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[2025-02-13] Da Milano a Torino: L' urbanistica come speculazione @ Csoa Gabrio
DA MILANO A TORINO: L' URBANISTICA COME SPECULAZIONE Csoa Gabrio - Via Millio 42, Torino (giovedì, 13 febbraio 18:00) giovedì 13 febbraio 2025, ore 18 CSOA Gabrio, via Millio 42 Torino intervengono Lucia Tozzi e Maurizio Pagliassotti Il recente dibattito sull’approvazione del Ddl Salva-Milano, ovvero le Disposizioni di interpretazione autentica in materia urbanistica ed edilizia, ha riportato l’attenzione sul tema delle speculazioni edilizie nonché di come l’urbanistica dei nostri comuni, in primis Milano, siano stati trasformati dalla volontà di immobiliaristi italiani ed esteri. La correlazione tra enti pubblici e privati è infatti consolidata da anni e il decreto, se approvato, non farà che soddisfare l’eterna deregulation richiesta degli speculatori permettendo loro la completa mano libera per stravolgere il tessuto urbano a fini speculativi. Milano e il suo delicato tessuto socio-abitativo, come mostrano gli studi e le denunce che arrivano dai movimenti di lotta più che le recenti inchieste della magistratura, è da anni sottoposta ad una rete sempre più fitta di speculazioni finanziarie edilizie (oggi attrae i capitali degli immobiliaristi più di qualsiasi altra città europea) con un impatto devastante sulla parte più povera ed esclusa della popolazione. L’arrivo a Torino, come assessore, di uno degli alfieri meneghini di questo cambiamento, l’architetto Mazzoleni, e la contestuale riscrittura del Piano regolatore della città aprono uno scenario inquietante: perché la fondazione Bloomberg è coinvolta nella sua riscrittura? Perché il nuovo piano dovrebbe flessibilizzarsi verso le richieste dei privati invece che pianificarle? Ne parliamo con Lucia Tozzi (autrice di “L’invenzione di Milano”) e Maurizio Pagliassotti (autore di “Privati di Torino”)
January 31, 2025 / Gancio
[2025-01-21] Resistenza contadina a Gaza @ Csoa Gabrio
RESISTENZA CONTADINA A GAZA Csoa Gabrio - Via Millio 42, Torino (martedì, 21 gennaio 20:30) “Il colonialismo d'insediamento è un gioco a somma zero: i coloni devono distruggere, per poter sostituire” – Nada Elia, riassunto perfetto di ciò che sta avvenendo da decenni in Palestina. La distruzione delle terre e l’esproprio delle risorse naturali sono al centro di un progetto di colonizzazione che sta devastando l’intero territorio palestinese. Negli ultimi 15 mesi, questo processo ha subito un'accelerazione senza precedenti, con effetti devastanti per la popolazione locale. Nel mirino sono finite in maniera sistematica le infrastrutture agricole, con ettari ed ettari di terra agricola, zone di pascolo, aree di produzione alimentare, fonti d’acqua sottratte alle persone, sia a Gaza che in Cisgiordania. La cultura palestinese affonda le radici nella sua identità rurale e contadina. Generazioni e generazioni di contadinx si tramandano saperi e cultura agricola, lottando e resistendo con fatica per il mantenimento della biodiversità che, gli insediamenti coloniali sull’ambiente e sulla vita delle persone, vuole far venire meno tramite un colonialismo verde, distruggendo ecosistemi interi. Le comunità rurali sono alla base di questa salvaguardia e l’incontro tra diverse comunità può essere il primo passo verso una resistenza contadina solidale. Per approfondire questi temi, martedì 21 gennaio ore 20:30 al Csoa Gabrio, insieme a Fadil Alkhaldy, membro dell'Unione dei Comitati degli Agricoltori di Gaza (UAWC) ed Elisa Mascetti che ha partecipato alla recente delegazione internazionale de La Via Campesina in Palestina sarà un'occasione importante di conoscenza e confronto tra comunità rurali e una possibile cooperazione.
