[2025-04-23] costruiamo insieme lo spezzone sociale @ Main Hall Campus Luigi Enaudi
COSTRUIAMO INSIEME LO SPEZZONE SOCIALE Main Hall Campus Luigi Enaudi - Lungo Dora Siena 100/a (mercoledì, 23 aprile 18:00) Verso un primo maggio di lotta: costruiamo insieme lo spezzone sociale Abbiamo bisogno di incontrarci, confrontarci e organizzarci: costruiamo un primo maggio di espressione sociale, di lotta e di resistenza. La guerra si scaglia ogni giorno contro le donne, contro i giovani, contro i lavoratori e le lavoratrici a cui non viene concesso nemmeno un contratto nazionale, devasta i territori, ammazza i proletari. Contro il riarmo di un’Unione Europea sinonimo di ipocrisia e vassallaggio, contro la guerra utilizzata come mezzo per garantire un’egemonia statunitense in crisi, per dire basta al genocidio a Gaza, per reagire nella pratica ai tentativi di restringimento di spazi di agibilità. Oggi il governo italiano svela il suo vero volto, barcamenandosi tra propaganda sovranista di facciata e la formale e sostanziale adesione ai diktat del partito della guerra che, trasversalmente, accomuna tutti i governi “democratici” europei. La guerra non arricchisce nessuno, la necessità di solidificare le istanze che vi si oppongono in una prospettiva di lotta e conflitto sociale é la nostra unica possibilità. Iniziamo costruendo la nostra partecipazione allo spezzone sociale il primo maggio: per questo incontriamoci in assemblea pubblica in Main Hall al Campus Luigi Einaudi mercoledì 23 aprile alle ore 18
[2025-04-25] Biciclettata antifascista @ Manituana - Laboratorio Culturale Autogestito
BICICLETTATA ANTIFASCISTA Manituana - Laboratorio Culturale Autogestito - Largo Maurizio Vitale 113, Torino (venerdì, 25 aprile 11:00) Il 25 aprile non é una ricorrenza, è prassi di lotta! 🔥 Ci troviamo alle h. 10 di venerdì 25 aprile a Manituana, con la @ciclo_pop_malabroc aperta. Partiremo verso le h. 11 percorrendo Torino, per convergere in San Paolo 🚲 Che gli 80 anni della Liberazione d’Italia dalla dittatura fascista non siano solo un anniversario, ma una lente per riconoscere le forme di fascismo, da appendere sempre! 🙃 Per lə compagnə a piedi, ci sarà un pezzo del percorso del corteo non pedalato, seguiranno info a ridosso del 25 🩷
torino
25Aprile
biciclettata
[2025-04-26] Presidio sotto il CPR di Corso Brunelleschi @ CPR Torino
PRESIDIO SOTTO IL CPR DI CORSO BRUNELLESCHI CPR Torino - C.so Brunelleschi /V. Monginevro (sabato, 26 aprile 14:30) PRESIDIO SOTTO LE MURA DEL CPR DI CORSO BRUNELLESCHI SABATO 26 APRILE ORE 14:30 APPUNTAMENTO IN CORSO BRUNELLESCHI ANGOLO VIA MONGINEVRO La violenza dello Stato e delle sue leggi razziste e repressive, fatte di detenzione, deportazioni e plotoni di sbirri, trova nelle lotte delle persone recluse nei CPR una quotidiana resistenza. Scioperi della fame, evasioni e rivolte sono la quotidianità da Trapani a Gradisca. Il coraggio dei reclusi ha la forza di chiudere intere aree di questi lager di Stato, talvolta determinandone la chiusura come accaduto a Torino solo 2 anni fa.  Nuove prigioni e nuovi strumenti repressivi provano a soffocare ogni possibilità di contrapporsi ad un futuro fatto di razzismo e guerre. Costruire legami di solidarietà reale con chi è recluso e decide di resistere e lottare ma anche sostenere, alimentare e prendere esempio da quel coraggio e quella rabbia è il primo passo per non lasciarsi travolgere da un orizzonte mortifero.  PER LA LIBERTÀ CONTRO LA VIOLENZA DELLO STATO I CPR SI CHIUDONO COL FUOCO
solidarietà
antirazzismo
presidio
lotta
Presidio
[2025-04-23] Apertura Porfido @ Centro di Documentazione Porfido
