L’imprenditore ha ricevuto un messaggio da Whatsapp il 31 gennaio, come altre 90
utenze in tutto il mondo. Da fine 2024, Caltagirone è al centro di un’importante
operazione bancaria che coinvolge il governo. È il primo nome coinvolto fuori
dal novero di attivisti e giornalisti
L'articolo Anche Caltagirone tra i bersagli dello spyware di Paragon proviene da
IrpiMedia.
In questa puntata affrontiamo il colonialismo, nella sua accezione di
colonialismo di insediamento, mettendo a confronto due situazioni che hanno
molto in comune: la Palestina e la Kanaky. Nel primo collegamento esploriamo
insieme a una compagna palestinese che si occupa di giornalismo le politiche
coloniali insite nel nuovo piano di pace per Gaza proposto da […]
LETTERA AI FIGLI (“CHE” GUEVARA) “Cari Hildita, Aleidita, Camilo, Celia ed
Ernesto, se un giorno dovrete leggere questa lettera, è perché non sarò più tra
voi. Quasi non vi ricorderete …
di Filippo Kalomenìdis* Lasciate stare il racconto dei “soldatini dello Tsahal”
dei media asserviti dell’Italia sionista. Ieri sera a Bologna è stata una
giornata storica. È stato negato definitivamente il …
ASSEMBLEA TERRONA TRANSFEMMINISTA NON MISTA
Spazio Popolare Neruda - Corso Ciriè 7, 10124, Torino
(lunedì, 13 ottobre 19:15)
Continuiamo questo percorso di costruzione dell'assemblea terrona, provando
insieme a decidere il nostro nome, il logo e a capire come mettere in atto
pratiche di responsabilità diffusa, come gestire la comunicazione, le assemblee
e garantire nu locu sicuru, senza genti moleste, pe’ stari bbene tuttə ’nzieme.
Ci vediamo quindi luendi 13 ottobre alle 19.15 allo spazio Neruda in Corso Ciriè
7 per autoraccontarci, portate carta e penna!
L'assemblea sarà non mista quindi non sarà aperta a uomini etero cis e persone
non terrone.
I divieti, le precettazioni ministeriali e la violenza poliziesca non arginano
la mobilitazione al fianco della resistenza palestinese e delle flotte impegnate
a sfidare il blocco navale dell’esercito israeliano. A Torino, come a Bologna,
ieri – Martedì 7 Ottobre – migliaia di persone hanno deciso di riprendersi le
strade e sfidare le limitazioni del questore. […]
Musick To Play In The Dark – Puntata del 07/10/2025 Musick To Play In The Dark è
la trasmissione condotta da Maurizio a.k.a. Gerstein, Noisebrigade, Dr. Cancer,
etc. che va in onda su Radio Blackout 105.250 il martedì dalle 23 fino a
mezzanotte.Per un’ora verrete condotti attraverso un percorso trasversale fatto
da sonorità che non […]
RIOT ON SUNSET STRIP – PUNTATA DEL 07 10 2025 La macchina del tempo e dello
spazio blackoutiana, a zonzo per gli anni ’60, in particolare il periodo 66-68;
ma con uno sguardo anche al revival psichedelico degli anni ’80 e nuove proposte
in tema, in viaggio con Paul Magoo, Maurizio e DJ Arpon.
Ieri, 7 ottobre, in particolare in due città italiane, Torino e Bologna, si sono
tenuti appuntamenti per continuare la mobilitazione in solidarietà alla
Palestina. Entrambe le piazze sono state vietate dalle rispettive questure in
quanto considerate “inopportune”. Mentre l’equipaggio della Global Sumud
Flottilla viene man mano liberato a seguito dell’incarcerazione da parte di
Israele una nuova flotta di imbarcazioni cariche di medicinali e aiuti umanitari
partita dai porti italiani di Catania e Otranto ha raggiunto la zona di rischio
e nella notte è stata attaccata dall’esercito israeliano con conseguente
sequestro degli equipaggi.
