[2025-11-07] AperiCINEMA della Dynamo Dora! da OST Barriera @ Circolo “Ost Barriera”
APERICINEMA DELLA DYNAMO DORA! DA OST BARRIERA Circolo “Ost Barriera” - Via Luigi Pietracqua, 9 (venerdì, 7 novembre 19:00) Diamo il via al primo AperiCINEMA della Dynamo Dora! Iniziamo la stagione con un evento a metà tra il discusso apericena e una proiezione cinematografica, prima si mangia poi si guarda! Quando: venerdì 7 novembre 2025, aperitivo h 19:15 proiezione h 20:45 Dove: OST Barriera, il nostro circolo preferito in Via Luigi Pietracqua 9 Cosa: proiezione di Uso improprio, film di Luca Gasparini sul rugby, lo sport popolare e la militanza politica. Tutto ciò con apericena e popcorn per essere felici. più info qui: https://vivofilm.it/production/uso-improprio-2/ Non perderti questa prima e vieni anche tu! Questi eventi servono a finanziare la nostra attività sportiva che necessita di grandi spese, sostieni lo sport popolare!
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[2025-11-04] 4 novembre. Disertiamo la guerra, smilitarizziamo la città @ Torino
4 NOVEMBRE. DISERTIAMO LA GUERRA, SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ Torino - (martedì, 4 novembre 12:00) MARTEDÌ 4 NOVEMBRE. SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ! IL 4 NOVEMBRE, NELL’ANNIVERSARIO DELLA “VITTORIA” NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE, IN ITALIA SI FESTEGGIANO LE FORZE ARMATE, SI FESTEGGIA UN IMMANE MASSACRO PER SPOSTARE UN CONFINE. IN QUELLA GUERRA A MIGLIAIA SCELSERO DI GETTARE LE ARMI E FINIRONO DAVANTI AI PLOTONI DI ESECUZIONE. LA MEMORIA DEI DISERTORI E DEI SENZAPATRIA DI ALLORA VIVE NELLA SOLIDARIETÀ CONCRETA CON CHI OGGI DISERTA LE GUERRE CHE INSANGUINANO IL PIANETA. LE CELEBRAZIONI MILITARI DEL 4 NOVEMBRE, SERVONO A GIUSTIFICARE ENORMI SPESE MILITARI, L’INVIO DELLE ARMI E L’IMPEGNO DIRETTO DELL’ITALIA NELLE MISSIONI MILITARI ALL’ESTERO, IN DIFESA DEI PROPRI INTERESSI NEOCOLONIALI. IN OGNI DOVE CI SONO GOVERNI CHE PRETENDONO CHE SI UCCIDA PER SPOSTARE UN CONFINE, PER ANNIENTARE I “NEMICI”, ALTRI ESSERI UMANI MASSACRATI IN NOME DELLA PATRIA, DELLA RELIGIONE, DEGLI INTERESSI DI POCHI POTENTI. IN OGNI DOVE C’È CHI SI OPPONE, C’È CHI DISERTA LE GUERRE DEGLI STATI, CHI STRACCIA LE BANDIERE DI OGNI NAZIONE, PERCHÉ SA CHE SOLO UN’UMANITÀ INTERNAZIONALE POTRÀ GETTARE LE FONDAMENTA DI QUEL MONDO DI LIBERE E LIBERI ED UGUALI CHE CIASCUNO DI NOI PORTA NEL PROPRIO CUORE. A DUE PASSI DALLE NOSTRE CASE CI SONO LE FABBRICHE CHE COSTRUISCONO LE ARMI USATE NELLE GUERRE CHE INSANGUINANO IL PIANETA. TORINO STA DIVENTANDO UNO DEI MAGGIORI CENTRI DELL’INDUSTRIA BELLICA: CACCIABOMBARDIERI, DRONI, SISTEMI DI PUNTAMENTO VENGONO PROGETTATI A COSTRUITI NELLA NOSTRA CITTÀ. DAL 2 AL 4 DICEMBRE SBARCHERANNO A TORINO LE PRINCIPALI INDUSTRIE DEL SETTORE A LIVELLO MONDIALE PER LA DECIMA EDIZIONE DELL’AEROSPACE AND DEFENSE MEETINGS, MERCATO INTERNAZIONALE DELL’INDUSTRIA AEROSPAZIALE DI GUERRA. UN EVENTO A PORTE CHIUSE, RISERVATO AGLI ADDETTI AI LAVORI: GOVERNI, ESERCITI, AGENZIE DI CONTRACTOR CHE FARANNO BUONI AFFARI. AFFARI DI MORTE. LA SCORSA EDIZIONE SONO STATI SIGLATI 9.000 CONTRATTI DI VENDITA DI CONGEGNI MICIDIALI, DESTINATI A TUTTI I TEATRI DI GUERRA. NELLE SCUOLE BAMBINE, BAMBINI, RAGAZZE E RAGAZZI, VENGONO SOTTOPOSTI AD UNA MARTELLANTE CAMPAGNA DI ARRUOLAMENTO, AD UNA SEMPRE PIÙ MARCATA PROPAGANDA NAZIONALISTA. NELLE STRADE DELLA NOSTRA CITTÀ MILITARI ARMATI DI MITRA E MANGANELLO AFFIANCANO POLIZIA E CARABINIERI NEL CONTROLLO, ETNICAMENTE MIRATO, DELLE PERIFERIE PIÙ POVERE. VOGLIONO FARCI CREDERE CHE NON POSSIAMO FARE NULLA PER CONTRASTARE LE GUERRE. CHI PROMUOVE, SOSTIENE ED ALIMENTA LE GUERRE CI VORREBBE IMPOTENTI, PASSIVI, INERMI. NON LO SIAMO. OGNI VOLTA CHE UN MILITARE