Era la capitale dell’auto. L’industria automobilistica era indicata tra le
eccellenze cittadine nei cartelli di ingresso alla città.
La lenta ma inesorabile fuga della Fiat ne ha decretato la decadenza e
l’impoverimento.
Torino negli ultimi decenni è stata attraversata da due processi trasformativi
paralleli: la città/vetrina e la città delle armi.
La città/vetrina è il fulcro della narrazione pubblica, il fiore all’occhiello
delle amministrazioni cittadine, che, attraverso interventi di rigenerazione
escludente hanno cambiato il volto della città, arricchendo il centro ma
rendendo sempre più povere le periferie, frantumate dalla gentrification e da un
sempre più asfissiante controllo poliziesco.
La città delle armi è invece cresciuta in sordina, senza rumore, senza grandi
annunci.
La grande scommessa sull’industria armiera, fatta in modo unanime da tutti i
centri di potere politico ed economico viene nascosta tra satelliti ed
esplorazioni spaziali.
Torino è uno dei centri dell’industria bellica aerospaziale del nostro paese.
Settima nel mondo e quarta in Europa, con un giro d’affari di oltre 16.4
miliardi di euro, 47.274 addetti l’industria aerospaziale è un enorme business
di morte.
Si tratta di un settore, che nonostante qualche difficoltà nelle supply chain,
le catene di approvvigionamento, è destinato a crescere grazie alle potenti
dinamiche di warfare degli ultimi anni.
Il settore delle armi è il cavallo di battaglia sul quale scommettono le
amministrazioni locali e l’imprenditoria subalpina.
Il progetto di Città dell’Aerospazio e l’approdo in città di un acceleratore di
innovazione della NATO ne sono l’indicatore più chiaro.
Il declino del settore dell’automotive ha innescato un processo di riconversione
che si è indirizzato verso l’industria bellica. Il passaggio da 20 a 35mila
addetti non ha aumentato l’occupazione, ma è frutto del travaso dall’industria
dell’auto a quella delle armi. Un esempio tra i tanti: la LMA Aerospace
Technology, azienda di media grandezza di Pianezza nell’hinterland torinese,
nata nel 1970 come tassello del grande indotto Fiat, è risorta a nuovi fasti,
specializzandosi nella componentistica per il settore aerospaziale civile e
militare.
La nascita, nel 2019, del Distretto Aerospaziale Piemontese ha segnato
un’accelerazione per l’industria bellica nella nostra regione.
Il Distretto Aerospaziale Piemontese è un think tank che svolge un compito di
promozione, coordinamento ed affiancamento delle attività delle industrie del
settore.
Sino alla sua promozione a ministro della Difesa il DAP era guidato da Guido
Crosetto: oggi al suo posto c’è Fulvia Quagliotti che ne ha ricalcato le orme.
Per cogliere l’importanza di questo organismo di governance è sufficiente dare
un’occhiata alla lista dei soci del DAP, in cui spiccano attori politici,
industriali e poli della ricerca e della formazione.
Nel consiglio direttivo del DAP, oltre alla presidente Quagliotti, designata
dalla Regione Piemonte, i due vicepresidenti e gli altri membri sono stati
indicati da industrie del settore, associazioni industriali e universitarie.
A Torino, ogni due anni si tiene l’Aerospace and defense meetings, che
quest’anno arriva alla decima edizione.
La convention si svolgerà dal 2 al 4 dicembre, come di consueto negli spazi
dell’Oval Ligotto. centro congressi facente parte delle strutture nate sulle
ceneri del complesso industriale dell’ex Fiat.
La mostra-mercato è un evento chiuso riservato agli addetti ai lavori: fabbriche
del settore, esponenti delle forze armate, organizzazioni internazionali,
rappresentanti dei governi e compagnie di contractor.
All’edizione del 2023 hanno partecipato 400 aziende, 1400 tra acquirenti,
venditori e rappresentanti di governi.
Tra gli sponsor ospiti del meeting spiccano la Regione Piemonte e la Camera di
Commercio.
Il vero fulcro della convention sono gli incontri bilaterali per stringere
accordi di cooperazione e vendita: nel 2021 ce ne furono oltre 7.500, due anni
fa sono saliti a 9.000.
All’Oval vengono allestiti alveari di uffici, dove sono sono sottoscritti
accordi commerciali per le armi che distruggono intere città, massacrano civili,
avvelenano terre e fiumi.