APERTURA PORFIDO Centro di Documentazione Porfido - Via Tarino 12/c, Torino (mercoledì, 23 aprile 16:00) Il Centro di Documentazione Porfido è aperto Martedì, Mercoledì e Sabato dalle 16:00 alle 19:30. Porfido – per la critica della società capitalista – ha una biblioteca con oltre 6000 titoli, catalogati e suddivisi per argomenti, riviste, poster, dvd in prestito. Abbiamo anche una distro di libri in vendita, passate ! Occhio alle nuove uscite Edizioni Porfido, visita il sito https://porfidotorino.it/
[2025-04-22] Apertura Porfido @ Centro di Documentazione Porfido
APERTURA PORFIDO Centro di Documentazione Porfido - Via Tarino 12/c, Torino (martedì, 22 aprile 16:00) Disponibile il nuovo Respiro, vi aspetta a Porfido tutti i martedì, mercoledì e sabato dalle 16 alle 19.30 Occhio alle nuove uscite Edizioni Porfido, visita il sito https://porfidotorino.it/
[2025-04-25] 1945 - 2025. Oggi come ieri Azione diretta contro il fascismo @ lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni
1945 - 2025. OGGI COME IERI AZIONE DIRETTA CONTRO IL FASCISMO lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni - corso Giulio Cesare angolo corso Novara (venerdì, 25 aprile 15:00) 1945 - 2025. Oggi come ieri Azione diretta contro il fascismo Venerdì 25 aprile ore 15 Alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni in corso Giulio Cesare angolo corso Novara dove Ilio cadde combattendo il 26 aprile 1945. Ricordo, bicchierata, fiori, musica. E, dal vivo, il Cor’okkio nel canzoniere anarchico e antifascista (in caso di pioggia ci troviamo in piazza Crispi). Contro guerra, militarismo, repressione, per la rivoluzione sociale 1945-2025. Oggi come ieri Azione diretta contro Stato e fascisti! La memoria è uno strumento per leggere il presente e trasformarlo radicalmente. Il 25 aprile rappresenta un'occasione preziosa. Rievocare l'epopea partigiana non è un esercizio retorico, ci ricorda l'importanza di lottare apertamente contro il fascismo, da sempre braccio armato dei padroni che ci costringono ad un'intollerabile condizione di miseria e di sfruttamento. Oggi viviamo in un clima di guerra e di revisionismo senza precedenti. La Resistenza viene ridotta a mera lotta di liberazione nazionale, per cancellarne la spinta sovversiva, internazionalista, contro stato e capitalismo. La prospettiva rivoluzionaria si eclissa sotto il peso di una narrazione egemone che vede la Repubblica come approdo definitivo, frutto degli sforzi di tanti e tante che al contrario volevano farla finita con una società divisa in classi. Nel frattempo le periferie della nostra città sono sotto costante assedio militare. Si moltiplicano le retate contro coloro che non hanno in tasca il giusto documento. Le questioni sociali vengono trattate come problemi di ordine pubblico. I ricchi diventano sempre più ricchi, mentre i poveri sono sempre più poveri. Il lavoro non c'è, e anche quando c'è è sottopagato, pericoloso, sfruttato, privo di qualsivoglia tutela. Precarietà, sfratti, povertà sono all'ordine del giorno. Fitto e bollette sono cresciuti a dismisura e sempre più persone faticano ad arrivare alla fine del mese. Il governo fascista soffia sul fuoco della guerra fra poveri, per nascondere la guerra sociale che ha scatenato contro tutti i poveri, italiani e nati altrove. Il tentativo è quello di imprimere una svolta sempre più autoritaria e liberticida al paese, dotandosi di strumenti utili a reprimere sul nascere qualsiasi insorgenza sociale. La ricetta scelta per ostacolare l'opposizione politica e sociale è l'ultimo Decreto Legge "Sicurezza" (ex DDL 1236), approvato dal Consiglio dei Ministri e pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 12 aprile. Il provvedimento appena entrato in vigore