ENTRA IN UNA SCUOLA POSSIAMO METTERCI DI MEZZO, QUANDO STA PER APRIRE UNA FABBRICA D’ARMI POSSIAMO METTERCI DI MEZZO, QUANDO DECIDONO DI FARE ESERCITAZIONI VICINO ALLE NOSTRE CASE POSSIAMO METTERCI DI MEZZO. LE GUERRE COMINCIANO DA QUI. CONTRO TUTTE LE PATRIE PER UN MONDO SENZA FRONTIERE! DOMENICA 2 NOVEMBRE ORE 15,30 PUNTO INFO ANTIMILITARISTA ALL'OVAL LINGOTTO VIA MATTÈ TRUCCO 70 OGGI OSPITA L'ARTE MA TRA UN MESE CI SARÀ IL MERCATO DELLE ARMI! MARTEDÌ 4 NOVEMBRE. SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ! VIA I MERCANTI D’ARMI! SABATO 29 NOVEMBRE CORTEO ANTIMILITARISTA ORE 14,30 CORSO GIULIO CESARE ANGOLO VIA ANDREIS MARTEDÌ 2 DICEMBRE BLOCCHIAMO I MERCANTI ARMI ALL’OVAL LINGOTTO IN VIA MATTÉ TRUCCO 70 NO ALL’AEROSPACE AND DEFENSE MEETINGS! CONTRO LA GUERRA E CHI LA ARMA! ASSEMBLEA ANTIMILITARISTA CORSO PALERMO 46 – RIUNIONI OGNI MARTEDÌ ALLE 20,30 WWW.ANARRESINFO.ORG
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[2025-11-02] Smilitarizziamo la città! @ Oval Lingotto
SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ! Oval Lingotto - Via Giacomo Mattè Trucco, 70 (domenica, 2 novembre 15:30) 2 E 4 NOVEMBRE SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ! DOMENICA 2 NOVEMBRE ORE 15,30 PUNTO INFO ANTIMILITARISTA ALL'OVAL LINGOTTO VIA MATTÈ TRUCCO 70 OGGI OSPITA L'ARTE MA TRA UN MESE CI SARÀ IL MERCATO DELLE ARMI! MARTEDÌ 4 NOVEMBRE. SMILITARIZZIAMO LA CITTÀ! Il 4 novembre, nell’anniversario della “vittoria” nella prima guerra mondiale, in Italia si festeggiano le forze armate, si festeggia un immane massacro per spostare un confine. In quella guerra a migliaia scelsero di gettare le armi e finirono davanti ai plotoni di esecuzione. La memoria dei disertori e dei senzapatria di allora vive nella solidarietà concreta con chi oggi diserta le guerre che insanguinano il pianeta. Le celebrazioni militari del 4 novembre, servono a giustificare enormi spese militari, l’invio delle armi e l’impegno diretto dell’Italia nelle missioni militari all’estero, in difesa dei propri interessi neocoloniali. In ogni dove ci sono governi che pretendono che si uccida per spostare un confine, per annientare i “nemici”, altri esseri umani massacrati in nome della patria, della religione, degli interessi di pochi potenti. In ogni dove c’è chi si oppone, c’è chi diserta le guerre degli Stati, chi straccia le bandiere di ogni nazione, perché sa che solo un’umanità internazionale potrà gettare le fondamenta di quel mondo di libere e liberi ed uguali che ciascuno di noi porta nel proprio cuore. A due passi dalle nostre case ci sono le fabbriche che costruiscono le armi usate nelle guerre che insanguinano il pianeta. Torino sta diventando uno dei maggiori centri dell’industria bellica: cacciabombardieri, droni, sistemi di puntamento vengono progettati a costruiti nella nostra città. Dal 2 al 4 dicembre sbarcheranno a Torino le principali industrie del settore a livello mondiale per la decima edizione dell’Aerospace and defense meetings, mercato internazionale dell’industria aerospaziale di guerra. Un evento a porte chiuse, riservato agli addetti ai lavori: governi, eserciti, agenzie di contractor che faranno buoni affari. Affari di morte. La scorsa edizione sono stati siglati 9.000 contratti di vendita di congegni micidiali, destinati a tutti i teatri di guerra. Nelle scuole bambine, bambini, ragazze e ragazzi, vengono sottoposti ad una martellante campagna di arruolamento, ad una sempre più marcata propaganda nazionalista. Nelle strade della nostra città militari armati di mitra e manganello affiancano polizia e carabinieri nel controllo, etnicamente mirato, delle periferie più povere. Vogliono farci credere che non possiamo fare nulla per contrastare le guerre. Chi promuove, sostiene ed alimenta le guerre ci vorrebbe impotenti, passivi, inermi. Non lo siamo. Ogni volta che un militare entra in una scuola possiamo metterci di mezzo, quando sta per aprire una fabbrica d’armi possiamo metterci di mezzo, quando decidono di fare esercitazioni vicino alle nostre case possiamo metterci di mezzo. Le guerre cominciano da qui. Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere! Domenica 2 novembre ore 15,30 punto info antimilitarista all'Oval Lingotto Via Mattè Trucco 70 Oggi ospita l'arte ma tra un mese ci sarà il mercato delle armi! Martedì 4 novembre. Smilitarizziamo la città! Via i mercanti d’armi! Sabato 29 novembre corteo antimilitarista ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis Martedì 2 dicembre blocchiamo i mercanti armi all’Oval Lingotto in via Matté Trucco 70 No all’aerospace and defense meetings! Contro la guerra e chi la arma! Assemblea antimilitarista Corso Palermo 46 – riunioni ogni martedì alle 20,30 www.anarresinfo.org
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Polizia violenta davanti al liceo Einstein di Torino. Il comunicato dei genitori
(incisione di felice pignataro) Lunedì 27 ottobre un piccolo gruppo di studenti di estrema destra ha organizzato un volantinaggio davanti all’ingresso dell’Einstein, liceo torinese in Barriera di Milano. A difendere il volantinaggio erano presenti numerosi agenti in tenuta antisommossa e Digos. Studenti e studentesse del liceo hanno organizzato una contestazione e la repressione della polizia è stata dura. Uno studente contestatore è stato fermato, ammanettato e portato in questura. Pubblichiamo un comunicato di genitori di studenti e studentesse dell’Einstein. Dal comunicato emerge il silenzio di una dirigenza scolastica che già in passato si è distinta per aver appoggiato la repressione e negato attenzione e dialogo nei confronti della componente studentesca. La pubblicazione del comunicato non è solo un gesto di vicinanza e solidarietà a chi scrive, ma è anche un’opportunità per stimolare un ragionamento complessivo sulla repressione e il soffocamento della democrazia all’interno della scuola: un fenomeno che ha una rilevanza nazionale, non solo locale. *   *   * Noi, genitori delle studentesse e degli studenti del liceo Einstein, sentiamo il dovere civile e morale di denunciare pubblicamente quanto accaduto il 27/10/2025 mattina, perché ciò che è successo davanti alla scuola non può essere considerata una semplice questione di ordine pubblico. È stato invece un fatto gravissimo, che chiama in causa la responsabilità della scuola e di tutti gli adulti presenti. Questa mattina tre ragazzi di Gioventù Nazionale (maggiorenni ed esterni alla scuola) si sono presentati davanti alla sede del liceo Einstein di via Bologna scortati da decine di agenti della Digos e dalla Celere, in assetto antisommossa, per distribuire volantini politici e fare propaganda agli studenti, minacciando e aggredendo chi si rifiutava di prendere i depliant. L’intervento delle forze dell’ordine, attivatosi in forma subito violenta nei confronti dei soli studenti e studentesse, compresi coloro che stavano semplicemente entrando a scuola senza prendere parte al diverbio, si è concluso con un ragazzo minorenne portato via in manette, davanti ai suoi compagni, nel silenzio generale da parte dei docenti presenti e della dirigenza scolastica. In quei momenti nessun professore, nessun rappresentante della dirigenza è uscito, se non a cose fatte per invitare chi era rimasto fuori a entrare nelle aule. Nessuno ha provato a mediare, a proteggere e a evitare che una scena così violenta e umiliante si consumasse davanti agli occhi di tutte le studentesse e degli studenti, lasciati soli. Noi rifiutiamo questo