January 16, 2025 / Gancio
[2025-01-31] Crisi climatica e azione diretta @ Federazione Anarchica Torinese
CRISI CLIMATICA E AZIONE DIRETTA Federazione Anarchica Torinese - corso Palermo 46 (venerdì, 31 gennaio 21:00) CRISI CLIMATICA E AZIONE DIRETTA STRUMENTI DI RICERCA, MISURAZIONE, ANALISI E LOTTA VENERDÌ 31 GENNAIO ORE 21 ALLA FAT CORSO PALERMO 46 TORINO INTERVERRÀ IL FISICO ANDREA MERLONE, DIRIGENTE DI RICERCA ALL’ISTITUTO NAZIONALE DI RICERCA METROLOGICA (INRIM) E RICERCATORE ASSOCIATO ALL’ISTITUTO DI SCIENZE POLARI DEL CNR. Che sia in atto un cambiamento climatico con un’accelerazione senza precedenti, da quando il pianeta è abitato da forme di vita strutturate in comunità è un dato ormai privo di dimostrazioni opposte. Le estese analisi e i risultati cui è pervenuto il lungo lavoro della comunità climatologica portano a una conclusione unica: il clima sta cambiando a una velocità tale per cui le forme di vita vegetali e animali (inclusa quella umana) vengono poste in seria difficoltà di adattamento. Adattamento fisico, chimico, biologico, sociale e migratorio sono a rischio, sottoposti a forzanti indotte dalla produzione industriale, alimentare e trasportistica sempre più energivora. Variazioni di concentrazioni di elementi (CO2 in primis in atmosfera e nei mari) e pochi gradi in più di aumento delle temperature atmosferiche, marine e del suolo portano a collassi repentini e imprevedibili in un sistema regolato da equilibri stabili ma altrettanto caotici. Ricerche e studi sul clima, mai abbastanza supportati e sovvenzionati rispetto ad altre discipline tecnologiche e belliche, basano le loro analisi su una comunità di ricerca competente, distribuita e in continuo contatto e confronto. La stessa comunità che produce le decine di migliaia di analisi e pubblicazioni costantemente analizzate, in modo critico e rigoroso da iniziative mondiali in seno alle Commissioni internazionali di climatologia della World Meteorological Organization (WMO), dal Global Climate Observing System (GCOS) e dall’International Panel on Climate Change (IPCC). Lontano dall’essere in mano a lobby di interesse, come talvolta anche sostenuto all’interno di alcuni movimenti e pensieri che sfociano in un pericoloso negazionismo a priori, scienziati e autori IPCC vengono sovente screditati. Il caso forse più eclatante sono le COP: alla 28 edizione (Dubai 2023) il presidente ha sostenuto che non vi è alcuna evidenza circa la necessità di ridurre al massimo aumento di 1,5 °C l’innalzamento della temperatura media, rispetto ai valori pre-industriali, riducendo sino all’eliminazione l’utilizzo dei combustibili fossili. Del resto, se a presiedere una COP viene nominato il Sultano Al Jaber, CEO della compagnia petrolifera statale degli Emirati Arabi, è il minimo che ci si possa attendere. Replica puntuale un anno dopo, alla COP29, dove l’Arabia Saudita senza portare controprove solide, ha categoricamente negato la validità dei lavori dell’IPCC. Esternazioni ormai sdoganate senza vergogna, di stampo negazionista e reazionario, simili al rifiorire di esternazioni di stampo fascista e nazista cui si assiste quotidianamente su tante altre questioni a livello nazionale e internazionale. È un ulteriore allarme che segnala l’urgenza diiniziative improcrastinabili di risposta culturale e di azione collettiva e individuale. Un problema di origine capitalista non può avere una soluzione capitalista. Il riscaldamento globale e la sua accelerazione sono causati principalmente dalle emissioni collegate alle attività umane: industriali, di trasporto e alimentari. Tre fattori strettamente legati all’impulso-compulsivo verso l’impraticabile crescita infinita. Che in politica ed economia siano ancora presenti indici matematici e numerici che vedono la crescita della produzione, del consumo e del capitale come un fattore indispensabile al benessere collettivo è indice di come il capitalismo, al pari