Tag - sciopero

Leva militare in Europa e sciopero studentesco@1
Alcuni dei maggiori membri europei della NATO si stanno muovendo per rafforzare i propri eserciti professionali attraverso programmi di servizio nazionale volontario. La coscrizione è in vigore per nove stati europei membri della NATO: Danimarca, Estonia, Finlandia, Grecia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Svezia e Turchia. In Turchia, che ha il secondo esercito più grande nell’alleanza di sicurezza dopo gli Stati Uniti, gli uomini di età compresa tra 20 e 41 anni sono obbligati a prestare servizio militare per un periodo compreso tra sei e dodici mesi. La Norvegia arruola sia uomini che donne, generalmente per 12 mesi. Anche in Svezia e Danimarca vige il servizio militare obbligatorio per le donne. La Croazia prevede di reintrodurre la coscrizione obbligatoria l’anno prossimo: per gli uomini di età compresa tra 19 e 29 anni sarà obbligatorio sottoporsi a due mesi di addestramento militare di base. Dopo l’introduzione, abbiamo parlato al telefono con una studentessa berlinese dell’introduzione del servizio militare in Germania e dello sciopero antimilitarista studentesco che c’è stato in opposizione ai piani di riarmo europei. Intro: Diretta con Ivana, studentessa berlinese che fa parte di young struggle, organizzazione giovanile studentesca.
sciopero
europa
antimilitarismo
riarmo
leva militare
Puntata del 02/12/2025@0
Il primo argomento della puntata è stato quello del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Lavoro telecomunicazioni, per analizzarlo abbiamo intervistato Diego del sindacato CUB che lavora per Fibercoop. Il contratto di fatto non è stato ancora firmato, ma qualche giorno fa è uscita una bozza di ipotesi di accordo tra le associazioni di categoria e sindacati sulla quale è stato possibile farsi un’idea rispetto alle novità introdotte. Purtroppo siamo di fronte all’ennesimo accordo atto a svalutare l’importanza e la professionalitá di questi lavoratori, che si vedono firmare sopra le proprie teste accordi che prevedono solo peggioramenti delle proprie condizioni. Con il ritardo nella firma del CCNL scaduto nel 2022, si è deciso di fare partire gli aumenti dal triennio 2026/28 invece che coprire quanto hanno perso fino ad ora i lavoratori in questo periodo di inflazione estrema. Inoltre l’importo degli incrementi salariali è bassissimo, si inventano metodi inediti di suddivisioni professionali basate sul nulla, che danno diritto ad una maggiore flessibilità e miseria nelle paghe. Di questo e tanto altro parliamo con Diego in questa esaustiva intervista che analizza le possibili novità introdotte nel CCNL, ma che inquadra anche il passato e l’ attualità di questo settore. Buon ascolto -------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------- il secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Stefano Bonazzi Fiom Genova sulla rabbia dei lavoratori ex Ilva. È da 2 giorni che la città di Genova è Taranto sono in sciopero: da sud con lo sciopero ad oltranza e da nord cortei ed occupazioni rendono la classe lavoratrice di nuovo protatagonista della lotta. Con Stefano abbiamo anche snocciolato le pesanti ricadute sociali, politiche e occupazionali date dal mancato accordo tra azienda e sindacati. Buon ascolto -------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------- Il terzo argomento della puntata è ruotato attorno alla sentenza del Tribunale del Lavoro, che ha dato ragione alla maschera del Teatro Scala, licenziata per aver gridato “Palestina libera” durante un evento istituzionale. Abbiamo intervistato Jessica di CUB Milano, che ha seguito fin dall’inizio la vertenza della ragazza che è uscita vittoriosa da un licenziamento inflitto solo per ritorsione politica, così come è stato riconosciuto anche nelle aule di tribunale.Ci auguriamo che questo risultato possa funzionare da apripista per vicende di questo tipo che ultimamente sono sempre più all’ ordine del giorno. Buon ascolto
sciopero
milano
Genova
EX ILVA
blocchi stradali
Madonna dell’Acqua (Pi): vittoria per gli operai del sindacato sociale MULTI
Dopo otto giorni di sciopero e presidio permanente, gli operai della logistica organizzati con MULTI – sindacato sociale hanno firmato un accordo, sottoscritto dal sindaco di San Giuliano Terme, Matteo Cecchelli, con i rappresentanti aziendali di AFS. Inizia così il comunicato degli operai che hanno portato avanti la vertenza nei confronti della filiale 117 e Bartolini e che, dopo un picchetto durato diversi giorni, hanno raggiunto un accordo con l’azienda. I punti riguardano condizioni migliorative per il loro contratto nell’ottica di adeguamento tra lavoratori, diretti o in appalto, oltre al premio di produzione. Inoltre, le condizioni strutturali dello stabilimento hanno determinato l’inizio della mobilitazione. Insieme a Simone, coordinatore del ramo logistica del sindacato sociale, di base e di comunità MULTI abbiamo percorso la genesi di questa lotta e le modalità con cui gli operai si sono organizzati costruendo uno sciopero che si è trasformato in presidio permanente sostenuto da tutta la comunità territoriale.
