Alcuni dei maggiori membri europei della NATO si stanno muovendo per rafforzare
i propri eserciti professionali attraverso programmi di servizio nazionale
volontario.
La coscrizione è in vigore per nove stati europei membri della NATO: Danimarca,
Estonia, Finlandia, Grecia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Svezia e Turchia. In
Turchia, che ha il secondo esercito più grande nell’alleanza di sicurezza dopo
gli Stati Uniti, gli uomini di età compresa tra 20 e 41 anni sono obbligati a
prestare servizio militare per un periodo compreso tra sei e dodici mesi. La
Norvegia arruola sia uomini che donne, generalmente per 12 mesi. Anche in Svezia
e Danimarca vige il servizio militare obbligatorio per le donne.
La Croazia prevede di reintrodurre la coscrizione obbligatoria l’anno prossimo:
per gli uomini di età compresa tra 19 e 29 anni sarà obbligatorio sottoporsi a
due mesi di addestramento militare di base.
Dopo l’introduzione, abbiamo parlato al telefono con una studentessa berlinese
dell’introduzione del servizio militare in Germania e dello sciopero
antimilitarista studentesco che c’è stato in opposizione ai piani di riarmo
europei.
Intro:
Diretta con Ivana, studentessa berlinese che fa parte di young struggle,
organizzazione giovanile studentesca.
Tag - sciopero
Il primo argomento della puntata è stato quello del rinnovo del Contratto
Collettivo Nazionale Lavoro telecomunicazioni, per analizzarlo abbiamo
intervistato Diego del sindacato CUB che lavora per Fibercoop. Il contratto di
fatto non è stato ancora firmato, ma qualche giorno fa è uscita una bozza di
ipotesi di accordo tra le associazioni di categoria e sindacati sulla quale è
stato possibile farsi un’idea rispetto alle novità introdotte.
Purtroppo siamo di fronte all’ennesimo accordo atto a svalutare l’importanza e
la professionalitá di questi lavoratori, che si vedono firmare sopra le proprie
teste accordi che prevedono solo peggioramenti delle proprie condizioni. Con il
ritardo nella firma del CCNL scaduto nel 2022, si è deciso di fare partire gli
aumenti dal triennio 2026/28 invece che coprire quanto hanno perso fino ad ora i
lavoratori in questo periodo di inflazione estrema. Inoltre l’importo degli
incrementi salariali è bassissimo, si inventano metodi inediti di suddivisioni
professionali basate sul nulla, che danno diritto ad una maggiore flessibilità e
miseria nelle paghe. Di questo e tanto altro parliamo con Diego in questa
esaustiva intervista che analizza le possibili novità introdotte nel CCNL, ma
che inquadra anche il passato e l’ attualità di questo settore.
Buon ascolto
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il secondo approfondimento lo abbiamo fatto in compagnia di Stefano Bonazzi Fiom
Genova sulla rabbia dei lavoratori ex Ilva.
È da 2 giorni che la città di Genova è Taranto sono in sciopero: da sud con lo
sciopero ad oltranza e da nord cortei ed occupazioni rendono la classe
lavoratrice di nuovo protatagonista della lotta. Con Stefano abbiamo anche
snocciolato le pesanti ricadute sociali, politiche e occupazionali date dal
mancato accordo tra azienda e sindacati.
Buon ascolto
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Il terzo argomento della puntata è ruotato attorno alla sentenza del Tribunale
del Lavoro, che ha dato ragione alla maschera del Teatro Scala, licenziata per
aver gridato “Palestina libera” durante un evento istituzionale. Abbiamo
intervistato Jessica di CUB Milano, che ha seguito fin dall’inizio la vertenza
della ragazza che è uscita vittoriosa da un licenziamento inflitto solo per
ritorsione politica, così come è stato riconosciuto anche nelle aule di
tribunale.Ci auguriamo che questo risultato possa funzionare da apripista per
vicende di questo tipo che ultimamente sono sempre più all’ ordine del giorno.
Buon ascolto
Dopo otto giorni di sciopero e presidio permanente, gli operai della logistica
organizzati con MULTI – sindacato sociale hanno firmato un accordo, sottoscritto
dal sindaco di San Giuliano Terme, Matteo Cecchelli, con i rappresentanti
aziendali di AFS.
Inizia così il comunicato degli operai che hanno portato avanti la vertenza nei
confronti della filiale 117 e Bartolini e che, dopo un picchetto durato diversi
giorni, hanno raggiunto un accordo con l’azienda. I punti riguardano condizioni
migliorative per il loro contratto nell’ottica di adeguamento tra lavoratori,
diretti o in appalto, oltre al premio di produzione. Inoltre, le condizioni
strutturali dello stabilimento hanno determinato l’inizio della mobilitazione.
