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[2025-03-14] Trump e la marea nera globale @ Federazione Anarchica Torinese
TRUMP E LA MAREA NERA GLOBALE Federazione Anarchica Torinese - corso Palermo 46 (venerdì, 14 marzo 21:00) TRUMP E LA MAREA NERA GLOBALE VENERDÌ 14 MARZO ORE 21 CORSO PALERMO 46 GUERRA, REPRESSIONE, IDENTITARISMI, NAZIONALISMI SONO LA CIFRA DI UN ORDINE DEL MONDO CHE PER SALVARE SE STESSO, AFFONDA NOI TUTT. L’AFFERMARSI DI TRUMP NEGLI STATES È SOLO L’ULTIMO TASSELLO DI UNA MAREA NERA REATTIVA. A POPOLAZIONI SPAVENTATE DAGLI EFFETTI DEVASTANTI DELL’AFFERMARSI INARRESTABILE DELLA LOGICA CAPITALISTA, LE DESTRE DI OGNI LATITUDINE OFFRONO LA SPERANZA CHE QUALCUNO POSSA ESSERE AL SICURO. IN OGNI DOVE SI AFFERMANO LEADERSHIP CHE INDIVIDUANO NELLA LIBERTÀ DELLE DONNE E DELLE IDENTITÀ NON CONFORMI UN NEMICO. IN OGNI DOVE LE PROTESTE DI PIAZZA VENGONO REPRESSE, I SERVIZI ESSENZIALI NEGATI, LA PROPAGANDA MILITARISTA DISEGNA UN ORIZZONTE DI GUERRA PERMANENTE. L’AFFERMARSI DI DINAMICHE PESANTEMENTE AUTORITARIE SU SCALA MONDIALE SEGNA UN’EPOCA DOVE CHI GOVERNA E CHI SFRUTTA NON INTENDE PIÙ PIEGARSI AD ALCUNA MEDIAZIONE SOCIALE. SAREBBE PERÒ BANALE RIDURRE TUTTO AL FASCISMO, ANCHE SE DA QUEL MONDO E DALLA SUA STORIA LA MAREA NERA TRAE AMPIA ISPIRAZIONE E GLI ATTREZZI NECESSARI ALLA PROPRIA NARRAZIONE. NE PARLIAMO CON STEFANO CAPELLO E LORENZO CONIGLIONE
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[2025-02-17] L'alba di tutto @ Associazione Amici del Cels
L'ALBA DI TUTTO Associazione Amici del Cels - Frazione Morliere - Valsusa (lunedì, 17 febbraio 18:00) L'ALBA DI TUTTO. UNA NUOVA STORIA DELL'UMANITÀ Dove nascono la guerra, l’avidità, lo sfruttamento? Qual è l’origine delle civiltà, degli Stati, delle diseguaglianze? Una luce nuova e dirompente sulla storia di Homo sapiens. Un’altra storia per immaginare un altro futuro. A partire dal fondamentale libro di David Graeber e David Wengrow, L’alba di tutto (Rizzoli, 2022), incontro/discussione con Stefania Consigliere (antropologa, Genova) e altri/e...
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[2025-01-16] PERCHE' FERMARE I NUOVI OGM @ Casa di Quartiere di Alessandria
PERCHE' FERMARE I NUOVI OGM Casa di Quartiere di Alessandria - Via Verona 116, Alessandria (giovedì, 16 gennaio 21:00) PRESENTAZIONE DEL LIBRO "PERCHE' FERMARE I NUOVI OGM" INTERVENGONO: ELISA MASCETTI - ASSOCIAZIONE RURALE ITALIANA FRANCESCO PANIÈ - CENTRO INTERNAZIONALE CROCEVIA SEGUE DIBATTITO Un richiamo alla resistenza di contadini e cittadini ai "nuovi" organismi geneticamente modificati (NGT) pronti ad invadere l'Europa, aprendo così la strada alla privatizzazione del cibo e a un'agricoltura da laboratorio. Un libro-inchiesta e una guida impegnata per chi vuole difendere la salute e la sovranità alimentare.