A Bologna la gestione dell’ordine pubblico ha immediatamente segnato
l’iniziativa, inizialmente le persone ritrovatesi al concentramento sono state
divise e accerchiate dalle forze dell’ordine e sono anche state caricate con
manganellate e getti di idrante prima di riuscire a partire dalla piazza in
corteo. Il corteo è stato poi rincorso dalle forze dell’ordine durante il
percorso che però ha visto una partecipazione importante e la determinazione di
attraversare le strade della città.
video da hubautbologna
A Torino si è vista una partecipazione nuovamente oceanica, eterogenea e
trasversale. A partire dalle 19.30 ora in cui era stato lanciato l’appuntamento
in piazza Castello si è snodato poi un corteo verso i quartieri nord della
città, durante il percorso altre persone, abitanti dei quartieri, giovani e
giovanissimi si sono uniti al corteo arrivando a toccare numeri come 10 mila
persone.
foto da Blocchiamo tutto – Torino
Nella notte infine si è verificato l’abbordaggio della Freedom Flottilla,
riprendendo le informazioni dal comunicato diramato dalla Freedom Flottila
Italia leggiamo che
“Nella notte tra il 7 e l’8 ottobre, l’esercito di occupazione israeliano ha
attaccato e sequestrato la Flotilla in piene acque internazionali, a 120 miglia
nautiche (220 km) da Gaza, commettendo un ennesimo atto di pirateria, in
violazione palese del diritto marittimo internazionale e delle Convenzioni delle
Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS).
La Freedom Flotilla Coalition (FFC) e Thousand Madleens to Gaza (TMTG)
confermano che le imbarcazioni dirette a Gaza — 8 barche a vela e la nave
Conscience — sono state intercettate, abbordate con la forza e attaccate
illegalmente alle 04:34 di oggi, mentre navigavano in una zona dove Israele non
ha alcuna giurisdizione né diritto di intervento.
A bordo si trovavano equipaggi interamente disarmati, composti da medici,
infermieri, giornalisti, parlamentari e attivisti internazionali. Tutte e tutti
sono stati rapiti e sequestrati con la forza, mentre le 18 tonnellate di aiuti
umanitari destinate a Gaza — medicinali, apparecchiature respiratorie, forniture
alimentari e nutrizionali — sono state confiscate illegalmente.
Questi aiuti erano diretti principalmente agli ospedali di Gaza; dopo due anni
di assedio e bombardamenti, la popolazione vive in condizioni di carestia e
collasso sanitario, e i medici ci hanno chiesto aiuto, dato che non hanno più
medicinali e sono esausti.”
Si parla di 150 persone arrestate provenienti da 30 paesi diversi, tra cui 10
italiani. Il Governo italiano questa volta sta scegliendo il silenzio, dopo aver
visto che le esternazioni della premier e del ministro Tajani non avevano fatto
altro che implementare la partecipazione alle piazze per il blocco della Global
Sumud Flottilla. Organizzazioni per i diritti internazionali come Amnesty e
Human Right Watch hanno dichiarato l’intenzione di intraprendere un’inchiesta
indipendente per violazione della Convenzione delle Nazioni Unite dei diritti
del mare.
L’appello di tutte le organizzazioni che stanno portando avanti la campagna in
solidarietà alla Flottilla chiama alla mobilitazione immediata, oggi 8 ottobre.
Di seguito una lista non esaustiva degli appuntamenti di questa sera.
Venezia, Salerno, Novara, Milano, Catania, Roma, Pisa, Reggio Emilia, Bergamo,
Brescia, Torino, Bari, Bologna, Cagliari, Chieti, Cremona, Ferrara, Genova,
Gorizia, Lecce, Lecco, Modena, Napoli, Nuoro, Padova, Palermo, Parma, Pavia,
Ravenna, Saronno, Taranto, Terni, Varese, Vasto, Verbania etante altre.