bypassando completamente il parlamento, si inserisce nel solco già aperto da altri provvedimenti (i decreti rave, Cutro, immigrazione, Caivano), che colpiscono i poveri, gli stili di vita non conformi, gli stranieri senza documenti. Blocchi stradali o ferroviari, picchetti, occupazioni, scritte su caserme o commissariati, prevedono pene durissime. Normali forme di lotta attuate dai movimenti climatici, sociali e sindacali, anticarcerari e no border rischiano di costare la galera a tante compagne e compagni. Viene confermata l'introduzione del reato di “terrorismo della parola”. Viene concesso ancora più potere, agibilità e impunità alle forze di polizia. Le lotte portate avanti nelle carceri e nei CPR - anche sotto forma di resistenza passiva - possono essere perseguite in modo più duro perché chi le attua è dipinto come costitutivamente criminale, illegale, fuori norma. La logica sottesa al decreto è quella del diritto penale del nemico. Una logica di guerra, nella quale coloro che vengono identificati come nemici vanno annientati, ridotti a nulla, privati di vita, libertà e dignità. Per il nemico non valgono le tutele formali riservate ai cittadini. Quando la logica bellica si applica al diritto, alcuni gruppi umani vengono repressi per quello che sono più che per quello che fanno. L’intera azione dell’esecutivo è informata a questo principio. Un principio sulle cui fondamenta sono stati costruiti i lager nazisti e i gulag staliniani. Oggi la democrazia getta via la maschera e mostra il suo vero volto, quello della più spudorata violenza a salvaguardia del privilegio di classe e del potere nelle mani di pochi. Non solo. La stretta repressiva in atto e la criminalizzazione dei movimenti sociali vanno di pari passo con un intenso impegno bellico, sostenuto sia dalla sinistra che dalla destra istituzionale. Il piano ReArm Europe prevede di destinare ben 800 miliardi di euro al riarmo su ampia scala. La spesa militare nel nostro paese ha da tempo toccato quota 108 milioni di euro al giorno. Le missioni all'estero delle forze armate italiane a difesa dei propri interessi neocoloniali si sono moltiplicate. In compenso, servizi pubblici essenziali vanno incontro ad ingenti tagli. Casa, sanità, istruzione, trasporti pubblici di prossimità efficienti sono un vero e proprio miraggio. Il warfare prende definitivamente il posto delle sorpassate politiche di welfare. L'industria militare fa affari d'oro, a pagarne le spese sono uomini, donne e bambini che periscono sotto le bombe costruite a due passi dalle nostre case. La nostra città - vera e propria eccellenza nel settore aerospaziale bellico - si impegna a costruire la Città dell'Aerospazio, polo di ricerca promosso dal colosso armiero Leonardo e dal Politecnico subalpino, il quale ospiterà persino un acceleratore d'innovazione nel campo della Difesa, uno dei nove nodi europei del D.I.A.N.A, struttura della NATO. Vogliono arruolare i nostri corpi e le nostre coscienze bombardandoci di retorica patriottica, a partire dalle scuole e dalle università. Vogliono prepararci ad un allargamento del conflitto che può essere solo foriero di morte. Ma le leggi dettate dal clima repressivo e dall'economia di guerra non sono altro che il precipitato normativo dei rapporti di forza all'interno della società. Siamo ancora in tempo per far sì che la paura cambi di campo, per fermare l'avanzata del fascismo, del nazionalismo, del militarismo. Le tante libertà che padroni e governanti continuano a sottrarci con la forza possiamo riprendercele soltanto praticando l'azione diretta, la solidarietà, il mutuo appoggio tra sfruttat*. I partigiani che imbracciarono le armi e combatterono strada per strada e sui sentieri di montagna fino alla seconda metà degli anni '40 del Novecento, lo sapevano bene. Spetta a noi raccoglierne l'eredità e fare in modo che il loro sforzo non sia stato vano. Spetta a noi realizzare giorno dopo giorno il sogno di un mondo di libere ed eguali, di una società realmente autogestita, libera da stato, padroni, militari, polizia. Federazione Anarchica Torinese Assemblea Antimilitarista – Torino riunioni, aperte agli interessat, ogni martedì alle 20,30 in corso Palermo 46