delle religioni, sia riuscito a introdurre dogmi utili a indirizzare le classi dirigenti e guidare comportamenti decisionali e scelte collettive. La necessità di azioni di mitigazione, osteggiata nei primi momenti sia dalla finanza sia dalla cittadinanza, è ormai un fatto che il capitalismo ha imparato a cavalcare con agilità e destrezza. Al pari delle religioni, si “evangelizza” la persona e il “decision making” verso comportamenti virtuosi che incrementano astutamente e con tempismo il giro di affari del “green”. Con due risultati di rilievo: aumentare la produzione e convincere il “consumatore” di avere fatto una cosa giusta e di tenerci all’ambiente. Si vedano le sempre maggiori operazioni di “green washing” sbandierate da quasi tutte le multinazionali. Il capitalismo quindi si sostituisce al non-decisionismo politico, dal quale però trae legittimità normativa, offrendo soluzioni e strategie di mitigazione: i continui cambi di categoria nei mezzi di trasporto che, con l’aiuto di limitazioni nella circolazione di categorie precedenti, portano a sbarazzarsi di veicoli perfettamente funzionanti verso l’acquisto imposto di nuovi modelli; la pur benvenuta elettrificazione sposta solo il problema, con costi accresciuti e a carico dell’utenza, data la cronica assenza di sistemi di produzione elettrica non clima-alteranti; le tassazioni crescenti e capillari che coinvolgono chiunque possieda un sistema di riscaldamento o di piccola produzione artigianale; fittizi miglioramenti delle classi energetiche degli edifici che portano a declassare immobili più vecchi, portando fuori parametro e conseguentemente fuori mercato piccole case e borghi facilmente recuperabili (se non dove il restauro è per pochi e porta a trasformare antiche dimore in beni di lusso); e molto altro. Azioni “green” che se da un lato portano un contributo minimo a ridurre gli impatti diretti clima-alteranti, dall’altro causano effetti “indiretti” ben più gravi: la sostituzione di un veicolo funzionante ma meno “prestante” in termini di inquinamento con uno elettrico è accompagnata da impatti ambientali (consumo di risorse, trasporti, generazione di gas clima alteranti) certamente superiore a quanto emesso portando a reale fine vita il veicolo esistente. Considerazione applicabile alla quasi totalità delle iniziative, ma ovviamente ben celata. Lontana dal porre in atto serie azioni di mitigazione, l’azione capitalistica è così improntata per natura ad accrescere e aggravare il problema, rifiutando sistematicamente qualsiasi inversione nei livelli di produzione e consumo. Il rallentamento della crescita sino a una sua sostenibile inversione è così l’unica soluzione seriamente adottabile, pur insieme a transizioni energetiche condivise, per avviare concrete ed efficaci contromisure immediate. Una consapevolezza che deve permeare l’azione diretta individuale e di gruppo e non essere relegata a pochi movimenti e alcuni “portavoce” politici o ad alta notorietà. Il cambiamento climatico richiede azioni chiare e urgenti piani di mitigazione. Ed è altrettanto urgente aumentare il dissenso verso i governi che voltano le spalle a un problema ora quotidianamente avvertito sia a livello globale che locale, rilanciando l’azione autogestita e diretta. Misurare il clima che cambia Comprendere il clima e i suoi mutamenti, locali e globali, richiede metodi di calcolo e grandi quantità di dati. Sono proprio i dati l’ingrediente principale di ogni studio climatologico: sia che si tratti di serie storiche, attraverso le quali ricostruire un’evoluzione rispetto al passato, sia che si osservino fenomeni recenti e in tempo reale, soprattutto nel caso di eventi estremi. La capacità di valutare e quantificare il mutamento del clima dipende così dalla qualità dei dati che provengono da moltitudini di misure di parametri diversi. Alle tradizionali misure meteorologiche ora si sono aggiunte diverse osservazioni