENEFIT ILARIA SALIS Csoa Gabrio - Via Millio 42, Torino (martedì, 16 aprile 19:00) Visto il dilagare continuo di governi autoritari neo-fascisti in Europa e nel mondo, in preparazione al 25 Aprile di quest'anno, abbiamo sentito la necessità di riportare l'attenzione contro la normalizzazione dell'istituzione carceraria come strumento repressivo di dissenso politico e controllo sociale.  La situazione nelle carceri italiane è insostenibile, crescono i numeri dex detenutx di ogni età e provenienza mentre il dibattito circa il suo superamento è pressoché nullo.  In concomitanza, Ilaria Salis, compagna antifascista, è detenuta in Ungheria in condizioni disumane, con il rischio di una condanna fino a 24 anni di reclusione per essersi opposta al nazifascismo. Per queste ragioni e molte altre sentiamo l urgenza di tornare a parlare di detenzione nell' unico modo che riteniamo degno politicamente: la sua abolizione.  Nell'ottica di rompere il silenzio che da sempre caratterizza questo tema, vogliamo immaginare insieme un mondo senza carceri per provare a costruirlo, per non considerarla più una semplice utopia. Lo faremo a partire dal testo "Oltre la fabbrica dell esclusione" dove l'autrice, Ludovica Cherubini Scarafoni, dialogherà con Giuseppe mMsconi (ex docente, attivista e fondatore di no prison). A seguire la cena benefit il cui ricavato andrà a supportare le spese legali di Ilaria Salis.
April 4, 2024 / Gancio
[2024-03-30] CAMMINANDO PER SOLE E BALENO @ Val Chiusella
CAMMINANDO PER SOLE E BALENO Val Chiusella - val chiusella (sabato, 30 marzo 14:00) CAMMINANDO PER SOLE E BALENO SABATO 30 MARZO 2024 Ore 14 - Presidio solidale al carcere di Ivrea Ore 17 - Presentazione della rivista Respiro, grafica e parole contro carcere e repressione, presso Zac Movicentro, dietro stazione FS Ivrea DOMENICA 31 MARZO 2024 Ore 10 - Escursione alla Cavallaria, partenza da Brosso, pranzo al sacco
March 1, 2024 / Gancio
[2024-02-10] CENA MESSICANA VEGAN - BENEFIT IMPIANTO AUDIO @ L.A. MICCIA
CENA MESSICANA VEGAN - BENEFIT IMPIANTO AUDIO L.A. MICCIA - VIA TOTI 5 ASTI (sabato, 10 febbraio 20:00) CENA MESSICANA VEGAN - BENEFIT IMPIANTO AUDIO @ L.A. Miccia Asti - via Toti 5, dalle 20:00 Burritos veganx e tacos per tutt3! Alternativa piccante e non piccante. Cena benefit per continuare ad alimentare la solidarietà con i detenuti del carcere di Quarto d'Asti. Costo 15 euro vino escluso. PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA - astiosa @ autistici . org oppure 346 418 5462
January 27, 2024 / Gancio
[2023-12-31] CENA CONDIVISA ALL'EX LAVATOIO OCCUPATO E SALUTO DI CAPODANNO AL CARCERE LORUSSO E CUTUGNO @ Carcere Vallette
CENA CONDIVISA ALL'EX LAVATOIO OCCUPATO E SALUTO DI CAPODANNO AL CARCERE LORUSSO E CUTUGNO Carcere Vallette - Torino (domenica, 31 dicembre 20:30) SALUTO DI CAPODANNO AL CARCERE LORUSSO E CUTUGNO [https://gancio.cisti.org/media/caaa504202a3f280d91f213f68cf0a65.jpg] SALUTO DI CAPODANNO AL CARCERE DI TORINO H 20:30 CENA ALL'EX LAVATOIO OCCUPATO - PORTA CIÒ CHE VORRESTI TROVARE H 23:30 SCOPPITTANTE SALUTO AL CARCERE LORUSSO E CUTUGNO - RITROVO AL PRATONE PER LA LIBERTA'
December 19, 2023 / Gancio
[2023-11-19] Assemblea aperta Ex-lavatoio occupato @ Ex Lavatoio Occupato
ASSEMBLEA APERTA EX-LAVATOIO OCCUPATO Ex Lavatoio Occupato - Via Benedetto Brin 21 (domenica, 19 novembre 16:00) Assemblea aperta Ex-lavatoio occupato [https://gancio.cisti.org/media/a5bf7695a530639681a2fad36ad3cc87.jpg] Assemblea aperta all'Ex-lavatoio occupato Per rendere questo spazio il più accogliente ed orizzontale possibile abbiamo deciso di organizzare un'assemblea aperta dello spazio in cui sarà possibile conoscersi e confrontarsi fra chi già si organizza nello spazio e chi è interessat* a farlo, vorremmo confrontarci con le persone che arriveranno rispetto a come viversi lo spazio e a quali percorsi/progetti poter sviluppare per animare uno spazio strappato all'abbandono e creare delle relazioni con il quartiere in cui si trova il lavatoio. Contro ogni autorità.