antifascismo
presidio
Presidio
concerto
canzoniere anarchico partigiano antifascista
[2025-04-24] Fiaccolata del 24 Aprile @ Piazza Arbarello
FIACCOLATA DEL 24 APRILE Piazza Arbarello - - (giovedì, 24 aprile 19:00) ORA E SEMPRE RESISTENZA con la Palestina fino alla liberazione 24 APRILE 2025 - ore 19:00 Piazza Arbarello A 80 anni dalla liberazione dell’Italia dal fascismo grazie alla resistenza partigiana, vogliamo chiederci cosa voglia dire oggi resistere e lottare per rinnovare la promessa fatta dai nostri nonni e le nostre nonne. La liberazione è una lotta costante, è un impegno che non possiamo delegare a partiti politici o a istituzioni che si dimostrano sempre meno rappresentativi degli interessi della cittadinanza. Per noi l’antifascismo, oggi più che mai, significa antisionismo e antimperialismo; significa lottare contro tutte le forme di oppressione e ingiustizia. L’occupazione della Palestina e la pulizia etnica portata avanti dal regime israeliano con il supporto dell’Occidente è l’esempio plateale di un sistema ingiusto e corrotto che antepone il profitto al benessere delle comunità. 24 APRILE 2025 - ore 19:00 Piazza Arbarello
[2025-04-26] CORTEO ANTIFA @ Alba, via Pinot Gallizio
CORTEO ANTIFA Alba, via Pinot Gallizio - Via Pinot Gallizio (sabato, 26 aprile 15:00) Il fascismo è vivo in Italia e nel mondo e non si riduce a un manipolo di nostalgici picchiatori, che per quanto sgradevoli rimangono ridicoli. Spesso assume altre forme. Un disegno di legge liberticida, per esempio o un centro di permanenza e rimpatrio in Albania. Chi è fascista vuole ordine: un operaio che sciopera, una studentessa che protesta rappresentano una minaccia e un danno per il benessere della nazione. Chi è fascista vuole disciplina: aumentare il controllo significa evitare subbuglio, evitare consapevolezza. Chi è fascista vuole divisione: diffonde cultura xenofoba, per via di una presunta superiorità morale e culturale. In altre parole , in nome nazionalismo, la destra sta coi padroni - desidera che chi detiene il potere continui a mantenerlo senza intoppi . E contribuisce a colpire le fasce basse della società, olea la macchina del profitto impedendo l'organizzazione e il dissenso dal basso; il risultato: contratti precari, disoccupazione, stipendi miseri e la fine del mese che pare un traguardo irraggiungibile. Lo sfruttamento, la disparità li tocchiamo con mano nel nostro territorio. Quattro mesi fa morivano vittime della disuguaglianza sociale Issa e Mamadou, due braccianti simbolo del sistema schiavista e razzista intrinseco nel settore agroalimentare. Un anno fa cominciava la lotta contro Ferrero, da parte delle lavoratrici Proteco: confezionano cioccolatini a 5€/h . E gli esempi potrebbero essere centinaia, paradossale per un territorio famoso per qualità di vita eccellente e ricchezza. Ricchezza di pochi, sulle spalle dei molti. Noi non ci stiamo. Prevaricazione, razzismo e classismo si combattono solo con la solidarietà, con l'organizzazione e con la lotta . Il 26 aprile continuiamo il nostro percorso, per un mondo equo e giusto. Operai e operaie , studenti e studentesse, precari e precarie unite e uniti.