marine, glaciali, nel terreno e in alta atmosfera. Uno sforzo scientifico senza distinzione di nazione o area geografica, che vede centinaia di ricercatori collaborare da discipline diverse: fisica dell’atmosfera, chimica, geologia, agronomia, biologia e metrologia. Con un percorso che parte dai laboratori di Torino, andremo a presentare strumenti e stazioni di misura, da quelle urbane all’alta montagna, dalla base artica all’Everest. Senza entrare in dettagli ingegneristici, accenneremo ai diversi strumenti che quotidianamente forniscono dati, sempre più affidabili, che riportano in modo chiaro come l’accelerazione del mutamento del clima sia un fenomeno perfino sottostimato. Un accenno a cosa può fare ognuno di noi per misurare e osservare fenomeni climaticamente rilevanti sarà anche parte della discussione. Andrea Merlone, fisico, è Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) e ricercatore associato all’Istituto di Scienze Polari del CNR. Si occupa di misure accurate di temperatura, avendo contribuito alla definizione del Kelvin e alla realizzazione di metodi sperimentali e strumenti scientifici. Da oltre un decennio si promuove studi e progetti sulle misure termiche per la climatologia e il miglioramento dei dati utili a comprendere il riscaldamento globale. Ha partecipato a diverse missioni, dalla piramide al campo base Everest, alle stazioni in Artico, dagli studi in alta montagna alle grotte. E’ autore di oltre 120 articoli su riviste scientifiche e presiede il comitato di esperti sulle misure di temperatura per l’ambiente della World Meteorological Organization (Agenzia delle Nazioni Unite per il clima e l’ambiente), di cui è delegato alla Commissione Climatologica. www.anarresinfo.org
January 16, 2025 / Gancio
[2025-01-14] TESTIMONIANZE DA GAZA @ Manituana - Laboratorio Culturale Autogestito
TESTIMONIANZE DA GAZA Manituana - Laboratorio Culturale Autogestito - Largo Maurizio Vitale 113, Torino (martedì, 14 gennaio 18:00) 14/01 Manituana 18.00-20.00 LE CONDIZIONI E LA RESISTENZA DELL'INFANZIA A GAZA NEL TEMPO DEL GENOCIDIO. Da sempre sotto l'occupazione israeliana, minori e persone con bisogni specifici di Gaza si sono viste private di diritti, risorse e servizi essenziali. Quel 40% della popolazione gazawi sotto l'età di 14 anni, individuato come nemico e bersaglio dallo stato israeliano, viene costantemente vittimizzato e ridotto a condizioni di precaria sopravvivenza nei campi. Qui si producono vittime, uccise o mutilate, che si vanno a sommare a quelle dei bombardamenti su scuole, ospedali, mercati e case. Tra le macerie fioriscono però esperienze di resistenza popolare in difesa dell'infanzia, dalle scuole calcio che si sono ricostituite nelle tendopoli, ai giovani che animano le giornate delle bambine e dei bambini con la musica, il canto e la dabka. Ne discuteremo con Jamil Almajdalawi, testimone diretto del genocidio e responsabile di progetti per l'infanzia a Gaza. Le docenti e i docenti della scuola-tenda "Gioca e Impara" in collegamento da Gaza. Il Doposcuola Popolare Zona Aurora presenterà il primo mese di un'esperienza di contatto tra bambine e bambini di Gaza e Torino nord, un progetto di amicizia e solidarietà dal basso che si basa su relazioni dirette tra quest* giovanissim* protagonist*.
January 8, 2025 / Gancio
[2025-01-13] TESTIMONIANZE DA GAZA @ Palazzo Nuovo