L’industria aerospaziale produce cacciabombardieri, missili balistici, sistemi
di controllo satellitare, elicotteri da combattimento, droni armati per azioni a
distanza.
All’Aerospace and defense meetings si giocano partite mortali per milioni di
persone in ogni dove.
Buona parte delle aziende italiane dell’aerospazio si trova in Piemonte. I
settori produttivi sono strettamente connessi con le università, in primis il
Politecnico, e altri settori della formazione.
In Piemonte, ci sono ben cinque attori internazionali di primo piano: Leonardo,
Avio Aero, Collins Aerospace, Thales Alenia Space, ALTEC.
Gran parte delle industrie mondiali di prima grandezza hanno partecipato
all’ultima biennale dell’aerospazio: Airbus, Avic, Aernnova Aerospace, Boeing,
Comac, Dell, Embraer, IHI Corporation, Lockheed Martin, Mahindra Aerostuctures,
MBDA, Mitsubishi, Nanoracks Europe, Nikon, Northrop Grumman, SAAB, Poeton
Polska, SKF Industrie, Superjet International, Tei-Tusas Engine Industries.
Erano presenti tutti i 7 cluster aerospaziali italiani: la Lombardia, la
Campania, il Lazio, l’Umbria, la Puglia e il Veneto e il Piemonte, la cui
delegazione era la più ampia con 75 imprese e 11 startup.
La Città dell’aerospazio, un centro di eccellenza per l’industria bellica
aerospaziale promosso dal colosso armiero Leonardo e dal Politecnico subalpino,
sorgerà tra corso Francia e corso Marche, in un’area industriale dismessa da
anni, dopo il trasferimento dei settori produttivi nello stabilimento di Caselle
Torinese. Un luogo perfetto, che si incastona tra gli uffici di Leonardo e gli
stabilimenti Altec e Thales Alenia.
Leonardo punta sull’innovazione tecnologica, sulla ricerca e sul rinnovamento
dei siti produttivi.
La campagna di informazione e lotta fatta negli ultimi anni dall’Assemblea
Antimilitarista è riuscita a far emergere dall’opacità un progetto che mira a
trasformare la nostra città in polo ad alta tecnologia per lo sviluppo
dell’industria bellica.
Il focus della ricerca è il miglioramento dell’efficienza dei micidiali
strumenti già oggi capaci di distruggere il pianeta.
Gli attori istituzionali, in primis la Regione Piemonte, ed i rappresentanti
delle principali industrie hanno provato a minimizzare la vocazione
squisitamente bellica della Città dell’Aerospazio.
Ma non saranno certo le nebbie del “dual use” (militare e civile) o
l’immaginario dei viaggi spaziali a nascondere la realtà.
Lo dimostrano le dichiarazioni di Marco Zoff, capo divisione velivoli di
Leonardo: «Siamo qui per condividere una ambizione, vogliamo portare in questi
spazi la ricerca e lo sviluppo di alcuni dei programmi industriali nei quali
Leonardo è impegnato, l’Eurodrone, le tecnologie dei sistemi senza pilota e il
caccia del futuro. Per farlo abbiamo bisogno di uno spazio dove fare ricerca e
sviluppo e questo della Città dell’aerospazio è un tassello fondamentale sulla
strada che ci porterà a sviluppare nuovi progetti su questo territorio».
Nell’ottobre del 2022 Leonardo ha ceduto in comodato d’uso al Politecnico gli
spazi della palazzina 37 dell’ex Alenia. Una foglia di fico per salvare la
faccia al Politecnico che, nei fatti, accelera il processo di integrazione nel
complesso militare industriale accingendosi a trasferire parte della ricerca in
una struttura di proprietà di Leonardo.
Il progetto è rimasto fermo per anni ai blocchi di partenza. Dal novembre 2021,
quando ne venne annunciata la costruzione all’ottavo Aerospace and Defence
Meetings, sino al febbraio 2025, quando sono iniziati alcuni lavori di
demolizione, nulla si è mosso.
La ricerca costa e nessuna impresa è disponibile ad investire, senza il sostegno
pubblico.
Non per caso i primi segnali di (ri)apertura dei giochi sono arrivati nel
dicembre del 2024, quando dal cappello del PNRR sono spuntati 17 milioni di euro
destinati al centro ricerche del Politecnico.
