Anche Caltagirone tra i bersagli dello spyware di Paragon
L’imprenditore ha ricevuto un messaggio da Whatsapp il 31 gennaio, come altre 90 utenze in tutto il mondo. Da fine 2024, Caltagirone è al centro di un’importante operazione bancaria che coinvolge il governo. È il primo nome coinvolto fuori dal novero di attivisti e giornalisti L'articolo Anche Caltagirone tra i bersagli dello spyware di Paragon proviene da IrpiMedia.
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Sorveglianza
Lotte anticoloniali: dalla Palestina alla Kanaky@1
In questa puntata affrontiamo il colonialismo, nella sua accezione di colonialismo di insediamento, mettendo a confronto due situazioni che hanno molto in comune: la Palestina  e la Kanaky. Nel primo collegamento esploriamo insieme a una compagna palestinese che si occupa di giornalismo le politiche coloniali insite nel nuovo piano di pace per Gaza proposto da […]
palestina
Gaza
Kanaky
colonialismo e neocolonialismo
[2025-10-13] Assemblea Terrona Transfemminista non mista @ Spazio Popolare Neruda
ASSEMBLEA TERRONA TRANSFEMMINISTA NON MISTA Spazio Popolare Neruda - Corso Ciriè 7, 10124, Torino (lunedì, 13 ottobre 19:15) Continuiamo questo percorso di costruzione dell'assemblea terrona, provando insieme a decidere il nostro nome, il logo e a capire come mettere in atto pratiche di responsabilità diffusa, come gestire la comunicazione, le assemblee e garantire nu locu sicuru, senza genti moleste, pe’ stari bbene tuttə ’nzieme. Ci vediamo quindi luendi 13 ottobre alle 19.15 allo spazio Neruda in Corso Ciriè 7 per autoraccontarci, portate carta e penna! L'assemblea sarà non mista quindi non sarà aperta a uomini etero cis e persone non terrone.
La mobilitazione continua: dalle piazze, alle scuole, fino alla solidarietà ad Anan in sciopero della fame.@4
I divieti, le precettazioni ministeriali e la violenza poliziesca non arginano la mobilitazione al fianco della resistenza palestinese e delle flotte impegnate a sfidare il blocco navale dell’esercito israeliano. A Torino, come a Bologna, ieri – Martedì 7 Ottobre – migliaia di persone hanno deciso di riprendersi le strade e sfidare le limitazioni del questore. […]
L'informazione di Blackout
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Musick To Play In The Dark – 07/10/2025
Musick To Play In The Dark – Puntata del 07/10/2025 Musick To Play In The Dark è la trasmissione condotta da Maurizio a.k.a. Gerstein, Noisebrigade, Dr. Cancer, etc. che va in onda su Radio Blackout 105.250 il martedì dalle 23 fino a mezzanotte.Per un’ora verrete condotti attraverso un percorso trasversale fatto da sonorità che non […]
musick
Continuano le piazze per la Palestina e nella notte nuovo abbordaggio della Flottilla
Ieri, 7 ottobre, in particolare in due città italiane, Torino e Bologna, si sono tenuti appuntamenti per continuare la mobilitazione in solidarietà alla Palestina. Entrambe le piazze sono state vietate dalle rispettive questure in quanto considerate “inopportune”. Mentre l’equipaggio della Global Sumud Flottilla viene man mano liberato a seguito dell’incarcerazione da parte di Israele una nuova flotta di imbarcazioni cariche di medicinali e aiuti umanitari partita dai porti italiani di Catania e Otranto ha raggiunto la zona di rischio e nella notte è stata attaccata dall’esercito israeliano con conseguente sequestro degli equipaggi. A Bologna la gestione dell’ordine pubblico ha immediatamente segnato l’iniziativa, inizialmente le persone ritrovatesi al concentramento sono state divise e accerchiate dalle forze dell’ordine e sono anche state caricate con manganellate e getti di idrante prima di riuscire a partire dalla piazza in corteo. Il corteo è stato poi rincorso dalle forze dell’ordine durante il percorso che però ha visto una partecipazione importante e la determinazione di attraversare le strade della città. video da hubautbologna A Torino si è vista una partecipazione nuovamente