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[2025-01-15] Perchè fermare i nuovi OGM @ Biblioteca Civica di Canelli
PERCHÈ FERMARE I NUOVI OGM Biblioteca Civica di Canelli - Via Giovanni Battista Giuliani, 29, Canelli AT (mercoledì, 15 gennaio 21:00) PRESENTAZIONE DEL LIBRO "PERCHE' FERMARE I NUOVI OGM" INTERVENGONO: ELISA MASCETTI - ASSOCIAZIONE RURALE ITALIANA FRANCESCO PANIÈ - CENTRO INTERNAZIONALE CROCEVIA SEGUE DIBATTITO Un richiamo alla resistenza di contadini e cittadini ai "nuovi" organismi geneticamente modificati (NGT) pronti ad invadere l'Europa, aprendo così la strada alla privatizzazione del cibo e a un'agricoltura da laboratorio. Un libro-inchiesta e una guida impegnata per chi vuole difendere la salute e la sovranità alimentare.
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[2025-01-17] Nuovi OGM, futura salvezza? @ Campus Luigi Einaudi
NUOVI OGM, FUTURA SALVEZZA? Campus Luigi Einaudi - Lungo D'ora Siena, 100, Torino (venerdì, 17 gennaio 16:30) DISCUSSIONE E DIBATTITO LE NUOVE TECNICHE DI MODIFICA DEL DNA DELLE PIANTE E DEGLI ANIMALI SONO LA SOLUZIONE ALLA FAME NEL MONDO E AL CAMBIAMENTO CLIMATICO O SONO UN ULTERIORE PASSO VERSO LA PERDITA DI BIODIVERSITÀ E DEL DIRITTO ALLA SOVRANITÀ ALIMENTARE? CAMPUS EINAUDI - DIPARTIMENTO CPS, AULA 3D233 Diretta streaming: https://unito.webex.com/meet/dario.padovan
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[2024-03-22] Anarchia e decolonialità @ Federazione Anarchica Torinese
ANARCHIA E DECOLONIALITÀ Federazione Anarchica Torinese - corso Palermo 46 (venerdì, 22 marzo 21:00) VENERDÌ 22 MARZO ORE 21 CORSO PALERMO 46 ANARCHIA E DECOLONIALITÀ VERSO UN’IDEA NON NAZIONALISTA DELLA DECOLONIZZAZIONE, PER UN UNIVERSALE PLURALE, CHE EMERGE NELLA CONCRETEZZA DEI PERCORSI DI LOTTA. INTERVERRÀ FEDERICO FERRETTI, GEOGRAFO, DOCENTE ALL'UNIVERSITÀ DI BOLOGNA IL CONCETTO DI DECOLONIALITÀ È MOLTO CITATO NEGLI ULTIMI ANNI MA NON SEMPRE COMPRESO. MANCA SOPRATTUTTO UN’ELABORAZIONE DI QUESTA IDEA CHE LA SEPARI DA NAZIONALISMI, COMUNITARISMI E APPROCCI BASATI SU UNA PROSPETTIVA UNICA (PIUTTOSTO CHE SU INTERSEZIONI) CHE RISCHIANO DI FARLA DIVENTARE UNA CONCEZIONE ESCLUDENTE QUANDO NON LO È. È