Tuttavia sono molte le incertezze che ancora gravano sul progetto: Leonardo non
trova privati disposti ad investire. Non per caso nelle ultime dichiarazioni
fatte alla stampa emerge che il Politecnico sarà il “soggetto attuatore del
progetto” che, assicura Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, il suo
Gruppo “sosterrà”. Da protagonista a sostenitore? Cingolani appare decisamente
prudente. Per ora di certo ci sono soltanto i 12mila mq di laboratori che
saranno di pertinenza del Politecnico, un intervento da poco più di 40 milioni
finanziato dalla Regione (15 milioni) e dai 17 milioni del Pnrr . Siamo ancora
lontani dal budget necessario a coprire l’intera operazione e Leonardo fa
pressione sul governo perché metta mano al portafoglio.
La Città dell’Aerospazio ospiterà anche un acceleratore d’innovazione nel campo
della Difesa, uno dei nove nodi europei del Defence Innovation Accelerator for
the North Atlantic (D.I.A.N.A), una struttura della NATO.
Questo progetto, partito nel giugno 2021 a Bruxelles, si inserisce nel programmi
di innovazione tecnologica della NATO per il 2030. Compito del polo di Torino è
quello di coordinare e gestire, attraverso bandi e fondi messi a disposizione
dai Paesi alleati, una rete di aziende e start up italiane, per metterla al
servizio delle necessità dell’Alleanza.
Per D.I.A.N.A la NATO ha investito un miliardo di dollari. Una montagna di soldi
utilizzati per produrre tecnologie sempre più sofisticate, sempre più mortali.
Dulcis in fundo. il 14 dicembre 2023 i governi italiano, giapponese e britannico
hanno sottoscritto l’accordo sul Global Combat Air Programme, che prevede la
progettazione e realizzazione, da parte di Leonardo, Mitsubishi e BAE Systems,
di un nuovo cacciabombardiere, destinato a sostituire l’Eurofighter e l’F35.
In questo modo viene garantito un futuro anche allo stabilimento Alenia di
Caselle Torinese, che terminate le commesse per gli Eurofighter, che ad oggi
sono ultradecennali, si rinnoverà per i nuovi, ancor più mortali, velivoli da
guerra.
I tasselli del mosaico che sta consegnando Torino al ruolo di capitale delle
armi sono molteplici e non sempre si incastonano secondo le aspettative di chi
li promuove ed appoggia.
I diversi attori imprenditoriali e politici che sostengono il progetto giocano
la carta del ricatto occupazionale, in una città dove la precarietà del lavoro e
della vita è sempre più forte e diffusa, dove salute, istruzione, trasporti sono
i privilegi di chi può pagare.
Occorre capovolgere la logica perversa che vede nell’industria bellica il motore
che renderà più prospera la nostra città. Un’economia di guerra produce solo
altra guerra.
Negli ultimi vent’anni, piano piano, l’impegno degli antimilitaristi contro la
produzione e il commercio di armi, ha cominciato a dare i suoi frutti,
allargando ad aree più ampie la lotta contro la guerra e chi la arma.
Contrastare attivamente il decimo Aerospace and Defense Meetings è tappa
importante di questo percorso.
Viviamo tempi grami. La corsa al riarmo e l’affermarsi di un’economia di guerra
possono e devono essere inceppati.
Dipende da ciascuno di noi.
Sabato 29 novembre
corteo antimilitarista
ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis
Contro la guerra e chi la arma!
Via i mercanti d’armi!
Martedì 2 dicembre
giornata di blocco all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70
No all’aerospace and defence meetings!
Tag - mercanti d'armi
CONTRO LA GUERRA E CHI LA ARMA. SERATA INFORMATIVA
Federazione Anarchica Torinese - corso Palermo 46
(giovedì, 13 novembre 21:00)
CONTRO LA GUERRA E CHI LA ARMA
GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE
ORE 21 CORSO PALERMO 46
SERATA INFORMATIVA
- L'ITALIA IN GUERRA. RIARMO E CONFLITTO PER L'UCRAINA. CON STEFANO CAPELLO
- RICERCA AL SERVIZIO DELLA GUERRA. UN CASO DI OBIEZIONE DI COSCIENZA. CON
ANDREA MERLONE
- TORINO. CAPITALE DELLE ARMI? APPROFONDIMENTO SU INDUSTRIA BELLICA E AEROSPACE
AND DEFENCE MEETING E PRESENTAZIONE DELLE INIZIATIVE DI LOTTA A CURA
DELL'ASSEMBLEA ANTIMILITARISTA
L’AEROSPACE AND DEFENSE MEETINGS, MERCATO INTERNAZIONALE DELL’INDUSTRIA
AEROSPAZIALE DI GUERRA È ARRIVATO ALLA DECIMA EDIZIONE.
Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a
livello mondiale. Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori:
governi, eserciti, agenzie di contractor.
SABATO 29 NOVEMBRE
CORTEO ANTIMILITARISTA
ORE 14,30
CORSO GIULIO CESARE ANGOLO VIA ANDREIS
MARTEDÌ 2 DICEMBRE
BLOCCHIAMO I MERCANTI ARMI
ALL’OVAL LINGOTTO IN VIA MATTÉ TRUCCO 70
NO ALL’AEROSPACE AND DEFENSE MEETINGS!
CONTRO LA GUERRA E CHI LA ARMA!
VIA I MERCANTI D’ARMI!
Decine di guerre insanguinano il pianeta: la maggior parte si consumano nel
silenzio e nell’indifferenza dei più.
Ovunque bambine e bambini, donne e uomini sono massacrat* da armi prodotte a due
passi dalle nostre case.
Le guerre hanno basi ed interessi concreti sui nostri territori, dove possiamo
agire direttamente, per gettare sabbia negli ingranaggi del militarismo. Le
guerre oggi come ieri, si combattono in nome di una nazione, di un popolo, di un
dio.
Noi, antimilitaristi e senza patria, sappiamo che non ci sono guerre giuste o
sante.
Solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di
libere ed uguali che può porre fine alle guerre.
Ci vorrebbero tutti arruolati.
Noi disertiamo.
Noi non ci arruoliamo a fianco di questo o quello stato. Rifiutiamo la retorica
patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese
espansionistiche.
Non ci sono nazionalismi buoni.
Noi siamo al fianco di chi, in ogni angolo della terra, diserta la guerra.
Vogliamo un mondo senza frontiere, eserciti, oppressione, sfruttamento e guerra.
Fermiamo la corsa al riarmo, lottando contro l'industria bellica e il
militarismo.
Cacciamo i mercanti di morte da Torino!
Assemblea antimilitarista
Corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20,30
www.anarresinfo.org
ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle
utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di
Blackout. Anche in streaming. Ascolta e diffondi l’audio della puntata: Anarres
del 24 novembre. Argentina secondo Milei. Povertà e fame. Femminismo libertario
e violenza di genere, No ai mercanti d’armi!… […]
Una scommessa vinta. Un grande corteo antimilitarista ha attraversato le strade
di Torino, rompendo la cortina fumogena che avvolge l’industria bellica ed il
mercato delle armi aerospaziali nella nostra città. Dal 28 al 20 novembre si
terrà all’Oval di Torino l’aerospace and defence meetings, una convention
riservata agli addetti ai lavori: fabbriche del settore, governi […]
VIA I MERCANTI D’ARMI! PRESIDIO ALL'OVAL
Oval Lingotto - Via Giacomo Mattè Trucco, 70 (martedì, 28 novembre 12:00)
Via i mercanti d’armi! Presidio all'Oval
[https://gancio.cisti.org/media/a5efe735f22d7f491098a3210a62182d.jpg]
VIA I MERCANTI D’ARMI!
MARTEDÌ 28 NOVEMBRE
ORE 12
PRESIDIO ALL'OVAL IN VIA MATTÉ TRUCCO 70
NO ALL’AEROSPACE AND DEFENCE MEETINGS!
NO ALLA CITTÀ DELL’AEROSPAZIO, NUOVO POLO BELLICO A TORINO!
NO ALLE FABBRICHE D’ARMI!
CONTRO TUTTI GLI ESERCITI PER UN MONDO SENZA FRONTIERE!
A TORINO, DAL 28 AL 30 NOVEMBRE, SI TERRÀ L’AEROSPACE AND DEFENCE MEETINGS,
MOSTRA-MERCATO DELL’INDUSTRIA AEROSPAZIALE DI GUERRA. L’EVENTO È RISERVATO AGLI
ADDETTI AI LAVORI: FABBRICHE DEL SETTORE, GOVERNI E ORGANIZZAZIONI
INTERNAZIONALI, ESPONENTI DELLE FORZE ARMATE E COMPAGNIE DI CONTRACTOR. ALLA
SCORSA EDIZIONE PARTECIPARONO 600 AZIENDE, 1300 TRA ACQUIRENTI, VENDITORI E
RAPPRESENTANTI DI 30 GOVERNI. IL VERO FULCRO DELLA CONVENTION SONO GLI INCONTRI
BILATERALI PER STRINGERE ACCORDI DI COOPERAZIONE E VENDITA: NEL 2021 CE NE
FURONO OLTRE 7.500.