oceanica, eterogenea e trasversale. A partire dalle 19.30 ora in cui era stato lanciato l’appuntamento in piazza Castello si è snodato poi un corteo verso i quartieri nord della città, durante il percorso altre persone, abitanti dei quartieri, giovani e giovanissimi si sono uniti al corteo arrivando a toccare numeri come 10 mila persone. foto da Blocchiamo tutto – Torino Nella notte infine si è verificato l’abbordaggio della Freedom Flottilla, riprendendo le informazioni dal comunicato diramato dalla Freedom Flottila Italia leggiamo che “Nella notte tra il 7 e l’8 ottobre, l’esercito di occupazione israeliano ha attaccato e sequestrato la Flotilla in piene acque internazionali, a 120 miglia nautiche (220 km) da Gaza, commettendo un ennesimo atto di pirateria, in violazione palese del diritto marittimo internazionale e delle Convenzioni delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS). La Freedom Flotilla Coalition (FFC) e Thousand Madleens to Gaza (TMTG) confermano che le imbarcazioni dirette a Gaza — 8 barche a vela e la nave Conscience — sono state intercettate, abbordate con la forza e attaccate illegalmente alle 04:34 di oggi, mentre navigavano in una zona dove Israele non ha alcuna giurisdizione né diritto di intervento. A bordo si trovavano equipaggi interamente disarmati, composti da medici, infermieri, giornalisti, parlamentari e attivisti internazionali. Tutte e tutti sono stati rapiti e sequestrati con la forza, mentre le 18 tonnellate di aiuti umanitari destinate a Gaza — medicinali, apparecchiature respiratorie, forniture alimentari e nutrizionali — sono state confiscate illegalmente. Questi aiuti erano diretti principalmente agli ospedali di Gaza; dopo due anni di assedio e bombardamenti, la popolazione vive in condizioni di carestia e collasso sanitario, e i medici ci hanno chiesto aiuto, dato che non hanno più medicinali e sono esausti.” Si parla di 150 persone arrestate provenienti da 30 paesi diversi, tra cui 10 italiani. Il Governo italiano questa volta sta scegliendo il silenzio, dopo aver visto che le esternazioni della premier e del ministro Tajani non avevano fatto altro che implementare la partecipazione alle piazze per il blocco della Global Sumud Flottilla. Organizzazioni per i diritti internazionali come Amnesty e Human Right Watch hanno dichiarato l’intenzione di intraprendere un’inchiesta indipendente per violazione della Convenzione delle Nazioni Unite dei diritti del mare. L’appello di tutte le organizzazioni che stanno portando avanti la campagna in solidarietà alla Flottilla chiama alla mobilitazione immediata, oggi 8 ottobre. Di seguito una lista non esaustiva degli appuntamenti di questa sera. Venezia, Salerno, Novara, Milano, Catania, Roma, Pisa, Reggio Emilia, Bergamo, Brescia, Torino, Bari, Bologna, Cagliari, Chieti, Cremona, Ferrara, Genova, Gorizia, Lecce, Lecco, Modena, Napoli, Nuoro, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Ravenna, Saronno, Taranto, Terni, Varese, Vasto, Verbania etante altre. Riprendiamo alcune significative interviste da Radiondadurto su quanto accaduto alla Freedom Flottiglia questa notte: Su Radio Onda d’Urto l’intervista di mercoledì 8 ottobre, in prima mattinata, con Michele Borgia attivista del Media Group in contatto con la Coalizione Internazionale della FFC Riccardo Farnetti ufficio stampa della Thousand Madleens to Gaza Matteo che fa parte della logistica della  Thousand Madleens to Gaza ci parla di questa organizzazione Comunicato stampa della FFC: “Nella notte tra il 7 e l’8 ottobre, l’esercito di occupazione israeliano ha attaccato e sequestrato la Flotilla in piene acque internazionali, a 120 miglia nautiche (220 km) da Gaza, commettendo un ennesimo atto di pirateria, in violazione palese del diritto marittimo internazionale e delle Convenzioni delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS). La Freedom Flotilla Coalition (FFC) e Thousand Madleens to Gaza (TMTG) confermano