Insieme a Simone, coordinatore del ramo logistica del sindacato sociale, di base
e di comunità MULTI abbiamo percorso la genesi di questa lotta e le modalità con
cui gli operai si sono organizzati costruendo uno sciopero che si è trasformato
in presidio permanente sostenuto da tutta la comunità territoriale.
Domenica scorsa oltre 13 milioni di ecuadoriani si sono recati alle urne per
esprimersi su tre domande referendarie ed una di carattere consultiva. La
vittoria schiacciante del NO può ritenersi sorprendete, se si considerano i
successi elettorali del presidente Noboa degli ultimi anni.
Le proposte di riforma costituzionale miravano
* ad eliminare il divieto di installare basi militari straniere sul territorio
ecuadoriano (sancito oggi nell’articolo 5 della Costituzione del 2008),
* impedire l’accesso ai fondi pubblici per i partiti politici (articoli 108 e
115)
* ridurre il numero di deputati (fissato nell’articolo 118).
* Il quesito consultivo, infine, chiedeva all’elettorato ecuadoriano di
esprimersi sulla convocazione di un’assemblea Costituente allo scopo di
redigere una nuova Carta Costituzionale per l’Ecuador. l’intento di Noboa e
dell’attuale classe politica con questo quesito era quello di riscrivere una
Carta costituzionale con una chiara matrice neoliberista e rivolta alle
privatizzazioni.
Il referendum arriva in un momento di forti tensioni in America Latina, legate
sia alla presenza di navi da guerra statunitensi nel mar dei Caraibi e
nell’oceano Pacifico, contro presunte imbarcazioni di narcotrafficanti, sia a
seguito di 30 giorni di sciopero generale contro la sospensione del sussidio sul
diesel in vigore dal 1974, misura che ha fatto impennare il prezzo del
carburante da 1,80 a 2,80 dollari al gallone e ha innescato un focolaio di
conflitto sociale dalle grandi città alle province rurali.
Abbiamo posto alcune domande a Davide Matrone , docente e ricercatore di analisi
politica all’Università Politecnica Salesiana di Quito, capitale dell’Ecuador,
che ci ha risposto attraverso un’intervista audio divisa punto per punto.
Possiamo considerare questo referendum come un banco di prova per le riforme
neoliberali e soprattutto per i rapporti con gli USA, che segna una battuta
d’arresto ai successi elettorali di Noboa del 2023 e 2025?
Quanto possiamo considerare che abbiano impattato le proteste contro
l’abolizione del sussidio sul diesel che hanno portato allo sciopero generale?
Possiamo considerare lo sciopero generale come un’occasione per “compattare” un
fronte ampio di opposizione democratica oppure il paese è attraversato da una
radicalizzazione di soggettività oppresse che determina un’allontanamento dalle
logiche democratiche verso un orizzonte più rivoluzionario?
Come scritto da Matteo Garavoglia in un recente articolo per il Manifesto, “Gli
ultimi sette giorni hanno riacceso l’attenzione su uno dei veri buchi neri del
sud est tunisino, il complesso industriale chimico di Gabes che dagli anni
Settanta sta inquinando l’unica oasi del Mediterraneo, ormai perduta per sempre.
