E' TEMPO DI RIVOLTA! PRESENTAZIONE DEL NUOVO NUMERO DI DOPPIO FILO CON BANCHETTE
E DOCUMENTARIO
Kontiki - Via Cigliano, 7 - Torino
(giovedì, 18 dicembre 18:30)
È tempo di Rivolta: il 18 dicembre al Kontiki!
Non fartelo raccontare!
h18.30 Via Cigliano 7B
banchette di artigian3 ed editor3
🗣 esposizione dell’inchiesta del coordinamento Colpo su SMAT
🔥 presentazione del nuovo numero di LaRivolta
h21 🇵🇸 proiezione documentario su Palestine Action “To kill a war machine”
➡ per più informazioni sui banchetti scrivete a rivista.larivolta@gmail.com
oppure in dm
A Macerie su Macerie riprendiamo il tema dell’urbanistica, in vista del nuovo
piano regolatore della città previsto per il 2026.
Attraverso un’intervista di qualche anno fa a Jean Pierre Garnier, sociologo e
compagno, riflettiamo sulle ideologie urbane degli ultimi decenni, tra le
retoriche sulla partecipazione attiva della cittadinanza e la metropoli della
paura che prende forma.
Ascolta qui la puntata precedente sull’argomento: Il “modello Milano” per
Torino: il nuovo piano regolatore.
FLASH MOB MARTIRI STRAGE FASCISTA 18 DICEMBRE 1922
Torino -
(giovedì, 18 dicembre 19:00)
CENA CONTRO-NATALIZIA DELLA PALESTRA POPOLARE DANTE DI NANNI
Csoa Gabrio - Via Millio 42, Torino
(venerdì, 19 dicembre 18:30)
La vostra amata DDN è lieta di presentarvi la consueta cena contronatalizia
proPal, edizione 2025, l'evento in cui potete sostenere la lotta ingozzandovi di
leccornie palestinesi!
Vi aspettiamo al CSOA Gabrio il 19/12 con il seguente programma:
Apertura 18:30
Proiezione de "Fa' la mossa giusta - Storie di ordinaria resistenza" 19:30
Collegamento con Majdi (responsabile Shatila Youth Center) 20:00
Cena palestinese 21:00
Il costo della serata è di 10 euri e l'intero ricavato servirà a sostenere il
"Shatila Youth Center" centro sportivo del campo profughi di Shatila -sud di
Beirut- con cui da anni intessiamo rapporti di solidarietà e amicizia.
Accorrete numeros3 prenotandovi al 3277848631 per la cena!
Il primo approfondimento della serata lo abbiamo fatto in compagnia di Rocco di
CO.L.P.O., collettivo che si occupa di auto difesa sui posti di lavoro, con uno
sportello di consulenza settimanale aperto a Barriera di Milano a Torino. Ed è
proprio dal loro lavoro di raccolta di testimonianze sul territorio che arriva
questa storia, come spesso succede parliamo di una piccola azienda la AeG
riscossioni che lavora per SMAT società di gestione delle acque a livello
regionale piemontese, che agisce in maniera criminale e sfrontata nei confronti
di chi ci lavora, come tante sue simili sul mercato. I dipendenti raccontano di
modalità contrattuali di fatto simili al cottimo, e che erano da poco
ulteriormente peggiorate innalzando il numero base di contatori installati al
giorno, accordo avvenuto alle loro spalle. E poi furgoni dati in dotazione con
parcheggio a carico dei lavoratori stessi, mobbing, mancanza di materiale da
lavoro adeguato e divise per essere riconosciuti (molti sono i stati i casi in
cui è stato impossibile lavorare a causa della diffidenza degli inquilini che
non si fidavano ad aprire agli installatori che non potevano provare di lavorare
per SMAT). Ciliegina sulla torta, alla fine del contratto a tempo determinato
alcuni installatori si vedono sotratte le ultime due buste paga. Tutto questo e
molto altro, ha portato alla vertenza di questi lavoratori contro AeG, ma anche
quelli di COLPO a scoprire che i contatori stessi di cui stiamo parlando sono
stati prodotti dalla Watertech, azienda Israeliana che si è macchiata delle
peggiori nefandezze durante il genocidio a Gaza. Perciò assieme a Torino per
Gaza e altre realtà solidali, è stato lanciato un presidio per giovedì 11
Dicembre alle h 12 in C.so XI Febbraio a Torino, davanti alla sede della Smat,
per chiedere che la si finisca con gli appalti dati in mano ad aziende come la
AeG, la restituzione degli stipendi ai lavoratori e la fine dei rapporti con
Israele.