che le imbarcazioni dirette a Gaza — 8 barche a vela e la nave Conscience — sono state intercettate, abbordate con la forza e attaccate illegalmente alle 04:34 di oggi, mentre navigavano in una zona dove Israele non ha alcuna giurisdizione né diritto di intervento. A bordo si trovavano equipaggi interamente disarmati, composti da medici, infermieri, giornalisti, parlamentari e attivisti internazionali. Tutte e tutti sono stati rapiti e sequestrati con la forza, mentre le 18 tonnellate di aiuti umanitari destinate a Gaza — medicinali, apparecchiature respiratorie, forniture alimentari e nutrizionali — sono state confiscate illegalmente. Questi aiuti erano diretti principalmente agli ospedali di Gaza; dopo due anni di assedio e bombardamenti, la popolazione vive in condizioni di carestia e collasso sanitario, e i medici ci hanno chiesto aiuto, dato che non hanno più medicinali e sono esausti. “Israele non ha alcuna autorità legale per detenere volontari internazionali a bordo di navi civili umanitarie”, ha dichiarato David Heap, membro della Canadian Boat to Gaza e del Comitato di Coordinamento della Freedom Flotilla Coalition. “Questo sequestro viola apertamente il diritto internazionale e sfida le ordinanze vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia, che impongono un accesso umanitario senza ostacoli a Gaza. I nostri volontari non sono soggetti alla giurisdizione israeliana e non possono essere criminalizzati per aver consegnato aiuti o denunciato un blocco illegale. La loro detenzione è arbitraria, illegittima e deve terminare immediatamente.” Questo nuovo crimine segue il sequestro illegale e la detenzione arbitraria degli equipaggi delle navi della Global Sumud Flotilla, nonché delle precedenti missioni Handala e Madleen, e l’attacco con droni israeliani contro la nave Conscience lo scorso maggio nelle acque europee, che lasciò l’imbarcazione in fiamme e fuori uso. Si tratta di una strategia deliberata di violenza e intimidazione, volta a impedire la solidarietà internazionale e a criminalizzare la cooperazione umanitaria. Israele mostra ancora una volta di non temere alcuna conseguenza, protetto dall’inerzia complice dei governi occidentali, che tacciono di fronte a crimini evidenti, violazioni sistematiche del diritto internazionale e atti di guerra contro civili disarmati. Israele continua ad agire nell’impunità più assoluta, violando: le ordinanze vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) che impongono il libero accesso degli aiuti umanitari; le Convenzioni di Ginevra, che tutelano civili e operatori umanitari; il diritto del mare, che garantisce la libertà di navigazione in acque internazionali; e ogni principio etico e umano alla base del diritto internazionale. La Freedom Flotilla Coalition e Thousand Madleens to Gaza denunciano con forza questo ennesimo crimine di guerra e chiedono a tutti i governi, alle Nazioni Unite, alla Corte Penale Internazionale e alla società civile mondiale di agire immediatamente per fermare l’escalation e imporre la fine dell’assedio genocida contro Gaza. Chiediamo: La fine immediata del blocco illegale e mortale imposto alla Striscia di Gaza; La cessazione del genocidio israeliano contro la popolazione civile; Il rilascio immediato e incondizionato di tutti i volontari rapiti; La consegna diretta e immediata degli aiuti umanitari ai palestinesi, senza alcun controllo israeliano; L’apertura di un’inchiesta internazionale indipendente sui crimini commessi contro la Flotilla e i suoi membri; La piena responsabilità e condanna ufficiale per gli attacchi militari israeliani contro imbarcazioni civili umanitarie in acque internazionali. ____________ La comunità internazionale ha il dovere morale e giuridico di reagire. Ogni silenzio, ogni rinvio, ogni neutralità è complicità con il crimine. Le nostre navi non portavano armi, ma coscienza, solidarietà e umanità. Ed è proprio questo che Israele teme di più.