Da tempo non si contano più […]
Il primo argomento della serata è quello di una “una vittoria operaia”, come
l’ha definita il SiCobas di Piacenza. Abbiamo intervistato Arafat,
rappresentante di questo sindacato di base a riguardo. Infatti dal 1 settembre
centinaia di lavoratori (tutti iscritti al SiCobas) assunti dall’appaltatore
Inovys Logistics che rischiavano di trovarsi a lavorare a condizioni economiche
misere, […]
A partire dalle aggressioni padronali contro operai in sciopero alla ditta Alba
mostrati da video espliciti e virali, abbiamo ricostruito la vicenda esemplare
di quanto accade nelle filiere industriali della moda. Filippo dei Sudd Cobas
mostra nello svolgersi della battaglia sindacale un chiaro esempio di
contenimento di costi eliminando tutele e aumentando lo sfruttamento dei […]
In Francia, durante la giornata del 10 settembre, i blocchi sono stati numerosi
e partecipati da molti giovani. Al contempo, almeno per il momento, non si
tratta di un movimento equiparabile a quello dei gilets jaunes. Vedremo
l’evoluzione di “bloquons tout” nei prossimi appuntamenti, in particolare è
stata chiamata una mobilitazione intersindacale per la giornata […]
Da circa un mese sui social e sui siti di movimento, ma non solo, è iniziato a
girare un appello per una giornata di mobilitazione e di blocco per il 10
settembre. In questa giornata infatti, in tutto l’esagono si terranno
iniziative, manifestazioni, blocchi stradali per cacciare Macron e il primo
Ministro francese François Bayrou. […]
DUE GIORNI DI SCIOPERO CONTRO IL LAVORO POVERO - LAVORATOR3 BOA SENZA DIMORA
Torino -
(lunedì, 26 maggio 09:30)
BASTA LAVORO POVERO NEL SOCIALE: 2 GIORNI DI SCIOPERO
LAVORATOR3 VALDOCCO SERVIZIO BOA PER SENZA DIMORA
Siamo un gruppo di lavoratorə della Cooperativa Valdocco del servizio Boa per
persone senza dimora. Il mandato della BOA è agganciare le persone che vivono in
strada ai servizi comunali e privati della città e offrire loro supporto
materiale ed emotivo. Ciò è possibile grazie alla costruzione di relazioni
significative che vanno ad evolversi nel corso di mesi/anni. Nonostante il
nostro sia considerato un servizio di bassa soglia, nei fatti ci troviamo ad
affrontare questioni e relazioni riguardanti la progettualità di vita della
persona in diversi ambiti.
Vogliamo il riconoscimento del nostro operato che va oltre il mero
assistenzialismo materiale. Le nostre condizioni contrattuali e lavorative sono
inaccettabili, i nostri inquadramenti contrattuali non corrispondono affatto
alle mansioni richieste e alle competenze messe in campo da tuttə noi
quotidianamente; inoltre siamo costantemente espostə, senza tutele, a rischi di
ogni tipo (biologico, violenza verbale e/o fisica) spesso sottostimati. I nostri
stessi stipendi rientrano nella bassa soglia.
Per questo motivo abbiamo deciso di sindacalizzarci e mobilitarci. Con il
sindacato “CUB sanità” abbiamo aperto una vertenza con la cooperativa, da cui
ancora non abbiamo ricevuto risposte.
Le nostre rivendicazioni:
1. Aumenti salariali, adeguamento del livello contrattuale: vogliamo essere
pagatə per il lavoro che effettivamente svolgiamo, il nostro salario è sotto la
soglia di povertà. Siamo lavoratorə poverə, chiediamo quindi il livello D1.
2. Pagamento ore supplementari: chiediamo che le ore in più svolte vengano
retribuite con le maggiorazioni previste dal CCNL.
3. Permessi studio: chiediamo che vengano pagate a tuttə le ore di permesso
studio retribuite, molte di noi sono infatti studentesse lavoratrici con estreme
difficoltà a conciliare studio e lavoro.
4. Diritti sindacali: riconoscimento del sindacato CUB, in quanto maggiormente
rappresentativo, e delle sue RSA elette dalle lavoratrici e relativi diritti
sindacali.
Molte di questi problemi inoltre non riguardano solo il nostro servizio o solo
la cooperativa Valdocco ma tantissimə altrə lavoratorə del sociale. La crescente
esternalizzazione dei servizi ha fatto sì che la qualità dei servizi e le
condizioni di lavoro siano sempre più basse, con conseguenze sia per chi lavora
nel sociale sia per chi dovrebbe usufruire dei servizi, che sono sempre meno
accessibili.
Per questo il 26 e 27 maggio scioperiamo!
26/5 h. 15 Presidio all’assessorato alle politiche sociali, via Carlo Ignazio
Giulio 22
27/5 h. 9.30 ritrovo per lo sciopero indetto dalla CUB Sanità in Piazza Bengasi
27/5 h. 18.30 Assemblea pubblica sul lavoro sociale al Cecchi point.
A seguire apericena up to you per costruire una cassa di resistenza.
Per contribuire alla cassa mutua dell3 lavorator3:
* post IG: https://www.instagram.com/p/DJ_2g52soPn/?igsh=MW9hejlyNmY0eWZlbw==
* raccolta fondi Satispay:
https://web.satispay.com/download/qrcode/S6Y-SVN--F7C14417-0E2A-48FC-9F97-BEF728635086?locale=it_IT
* crowdfunding su produzioni dal basso: sostieni.link/38202
* puntata in radio:
https://radioblackout.org/podcast/frittura-mistaradio-fabbrica-20-05-2025/