silenzio. Una scuola che tace davanti alla violenza, davanti alla propaganda di chi diffonde odio e discriminazione, smette di essere un luogo di formazione e diventa complice dell’ingiustizia. La scuola dovrebbe insegnare ai ragazzi a riconoscere e a respingere ogni forma di sopraffazione e non rivelarsi passiva davanti a chiari abusi di potere nei confronti degli studenti che la frequentano. Lo studente è stato trattato e ammanettato come un criminale, e questo accade mentre gruppi politici che si richiamano a ideologie xenofobe e di esclusione vengono lasciati agire liberamente davanti a un edificio scolastico, compromettendo l’ingresso a scuola. Non possiamo e non vogliamo accettarlo. Denunciamo pubblicamente la gravità di questo episodio, il silenzio che lo ha accompagnato e la mancanza di tutela nei confronti di tutte le studentesse e di tutti gli studenti, molti dei quali ancora minorenni. Ci aspettiamo che l’intera comunità scolastica – studenti, docenti e famiglie – rifletta su ciò che è avvenuto e che da questo silenzio si levi una voce chiara e univoca, affinché fatti di tale gravità rimangano episodi isolati. Ci auguriamo inoltre che, se dovesse ripresentarsi una situazione simile, il coinvolgimento dei docenti e della dirigenza si esplichi in modo da preservare le studentesse e gli studenti. (alcuni genitori dell’einstein)
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[2025-11-08] Catherine Danger | Six Carré | daya (djset) @ Radio Blackout 105.250
CATHERINE DANGER | SIX CARRÉ | DAYA (DJSET) Radio Blackout 105.250 - Via Cecchi 21/a, Torino (sabato, 8 novembre 22:30) Sabato 8 Novembre, RIAPRE LA BLACKOUT HOUSE! DALLE 22.30 TRE VIAGGI PSICHEDELICI IN UN SOLO FURGONE: > Dalla francia, smokers delights e drop-out con il Kraut illbient dub di > Catherine > Danger e la musica ultrapercussiva dubbata di Six Carré. > A seguire l'incendiario dj set di daya. Vieni puntuale e supporta la tua radio preferita! i molestx restano fuori dal cancello
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Volantinaggio fascista al liceo Einstein, la Polizia carica lə studentə
Stamattina, prima dell’ingresso a scuola, un gruppo di fascistelli ha fatto un volantinaggio davanti al Liceo Einstein. La risposta del collettivo e dellə studentə è stata immediata: non c’è spazio per la propaganda fascista e razzista nel liceo di Barriera, ancora in mobilitazione per la solidarietà alla resistenza palestinese dopo l’occupazione di qualche settimana fa. […]
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Blocchiamo Tajani! Manifestazione a Torino, Sabato 25 ottobre ore 10
Sabato 25 Ottobre il ministro degli esteri Tajani e altri ministri italiani saranno ospiti a Torino. Una manifestazione è stata indetta per contestare la loro presenza come esponente del Governo Meloni, complice di Israele nel genocidio in Palestina. Dopo la contestazione, ci sarà un momento di festa e socialità in Piazza Castello. Ne abbiamo parlato […]
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[2025-10-31] CENA BELLAVITA POR LA CALLE @ Torino
CENA BELLAVITA POR LA CALLE Torino - (venerdì, 31 ottobre 20:00) CONTINUANO LE INIZIATIVE PER I 33 ANNI DI OCCUPAZIONE DEL BAROCCHIO SQUAT! VENERDÌ 31 OTTOBRE CENA BELLAVITA PER LE STRADE DEL CENTRO DI TORINO! DALLE 20 CENA BELLAVITA, PORTA IL MEGLIO CHE HAI E CHE NON HAI, PRENDILO! (Porta anche il bicchiere) A SEGUIRE "STRIDENTI ARMONIE DI LOTTA" A CURA DEL COR'OKKIO POI JAM SESSION, PORTA IL TUO STRUMENTO! DISTRO FENIX SEGUIRANNO INFO POSIZIONE
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[2025-10-26] LIBRÌDINI VOL. II - PROGRAMMA DOMENICA 26 OTTOBRE 🔮 @ Manituana - Laboratorio Culturale Autogestito