L’AEROSPACE AND DEFENCE MEETINGS È UN MERCATO A PORTE CHIUSE DOVE SI
SOTTOSCRIVERANNO ACCORDI COMMERCIALI PER LE ARMI CHE DISTRUGGONO INTERE CITTÀ,
MASSACRANO CIVILI, AVVELENANO TERRE E FIUMI. L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE PRODUCE
CACCIABOMBARDIERI, MISSILI BALISTICI, SISTEMI DI CONTROLLO SATELLITARE,
ELICOTTERI DA COMBATTIMENTO, DRONI ARMATI PER AZIONI A DISTANZA.
SETTIMA NEL MONDO E QUARTA IN EUROPA, CON UN GIRO D’AFFARI DI OLTRE 16.4
MILIARDI DI EURO, 47.274 ADDETTI L’INDUSTRIA AEROSPAZIALE È UN ENORME BUSINESS
DI MORTE.
LA GRAN PARTE DELLE AZIENDE ITALIANE DELL’AEROSPAZIO SI TROVA IN PIEMONTE, DOVE
IL GIRO D’AFFARI ANNUALE È DI 3,9 MILIARDI EURO. I SETTORI PRODUTTIVI SONO
STRETTAMENTE CONNESSI CON LE UNIVERSITÀ, IN PRIMIS IL POLITECNICO, E ALTRI
SETTORI DELLA FORMAZIONE.
GRAN PARTE DELLE INDUSTRIE MONDIALI DI PRIMA GRANDEZZA PARTECIPANO ALLA BIENNALE
DELL’AEROSPAZIO.
LA NASCITA, NEL 2019, DEL DISTRETTO AEROSPAZIALE PIEMONTESE HA SEGNATO
UN’ACCELERAZIONE PER L’INDUSTRIA BELLICA AEROSPAZIALE NELLA NOSTRA REGIONE.
LA CITTÀ DELL'AEROSPAZIO, UN CENTRO DI ECCELLENZA PER L’INDUSTRIA BELLICA
AEROSPAZIALE SORGERÀ SU TERRENI DI PROPRIETÀ DI LEONARDO, CHE HA ANNUNCIATO LA
POSA DELLA PRIMA PIETRA IL 28 NOVEMBRE, GIORNATA DI APERTURA DELL’AEROSPACE AND
DEFENCE MEETINGS.
LA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE E LOTTA FATTA NEGLI ULTIMI ANNI È RIUSCITA A FAR
EMERGERE DALL'OPACITÀ UN PIANO CHE MIRA A TRASFORMARE LA NOSTRA CITTÀ IN POLO AD
ALTA TECNOLOGIA PER LO SVILUPPO DELL'INDUSTRIA BELLICA. CRUCIALE È IL RUOLO DEL
POLITECNICO CHE ACCELERA IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE NEL COMPLESSO MILITARE
INDUSTRIALE TRASFERENDO PARTE DELLA RICERCA IN UNA STRUTTURA DI PROPRIETÀ DI
LEONARDO.
NON SARANNO CERTO LE NEBBIE DEL "DUAL USE" (MILITARE E CIVILE) O L'IMMAGINARIO
DEI VIAGGI SPAZIALI A NASCONDERE LA REALTÀ.
LA CITTÀ DELL’AEROSPAZIO OSPITERÀ ANCHE UN ACCELERATORE D’INNOVAZIONE NEL CAMPO
DELLA DIFESA, UNO DEI NOVE NODI EUROPEI DEL DEFENCE INNOVATION ACCELERATOR FOR
THE NORTH ATLANTIC (D.I.A.N.A), UNA STRUTTURA DELLA NATO.
QUESTO PROGETTO SI INSERISCE NEL PROGRAMMI DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA DELLA NATO
PER IL 2030. COMPITO DEL POLO DI TORINO È QUELLO DI COORDINARE E GESTIRE,
ATTRAVERSO BANDI E FONDI MESSI A DISPOSIZIONE DAI PAESI ALLEATI, UNA RETE DI
AZIENDE E START UP ITALIANE, PER METTERLA AL SERVIZIO DELLE NECESSITÀ
DELL’ALLEANZA.
IN QUESTO PROGETTO LA NATO INVESTE UN MILIARDO DI DOLLARI.