Riprendiamo alcune significative interviste da Radiondadurto su quanto accaduto
alla Freedom Flottiglia questa notte:
Su Radio Onda d’Urto l’intervista di mercoledì 8 ottobre, in prima mattinata,
con Michele Borgia attivista del Media Group in contatto con la Coalizione
Internazionale della FFC
Riccardo Farnetti ufficio stampa della Thousand Madleens to Gaza
Matteo che fa parte della logistica della Thousand Madleens to Gaza ci parla di
questa organizzazione
Comunicato stampa della FFC:
“Nella notte tra il 7 e l’8 ottobre, l’esercito di occupazione israeliano ha
attaccato e sequestrato la Flotilla in piene acque internazionali, a 120 miglia
nautiche (220 km) da Gaza, commettendo un ennesimo atto di pirateria, in
violazione palese del diritto marittimo internazionale e delle Convenzioni delle
Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS).
La Freedom Flotilla Coalition (FFC) e Thousand Madleens to Gaza (TMTG)
confermano che le imbarcazioni dirette a Gaza — 8 barche a vela e la nave
Conscience — sono state intercettate, abbordate con la forza e attaccate
illegalmente alle 04:34 di oggi, mentre navigavano in una zona dove Israele non
ha alcuna giurisdizione né diritto di intervento.
A bordo si trovavano equipaggi interamente disarmati, composti da medici,
infermieri, giornalisti, parlamentari e attivisti internazionali. Tutte e tutti
sono stati rapiti e sequestrati con la forza, mentre le 18 tonnellate di aiuti
umanitari destinate a Gaza — medicinali, apparecchiature respiratorie, forniture
alimentari e nutrizionali — sono state confiscate illegalmente.
Questi aiuti erano diretti principalmente agli ospedali di Gaza; dopo due anni
di assedio e bombardamenti, la popolazione vive in condizioni di carestia e
collasso sanitario, e i medici ci hanno chiesto aiuto, dato che non hanno più
medicinali e sono esausti.
“Israele non ha alcuna autorità legale per detenere volontari internazionali a
bordo di navi civili umanitarie”, ha dichiarato David Heap, membro della
Canadian Boat to Gaza e del Comitato di Coordinamento della Freedom Flotilla
Coalition. “Questo sequestro viola apertamente il diritto internazionale e sfida
le ordinanze vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia, che impongono
un accesso umanitario senza ostacoli a Gaza. I nostri volontari non sono
soggetti alla giurisdizione israeliana e non possono essere criminalizzati per
aver consegnato aiuti o denunciato un blocco illegale. La loro detenzione è
arbitraria, illegittima e deve terminare immediatamente.”
Questo nuovo crimine segue il sequestro illegale e la detenzione arbitraria
degli equipaggi delle navi della Global Sumud Flotilla, nonché delle precedenti
missioni Handala e Madleen, e l’attacco con droni israeliani contro la nave
Conscience lo scorso maggio nelle acque europee, che lasciò l’imbarcazione in
fiamme e fuori uso.
Si tratta di una strategia deliberata di violenza e intimidazione, volta a
impedire la solidarietà internazionale e a criminalizzare la cooperazione
umanitaria. Israele mostra ancora una volta di non temere alcuna conseguenza,
protetto dall’inerzia complice dei governi occidentali, che tacciono di fronte a
crimini evidenti, violazioni sistematiche del diritto internazionale e atti di
guerra contro civili disarmati.
Israele continua ad agire nell’impunità più assoluta, violando: le ordinanze
vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) che impongono il libero
accesso degli aiuti umanitari; le Convenzioni di Ginevra, che tutelano civili e
operatori umanitari; il diritto del mare, che garantisce la libertà di
navigazione in acque internazionali; e ogni principio etico e umano alla base
del diritto internazionale.
La Freedom Flotilla Coalition e Thousand Madleens to Gaza denunciano con forza
questo ennesimo crimine di guerra e chiedono a tutti i governi, alle Nazioni
Unite, alla Corte Penale Internazionale e alla società civile mondiale di agire
immediatamente per fermare l’escalation e imporre la fine dell’assedio genocida
contro Gaza.
Chiediamo:
La fine immediata del blocco illegale e mortale imposto alla Striscia di Gaza;
La cessazione del genocidio israeliano contro la popolazione civile;
Il rilascio immediato e incondizionato di tutti i volontari rapiti;
La consegna diretta e immediata degli aiuti umanitari ai palestinesi, senza
alcun controllo israeliano;
L’apertura di un’inchiesta internazionale indipendente sui crimini commessi
contro la Flotilla e i suoi membri;
La piena responsabilità e condanna ufficiale per gli attacchi militari
israeliani contro imbarcazioni civili umanitarie in acque internazionali.