Buon ascolto
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Il secondo argomento della puntata è stato la lotta degli operai ex Ilva di
Genova e le bozze di nuovo CCNL metalmeccanici in cui sono coinvolti. Sentiamo
dalla voce di Armando di Fiom Genova una breve analisi su quanto sta succedendo
tra le fila di chi vuole un nuovo contratto ma non per forza a ribasso come
sembra prefigurarsi. Inoltre un resoconto sulla vittoria provvisoria ottenuta
grazie alle giornate di mobilitazioni che hanno visto i lavoratori dell’ex Ilva
bloccare tutta Genova.
Buon ascolto
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Il terzo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Maria Cristina dalla
redazione di InfoAut per approfondire le questioni riguardanti il CCNL
Metalmeccanici che sta venendo discusso in questi giorni. Il contratto di questo
settore nonostante non si percepisca, resta uno dei momenti cardine della
contrattazione tra parti datoriali e sindacali in questo paese, oltre perchè
riguarda un numero ingente di persone impiegate tutt’ora in questo comparto, ma
anche come basa di contrattazione per gli altri CCNL. Proprio per questo abbiamo
voluto con Maria Cristina entrare a fondo di questo contratto, in quale ambiente
politico si colloca e come stanno reagendo i lavoratori alla prospettiva della
bozza circolata.
Buon ascolto
Tuttə abbiamo visto l’accattivante propaganda del nuovo Piano Regolatore che la
giunta a guida PD sta elaborando in una disperata corsa contro il tempo per
arrivare alla sua approvazione prima di fine mandato.
Torino cambia, il piano va veloce! Ma come sta cambiando la nostra città? E
soprattutto, quella velocità, a chi fa comodo e chi lascia indietro?
L’assessore Mazzoleni (plurindagato tra le altre per corruzione, abuso edilizio
e lottizzazione abusiva) ha deciso di creare la cosìddetta città dei 15 minuti,
ma ad oggi quindici sono i minuti concessi alla cittadinanza per esprimere il
proprio parere, mentre il vero spazio in questo processo è stato dato, guarda
caso proprio agli immobiliaristi e ai costruttori, sotto la guida attenta della
fondazione Bloomberg.
A guardar bene questo nuovo piano non sembra poi così elaborato: per fare cassa,
Lo Russo e i suoi svendono ampie porzioni della nostra città. Parchi ed edifici
pubblici diventano una merce come un’altra, che fa molta gola ai soliti grandi
fondi privati di investimento. E dall’altra non ci si occupa davvero di chi vive
in città e quindi della casa, dei servizi, della sanità,dei parchi e giardini,
ma si cerca sempre più di favorire l’uso temporaneo della città, con qualche
concessione e grande evento, per provare a spremerla il più possibile.
E quindi il piano va veloce: gli affitti si alzano, i quartieri si svuotano
dagli abitanti e dai servizi che li rendono vivibili. Al loro posto studentə di
cui approfittarsi e turisti mordi-e-fuggi da spolpare per il weekend.
Velocità e deregolamentazione favoriscono piattaforme come Airbnb e Booking che
nella nostra città producono la desertificazione dei quartieri e l’aumento degli
affitti, mentre in Palestina si rendono complici dell’occupazione Israeliana,
permettendo ai coloni sionisti di mettere in affitto case nei territori
sottratti allə palestinesi¹.
Se da un lato tutto questo si sta già concretizzando, dall’ altro non è troppo
tardi per invertire la direzione!
Noi abbiamo un altro piano per Torino! Solo insieme possiamo costruire una città
a misura di abitante, solidale e salubre, che non lasci indietro nessunə.
Per questo rilanciamo a gran voce l’invito di Un Altro Piano per Torino a
partecipare all’assemblea cittadina di questo GIOVEDI 11 DICEMBRE al Gabrio in
Via Millio 42 dalle ore 18.00.
CENA ANTINATALIZIA
Federazione Anarchica Torinese - corso Palermo 46
(sabato, 20 dicembre 20:00)
SABATO 20 DICEMBRE
ORE 20
CORSO PALERMO 46
CENA ANTINATALIZIA
MENÙ VEGAN
BENEFIT LOTTE
QUANTO COSTA? TANTISSIMO PER CHI NE HA, MENO PER CHI HA MENO, POCO PER CHI HA
POCO. SOSTENIAMO LE LOTTE QUI E IN OGNI DOVE, DIAMO SOLIDARIETÀ A CHI È COLPITO
DALLA REPRESSIONE, METTIAMO UN MATTONE NELLA DIREZIONE DI UNA SOCIETÀ LIBERA,
AUTOGESTITA, SOLIDALE.
PORTA LA TUA STATUETTA PER IL PRES-EMPIO AUTOGESTITO!