Salvini contestato a Livorno per il suo sostegno allo stato sionista
Dopo due settimane di mobilitazioni, in una data simbolica come quella del 7 ottobre, Salvini è arrivato a Livorno. da Azione Livorno Antifascista Per permettere il suo arrivo la città è stata blindata, la terrazza Mascagni è stata militarizzata e trasformata in una zona rossa. Questa passerella elettorale non è che l’ennesima provocazione in una città come Livorno, che storicamente ha sempre rifiutato l’odio e il fascismo di cui Salvini e compagnia si fanno promotori. La città oggi (ieri ndr) ha reagito circondando la zona rossa per manifestare il proprio dissenso. Per ore le forze dell’ordine hanno fatto di tutto per alzare la tensione, finché lo stesso Salvini non si è avvicinato ai manifestanti per provocarli. La reazione non si è fatta attendere, ma, per quanto sia stata accesa, ci teniamo a smentire le accuse che proprio adesso lo stesso ministro sta muovendo nei confronti dei partecipanti: non c’è stato nessun furto né aggressione ai cittadini presenti. Quella a cui la città ha assistito è solo l’unica risposta, spontanea e popolare, che i pochissimi signori in giacca e cravatta protetti delle numerosissime forze dell’ordine dovevano aspettarsi. Non c’è più spazio per risposte pacate mentre in città viene dato spazio a chi ha da subito criminalizzato chi lottacontro il genocidio e tenta di portare aiuti umanitari a Gaza, ma anzi sfoggia con orgoglio la propria amicizia con Israele e il sostegno totale alle sue azioni; per chi promuove l’odio razziale e si è reso responsabile di migliaia di morti nei nostri mari; per chi è complice di un riarmo insensato, pagato dalle lavoratrici e dai lavoratori del nostro paese, rubando il presente e il futuro a migliaia di giovani. Due compagni sono stati portati via: la nostra solidarietà e il nostro sostegno in questo momento va a loro, dopo la serata di ieri in cui abbiamo presidiato le uscite della questura dove per ore sono stati interrogati. Quelli che ora Salvini chiama “teppisti rossi” altro non sono che due ragazzi che, disarmati, sono stati malmenati e percossi in gruppo da diversi celerini in antisommossa, con manganelli e scudi. Questa è la loro democrazia: mentre viene comodamente dato spazio a questi loschi figuri che dentro i palazzi della nostra città discutono di morte e violenza impunemente, con la violenza viene represso il dissenso, spontaneo e legittimo, di chi è stanco di vivere nella guerra e nel fascismo. A LIVORNO NON CI SARÀ MAI SPAZIO PER VOI! TUTTI LIBERI E TUTTE LIBERE!
DDL Gasparri, per imbavagliare la solidarietà alla Palestina
Con Simone Alliva, giornalista del Domani, parliamo del DDL 1627 “Disposizioni per il contrasto all’antisemitismo e per l’adozione della definizione operativa di antisemitismo”, definizione che ricalca quella del International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) che equipara antisemitismo e antisionismo. Il Decreto prevede pesanti ricadute su scuola e università. Parliamo anche di altri due DDL, discussi contemporaneamente in Commissione Affari Costituzionali, l’uno a firma Romeo (Lega), l’altro a firma Scalfarotto (Italia Viva) che mirano a introdurre limitazioni al diritto di manifestare per la Palestina. da Radio Onda Rossa