corteo
antifascismo
alba
Collettivo Mononoke
[2025-04-25] 25 APRILE 25 - CONTRO IMPERIALISMO E GUERRA @ Csoa Gabrio
25 APRILE 25 - CONTRO IMPERIALISMO E GUERRA Csoa Gabrio - Via Millio 42, Torino (venerdì, 25 aprile 13:00) Ci avviciniamo a celebrare l'80esimo anniversario della liberazione dal nazi-fascismo immersi in un'atmosfera da fine del mondo. Se non fosse bastata la promessa distruttiva della crisi ecologica in cui siamo immers*, con la sindemia del covid come trauma collettivo già quasi-rimosso, la guerra aperta è nuovamente esplosa anche nella "pacifica" Europa. Sappiamo bene che per i popoli e per le soggettività oppresse, così come per le lavoratrici e i lavoratori, la guerra, nelle sue forme più esplicite delle bombe in Palestina o in quelle meno dichiarate come femminicidi, transicidi, morti sul lavoro o in mare, non si era mai fermata.  Al contempo però assistiamo ad un cambio di paradigma, esemplificato dai discorsi intorno alla guerra guerreggiata, dal via libera al riarmo come unica soluzione per salvarci dalla barbarie, dal riaccendersi dei nazionalismi e dalle guerre commerciali. Eppure, di fronte all'intensificarsi del genocidio in Palestina, all'aumento vertigionoso delle spese in armamenti in Europa e nel mondo, alla violenta repressione del dissenso che, partendo dagli USA di Trump e passando per la "democratica" Germania, arriva fino alla fascistissima Italia, non è il momento di abbandonarci allo sconforto nè di soccombere alla disillusione. Il macro della geopolitica estera si riflette e rafforza nel micro delle nostre vite e dei quartieri in cui viviamo come nodi in tensione da cui rispondere, opporsi e resistere, soprattutto quando la sospensione totale di qualsiasi forma di democrazia si rende evidente. Ci scontriamo infatti con disuguaglianze di classe sempre più amplificate, le stesse che rendono impossibile a moltx avere una casa ed arrivare a fine mese nonostante un contesto urbano colmo di spazi abbandonati lasciati a marcire. Le città che abitiamo si rivelano divise in frontiere interne che separano i quartieri  “riqualificati”, accessibili a poch*, da quelli “indecorosi”, raccontati come pericolosi attraverso le famose “zone rosse” fino a rendere di nuovo legittimi e desiderabili luoghi di confine e tortura come le carceri e i cpr. Nel clima di guerra diffuso, non sono solo le fasce più marginalizzati a subire il neofascismo, siamo tutt noi, perché i tagli all’istruzione, alla ricerca, alla salute pubblica, ai centri antiviolenza hanno effetti reali sui corpi senza distinzioni, seppur con differenti gradi di severità. In questo meccanismo stratificato, la guerra si presenta come realtà pronta a riscrivere i presupposti di ulteriori divisioni sociali, nuovi sommersi e salvati mentre si allarga la fascia di persone e corpi sacrificabili. Se la confusione è grande sotto il cielo, il momento non è certo eccellente, eppure il mondo è lungi dall'essere pacificato: in Palestina il movimento di resistenza palestinese affronta con determinata ostinazione il tentativo di cancellazione del loro popolo, negli Stati Uniti studentesse e studenti infiammano le università sfidando l'ira repressiva del governo repubblicano, mentre dal Chiapas arriva l'appello a costruire "il giorno dopo" della tempesta capitalista. IL 25 aprile ci pare allora quanto mai attuale, nel suo interrogarci in maniera urgente, non solo oggi ma nelle lotte che animiamo tutti i giorni: di fronte alle crisi del mondo che conosciamo, con i suoi immancabili risvolti violenti e sanguinari, da che parte stiamo? Quali responsabilità, individuali e collettive, ci chiamano all'azione? Ieri come oggi, resistere rimane per noi una postura necessaria quanto diversificata nella molteplicità di pratiche, forme e idee disposte a contrastare imperialismi e fascismi vecchi e nuovi. Che sia nell'opporsi