L'informazione di Blackout
sciopero
altavisibilita
operai
bartolini
ECUADOR: il NO al referendum e l’impatto sulle politiche neoliberiste di NOBOA@1
Domenica scorsa oltre 13 milioni di ecuadoriani si sono recati alle urne per esprimersi su tre domande referendarie ed una di carattere consultiva. La vittoria schiacciante del NO può ritenersi sorprendete, se si considerano i successi elettorali del presidente Noboa degli ultimi anni. Le proposte di riforma costituzionale miravano * ad eliminare il divieto di installare basi militari straniere sul territorio ecuadoriano (sancito oggi nell’articolo 5 della Costituzione del 2008), * impedire l’accesso ai fondi pubblici per i partiti politici (articoli 108 e 115) * ridurre il numero di deputati (fissato nell’articolo 118). * Il quesito consultivo, infine, chiedeva all’elettorato ecuadoriano di esprimersi sulla convocazione di un’assemblea Costituente allo scopo di redigere una nuova Carta Costituzionale per l’Ecuador. l’intento di Noboa e dell’attuale classe politica con questo quesito era quello di riscrivere una Carta costituzionale con una chiara matrice neoliberista e rivolta alle privatizzazioni. Il referendum arriva in un momento di forti tensioni in America Latina, legate sia alla presenza di navi da guerra statunitensi nel mar dei Caraibi e nell’oceano Pacifico, contro presunte imbarcazioni di narcotrafficanti, sia a seguito di 30 giorni di sciopero generale contro la sospensione del sussidio sul diesel in vigore dal 1974, misura che ha fatto impennare il prezzo del carburante da 1,80 a 2,80 dollari al gallone e ha innescato un focolaio di conflitto sociale dalle grandi città alle province rurali. Abbiamo posto alcune domande a Davide Matrone , docente e ricercatore di analisi politica all’Università Politecnica Salesiana di Quito, capitale dell’Ecuador, che ci ha risposto attraverso un’intervista audio divisa punto per punto. Possiamo considerare questo referendum come un banco di prova per le riforme neoliberali e soprattutto per i rapporti con gli USA, che segna una battuta d’arresto ai successi elettorali di Noboa del 2023 e 2025? Quanto possiamo considerare che abbiano impattato le proteste contro l’abolizione del sussidio sul diesel che hanno portato allo sciopero generale? Possiamo considerare lo sciopero generale come un’occasione per “compattare” un fronte ampio di opposizione democratica oppure il paese è attraversato da una radicalizzazione di soggettività oppresse che determina un’allontanamento dalle logiche democratiche verso un orizzonte più rivoluzionario?
L'informazione di Blackout
sciopero
neoliberismo
referendum
Ecuador
Tunisia, rivolta e arresti a Gabès contro la “fabbrica killer”, le proteste arrivano fino alla capitale
Come scritto da Matteo Garavoglia in un recente articolo per il Manifesto, “Gli ultimi sette giorni hanno riacceso l’attenzione su uno dei veri buchi neri del sud est tunisino, il complesso industriale chimico di Gabes che dagli anni Settanta sta inquinando l’unica oasi del Mediterraneo, ormai perduta per sempre. Da tempo non si contano più […]
L'informazione di Blackout
sciopero
proteste
repressione
tunisia
frittura mista|radio fabbrica 14/10/2025@0
Il primo argomento della serata è quello di una “una vittoria operaia”, come l’ha definita il SiCobas di Piacenza. Abbiamo intervistato Arafat, rappresentante di questo sindacato di base a riguardo. Infatti dal 1 settembre centinaia di lavoratori (tutti iscritti al SiCobas) assunti dall’appaltatore Inovys Logistics che rischiavano di trovarsi a lavorare a condizioni economiche misere, […]
sciopero
logistica
ilva taranto
assemblea pubblica
Colpo Torino
Aggressioni padronali e politiche industriali nel pratese
A partire dalle aggressioni padronali contro operai in sciopero alla ditta Alba mostrati da video espliciti e virali, abbiamo ricostruito la vicenda esemplare di quanto accade nelle filiere industriali della moda. Filippo dei Sudd Cobas mostra nello svolgersi della battaglia sindacale un chiaro esempio di contenimento di costi eliminando tutele e aumentando lo sfruttamento dei […]
L'informazione di Blackout
sciopero
Blackout Inside
picchetto
Prato
Blocchiamo tutto: le proteste del 10 settembre in Francia