TESTIMONIANZE DA GAZA Palazzo Nuovo - Via Sant'Ottavio 20 a Torino (lunedì, 13 gennaio 18:00) 13/01 Palazzo Nuovo 18.00-20.00 A seguire cena popolare a cura dell'Intifada studentesca. ECOCIDIO E GENOCIDIO: TESTIMONIANZE DA GAZA. L’aggressione israeliana contro il popolo palestinese che va avanti dal 7 ottobre 2023 sino ad oggi si è configurata e continua a riconfermarsi giorno dopo giorno come un genocidio: ospedali bombardati, attacchi ai mercati e alla gente in fila per il pane, tendopoli date alle fiamme o spianate con i carri armati, le vite calpestate, la fame usata come arma e gli arresti arbitrari di massa. Coerentemente con questo processo di genocidio, l'esercito israeliano sta perpetrando anche un vero e proprio ecocidio. L’impatto devastante degli insediamenti coloniali sull’ambiente e sulle vite dei palestinesi, così come l’appropriazione delle risorse sempre più capillare, rende fondamentale parlare di apartheid ecologico in Palestina. L’esproprio delle risorse naturali e la devastazione della terra palestinese sono da anni in tutta la Palestina parte integrante di un progetto di colonialismo di insediamento. La Striscia di Gaza diventa ogni giorno di più un territorio inabitabile per l'essere umano. Oltre alla distruzione della maggiora parte delle infrastrutture urbane, l’inquinamento causato dalle bombe e dalle macerie ha gravemente deturpato l’intero ecosistema di Gaza. Le oppressioni e le violenze coloniali ambientali e militari inflitte nei confronti della popolazione palestinese non cessano di esistere. A partire da questo se le forme di oppressione si intersecano e si sostengono a vicenda, le storie della resistenza non possono non dialogare tra di loro. Ne parliamo con Fadil Alkhaldy membro dell'Unione dei Comitati degli Agricoltori di Gaza, Prof. Giuliano Martiniello (Università Internazionale di Rabat) Giulio Ballarini (Università di Urbino)
January 8, 2025 / Gancio
[2024-09-26] Società carceraria e prospettive abolizioniste con Ruth Wilson Gilmour @ Radio Blackout 105.250
SOCIETÀ CARCERARIA E PROSPETTIVE ABOLIZIONISTE CON RUTH WILSON GILMOUR Radio Blackout 105.250 - Via Cecchi 21/a, Torino (giovedì, 26 settembre 18:30) Geografa e attivista statunitense, Ruth Wilson Gilmore studia in un'ottica abolizionista le interrelazioni tra spazio carcerario, isolamento e repressione sociale. I suoi lavori si interrogano soprattutto sull'organizzazione dello spazio urbano: è possibile nel mondo attuale concepirlo senza che sia foriero di esclusione e ghettizzazione? Un campo teorico complesso e scivoloso, che attraversemo incrociando le riflessioni nate negli ultimi anni di insurrezioni oltreoceano con la tradizione critica europea sul riformismo urbanistico. Giovedì 26 settembre alle ore 18.30 nel cortile di Radio Blackout in Via Cecchi 21/A incontro con Ruth Wilson Gilmore
September 21, 2024 / Gancio
[2024-04-20] NO BORDER-INCONTRO-CONCERTO @ El Paso Occupato
NO BORDER-INCONTRO-CONCERTO El Paso Occupato - Via Passo Buole, 47, Torino (sabato, 20 aprile 19:00) Benefit No Borders Alle 20h momento informativo e di aggiornamento dalle frontiere Dalle 23h in concerto: Obscene Revenge (hc-punk from east coast - MC) https://obscenerevengeofficial.bandcamp.com/ Intothebaobab (verdi acidi pensieri - BO) https://intothebaobab.bandcamp.com/album/verdi-acidi-pensieri Aneurysm (punk metal - TO) https://www.deezer.com/en/artist/63692 Sentiamo parlare spesso delle frontiere e delle persone cui è proibito attraversarle, frontiere sempre aperte col passaporto giusto. Persone che, per l’una o l’altra ragione, ci provano comunque, inseguendo sogni, necessità, promesse. Ci provano nonostante gli ostacoli e le difficoltà create ad hoc. Sentiamo parlare assai meno delle piccole iniziative nate dal basso, spesso da persone comuni, che scelgono l’anonimato. Iniziative nate per dare anche solo un po’ di conforto, di calore umano, un piatto caldo in inverno, un sorriso, una barretta energetica, dell’acqua, due chiacchiere. Gesti alla portata di tutti che richiedono un impegno costante e comportano costi sul lungo termine. Con questa serata vogliamo supportare una di queste realtà, nata da singoli individui guidati da un'etica slegata da qualsivoglia organizzazione esterna; una realtà attiva da qualche anno intorno alla frontiera del Monginevro, a noi vicinissima. Un luogo dove con le carte giuste ci si diverte, tra sci ed escursioni di qua ed al di là del confine. Il momento informativo e di aggiornamento sarà una chiacchierata con alcune di queste persone. Ci illustreranno la situazione attuale, le problematiche e le soluzioni adottate e saranno a disposizione per rispondere alle vostre domande.