LIBRÌDINI VOL. II - PROGRAMMA DOMENICA 26 OTTOBRE 🔮 Manituana - Laboratorio Culturale Autogestito - Largo Maurizio Vitale 113, Torino (domenica, 26 ottobre 15:00) Marginalizzatə, radicali, incantevoli: tuttə invitatə alla seconda edizione del Festival Librìdini. Apertura h. 15:00 con banchette, editorə, cartacce e letture di tarocchi. 🧙 H.15:30 Workshop con @nie_dala @kataimart @solvve_ per max. 15 persone circa 🧚 H. 16:30 primo tavolo tematico e dibattito con @foodnotbombs_torino 🐀 H. 18:30 secondo tavolo tematico e dibattito con @fratture.newsletter e @tzarinaladydada 🧱 H. 20 aperitivo e concerto live @ribellule 🦗 NO fasci e si0nisti, NO machi e molesti 🔨 Porta le tue ame e porta il tuo bicchiere 💜
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[2025-10-25] LIBRÌDINI VOL. II - PROGRAMMA SABATO 25 OTTOBRE 🔮 @ Manituana - Laboratorio Culturale Autogestito
LIBRÌDINI VOL. II - PROGRAMMA SABATO 25 OTTOBRE 🔮 Manituana - Laboratorio Culturale Autogestito - Largo Maurizio Vitale 113, Torino (sabato, 25 ottobre 15:00) Marginalizzatə, radicali, incantevoli: tuttə invitatə alla seconda edizione del Festival Librìdini. Apertura h. 15:00 con banchette, editorə, cartacce e letture di tarocchi. 🧙 H.15:30 Workshop con @spazio_muffa 🧪 H. 16:30 primo tavolo tematico e dibattito con l’Assemblea Politica di Manituana, @marianotomatis e @filo.sottile 🧛 H. 18:30 secondo tavolo tematico e dibattito con l’Assemblea Non Mista dellə compagnə di Manituana 🍄 H. 20 cena, BISOGNA PRENOTARE, scrivici su Instagram 📜 H. 21:30 Cabaret @l3.disgraziat3 🎭 NO machi e si0nisti, NO machi e molesti 🔨 Porta le tue ame e porta il tuo bicchiere 💜
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Un ciclo di repressione e rinascite. Nuove visioni dal Balon dei poveri a Torino
(disegno di otarebill) Ayoub è seduto sulla bordura di porfido che delimita un angolo di verde, con i gomiti sulle ginocchia. Claudia, accanto, ha un’espressione sconsolata che non le è propria. Ha sfogato poco prima la sua indignazione, rovesciando con rabbia, in mezzo alla strada, le merci che porta con il suo carrello trainato da una bicicletta: i suoi dipinti colorati, qualche zaino, un paio di giacche pesanti. Mentre si accendeva una sigaretta, nervosamente, l’abbiamo aiutata a raccogliere le sue cose e spostarsi a margine della carreggiata. «Tu sei senza documenti?», chiede ora Claudia ad Ayoub, ottenendo un cenno affermativo in risposta. «Ma da quanto è che sei qua? Solo due anni! Io da venti, venti anni!». «Vent’anni?», esclama lui sorridendo con disapprovazione: «Ah no, io me ne vado prima!». È meta mattina, insieme a pochi amici ho raggiunto i venditori informali che il sabato si raccolgono vicino alla Dora in occasione del Balon, e nonostante la repressione. Ci sono volanti della polizia municipale in diversi angoli del quartiere – agli ingressi del ponte, in cima alla salita verso corso Giulio Cesare, accanto al marciapiede – e una ventina di agenti presidiano o pattugliano la zona. Come accade ogni sabato ormai da alcuni mesi, impediscono agli straccivendoli senza licenza di piazzare la loro merce. Fino a qualche tempo fa un centinaio di ambulanti poveri esponeva su stuoie e lenzuola scarpe vecchie e vestiti usati, oggetti trovati in giro, minutaglia raccolta dai bidoni, recuperata da cantine e magazzini da sgomberare. La presenza si estendeva libera e compatta dal ponte Carpanini sul lato sud della Dora, sino in cima alla salita che si ricongiunge con corso Giulio Cesare e il ponte Mosca. STORIA DI UNA REPRESSIONE CICLICA Da più di centocinquant’anni il Balon ospita venditori di oggetti usati, anche molto poveri. Dal 2002 si creò una distinzione, un mercato di serie A e uno di serie B, e fu deciso di spostare gli straccivendoli dal lungofiume all’area vicina, ma più