APERICINEMA DELLA DYNAMO DORA! DA OST BARRIERA
Circolo “Ost Barriera” - Via Luigi Pietracqua, 9
(venerdì, 7 novembre 19:00)
Diamo il via al primo AperiCINEMA della Dynamo Dora!
Iniziamo la stagione con un evento a metà tra il discusso apericena e una
proiezione cinematografica, prima si mangia poi si guarda!
Quando: venerdì 7 novembre 2025, aperitivo h 19:15 proiezione h 20:45
Dove: OST Barriera, il nostro circolo preferito in Via Luigi Pietracqua 9
Cosa: proiezione di Uso improprio, film di Luca Gasparini sul rugby, lo sport
popolare e la militanza politica. Tutto ciò con apericena e popcorn per essere
felici.
più info qui: https://vivofilm.it/production/uso-improprio-2/
Non perderti questa prima e vieni anche tu!
Questi eventi servono a finanziare la nostra attività sportiva che necessita di
grandi spese, sostieni lo sport popolare!
Tag - sport
di Valerio Moggia* La storia di Mahmoud Sarsak, rapito dalla polizia israeliana
nel 2009 e liberato dopo quasi tre anni di detenzione e a seguito di un
durissimo sciopero della …
(disegno di renaud eymony)
“La stazione è blindata!” sentiamo appena arrivati a Udine con il treno. Sono le
sei di sera del 14 ottobre e l’inizio della partita fra le nazionali maschili di
calcio di Italia e Israele è previsto per le otto e quarantacinque. Due uscite
della stazione sono state bloccate e il piazzale antistante è pieno di polizia e
altre forze dell’ordine. I cestini sono stati sigillati con degli adesivi rossi
con una scritta che ne comunica la chiusura a causa del corteo.
Convocata dal Comitato per la Palestina di Udine, dal movimento BDS
(Boicottaggio, disinvestimento, sanzioni), dalle Comunità palestinesi del Friuli
e del Veneto, dall’associazione Salaam Ragazzi dell’Olivo, comitato di Trieste e
da Calcio e Rivoluzione, la manifestazione aveva l’obiettivo di denunciare l’uso
dello sport come strumento di propaganda da parte di Israele e di chiedere al
mondo sportivo italiano in generale, e al calcio in particolare, di prendere
posizione. Si chiedeva allo stesso tempo alla Fifa di escludere le nazionali
israeliane dalle competizioni calcistiche internazionali, al pari di quanto
fatto con le nazionali della Russia dopo l’attacco all’Ucraina del 2022. Con gli
stessi obiettivi, altri presidi si sono svolti in contemporanea in diverse altre
città italiane.
Giusto un anno fa la nazionale israeliana era stata già ospitata a Udine per una
partita contro l’Italia e un corteo simile aveva raccolto circa tremila
presenze. Il tema dell’uso dello sport da parte di Israele per migliorare la
propria immagine non è una novità: basti ricordare che già nel 2018 il Giro
d’Italia partì da Gerusalemme, svolgendo poi due altre tappa in Israele. Più in
generale lo sport italiano sembra avere una certa difficoltà nell’evitare il
rapporto con Stati che presentano problematiche per quanto riguarda il rispetto
dei diritti umani, come suggerisce il rapporto ormai di lunga durata della
Federazione Italiana Giuoco Calcio con l’Arabia Saudita per l’organizzazione
della Supercoppa italiana (2018, 2019, 2022, 2023, 2024 e dopo sono previste
anche le prossime edizioni).
Il concentramento in piazza della Repubblica è vicino alla stazione, bastano
pochi minuti a piedi per arrivarci: quando arriviamo le strade intorno alla
piazza sono già piene e gli spezzoni si sono costituiti. Sono arrivate oltre
trecento adesioni alla convocazione e la diversità si nota anche a un’occhiata
superficiale. Sono presenti i sindacati di base così come la Cgil, gruppi scout,
gruppi autonomi e partiti, e un nutrito spezzone studentesco. La sensazione è
che, a Trieste come a Udine, la mobilitazione per la Palestina abbia portato
nello stesso corteo soggetti che in altri campi possono faticare a parlarsi, ma
che si sono ritrovati almeno sulla partecipazione a queste iniziative.
Via Roma, la strada che collega la piazza alla stazione, ha diversi negozi
aperti, soprattutto venditori di kebab. «Credo che siano gli unici a lavorare
ancora, quasi tutti gli altri negozi della città sono chiusi», ci fa notare una
persona che abita a Udine. È così: il corteo inizia a snodarsi per le strade
della città friulana e quando si entra in centro tante serrande sono abbassate.
I pochi locali che hanno scelto di rimanere aperti hanno comunque cercato di
proteggere le vetrine. Con una nota datata 9 ottobre il prefetto di Udine aveva
proibito la vendita di bevande o cibo in contenitori di vetro o ceramica e aveva
disposto la rimozione degli arredi urbani potenzialmente pericolosi, sostenendo
che il corteo potesse essere “occasione per l’infiltrazione di frange violente,
con rischi per l’incolumità di persone e cose”, contribuendo forse a creare un
clima di timore nei confronti della manifestazione
Il corteo è animato, c’è anche una murga molto vivace e composita che dà il
ritmo. Ogni tanto qualcuno si affaccia dalle finestre, ma in generale sembra che
parte della città si sia rintanata. La manifestazione attraversa delle strade
vuote, presidiate dalla polizia, dai carabinieri e dalla guardia di finanza. Ci
sono cartelli e striscioni di diverse realtà italiane, si fanno cori e si canta.