April 13, 2024 / Gancio
[2024-04-12] Emma Goldman - anarchica e femminista @ Federazione Anarchica Torinese
EMMA GOLDMAN - ANARCHICA E FEMMINISTA Federazione Anarchica Torinese - corso Palermo 46 (venerdì, 12 aprile 21:00) EMMA GOLDMAN ANARCHICA E FEMMINISTA DALLE LOTTE SOCIALI A QUELLE PER LA LIBERTÀ DELLE DONNE, DALL’ATTIVITÀ EDITORIALE ALL’OPPOSIZIONE ALLA GUERRA TRA EMIGRAZIONE, LAVORO IN FABBRICA, COMIZI, CARCERE ED ESILIO. VENERDÌ 12 APRILE ORE 21 CORSO PALERMO 46 INCONTRO CON SELVA VARENGO E LUISA DELL'ACQUA CURATRICE E TRADUTTRICE DELLA NUOVA EDIZIONE DI "VIVENDO LA MIA VITA", L'AUTOBIOGRAFIA DI EMMA GOLDMAN. EMMA GOLDMAN. VIVENDO LA MIA VITA DOPO MOLTI ANNI DI ATTESA È USCITA UNA NUOVA EDIZIONE DELL’AUTOBIOGRAFIA CHE EMMA GOLDMAN SCRISSE NEL 1934, IN UNO DEI RARI MOMENTI DI TREGUA DI UN’ESISTENZA VISSUTA NEL CUORE DELLE LOTTE. GRAZIE AI “QUADERNI DI PAOLA” SONO DISPONIBILI DUE DEI QUATTRO VOLUMI DI QUESTO SCRITTO DENSO, DOVE LE NARRAZIONI DELLA VITA QUOTIDIANA SI IMPASTANO CON LA STORIA DELLE LOTTE SOCIALI DI CUI FU PROTAGONISTA QUELLA CHE VENNE DEFINITA “LA DONNA PIÙ PERICOLOSA D’AMERICA”. UN RACCONTO DOVE LA STRADA E LA CUCINA, IL CARCERE ED IL LAVORO IN FABBRICA, LE RELAZIONI UMANE E QUELLE POLITICHE, SPESSO INTRECCIATE, RESTITUISCONO L’IMMAGINE VIVA DI UN’ANARCHICA CHE SAPEVA, GIÀ IN QUEGLI ANNI, QUELLO CHE LE FEMMINISTE AVREBBERO TEORIZZATO MOLTI DECENNI DOPO: IL PERSONALE È POLITICO. ATTIVA NEL MOVIMENTO DEI LAVORATORI, ANTIMILITARISTA, IN PRIMA FILA NELLE LOTTE SUL TERRENO DELLA CONTRACCEZIONE E DELL’ABORTO, NATA IN RUSSIA ED EMIGRATA GIOVANISSIMA NEGLI STATI UNITI, “EMMA LA ROSSA” VERRÀ DEPORTATA IN UNIONE SOVIETICA NEL 1919, DOPO DUE ANNI DI CARCERE PER ESSERSI OPPOSTA ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE. DALLA RUSSIA FUGGIRÀ DOPO LA DURISSIMA REPRESSIONE DELLA COMUNE DI KRONSTADT E DIVERRÀ TRA LE VOCI PIÙ LUCIDE NEL DENUNCIARE IL TOTALITARISMO SOVIETICO. SENZAPATRIA PER CONVINZIONE E APOLIDE PER CONDIZIONE, DOPO AVER CERCATO RIFUGIO IN DIVERSI PAESI EUROPEI, COMPRESA LA SPAGNA RIVOLUZIONARIA DEL 1936, TRASCORRE GLI ULTIMI ANNI IN CANADA. NEGLI STATI UNITI, DOVE IL SUO IMPEGNO NELLE LOTTE, L’INTENSA ATTIVITÀ EDITORIALE, HANNO LASCIATO UNA TRACCIA DURATURA, NON POTRÀ PIÙ METTERE PIEDE. WWW.ANARRESINFO.ORG
April 2, 2024 / Gancio
[2024-03-25] Ciclo di Seminari Ecologia della Repressione - I° incontro: Smontare la macchina repressiva, dentro e oltre il carcere. @ aula break-campus luigi enaudi
CICLO DI SEMINARI ECOLOGIA DELLA REPRESSIONE - I° INCONTRO: SMONTARE LA MACCHINA REPRESSIVA, DENTRO E OLTRE IL CARCERE. aula break-campus luigi enaudi - Lungo Dora Siena 100 (lunedì, 25 marzo 18:00) Nell'ecologia capitalista, il carcere è rimasto quel luogo eccezionale incaricato di catturare, rimuovere, punire i resti e le contraddizioni prodottti in eccesso dal suo stesso metabolismo. Sui corpi sqrificabili rinchiusi al suo interno intervengono sbarre, isolamento, torture, isolamento lavorativo, leggi e guardie. Dispositivi plurali inseriti in un meccanismo esportabile. A noi il compito di rintracciarne le mutazioni fuori dalle sue mura, nelle città, nelle nuove colonie, lungo le frontiere.
March 19, 2024 / Gancio
[2024-03-21] COSA SUCCEDE A SALBERTRAND? @ Salbertrand
COSA SUCCEDE A SALBERTRAND? Salbertrand - (giovedì, 21 marzo 21:00) COSA SUCCEDE A SALBERTRAND? INCONTRO PUBBLICO CON LA POPOLAZIONE Palestra Comunale di Salbertrand, piazza Martiri della Libertà 4 21,00 Il fortino terminato da poco sul territorio del piccolo comune situato nell'alta Valsusa, porterà con sé enormi disagi e allarmanti problemi. Ne parleremo insieme a Luca Giunti, tecnico dell'Unione Montana, e Mario Cavargna, presidente di Pro Natura Valsusa. notav.info
March 19, 2024 / Gancio