nascosta, di San Pietro in Vincoli e canale Molassi. Poi, nel 2019, il Movimento Cinque Stelle al governo della città impose con una delibera comunale lo spostamento degli impresentabili più lontano, in via Carcano, accanto al cimitero monumentale. Per diversi mesi i venditori si opposero all’esilio, che avvenne solo a seguito di uno sgombero violento della polizia e multe considerevoli. Già allora a Borgo Dora la povertà rimossa riemergeva inesorabile, nonostante la delibera della giunta e l’azione dispendiosa delle forze dell’ordine, mentre al mercato di via Carcano si rendevano evidenti le conseguenze dell’esclusione. Per anni i segni di quella violenza rimasero nel deserto urbano. Poi, due anni fa, furono le gradinate del ponte Carpanini a prendere vita e accogliere nuovi mercanti informali fino a che i contingenti di polizia municipale giunsero in forze per sequestrare gli oggetti e vietare la vendita. Ancora, più di un anno fa, è nato un nuovo mercato informale lungo la Dora. Lo scorso autunno la polizia arrivava all’alba per presidiare la zona: solo per poche ore però, così i venditori tornavano a disporre a metà mattinata. Ma all’alba dello scorso 26 luglio, e nei sabati a seguire, le forze dell’ordine sono giunte per rimanere fino al pomeriggio, rendendo impossibile agli straccivendoli di lavorare. Li vediamo attendere a lungo con gli oggetti raccolti in valigie e borsoni, aggrappandosi alla possibilità di fare il mercato almeno qualche ora nel pomeriggio, anche se, quando il sole inizia a calare, anche il passaggio di clienti si dirada. Mi dà il capogiro cercare con la scrittura di mettere in fila e in ordine i momenti: la repressione degli indesiderati appare una ruota che si ripete monotona. Ma qualcosa ha avviato questo nuovo accanimento. Il 25 giugno e il 4 luglio giungono in consiglio comunale e di circoscrizione due interpellanze che denunciano la presenza dei “venditori abusivi” nell’area del ponte Carpanini e del Balon. Le presentano un consigliere della Lega e il gruppo consiliare Fratelli d’Italia della Circoscrizione 7, appellandosi alla necessità di “tutelare il decoro urbano, la legalità e la sicurezza”. Vi si legge che “la presenza degli abusivi” che rappresenta “concorrenza sleale” verso i venditori regolari del Balon, “rischia di compromettere in modo serio la vivibilità e l’immagine della zona”. Il 7 agosto i consiglieri della Lega presentano una mozione per l’istituzione di presidi di sicurezza nelle zone di Aurora e Borgo Dora “soggette da anni a fenomeni di microcriminalità, degrado urbano, spaccio e occupazioni abusive”, individuando tra i punti di presidio strategici anche il ponte Carpanini, “soprattutto nelle giornate del sabato”. La mozione richiede al presidente di circoscrizione (afferente al Pd) di coinvolgere il tavolo della sicurezza per istituire presidi di polizia, anche attraverso le risorse previste da un emendamento regionale che destina fondi specifici al pagamento degli straordinari della polizia locale. L’amministrazione della città anticipa le richieste: già dal 26 luglio invia i contingenti di polizia municipale a occupare il lungofiume. È curioso notare che nello stesso periodo la destra si muove anche contro il mercato in esilio di via Carcano. Con la legge regionale 9/2025, datata 8 luglio, la giunta Cirio impone ai mercatini sociali un tetto di dodici mercati all’anno e promette sanzioni in caso di mancati controlli. Sarebbe la fine per i mercanti allontanati al cimitero. La Città di Torino a settembre rinnova la concessione all’associazione che gestisce quel mercato e concede le stesse condizioni in vigore. Se la destra dimostra di non avere alcuna lettura della città, ma solo fame di voti, la maggioranza Pd governa con