a progetti estrattivi ed ecocidi tramite sabotaggi e picchetti, occupando fabbriche e rivoluzionando gli assetti produttivi in chiave anti-capitalista, dis-armando una guerra contro le donne e le soggettività non conformi al mito patriarcale e alle sue soluzioni punitive e securitarie. Smontando il mito del progresso e della pace basate su violenza e sfruttamento lontano dai nostri occhi. Resistiamo e ci organizziamo nella lotta liberando spazi e menti, salvando il desiderio di un'alternativa rispetto a un mondo in fiamme, occupando case, palazzi, quartieri e università per dar spazio a nuove forme del sociale, di alleanze e di solidarietà nelle lotte di ciascun contro nemici comuni, perchè nessunx rimanga solx.  Oggi, dopo 80 anni, siamo qui per ricordare, e per non dimenticare mai, il costo della nostra libertà e la sua necessità, uno sforzo continuo da compiere insieme, giorno dopo giorno. Sarà un giorno di festa e di lotta, vogliamo passarlo con l nostr compagn, sicur che le nostre strade si incontreranno ancora e spesso nei tempi prossimi di resistenza.  Fino alla rivoluzione PROGRAMMA
25 aprile
resistenza
Zona San Paolo Antifascista
25 Aprile
Antimperialismo
[2025-04-24] QUARTO INCONTRO DI MUTUO AIUTO TRANS* @ Csoa Gabrio
QUARTO INCONTRO DI MUTUO AIUTO TRANS* Csoa Gabrio - Via Millio 42, Torino (giovedì, 24 aprile 18:00) QUARTO INCONTRO RETE DI MUTUO AIUTO TRANS*❤️🏳‍⚧ Sei una persona trans*? Vuoi contribuire a formare una rete di scambio di conoscenze ed esperienze con altre persone trans*? Sei stancx di dover sempre passare per istituzioni e persone cis per dirimere i tuoi dubbi? Vogliamo costruire uno spazio orizzontale di AUTO-MUTUO-AIUTO tra persone trans* dove poterci scambiare e fornire gli strumenti per gestire la nostra salute. Crediamo nei principi dell'auto-gestione, dell' auto-organizzazione, della solidarietà e del mutualismo. Non vogliamo offrire un servizio o uno sportello, ma creare una realtà di mutuo aiuto, fra pari, da dentro la nostra comunità, dove poter mettere insieme conoscenze ed esperienze, tra noi e tra persone transfemministe alleate. Navigare la propria salute come persone trans è spesso complesso, tra gatekeeping, leggende metropolitane, stereotipi negativi e personale sanitario non adeguatamente preparato, quando non proprio discriminatorio. Questo momento vuole essere uno spazio per infrangere quegli ostacoli alla nostra autodeterminazione, e creare dei momenti di solidarietà concreta tra persone trans, qualsiasi sia il loro percorso. Se hai qualcosa da condividere, porta le tue conoscenze, se hai qualcosa su cui vuoi saperne di più, porta i tuoi dubbi. Ci vediamo al CSOA Gabrio, il 24/04, ore 18! ❤️🧚
[2025-04-25] 25 APRILE 25 - CONTRO IMPERIALISMO E GUERRA @ Pedonale Dante Di Nanni
25 APRILE 25 - CONTRO IMPERIALISMO E GUERRA Pedonale Dante Di Nanni - Via Dante Di Nanni (venerdì, 25 aprile 13:00) Ci avviciniamo a celebrare l'80esimo anniversario della liberazione dal nazi-fascismo immersi in un'atmosfera da fine del mondo. Se non fosse bastata la promessa distruttiva della crisi ecologica in cui siamo immers*, con la sindemia del covid come trauma collettivo già quasi-rimosso, la guerra aperta è nuovamente esplosa anche nella "pacifica" Europa. Sappiamo bene che per i popoli e per le soggettività oppresse, così come per le lavoratrici e i lavoratori, la guerra, nelle sue forme più esplicite delle bombe in Palestina o in quelle meno dichiarate come femminicidi, transicidi, morti sul lavoro o in mare, non si era mai fermata.  