CROSETTO, PRESIDENTE DEL DISTRETTO AEROSPAZIALE DEL PIEMONTE, UNA VOLTA DIVENUTO
MINISTRO DELLA DIFESA HA PIGIATO CON FORZA IL PEDALE DELL’ACCELERATORE CON LA
COMPLICITÀ ATTIVA DEL RETTORE DEL POLITECNICO SARACCO.
LA CITTÀ DELL’AEROSPAZIO E L’ACCELERATORE DI INNOVAZIONE DELLA NATO SONO
SOSTENUTE ATTIVAMENTE DAL GOVERNO DELLA CITTÀ, DA QUELLO DELLA REGIONE E DA
CONFINDUSTRIA.
I DIVERSI ATTORI IMPRENDITORIALI E POLITICI SOSTENGONO IL PROGETTO GIOCANDO LA
CARTA DEL RICATTO OCCUPAZIONALE, IN UNA CITTÀ SEMPRE PIÙ POVERA, DOVE ARRIVARE A
FINE MESE È ANCORA PIÙ DIFFICILE, DOVE SALUTE, ISTRUZIONE, TRASPORTI SONO SEMPRE
PIÙ UN PRIVILEGIO PER CHI PUÒ PAGARE.
OCCORRE CAPOVOLGERE LA LOGICA PERVERSA CHE VEDE NELL’INDUSTRIA BELLICA IL MOTORE
CHE RENDERÀ PIÙ PROSPERA LA CITTÀ. UN’ECONOMIA DI GUERRA PRODUCE SOLO ALTRA
GUERRA.
OPPORSI AD UN FUTURO PER LA CITTÀ LEGATO ALLA RICERCA, PRODUZIONE E COMMERCIO
BELLICI È UN MODO CONCRETO PER OPPORSI ALLA GUERRA E A CHI LA A(R)MA.
CONTRASTARE LA NASCITA DEL NUOVO POLO BELLICO A TORINO NON È MERA OPPOSIZIONE
ETICA ALLE GUERRE CAPITALISTE ED IMPERIALISTE, MA ANCHE UN PASSAGGIO NECESSARIO
A RIPENSARE LO SPAZIO URBANO E CHI CI VIVE, COME LUOGO DI NEGAZIONE DELLE
DINAMICHE GERARCHICHE SOTTESE ALL’OPACA CITTÀ DELL’AEROSPAZIO ED ALLA
SCINTILLANTE VETRINA DEI GRANDI EVENTI.
PER FERMARE LA GUERRA NON BASTA UN NO. BASI MILITARI, POLIGONI DI TIRO,
INDUSTRIE BELLICHE SONO A DUE PASSI DALLE NOSTRE CASE.
FERMARLI È POSSIBILE: DIPENDE DA CIASCUNO DI NOI.
GETTIAMO SABBIA NEL MOTORE DEL MILITARISMO!
ASSEMBLEA ANTIMILITARISTA
ANTIMILITARISTA.TO@GMAIL.COM
WWW.ANARRESINFO.ORG
Corteo Antimilitarista Sabato 18 novembre ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo
via Andreis A Torino, dal 28 al 30 novembre, si terrà l’Aerospace and defence
meetings, mostra-mercato dell’industria aerospaziale di guerra. L’evento è
riservato agli addetti ai lavori: fabbriche del settore, governi e
organizzazioni internazionali, esponenti delle forze armate e compagnie di
contractor. Alla scorsa […]
ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle
utopie concrete. Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di
Blackout. Anche in streaming. Ascolta e diffondi l’audio della puntata: Anarres
del 27 ottobre. Israele/Palestina: orizzonti geopolitici. Rudolf Rocker / Sino
alla grande guerra. Industria e mercato delle armi. 4 […]
Il 4 novembre è la festa dell’unità nazionale e delle forze armate. Il governo
Meloni ha ribadito con forza la stretta connessione tra violenza istituzionale e
nazione. Sui siti governativi si parla di “terre irredente” cui la guerra ha
offerto la “redenzione” del tricolore. Sullo sfondo restano 600.000 morti sul
solo piccolo fronte orientale. Sullo […]
Venerdì 27 ottobre ore 21 radio Blackout via Cecchi 21A Torino diventerà la
città delle armi? La nascita del nuovo Polo bellico, la mostra-mercato di caccia
e droni da guerra, lo sbarco della Nato sotto la Mole. Analisi e confronto verso
le giornate di informazione e lotta del 4 e del 18 novembre Sabato 4 […]