IMPORTANTE RICORDARE CHE, COME ELABORATA ORIGINARIAMENTE DAL COLLETTIVO MODERNITÀ-COLONIALITÀ-DECOLONIALITÀ (MCD) E POI ARRICCHITA DAI CONTRIBUTI DEL FEMMINISMO INDIGENO, DEGLI STUDI SUL PLURIVERSO E DELLE EPISTEMOLOGIE DEL SUD PER NON CITARE CHE ALCUNI DEI PRINCIPALI AMBITI DI DISCUSSIONE, LA DECOLONIALITÀ MIRA A SUPERARE I LIMITI DI PRECEDENTI APPROCCI. SI TRATTA IN PARTICOLARE DEL CULTURALISMO DEI POSTCOLONIAL STUDIES, CHE SI SONO SPESSO LIMITATI A CRITICHE DELLA COLONIALITÀ CHE RESTAVANO LIMITATE A UN’ANALISI DEL DISCORSO E CONFINATE IN AMBITI ACCADEMICI, E DELL’ECONOMICISMO DI TEORIE QUALI LO SVILUPPO INEGUALE O IL SISTEMA MONDO, INCAPACI DI INCLUDERE QUELLO CHE GLI APPROCCI DECOLONIALI CHIAMANO LA “DECOLONIZZAZIONE EPISTEMICA”. IN QUESTO SENSO, I PUNTI QUALIFICANTI DELLA DECOLONIALITÀ SONO LA NECESSITÀ DI NON LIMITARSI ALLA PURA TEORIA PER CONNETTERSI ALLE LOTTE E SITUAZIONI REALI, DI RISCOPRIRE MODI DI PENSARE AL DI FUORI DELLE TRADIZIONI INTELLETTUALI EUROPEE E DI COSTRUIRE PONTI DI SOLIDARIETÀ MILITANTI ATTRAVERSO DIVERSE CULTURE E ASSI DI INTERVENTO. SULLA BASE DI QUESTO DISCORSO INTRODUTTIVO, E DI ALCUNI CASI EMPIRICI SUDAMERICANI DI INTERAZIONE TRA GRUPPI ANARCHICI E COMUNITÀ INDIGENE E AFRODISCENDENTI, SI DISCUTERANNO LE BASI DI UN PROGETTO ANARCHICO DI DECOLONIALITÀ, BASATO SUL FATTO CHE LA TRADIZIONE ANARCHICA E MOLTE DELLE COMUNITÀ SOPRACITATE CONDIVIDONO PUNTI CHIAVE QUALI LA PRASSI ORGANIZZATIVA ORIZZONTALE, L’AZIONE DIRETTA E L’IDEA DI TERRITORIO COME RELAZIONE SOCIALE PIUTTOSTO CHE COME AREA DELIMITATA DA CONFINI “SOVRANI”. ESSE CONDIVIDONO INOLTRE CRITICHE DELLE PRINCIPALI PRATICHE AUTORITARIE CHE HANNO CARATTERIZZATO LA SINISTRA EUROPEA ED EUROCENTRICA, QUALI IL CONCETTO DI AVANGUARDIA POLITICA, QUELLO DI INTELLETTUALE ORGANICO (DI SOLITO MASCHIO E BIANCO) CHIAMATO A “GUIDARE” LE LOTTE, L’IDEA DELLA RIVOLUZIONE COME MERA PRESA DEL POTERE POLITICO E QUELLA DELLA DECOLONIZZAZIONE O “LIBERAZIONE NAZIONALE” COME MERA COSTRUZIONE DI UN NUOVO STATO. IN UNA SINGOLA DEFINIZIONE, ANARCHISMO E “LOTTA AFRO-INDIGENA” CONDIVIDONO IL PRINCIPIO DELLA COERENZA TRA LA TEORIA E LA PRASSI, CHE DOVREBBE ISPIRARE IL PIÙ VASTO CAMPO DELLA DECOLONIALITÀ.