PER PRENOTAZIONI SCRIVERE A ANTIMILITARISTA.TO@GMAIL.COM
IO NON SCENDO, INAUGURAZIONE
Binaria - Centro Commensale - Via Sestriere, 34 - Torino
(giovedì, 11 dicembre 18:00)
Inaugurazione della mostra Io non scendo. Storie di donne che salgono sugli
alberi e guardano lontano
La curatrice Laura Lionelli dialoga con la giornalista Vesna Scepanovic.
Al termine, aperitivo con Nziria, l'amaro profondo di Spiriti Resistenti.
La mostra fotografica di fotografie anonime dal 1850 al 1970 resterà in
esposizione fino al prossimo 6 gennaio e sarà visitabile negli orari di apertura
della libreria.
NON L'HA MANDATA IL CIELO - ASSEMBLEA
Comala - corso Francesco Ferrucci 65/a, 10137 Torino
(martedì, 9 dicembre 16:00)
Anche quello che sta accadendo nel sud-est asiatico è conseguenza del totale
fallimento della COP30, conferenza sabotata da governi fossili come quello
italiano.
Siamo abituatə a pensare che i disastri come le alluvioni siano inevitabili e
mandati dal cielo, per questo nessuno sta parlando di queste 1200 persone morte
tra il fango.
La nostra rabbia cresce, ma con questa anche la speranza di cambiare tutto.
Organizziamoci insieme contro la crisi climatica.
IO NON SCENDO, PRESENTAZIONE
Luoghi Comuni - via San Pio V num. 11
(mercoledì, 10 dicembre 18:00)
IO NON SCENDO. Storie di donne che salgono sugli alberi e guardano lontano,
mostra fotografica a cura di Laura Lionelli.
dialogheranno con la curatrice:
Franca Balsamo, Alberi Urbani;
Daniela Gioda, artista tessile;
Maria Perino, sociologa;
Elena Pugliese, artista.
Modera la giornalista Vesna Scepanovic
Al termine, aperitivo con Nziria, l'amaro profondo di Spiriti Resistenti.
La mostra avrà altre due sedi in città: presso la libreria del centro commensale
di Binaria e presso la scuola Pola, promotrice del progetto.
CONVIVENZA CANI-UMANI: DIBATTITO APERTO CON COMITATO NO PLP4 E NORA (NO RAZZISMO
ANIMALE)
Gelateria Popolare - Via Mameli 6
(domenica, 14 dicembre 18:00)
CONVIVENZA CANI - UMANI : Perché vogliono imporre il patentino? Con il comitato
NoPLP4 e la campagna NOra (NO Razzismo Animale)
Settimo appuntamento della serie di incontri "I CANI DI DOMANI"
Con il comitato NoPLP4 si delineerà la storia della cinofilia delle razze, il
ruolo di ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), fino alla recente proposta di
legge PLP4. Con gli attivisti della campagna NoRa si approfondirà e chiarirà il
concetto di razzismo animale, portando alla luce la sofferenza che provoca la
selezione artificiale attuata dall'essere umano; l'impatto che gli allevamenti
hanno sulla tragica realtà dei canili; il ruolo della cinofilia nella narrazione
del e sul cane, cercando di portare una visione altra su randagismo, adozioni
come atto politico e una ferma posizione abolizionista sulle razze canine.
Aperitivo vegan con la collaborazione di OSTI_NATE
A sostegno di SAPA (Sportello Autogestito Prevenzione Abbandono)
• La Commissione Sanità della Regione Lombardia ha approvato all'unanimità un
progetto di legge per istituire un patentino obbligatorio per chi vive con cani
appartenenti a 26 razze considerate "potenzialmente pericolose" (esclusi i cani
usciti da allevamenti certificati ENCI, seppur appartenenti alle stesse razze
segnalate). Per chi ha cani elencati in questa "save list" sono previsti corsi
teorici e pratici, test ENCI e misure restrittive per chi non supera l’esame.
Nella convinzione di trovarci di fronte una proposta di legge profondamente
specista, razzista (nell'esaltare il concetto di razza "pura"), violenta e
retrograda in quanto legata all'addestramento e chiaramente connessa
all'interesse degli allevatori che creano profitto dallo sfruttamento dei cani,
auspichiamo alla formazione di un fronte comune contro il PLP4.
Sottobosco & Progetto Svuota Canili Asti
@sottobosco / fb : progetto svuota canili asti
Alla decima edizione dell’Aerospace and Defence meetings, il mercato
dell’industria aerospaziale di guerra appena conclusasi a Torino, c’era chi
stava dentro e chi stava fuori.
Dentro c’erano produttori, venditori, sponsor politici, fuori c’erano gli
antimilitaristi.