In Francia, durante la giornata del 10 settembre, i blocchi sono stati numerosi e partecipati da molti giovani. Al contempo, almeno per il momento, non si tratta di un movimento equiparabile a quello dei gilets jaunes. Vedremo l’evoluzione di “bloquons tout” nei prossimi appuntamenti, in particolare è stata chiamata una mobilitazione intersindacale per la giornata […]
L'informazione di Blackout
francia
sciopero
10 settembre
Macron demission
Francia: il 10 settembre blocchiamo tutto, atteso il voto di fiducia per Bayrou
Da circa un mese sui social e sui siti di movimento, ma non solo, è iniziato a girare un appello per una giornata di mobilitazione e di blocco per il 10 settembre. In questa giornata infatti, in tutto l’esagono si terranno iniziative, manifestazioni, blocchi stradali per cacciare Macron e il primo Ministro francese François Bayrou. […]
L'informazione di Blackout
sciopero
10 settembre
Bayrou
Macron demission
[2025-05-26] DUE GIORNI DI SCIOPERO CONTRO IL LAVORO POVERO - LAVORATOR3 BOA SENZA DIMORA @ Torino
DUE GIORNI DI SCIOPERO CONTRO IL LAVORO POVERO - LAVORATOR3 BOA SENZA DIMORA Torino - (lunedì, 26 maggio 09:30) BASTA LAVORO POVERO NEL SOCIALE: 2 GIORNI DI SCIOPERO LAVORATOR3 VALDOCCO SERVIZIO BOA PER SENZA DIMORA Siamo un gruppo di lavoratorə della Cooperativa Valdocco del servizio Boa per persone senza dimora. Il mandato della BOA è agganciare le persone che vivono in strada ai servizi comunali e privati della città e offrire loro supporto materiale ed emotivo. Ciò è possibile grazie alla costruzione di relazioni significative che vanno ad evolversi nel corso di mesi/anni. Nonostante il nostro sia considerato un servizio di bassa soglia, nei fatti ci troviamo ad affrontare questioni e relazioni riguardanti la progettualità di vita della persona in diversi ambiti.  Vogliamo il riconoscimento del nostro operato che va oltre il mero assistenzialismo materiale. Le nostre condizioni contrattuali e lavorative sono inaccettabili, i nostri inquadramenti contrattuali non corrispondono affatto alle mansioni richieste e alle competenze messe in campo da tuttə noi quotidianamente; inoltre siamo costantemente espostə, senza tutele, a rischi di ogni tipo (biologico, violenza verbale e/o fisica) spesso sottostimati. I nostri stessi stipendi rientrano nella bassa soglia. Per questo motivo abbiamo deciso di sindacalizzarci e mobilitarci. Con il sindacato “CUB sanità” abbiamo aperto una vertenza con la cooperativa, da cui ancora non abbiamo ricevuto risposte. Le nostre rivendicazioni: 1. Aumenti salariali, adeguamento del livello contrattuale: vogliamo essere pagatə per il lavoro che effettivamente svolgiamo, il nostro salario è sotto la soglia di povertà. Siamo lavoratorə poverə, chiediamo quindi il livello D1. 2. Pagamento ore supplementari: chiediamo che le ore in più svolte vengano retribuite con le maggiorazioni previste dal CCNL. 3. Permessi studio: chiediamo che vengano pagate a tuttə le ore di permesso studio retribuite, molte di noi sono infatti studentesse lavoratrici con estreme difficoltà a conciliare studio e lavoro.  4. Diritti sindacali: riconoscimento del sindacato CUB, in quanto maggiormente rappresentativo, e delle sue RSA elette dalle lavoratrici e relativi diritti sindacali. Molte di questi problemi inoltre non riguardano solo il nostro servizio o solo la cooperativa Valdocco ma tantissimə altrə lavoratorə del sociale. La crescente esternalizzazione dei servizi ha fatto sì che la qualità dei servizi e le condizioni di lavoro siano sempre più basse, con conseguenze sia per chi lavora nel sociale sia per chi dovrebbe usufruire dei servizi, che sono sempre meno accessibili. Per questo il 26 e 27 maggio scioperiamo! 26/5 h. 15 Presidio all’assessorato alle politiche sociali, via Carlo Ignazio Giulio 22 27/5 h. 9.30 ritrovo per lo sciopero indetto dalla CUB Sanità in Piazza Bengasi 27/5 h. 18.30 Assemblea pubblica sul lavoro sociale al Cecchi point. A seguire apericena up to you per costruire una cassa di resistenza. Per contribuire alla cassa mutua dell3 lavorator3: * post IG: https://www.instagram.com/p/DJ_2g52soPn/?igsh=MW9hejlyNmY0eWZlbw== * ⁠raccolta fondi Satispay: https://web.satispay.com/download/qrcode/S6Y-SVN--F7C14417-0E2A-48FC-9F97-BEF728635086?locale=it_IT * ⁠crowdfunding su produzioni dal basso: sostieni.link/38202 * ⁠puntata in radio: https://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-20-05-2025/
lavoro
sciopero
Benefit
benefit
Lavoro