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[2024-02-02] Per l' anarchia. La forza e l' attualità del pensiero di Malatesta @ Federazione Anarchica Torinese
PER L' ANARCHIA. LA FORZA E L' ATTUALITÀ DEL PENSIERO DI MALATESTA Federazione Anarchica Torinese - corso Palermo 46 (venerdì, 2 febbraio 21:00) VENERDÌ 2 FEBBRAIO ORE 21 INCONTRO E DIBATTITO ALLA FAT IN CORSO PALERMO 46 – TORINO INTERVERRÀ DAVIDE TURCATO, CURATORE DELLE OPERE COMPLETE DI ERRICO MALATESTA ERRICO MALATESTA, LA VITA E IL PENSIERO DI UN ANARCHICO CHE HA ATTRAVERSATO ATTIVAMENTE LA NASCITA DEL MOVIMENTO ANARCHICO, LE LOTTE OPERAIE E CONTADINE A CAVALLO DEI DUE SECOLI, L'INSURREZIONE DELL'1911 CONTRO LA GUERRA COLONIALE IN LIBIA, IL BIENNIO ROSSO E L'AVVENTO DEL FASCISMO. SPESSO IN CARCERE O IN ESILIO SEPPE LEGARE UN IMPEGNO POLITICO INESAURIBILE CON UNA COSTANTE RIFLESSIONE SULLE LOTTE CHE ATTRAVERSAVA, NELLA PROSPETTIVA, SEMPRE PRESENTE, DELLA RIVOLUZIONE SOCIALE. IL SUO APPROCCIO, PUR NEL LEGAME IMPRESCINDIBILE CON IL SUO TEMPO, RIESCE A RICONSEGNARCI INTATTE SUGGESTIONI E PROPOSTE CAPACI DI ALIMENTARE UN DIBATTITO VIVO E VITALE ANCHE IN UN TEMPO TANTO DIVERSO DAL SUO. IL VOLONTARISMO MALATESTIANO CHIUDE I CONTI SIA CON CHI RITENEVA CHE UNA STORIA GIÀ SCRITTA ANDASSE SOLO ASSECONDATA SIA CON IL POSITIVISMO DOMINANTE ALL’EPOCA. AMANTE DELLA SCIENZA MA CRITICO DELLO SCIENTISMO MALATESTA SA CHE LA VERITÀ È UN PROCESSO IN COSTANTE VERIFICA, SENZA APPRODI FINALI: LA SUA RIFLESSIONE CI OFFRE SPUNTI IMPORTANTI IN UN TEMPO CHE PAGA IL PREZZO DELLA FOLLIA CAPITALISTA, CHE HA MESSO LA RICERCA AL SERVIZIO DEL PROFITTO, ANCHE A COSTO DELLA DISTRUZIONE DEL PIANETA E DI CHI CI ABITA. MALATESTA SOSTENNE LA NECESSITÀ DELL’ORGANIZZAZIONE SPECIFICA DEGLI ANARCHICI. ORGANIZZAZIONE ANARCHICA E, QUINDI, GARANZIA DI LIBERTÀ PER CHI VI ADERISCE, E PREFIGURAZIONE DI RAPPORTI POLITICI E SOCIALI DI SEGNO LIBERTARIO. IN QUESTO SI DISTINSE DA CHI, RISPETTO AL MOVIMENTO DEI LAVORATORI E LAVORATRICI, RITENEVA CHE LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI BASTASSERO A METTERE IN MOTO LA TRASFORMAZIONE SOCIALE. CRUCIALE LA SUA RIFLESSIONE SULLA VIOLENZA, NECESSARIA ALLA DIFESA, MA MAI STRUMENTO DI IMPOSIZIONE PERCHÉ, PER LA NECESSARIA COERENZA TRA MEZZI E FINI, UNA RIVOLUZIONE IMPOSTA NEGA SE STESSA E SFOCIA NEL PEGGIORE DEGLI AUTORITARISMI. LA SUA RIFLESSIONE, IN COSTANTE REVISIONISMO DI SE STESSA, APPRODA ALLA CONCEZIONE DEL GRADUALISMO RIVOLUZIONARIO, OSSIA ALLA CONSAPEVOLEZZA CHE L’EVENTO INSURREZIONALE, CHE SEGNA LA FINE DELLA GERARCHIA E DEL CAPITALISMO, NON APRE AUTOMATICAMENTE LE PORTE AD UN MONDO DI LIBER ED EGUALI, SENZA CONFLITTI. AL CONTRARIO L’INSURREZIONE E LA CONSEGUENTE ROTTURA DELL’IMMAGINARIO SOCIALE SONO IL PRIMO, INDISPENSABILE PASSO PER L’INNESCARSI DI UN PROCESSO DI SPERIMENTAZIONE, CHE, PASSO DOPO PASSO, RENDA PIÙ CONCRETA LA PROSPETTIVA ANARCHICA DELL’AUTORGANIZZAZIONE E DELL’AUTOGESTIONE. DI QUESTO E DI TANTO ALTRO PARLEREMO CON DAVIDE TURCATO, CURATORE DELLE OPERE COMPLETE DI ERRICO MALATESTA GIOVEDÌ 1 FEBBRAIO ORE 19 APERICENA ORE 20,30 PRESENTAZIONE A CURA DI CDL FELIX IN VIA TOTI 5 – ASTI VENERDÌ 2 FEBBRAIO ORE 21 INCONTRO E DIBATTITO ALLA FAT IN CORSO PALERMO 46 - TORINO SABATO 3 FEBBRAIO ORE 16 PRESENTAZIONE ORE18,30 PRESENTAZIONE AL PERLANERA, VIA TIZIANO VECELLIO 2 – ALESSANDRIA WWW.ANARRESINFO.ORG
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[2023-11-27] FERMARE IL TAV, FERMARE LA GUERRA @ Centro Studi Sereno Regis