____________
La comunità internazionale ha il dovere morale e giuridico di reagire.
Ogni silenzio, ogni rinvio, ogni neutralità è complicità con il crimine.
Le nostre navi non portavano armi, ma coscienza, solidarietà e umanità.
Ed è proprio questo che Israele teme di più.
Dopo due settimane di mobilitazioni, in una data simbolica come quella del 7
ottobre, Salvini è arrivato a Livorno.
da Azione Livorno Antifascista
Per permettere il suo arrivo la città è stata blindata, la terrazza Mascagni è
stata militarizzata e trasformata in una zona rossa.
Questa passerella elettorale non è che l’ennesima provocazione in una città come
Livorno, che storicamente ha sempre rifiutato l’odio e il fascismo di cui
Salvini e compagnia si fanno promotori.
La città oggi (ieri ndr) ha reagito circondando la zona rossa per manifestare il
proprio dissenso.
Per ore le forze dell’ordine hanno fatto di tutto per alzare la tensione, finché
lo stesso Salvini non si è avvicinato ai manifestanti per provocarli. La
reazione non si è fatta attendere, ma, per quanto sia stata accesa, ci teniamo a
smentire le accuse che proprio adesso lo stesso ministro sta muovendo nei
confronti dei partecipanti: non c’è stato nessun furto né aggressione ai
cittadini presenti. Quella a cui la città ha assistito è solo l’unica risposta,
spontanea e popolare, che i pochissimi signori in giacca e cravatta protetti
delle numerosissime forze dell’ordine dovevano aspettarsi.
Non c’è più spazio per risposte pacate mentre in città viene dato spazio a chi
ha da subito criminalizzato chi lottacontro il genocidio e tenta di portare
aiuti umanitari a Gaza, ma anzi sfoggia con orgoglio la propria amicizia con
Israele e il sostegno totale alle sue azioni; per chi promuove l’odio razziale e
si è reso responsabile di migliaia di morti nei nostri mari; per chi è complice
di un riarmo insensato, pagato dalle lavoratrici e dai lavoratori del nostro
paese, rubando il presente e il futuro a migliaia di giovani.
Due compagni sono stati portati via: la nostra solidarietà e il nostro sostegno
in questo momento va a loro, dopo la serata di ieri in cui abbiamo presidiato le
uscite della questura dove per ore sono stati interrogati.
Quelli che ora Salvini chiama “teppisti rossi” altro non sono che due ragazzi
che, disarmati, sono stati malmenati e percossi in gruppo da diversi celerini in
antisommossa, con manganelli e scudi.
Questa è la loro democrazia: mentre viene comodamente dato spazio a questi
loschi figuri che dentro i palazzi della nostra città discutono di morte e
violenza impunemente, con la violenza viene represso il dissenso, spontaneo e
legittimo, di chi è stanco di vivere nella guerra e nel fascismo.
A LIVORNO NON CI SARÀ MAI SPAZIO PER VOI!
TUTTI LIBERI E TUTTE LIBERE!
In Senato in discussione un disegno di legge grave e pericoloso che prevede
pesanti ricadute su scuola e università equiparando antisemitismo e
antisionismo. In questi giorni si sta discutendo una …
Con Simone Alliva, giornalista del Domani, parliamo del DDL 1627 “Disposizioni
per il contrasto all’antisemitismo e per l’adozione della definizione operativa
di antisemitismo”, definizione che ricalca quella del International Holocaust
Remembrance Alliance (IHRA) che equipara antisemitismo e antisionismo.
Il Decreto prevede pesanti ricadute su scuola e università. Parliamo anche di
altri due DDL, discussi contemporaneamente in Commissione Affari Costituzionali,
l’uno a firma Romeo (Lega), l’altro a firma Scalfarotto (Italia Viva) che mirano
a introdurre limitazioni al diritto di manifestare per la Palestina.
da Radio Onda Rossa