November 13, 2023 / Gancio
[2023-11-09] GOVERNARE (DA)I MARGINI @ Giardini Giuseppe Saragat - Torino
GOVERNARE (DA)I MARGINI Giardini Giuseppe Saragat - Torino - Via Ruggero Leoncavallo, 10154 Barriera di Milano, Torino TO (giovedì, 9 novembre 18:00) GOVERNARE (DA)I MARGINI [https://gancio.cisti.org/media/24697c0dda50c756d40755e5e7749b29.jpg] SANCIRE, PREVENIRE E PUNIRE. Discussione attorno alla stretta repressiva verso giovani e minorenni. Questo momento verrà organizzato in vista del corteo dell'11 novembre contro il carcere e la società di cui ha bisogno perchè sentiamo il bisogno di analizzare le politiche statali degli ultimi tempi. Da sempre l’utilizzo delle decretazioni d’urgenza, che agiscono sui fenomeni sociali e politici in chiave emergenziale, sono utili a far passare delle strette repressive per la società. Gli ultimi, promulgati dal governo Meloni, il decreto anti-rave, Caivano, Cutro e il pacchetto sicurezza, si inseriscono in questo solco alimentandosi di - e alimentando - una narrazione asfissiante che cerca di predare la paura e la precarietà generate dalla contemporaneità fatta di guerre, devastazioni climatiche e crisi economiche per aggravare la stretta repressiva e peggiorare la vita di sfruttati e oppressi. Nello specifico il Decreto Caivano rende esplicita la volontà governativa di sancire nuovi soggetti criminali all’interno di certe fasce sociali, generazionali e territoriali (in particolare, ancora una volta nella storia del colonialismo interno messo in atto dallo Stato unitario, il meridione italiano), sdoganando una presenza controllante e repressiva sia preventiva che punitiva. Lo Stato agisce, ancora una volta, una diluizione della dimensione carceraria e militaresca nella società attraverso il disciplinamento non solo dei e delle giovani, utilizzando come deterrente le misure amministrative e quelle penali; ma anche esacerbando il concetto di responsabilità genitoriale (sistematizzando la punibilità di coloro che vengono individuati come inadempienti) e delle istituzioni scolastiche nel contenimento delle cosiddette “devianze”. Non possiamo leggere questo decreto in esclusiva chiave emergenziale. Esso, come gli altri, ha insito l’obiettivo governativo di creare dei capri espiatori per rafforzare le sue basi repressive, applicabili ad un ampio spettro del tessuto sociale, in un'ottica di ulteriore desertificazione del conflitto. A partire dal decreto Caivano e da alcuni approfondimenti e racconti di esperienze vissute, discuteremo dei protocolli di deradicalizzazione nelle scuole e in città, del dominio della disciplina, delle dinamiche di potere e della repressione poliziesca nelle scuole.