FERMARE IL TAV, FERMARE LA GUERRA Centro Studi Sereno Regis - Via Giuseppe Garibaldi, 13, 10122 Torino TO, (lunedì, 27 novembre 18:00) FERMARE IL TAV, FERMARE LA GUERRA [https://gancio.cisti.org/media/4f98669c3195802e851e567415646c49.jpg] FERMARE IL TAV, FERMARE LA GUERRA Dall’opposizione al Tav come opera militare, all’opposizione a tutte le guerre. Lunedì 27 Novembre, ore 18, Sereno Regis Torniamo a parlare della connessione tra la grande mala opera del TAV e le guerre. Ormai mesi fa avevamo pubblicato l'opuscolo “Il TAV all’interno dei corridoi di mobilità militare europea” (https://www.notav.info/.../il-tav-allinterno-dei.../), nel quale abbiamo approfondito le implicazioni e le ricadute che la grande opera del TAV ha anche in campo militare, in quanto fa parte della rete europea di corridoi TEN-T che prevede la capacità di trasporto di mezzi militari pesanti in ogni sua tratta. Pochi mesi dopo è scoppiata la guerra in Ucraina, evento che ci ha dimostrato tutta l’esigenza da parte della NATO e dell’UE di portare avanti quest’opera, nonché tutta l’esigenza da parte nostra di continuare a trattare e a diffondere queste tematiche. Infatti il TAV si situa in teoria proprio all'interno del corridoio strategico che dovrebbe collegare Lisbona con Kiev. Una ragione in più, qualora ce ne fosse bisogno, per opporci al TAV, ma anche una preziosa occasione per ragionare sugli scenari di guerra e su cosa possiamo fare noi, nel nostro paese e in Europa, per fermare la guerra. Dal mese di ottobre la guerra è tornata con ancora più violenza di prima in Medioriente, e mentre la Palestina e la striscia di Gaza resistono all'occupazione israeliana, le élite e i governi dell'Occidente appoggiano lo Stato Sionista guidato da Netanyahu. Alcune delle pratiche di occupazione in Palestina sono state riportate proprio nella nostra Valle dall'esercito italiano, e da numerose aziende e università che lavorano sia per il TAV, collaborando con TELT, sia per Israele. Pensiamo che la lotta No Tav si possa considerare pertanto in un quadro ampio in cui vadano collocati il conflitto in Palestina e le derive guerrafondaie che stanno sempre di più investendo tanto la Val di Susa, con le esercitazioni militari su larga scala, quanto la nostra città (si vedano per esempio l'Aerospace& Defence meeting del 28-29-30 Novembre e la costituzione della cittadella dell'aerospazio in Corso Marche). E' pertanto il momento per opporci qui e ora in maniera crescente alla guerra e alla militarizzazione di Torino e della Val di Susa. Questo autunno, nella giornata del 21 Ottobre a Coltano e del 4 Novembre a Roma, ci siamo mobilitati anche come No Tav contro le guerre, partecipando a quelle manifestazioni nazionali e rimarcando la connessione tra questa grande opera e il suo scopo. Abbiamo partecipato e portato il nostro contributo anche qua a Torino nelle piazze e nelle manifestazioni antimilitariste, contro la guerra e per la Palestina. Ora vogliamo rilanciare un momento pubblico di discussione sugli utilizzi bellici del TAV e sull’opposizione necessaria che dobbiamo portare avanti contro il TAV e contro tutte le guerre. I sequestri avvenuti ieri del presidio di San Didero e di quello dei Mulini, in cui sono stati fatti anche lavori di allargamento del cantiere, così come la repressione e militarizzazione a cui da anni sono sottoposti la Val di Susa e il Movimento No Tav, ci dimostrano la volontà da