Al contempo però assistiamo ad un cambio di paradigma, esemplificato dai discorsi intorno alla guerra guerreggiata, dal via libera al riarmo come unica soluzione per salvarci dalla barbarie, dal riaccendersi dei nazionalismi e dalle guerre commerciali. Eppure, di fronte all'intensificarsi del genocidio in Palestina, all'aumento vertigionoso delle spese in armamenti in Europa e nel mondo, alla violenta repressione del dissenso che, partendo dagli USA di Trump e passando per la "democratica" Germania, arriva fino alla fascistissima Italia, non è il momento di abbandonarci allo sconforto nè di soccombere alla disillusione. Il macro della geopolitica estera si riflette e rafforza nel micro delle nostre vite e dei quartieri in cui viviamo come nodi in tensione da cui rispondere, opporsi e resistere, soprattutto quando la sospensione totale di qualsiasi forma di democrazia si rende evidente. Ci scontriamo infatti con disuguaglianze di classe sempre più amplificate, le stesse che rendono impossibile a moltx avere una casa ed arrivare a fine mese nonostante un contesto urbano colmo di spazi abbandonati lasciati a marcire. Le città che abitiamo si rivelano divise in frontiere interne che separano i quartieri  “riqualificati”, accessibili a poch*, da quelli “indecorosi”, raccontati come pericolosi attraverso le famose “zone rosse” fino a rendere di nuovo legittimi e desiderabili luoghi di confine e tortura come le carceri e i cpr. Nel clima di guerra diffuso, non sono solo le fasce più marginalizzati a subire il neofascismo, siamo tutt noi, perché i tagli all’istruzione, alla ricerca, alla salute pubblica, ai centri antiviolenza hanno effetti reali sui corpi senza distinzioni, seppur con differenti gradi di severità. In questo meccanismo stratificato, la guerra si presenta come realtà pronta a riscrivere i presupposti di ulteriori divisioni sociali, nuovi sommersi e salvati mentre si allarga la fascia di persone e corpi sacrificabili. Se la confusione è grande sotto il cielo, il momento non è certo eccellente, eppure il mondo è lungi dall'essere pacificato: in Palestina il movimento di resistenza palestinese affronta con determinata ostinazione il tentativo di cancellazione del loro popolo, negli Stati Uniti studentesse e studenti infiammano le università sfidando l'ira repressiva del governo repubblicano, mentre dal Chiapas arriva l'appello a costruire "il giorno dopo" della tempesta capitalista. IL 25 aprile ci pare allora quanto mai attuale, nel suo interrogarci in maniera urgente, non solo oggi ma nelle lotte che animiamo tutti i giorni: di fronte alle crisi del mondo che conosciamo, con i suoi immancabili risvolti violenti e sanguinari, da che parte stiamo? Quali responsabilità, individuali e collettive, ci chiamano all'azione? Ieri come oggi, resistere rimane per noi una postura necessaria quanto diversificata nella molteplicità di pratiche, forme e idee disposte a contrastare imperialismi e fascismi vecchi e nuovi. Che sia nell'opporsi a progetti estrattivi ed ecocidi tramite sabotaggi e picchetti, occupando fabbriche e rivoluzionando gli assetti produttivi in chiave anti-capitalista, dis-armando una guerra contro le donne e le soggettività non conformi al mito patriarcale e alle sue soluzioni punitive e securitarie. Smontando il mito del progresso e della pace basate su violenza e sfruttamento lontano dai nostri occhi. Resistiamo e ci organizziamo nella lotta liberando spazi e menti, salvando il desiderio di un'alternativa rispetto a un mondo in fiamme, occupando case, palazzi, quartieri e università per dar spazio a nuove forme del sociale, di alleanze e di solidarietà nelle lotte di ciascun contro nemici comuni, perchè nessunx rimanga solx.  Oggi, dopo 80 anni, siamo qui per ricordare, e per non dimenticare mai, il costo della nostra libertà e la sua necessità, uno sforzo continuo da compiere insieme, giorno dopo giorno. Sarà un giorno di festa e di lotta, vogliamo passarlo con l nostr compagn, sicur che le nostre strade si incontreranno ancora e spesso nei tempi prossimi di resistenza.  Fino alla rivoluzione PROGRAMMA
corteo
antifascismo
resistenza
Zona San Paolo Antifascista
contro la guerra