November 1, 2023 / Gancio
[2023-11-11] CORTEO CONTRO IL CARCERE E LA SOCIETA DI CUI HA BISOGNO @ Incrocio Via Val della Torre - Corso Cincinnato
CORTEO CONTRO IL CARCERE E LA SOCIETA DI CUI HA BISOGNO Incrocio Via Val della Torre - Corso Cincinnato - Incrocio Via Val della Torre - Corso Cincinnato (sabato, 11 novembre 15:00) CORTEO CONTRO IL CARCERE E LA SOCIETA DI CUI HA BISOGNO [https://gancio.cisti.org/media/c2090519f23f687d61297d2dfb18eb3a.jpg] 11 NOVEMBRE 2023 DALLE ORE H15 CORTEO CONTRO IL CARCERE E LA SOCIETA DI CUI HA BISOGNO! INCROCIO VIA VAL DELLA TORRE – CORSO CINCINNATO GOVERNARE (DA)I MARGINI: CONTRO IL CARCERE E LA SOCIETÀ' CHE NE HA BISOGNO Mentre non si riesce più a contare il numero di gente massacrata e la cui vita è in scacco per via di necessità e imperativi di guerra che bussano alle porte di questa Europa apparentemente prossima al collasso sia economico che ecologico; mentre i giornali imperversano in una retorica schiacciante in cui terrorista è nominato colui che lotta, si organizza e risponde - colpo su colpo - alla violenza degli Stati, alla violenza delle colonie e all’ingiustizia strutturale dei sistemi differenziati del capitalismo neo-liberale (ossia la produzione, da parte del capitalismo, di categorie di persone sfruttabili, ricattabili e reprimibili a seconda delle sue necessità); mentre tutto questo succede, il carcere - essenza materiale e simbolica, della dirompenza del sistema di controllo, punizione e messa a valore delle classi oppresse - diventa un nodo centrale contro cui lottare. Non solo per ribadire come il potere si materializzi sulle vite di sfruttati e sfruttabili, ma anche per sottolineare quali alleanze vogliamo ribadire, scoprire e valorizzare nel nostro bisogno di organizzarci contro un'esistenza invivibile e inaccettabile. Il momento storico in cui ci troviamo a vivere ci impone la necessità di ampliare lo sguardo sul fenomeno carcerario, legandolo non solo a un dispositivo fisico repressivo, ma capendo come la diluizione del sistema carcere al di fuoridelle patrie galere coinvolga inevitabilmente i diversi strati sociali e informi il tessuto sociale tutto. Il governo Meloni e le sue politiche, marcatamente classiste, razziste e securitarie, mostra una continuità a ritmo sostenuto, in rapporto con gli esecutivi precedenti nel creare supposti "soggetti criminali" enemici da cui difenderci. La tendenza è quella giustizialista che continua a materializzarsi nell'uso della decretazione d'urgenza, sia riguardo al fenomeno della cosiddetta "devianza giovanile" sia a quello della migrazione. Decreti che hanno il medesimo obiettivo politico: privazione della libertà personale e di movimento. Un vero e proprio strapotere penale, e carcerario, quello che si sta sviluppando oltre il perimetro dell'istituzione totale per eccellenza, dove a farne le spese sarà la parte più sfruttabile e ricattabile del tessuto sociale. Il mito collettivo, secondo cui la prigione protegge (da cosa esattamente?) e quindi sia un male necessario, non è altro che un mito utilizzato per giustificare, quando ancora ce ne sia bisogno, l’istituzione carcere in sé, luogo ove confinare la miseria e soffocare la protesta contro l'ordine stabilito e creare cittadini obbedienti. E questo mito è di sovente ancorato all'idea, quasi religiosa, del "chi ha peccato deve pagare". Ma invece è ovvio che le carceri, essendo per essenza strutture coercitive, non possono che avere come unico scopo la disciplina e la sicurezza. Questo controllo sociale totalizzante viene esercitato al di là delle mura del carcere, attraverso la paura che esso incute, ma anche per mezzo delle cosiddette pene alternative, ovvero ulteriori strumenti per aumentare la carcerazione