efficacia la povertà e soffoca o contiene gli ultimi. PRESENZE SUL PONTE Ritorno con la mente agli ultimi sabati trascorsi tra il ponte Carpanini e Borgo Dora. Qualche straccivendolo ci saluta chiamando il nostro nome a gran voce quando ci vede arrivare. Da qualche tempo, insieme ad alcuni amici, portiamo tè caldo e caffè da condividere per colazione. In primavera il grande barilotto e i termos finivano in fretta. Osservando le mosse del potere, con i bicchieri di carta a scaldarci le mani, abbiamo imparato a conoscerci. Alcuni, per me, sono vecchie conoscenze, incontrate un tempo in un centro diurno per persone senza fissa dimora di questa città, che oggi ha chiuso. Dormono ancora per strada, o occupano un posto letto più o meno temporaneamente nei dormitori cittadini. Ci sono persone senza documenti, ma so che anche coloro che sono in regola conoscono la marginalità, la precarietà abitativa, il lavoro nero o lo sfruttamento. Qualcuno ha una famiglia, magari lontana, altri sono soli; sono arrivati in città più di recente, o sono a Torino da tempo. Alcuni aspettano per tutta la settimana che arrivi il sabato, per guadagnare quel poco denaro che consente loro di sopravvivere e di concedersi un pacco di sigarette e una bottiglia di birra. Distinguo bene tra i ricordi recenti anche la presenza delle guardie. «Dovresti vendere monili africani, basta con questi vestiti usati», dice un vigile a un venditore. Gli agenti eseguono gli ordini, anche coloro che ci dicono che gli dispiace impedire ai presenti la vendita di qualche scarpa vecchia: devono fare il proprio lavoro. Un giorno, sorge un dissidio tra due venditori in attesa di piazzare la stuoia, discutono sullo spazio da occupare. «Non potete fare un sabato a testa?», dice un uomo in divisa. Ancora, dicono i vigili ai venditori: è la legge, potete andare in via Carcano. Ma non sanno della separazione del mercato a inizio secolo, e dello spostamento forzato sei anni fa? Non si rendono conto che molti non possono permettersi di pagare uno stallo in via Carcano o che è preclusa loro la possibilità stessa di mettere in atto quanto suggerito per via delle leggi ostili di questo paese? Per la seconda volta nell’arco della giornata, Claudia prova a esporre i suoi oggetti per terra, ma è prontamente circondata da un numero impressionante di divise. I vigili minacciano di sequestrare gli oggetti. «Lasciatela stare, lasciate stare solo lei per favore, noi non ci mettiamo!», dice qualche suo compagno di sventura. Ma i vigili si apprestano a mettere le mani sulle tele che lei stessa dipinge, così si raccolgono i dipinti per lei, che deve cedere. «Questo mercato che vedete – grida Claudia, la voce nitida – questo mercato che vedete! Voi state tutti zitti, che ci sono cento famiglie che devono lavorare, e voi state tutti zitti, sopra la loro merda! Dovete venire qua, appoggiare queste persone e non stare zitti nel vostro borgo di merda!». Il flusso degli avventori intanto scorre. Più avanti, in piazza Borgo Dora, nel cuore del mercato, un coro anarchico intona canti della tradizione libertaria. Al pomeriggio le strade della città si riempiranno per il corteo in solidarietà alla Palestina. Sono lontani i tempi della resistenza del Balon e abbiamo incassato il colpo di quella sconfitta. Comprendo che la repressione funziona grazie all’indifferenza di tutti, e forse soprattutto alla paura, ricattabilità, e isolamento dei venditori. Quali vie non abbiamo percorso? È giusto non assumere alcun ruolo direttivo, ci ripetiamo, d’altronde sappiamo bene che non siamo noi a rischiare. Allora siamo presenti, solo per accompagnarli, per non lasciarli soli. Ma che cos’è che ci sfugge? (stefania spinelli)
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