parte dello Stato Italiano e dell’Unione Europea di andare avanti e di velocizzare i lavori dell’opera in un contesto internazionale in cui i conflitti vanno ad inasprirsi ogni giorno di più. Ora più che mai serve continuare a mobilitarsi contro questo progetto ecocida e con valenza bellica. Per questo motivo vogliamo rilanciare l’8 Dicembre in Val di Susa una grande mobilitazione popolare contro il TAV, che si legherà a tre giorni di lotta, dibattiti, socialità e di iniziative ai cantieri, l’8-9 e 10 Dicembre. Ne parleremo con: - Presidio Europa. - BDS Torino - Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali - Assemblea antimilitarista. Seguirà un dibattito che speriamo partecipato e ricco anche di posizioni diverse. Notavinfo Notav
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[2023-11-09] GOVERNARE (D)AI MARGINI: Discussione attorno alla stretta repressiva contro giovani e minorenni @ Ex Lavatoio Occupato
GOVERNARE (D)AI MARGINI: DISCUSSIONE ATTORNO ALLA STRETTA REPRESSIVA CONTRO GIOVANI E MINORENNI Ex Lavatoio Occupato - Via Benedetto Brin 21 (giovedì, 9 novembre 18:00) GOVERNARE (D)AI MARGINI: Discussione attorno alla stretta repressiva contro giovani e minorenni [https://gancio.cisti.org/media/5f7ba030e7e009a3c03522fa9019c732.jpg] 9 NOVEMBRE DALLE ORE 18 EX LAVATOIO OCCUPATO TORINO SANCIRE, PREVENIRE E PUNIRE. DISCUSSIONE ATTORNO ALLA STRETTA REPRESSIVA VERSO GIOVANI E MINORENNI. Da sempre l’utilizzo delle decretazioni d’urgenza, che agiscono sui fenomeni sociali e politici in chiave emergenziale, sono utili a far passare delle strette repressive per la società. Gli ultimi, promulgati dal governo Meloni, il decreto anti-rave, Caivano, Cutro e il pacchetto sicurezza, si inseriscono in questo solco alimentandosi di - e alimentando - una narrazione asfissiante che cerca di predare la paura e la precarietà generate dalla contemporaneità fatta di guerre, devastazioni climatiche e crisi economiche per aggravare la stretta repressiva e peggiorare la vita di sfruttati e oppressi. Nello specifico il Decreto Caivano rende esplicita la volontà governativa di sancire nuovi soggetti criminali all’interno di certe fasce sociali, generazionali e territoriali (in particolare, ancora una volta nella storia del colonialismo interno messo in atto dallo Stato unitario, il meridione italiano), sdoganando una presenza controllante e repressiva sia preventiva che punitiva. Lo Stato agisce, ancora una volta, una diluizione della dimensione carceraria e militaresca nella società attraverso il disciplinamento non solo dei e delle giovani, utilizzando come deterrente le misure amministrative e quelle penali; ma anche esacerbando il concetto di responsabilità genitoriale (sistematizzando la punibilità di coloro che vengono individuati come inadempienti) e delle istituzioni scolastiche nel contenimento delle cosiddette “devianze”. Non possiamo leggere questo decreto in esclusiva chiave emergenziale. Esso, come gli altri, ha insito l’obiettivo governativo di creare dei capri espiatori per rafforzare le sue basi repressive, applicabili ad un ampio spettro del tessuto sociale, in un'ottica di ulteriore desertificazione del conflitto. A partire dal decreto Caivano e da alcuni approfondimenti e racconti di esperienze vissute, discuteremo dei protocolli di deradicalizzazione nelle scuole e in città, del dominio della disciplina, delle dinamiche di potere e della repressione poliziesca nelle scuole.