diffusa. La prigione è il luogo di punizione per eccellenza, in cui la società capitalista neoliberale rinchiude coloro che dichiara dannosi, per contenere qualsiasi slancio di rivolta sociale e mantenere così al suo interno valori morali basati sulla disuguaglianza, sullo sfruttamento, sul rispetto dell'autorità e sulla sottomissione alla violenza dello Stato. Le rivolte, gli scioperi della fame, le lotte dei reclusi che caratterizzano la quotidianità delle carceri, sono l'evidenza di una rabbia irriformabile. Una rabbia relegata, dagli organi governamentali, a una totale silenziazione delle sue rivendicazioni, in cui si vuole privare di significato qualsiasi atto di protesta con la conseguente invisibillazione delle condizioni detentive.Le parole del ministro della Giustizia Nordio, in visita al carcere Lorusso e Cotugno, lo scorso mese in risposta alla morte di due detenute, non fanno altro che speculare sull'accaduto e portare avanti i calcoli politici di governo, di fronte all'evidenza strutturale che il carcere uccide. Lo scopo delle istituzioni penitenziarie è dunque chiaro: controllare, monitorare, punire, uccidere, poiché la necropolitica è parte integrante della logica carceraria. Essa si basa sul fare della violenza-tortura-morte uno strumento di controllo e deterrenza per gli internati, verso il mondo dei liberi e in particolare verso quegli strati del tessuto sociale che, in diverse forme, escono dagli schemi costruiti attorno ad essi. Grazie allo sciopero della fame di 181 giorni portato avanti da Alfredo Cospito e alla mobilitazione contro il 41bis e l'ergastolo ostativo al suo fianco, è oggi forse maggiormente noto come lo stato utilizzi la tortura, annientando psico-fisicamente le persone detenute nelle carceri per estorcere informazioni, richiedere il pentimento o la dissociazione. Questi sono i meccanismi brutali di cui si avvalgono le istituzioni per il re-inquadramento di massa della società tutta. Quando il sistema carcerario esplica la sua funzione violenta e mortifera, l'opinione pubblica tende a polarizzarsi in due correnti non dualistiche tra di loro: da una parte si consolida l'approccio giustizialista, dove si criminalizza e si condanna alla responsabilità individuale dell'espiazione della colpa, discorso accettato da un ampia fetta della società. Dall'altra, invece, il paradigma garantista, abbandonate le proprie velleità di assicurazione dello stato di diritto - come il principio di proporzionalità e funzione rieducativa della pena - si riduce alla mera richiesta di più controllo e sorveglianza negli istituti penitenziari, tramite l'assunzione massiccia di guardie, militari e personale sanitario. Nello specifico i sindacati di polizia avanzano rivendicazioni bastate sulla richiesta di più organico con l'obbiettivo di aumentare la loro capacità di coercizione e violenza nei confronti dex detenutx,soprattutto dex rivoltosx. Entrambi gli approcci danno voce quindi ad un unicum securitario. Un discorso che nel suo complesso va smascherato. La violenza statale si perpetua nell'ordine carcerario anche attraverso il sovraffollamento, la mancanza di cure sanitarie e i pestaggi della polizia. Pensare di riformare le carceri non è un'orizzonte politico desiderabile perché non può esserci una vera emancipazione senza la distruzione totale dei luoghi di reclusione e della società che li necessita. CONTRO IL CARCERE E LA SOCIETÀ CHE NE HA BISOGNO: RENDIAMO TANGIBILE LA SOLIDARIETÀ A CHI RESISTE E LOTTA CONTRO LA VIOLENZA QUOTIDIANA DELLA DETENZIONE, ATTRAVERSANDO LE STRADE DI VALLETTE PER ARRIVARE FINO ALLE MURA DEL CARCERE LORUSSO COTUGNO. CORTEO SABATO 11 NOVEMBRE DALLE ORE 15 ANGOLO VIA VAL DELLA TORRE/CORSO CINCINNATO
October 27, 2023 / Gancio