Fuori dall’Oval, fuori dal coro
Dopo il grande corteo che il sabato precedente aveva attraversato il centro
cittadino, gli antimilitaristi erano decisi a mettersi di traverso contro la
guerra e chi la arma.
Il 2 dicembre l’appuntamento era di fronte all’ingresso dell’Oval, dove,
protetti da un ingente schieramento di polizia, dovevano entrare i partecipanti
alla convention, fiore all’occhiello della lobby armiera subalpina.
Manifestanti armati di cartelli e striscioni hanno occupato la strada: la
polizia ha tentato senza successo di fermarli. Dopo pochi minuti le auto dirette
all’Oval hanno fatto retro marcia. I partecipanti sono stati obbligati ad
entrare all’Oval a piedi, alla spicciolata, da un passaggio interno al Lingotto.
Per la seconda volta in 20 anni gli antimilitarist* hanno bloccato l’ingresso ai
mercanti d’armi.
Una bella manciata di sabbia è stata gettata negli ingranaggi di una macchina
mortale. Bisognerà moltiplicare l’impegno perché la macchina sia fermata per
sempre.
La narrazione istituzionale e mediatica dell’Aerospace and defence meetings e
della Città dell’aerospazio continua nascondere dietro la retorica dei viaggi
spaziali, delle navicelle, degli esploratori di Marte e della Luna, la realtà di
un mercato e di un comparto produttivo il cui fulcro sono le armi:
cacciabombardieri, elicotteri da combattimento, droni, sistemi di puntamento.
La cortina fumogena che nasconde la scelta di trasformare Torino in capitale
delle armi è stata in parte dissipata, coinvolgendo nelle contestazioni
studenti, ecologisti, lavoratori della formazione, oltre ai gruppi che da anni
lottano contro l’industria bellica.
Dentro l’Oval, un coro con qualche stonatura
Il più grande progetto di Leonardo per il settore aerospaziale in Piemonte da
tempo mostrava delle crepe. Gli Aerospace and defence meetings sono stati la
cornice luminosa per il lancio della Città dell’aerospazio già nel 2021, quando
Leonardo, forte di un unanime appoggio istituzionale, annunciò che nei mesi
successivi sarebbe partita la costruzione di uno dei maggiori centri di ricerca
ed innovazione nel settore delle armi aerospaziali.
Nel 2023 alla nona fiera delle armi annunciarono la posa della prima pietra, ma
per altri due anni le erbacce hanno continuato a crescere tra i muri egli
edifici abbandonati. I primi segnali di (ri)apertura dei giochi sono arrivati
nel dicembre del 2024, quando dal cappello del PNRR sono spuntati 17 milioni di
euro destinati al centro ricerche del Politecnico. I lavori di demolizione,
della palazzina 37 dell’ex Alenia Aermacchi, di pertinenza del Politecnico,
cominciati a febbraio sono fermi da mesi. In compenso tutto il complesso di
corso Marche è stato chiuso da nuove recinzioni e jersey sovrastati da filo
spinato a lamelle, per contrastare le numerose incursioni degli antimilitaristi.
L’ultima attuata il 4 novembre, con il blocco alla Thales Alenia Space.
Le ambigue dichiarazioni di Cingolani facevano intuire da tempo che qualcosa
stesse cambiando, che Leonardo non era disponibile ad impiegare risorse proprie
per il progetto.
La ricerca costa: anche i produttori del settore in maggior espansione a livello
planetario preferiscono cercare soldi pubblici per i loro privatissimi affari.
Per un secolo lo ha fatto la Fiat e le sue successive incarnazioni societarie,
oggi è il turno del settore bellico.
Pochi giorni fa, all’Oval è stato presentato un aggiornamento del progetto
sostenuto da Leonardo, Politecnico, Regione Piemonte, Comune di Torino, Unione
industriali e Camera di commercio.
La parola chiave è “aggiornamento”, che dimostra che il protagonismo di Leonardo
è più nelle parole che nei fatti.
Dopo cinque anni, annunciare trionfalmente l’apertura di quattro nuovi
laboratori con 30 addetti nella vecchia palazzina di corso Francia, è il segno
inequivocabile che le crepe nella Cittadella delle armi sono ormai ben visibili.
Le dichiarazioni rilasciate lo dimostrano.
La palazzina 27 verrà ammodernata: quindi il bel progetto che campeggia da anni
in Comune si ridimensiona ma soprattutto cambia di segno, trasformandosi in
“Casa delle PMI”, ossia un condominio di piccole e grandi imprese, tutte ancora
da imbarcare.
La Regione Piemonte dal canto suo sgancia 14 milioni per spingere comunque la
nascita della cittadella delle armi.
Una buona ragione per rendere sempre più incisive le lotte antimilitariste.