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[2023-11-09] GOVERNARE (DA)I MARGINI @ Giardini Giuseppe Saragat - Torino
GOVERNARE (DA)I MARGINI Giardini Giuseppe Saragat - Torino - Via Ruggero Leoncavallo, 10154 Barriera di Milano, Torino TO (giovedì, 9 novembre 18:00) GOVERNARE (DA)I MARGINI [https://gancio.cisti.org/media/24697c0dda50c756d40755e5e7749b29.jpg] SANCIRE, PREVENIRE E PUNIRE. Discussione attorno alla stretta repressiva verso giovani e minorenni. Questo momento verrà organizzato in vista del corteo dell'11 novembre contro il carcere e la società di cui ha bisogno perchè sentiamo il bisogno di analizzare le politiche statali degli ultimi tempi. Da sempre l’utilizzo delle decretazioni d’urgenza, che agiscono sui fenomeni sociali e politici in chiave emergenziale, sono utili a far passare delle strette repressive per la società. Gli ultimi, promulgati dal governo Meloni, il decreto anti-rave, Caivano, Cutro e il pacchetto sicurezza, si inseriscono in questo solco alimentandosi di - e alimentando - una narrazione asfissiante che cerca di predare la paura e la precarietà generate dalla contemporaneità fatta di guerre, devastazioni climatiche e crisi economiche per aggravare la stretta repressiva e peggiorare la vita di sfruttati e oppressi. Nello specifico il Decreto Caivano rende esplicita la volontà governativa di sancire nuovi soggetti criminali all’interno di certe fasce sociali, generazionali e territoriali (in particolare, ancora una volta nella storia del colonialismo interno messo in atto dallo Stato unitario, il meridione italiano), sdoganando una presenza controllante e repressiva sia preventiva che punitiva. Lo Stato agisce, ancora una volta, una diluizione della dimensione carceraria e militaresca nella società attraverso il disciplinamento non solo dei e delle giovani, utilizzando come deterrente le misure amministrative e quelle penali; ma anche esacerbando il concetto di responsabilità genitoriale (sistematizzando la punibilità di coloro che vengono individuati come inadempienti) e delle istituzioni scolastiche nel contenimento delle cosiddette “devianze”. Non possiamo leggere questo decreto in esclusiva chiave emergenziale. Esso, come gli altri, ha insito l’obiettivo governativo di creare dei capri espiatori per rafforzare le sue basi repressive, applicabili ad un ampio spettro del tessuto sociale, in un'ottica di ulteriore desertificazione del conflitto. A partire dal decreto Caivano e da alcuni approfondimenti e racconti di esperienze vissute, discuteremo dei protocolli di deradicalizzazione nelle scuole e in città, del dominio della disciplina, delle dinamiche di potere e della repressione poliziesca nelle scuole.
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