A un certo punto, non lontano dal municipio, in pieno centro, una parte del
corteo si lancia in un coro che invita a raggiungere lo stadio dove la partita
sta ormai per iniziare. «Si vede che non sono di Udine, lo stadio da qui è molto
lontano», dice qualcuno. In effetti lo stadio Friuli, noto anche come Bluenergy,
dal nome dello sponsor principale, è collocato a circa quattro chilometri dal
centro della città ed è uno dei pochi in Italia gestito dalla squadra che ci
gioca, l’Udinese. Il corteo termina così nella grande piazza Primo maggio,
accanto alla collina su cui è collocato il castello della città. La piazza è
talmente grande, soprattutto senza le macchine che di solito lì sono
parcheggiate, che il corteo, pur numeroso (si parla di dieci o quindicimila
persone), si sparpaglia: qualcuno rimane nel giardino centrale ad ascoltare
degli interventi, altri si avvicinano a un grande tessuto su cui sono stati
scritti i nomi delle persone minorenni morte a Gaza dall’inizio dell’invasione
israeliana fino a luglio 2025.
A un tratto un nutrito gruppo di persone si dirige verso un lato della piazza,
accanto al Santuario della beata Vergine delle grazie: è una delle due strade
che dalla piazza che possono portare verso lo stadio. In breve la fila di agenti
che blocca la strada viene rinforzata, qualcuno grida «Corteo! Corteo!», ma i
due gruppi rimangono a confrontarsi per diversi minuti sulle stesse posizioni.
Nella folla si vede uno striscione che chiede la liberazione di Marwan
Barghouti.
Alcune persone del servizio d’ordine della manifestazione vanno avanti e
indietro per avvertire che eventuali spostamenti del corteo dalla piazza non
sono stati concordati e che chi non vuole esporsi deve rimanere al centro della
piazza. Poi il gruppo si sposta verso l’altra strada di uscita verso nord, dove
trova un altro schieramento di polizia. Anche qui il confronto va avanti diversi
minuti fino a quando la polizia decide di fare a più riprese ricorso agli
idranti e ai lacrimogeni, che in diversi casi atterrano vicino al centro della
piazza, respingendo indietro i manifestanti. In alto un elicottero la illumina
con un potente faro, mentre gli scontri continuano ancora per circa un’ora. Poco
a poco però la piazza si svuota, mentre la partita viene giocata in uno stadio
semivuoto. Arriva la notizia di tredici persone fermate di cui poi due arrestate
e di alcuni fogli di via dati dalla questura, sotto la quale nella notte si è
formato un presidio di solidarietà.
La manifestazione di Udine si inserisce all’interno di una mobilitazione
regionale e nazionale intensa. Solo a Trieste, nelle ultime settimane, fra
assemblee e cortei le iniziative sono state quasi quotidiane. Mentre la città si
preparava al suo consueto programma autunnale di iniziative pubbliche, i cortei
hanno portato la questione palestinese nel centro, raccogliendo una
partecipazione non comune, in un posto in cui dopo poco si ha la sensazione di
conoscere almeno di vista una buona percentuale di chi partecipa ai cortei e ai
presidi. Nel caso della mobilitazione per la Palestina sembra essersi mosso
anche chi è di solito meno incline a partecipare. In questi ultimi due mesi, in
particolare, tante persone hanno percorso le vie centrali in cortei spontanei
che nascevano da presidi chiamati anche all’ultimo momento. È stata sconvolta la
viabilità e anche la preparazione di un evento come la Barcolana, nato come
semplice regata e diventato una vetrina per la città, iniziativa fondamentale
per il programma “politico” del sindaco Roberto Dipiazza. In occasione degli
scioperi generali si è si è arrivati a bloccare per alcune ore il porto della
città, con un varco il 22 settembre e due il 3 ottobre. (alessandro stoppoloni)
La presenza di Gianni Infantino al vertice straordinario  su Gaza a  Sharm
el-Sheikh, il 13 ottobre, ha prodotto un cortocircuito che ha travalicato i
confini dello sport. In una sala …
di Global Project Nel giorno di Italia–Israele, quindicimila in piazza per la
Palestina. Più persone in corteo che allo stadio: scontri, cariche e cori contro
la complicità delle istituzioni sportive …
Domani, 14 ottobre, alle 20:45, si giocherà a Udine Italia–Israele, match di
qualificazione ai Mondiali 2026. Una partita che si terrà nonostante le proteste
e le richieste di esclusione della nazionale israeliana, ignorate dalla FIFA,
dalla FIGC e dagli addetti ai lavori. Una squadra che rappresenta pienamente i
valori del sionismo e non ha mai […]
di Linda Vuerich* Il 14 ottobre, giorno di Italia-Israele, la comunità
palestinese e 357 associazioni sportive e organizzazioni della società civile
porteranno la propria indignazione e rabbia per le strade …
di Max Mauro* Il prossimo 14 ottobre la nazionale di calcio incontrerà quella di
Israele a Udine per le qualificazioni ai Mondiali del 2026. Molte voci si sono
alzate per …
di Luca Pisapia* La Fifa conferma che Israele non sarà sospesa. E intanto il
Governo Meloni appalta la gestione della partita di Udine al Mossad «La Fifa non
può risolvere …
Oggi, lunedì 14 ottobre 2024 si svolgerà a Udine la partita di calcio
Italia-Israele nell’ambito della Nations League. Il Comitato per la Palestina di
Udine, insieme alle comunità palestinesi del Friuli e Veneto, GPI e Salaam
ragazzi dell’olivo di Trieste, hanno lanciato una manifestazione contro tale
partita in quanto “la nazionale di calcio israeliana non […]